A seguito dei ripetuti rincari dei carburanti l’Italia riscopre l’uso della bicicletta:è l’unico mezzo di trasporto che fa segnare un incremento del proprio utilizzo.
Crolla, invece, l’impiego dell’auto, il più amato tra i mezzi di trasporto. Il 38% degli Italiani, infatti, afferma di averne ridotto l’uso nel corso dell’ultimo anno.
Circa 7 persone su 10, inoltre, per effetto del caro-carburanti, affermano di aver cambiato modo di muoversi sia durante la settimana che in vacanza. L’edizione di agosto dell’Osservatorio Findomestic, inoltre, rileva che la fiducia dei consumatori resta ferma ai minimi storici: 3,2 punti, come nei due mesi precedenti.
Aumenta il numero di quanti, da qui ai prossimi 12 mesi, risparmieranno.
La loro quota è salita al 12,9%, rispetto all’11,4 del mese scorso.
E’ un’Italia che riscopre la bicicletta quella fotografata a luglio dall’Osservatorio mensile di Findomestic. Sono infatti le due ruote a pedali l’unico mezzo di trasporto che ha conosciuto un incremento di utilizzo. Tutti gli altri (mezzi pubblici, treno, auto, aereo e scooter), invece, fanno segnare un calo. Come a dire: il costo dei carburanti aumenta e ci si muove di meno.
Più nel dettaglio, il 38% degli Italiani afferma di aver ridotto la fruizione dell’auto, mentre addirittura il 69% rivela che nel corso della settimana-tipo, l’aumento dei carburanti ha condizionato il proprio modo di spostarsi. A farne le spese, in primis, i grandi centri commerciali fuori città: il 35% dei consumatori racconta di esserci andato meno spesso proprio per via dell’aumento del costo dei carburanti. Per quanto riguarda i mezzi pubblici, il loro impiego, secondo gli intervistati dell’Osservatorio Findomestic, è quello che ha fatto segnare la contrazione minore.
Uno scenario che fa il paio con il grado di soddisfazione degli Italiani sulla situazione del Paese: il livello della fiducia resta inchiodato a 3,2 punti (su una scala che va da 1 a 10 e che ha nel valore 7 la sua soglia positiva). Il Nordest continua a guidare la classifica macro-regionale dell’insoddisfazione. Al capo opposto, invece, il Sud e le Isole, dove si registrano i valori meno negativi.
Sul fronte del risparmio, risale la quota di quanti si dicono pronti, da qui ad un anno, a mettere da parte i loro soldi. Oggi sono il 12,9%, contro l’11,4 di un mese fa.
Previsioni di acquisto a tre mesi
Elettrodomestici: propensione all’acquisto invariata per gli elettrodomestici bianchi (freddo, lavaggio e cottura); lieve frenata per i piccoli e i bruni (TV, video e hi-fi)
Stabili (dal 14,4% di giugno al 14,5% di luglio) gli intervistati che si dicono pronti a comprare un elettrodomestico bianco. Leggero calo, invece, per le altre due tipologie: gli interessati ai Tv, video e hi-fi passano dal 18,2% al 17,3%; quelli ai piccoli elettrodomestici, dal 23,2% al 22,9%.
Sul versante degli importi di spesa preventivati per i bianchi si ipotizza un esborso di 876 €, per i bruni di 805 e per i piccoli di 207 €.
Elettronica di consumo: recuperano terreno le previsioni di acquisto di PC e accessori, stabili quelle per i tablet, mentre arretrano quelle per la telefonia.
Passano dal 17,9% di giugno al 20,5% di luglio, coloro che mettono in agenda (entro i prossimi tre mesi) l’acquisto di un pc o di qualche accessorio informatico. Un incremento significativo, specie se paragonato a quello, di gran lunga più contenuto, che riguarda i tablet (dal 10,6% di giugno, al 10,7% di luglio). Calano, infine, dal 18,5% al 17,9% gli interessati all’acquisto di un telefonino. Gli importi massimi di spesa preventivati per PC e articoli informatici sono di 623 €, di 441 per i tablet, di 360 per foto e videocamere e di 303 per la telefonia. Da segnalare, in quest’ultimo comparto, sempre più trainato dalle vendite di smartphone, un aumento della spesa preventivata, che passa dai 208 euro in gennaio ai 303 di luglio. Un aumento di quasi 100 euro.
Auto e moto: prosegue il trend positivo delle previsioni d’acquisto per le auto nuove; va meglio anche per le auto usate. Scooter e moto, invece perdono ancora terreno.
Risalgono al 9,1% gli Italiani che si dicono intenzionati all’acquisto di un auto nuova nei prossimi tre mesi: il dato, ancora vicino ai minimi storici, tuttavia è in crescita per il terzo mese consecutivo (aprile 7,3, maggio 7,4, giugno 8,2 e luglio 9,1%). Secondo quanto dichiarato dagli intervistati, in linea con la fisiologica stagionalità del settore, a luglio si osserva l’inversione della serie negativa degli acquisti che si dichiara di aver effettuato negli ultimi 30 giorni: anche se si tratta di dati molto esigui, tuttavia si passa dallo 0,9% di giugno all’1,5% di luglio.
Risalgono anche le previsioni di acquisto per il mercato dell’usato: dal 5,1% di giugno al 5,9% di luglio. Prosegue, invece, la discesa delle previsioni d’acquisto di moto e scooter: se a giugno il 4,6% dei consumatori si diceva pronto ad un acquisto nell’arco dei successivi 90 giorni, a luglio questa quota arretra al 4,4%. Il secondo dato peggiore dell’anno, dopo il 3,4 di gennaio.
Casa e arredamento: in lieve aumento, rispetto al mese precedente, le intenzioni di acquistare una casa. Le previsioni per i mobili restano in linea con i valori del mese precedente.
Risale al 5%, in luglio, la quota di Italiani che si dicono pronti a comprare casa nell’arco dei prossimi tre mesi, mentre arretra all’8,5% (dall’8,6 del mese precedente), la quota di quanti si dicono intenzionati a richiedere un prestito per ristrutturare casa. Per quanto concerne mobili e complementi d’arredo, come a giugno, anche a luglio la propensione all’acquisto interessa il 15,5% dei consumatori.
Tempo libero: prosegue, come è naturale che sia in luglio, il trend positivo di intenzioni di acquisto per vacanze. Leggero calo invece per quelle di abbigliamento sportivo e attrezzature per il fai-da-te.
Sale al 38,6%, la quota di quanti sono pronti, nei prossimi tre mesi, a partire per una vacanza. Il mese scorso l’incidenza era del 38%. Risulta in calo, invece, il numero di quanti si apprestano a comprare abbigliamento od attrezzature sportive (da 19,7% a 18,9%); arretra anche il dato degli interessati ai prodotti per il fai-da-te (da 23,8% a 23%).