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PASSO GAVIA, GRANFONDISTI SUI PEDALI CON LA GRANFONDO INTERNAZIONALE GIORDANA - Comunicati stampa e News

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Comunicati

PASSO GAVIA, GRANFONDISTI SUI PEDALI CON LA GRANFONDO INTERNAZIONALE GIORDANA

Mancano cinque mesi al via dell’attesa Granfondo dell’Aprica, già GF Pantani

Affrontare il Gavia non è da tutti, ma è sempre un’impresa memorabile

Si sale fino a 2.621 metri, 15 tornanti da urlo, poi la discesa verso S.Caterina Valfurva

Tre percorsi da non perdere, ma occhio alle iscrizioni, sono già tantissime!

Alla “Granfondo Internazionale Giordana” del 26 giugno prossimo mancano ancora cinque mesi. Per molti questa è la stagione degli sport invernali, e non certo il momento di saltare in sella alla propria due ruote e farsi una pedalata su strada.

Tuttavia, con la testa si può correre in avanti e a colpi di pedale è possibile già “vivere” quello che sarà il clou della prova lombarda, quello che in questo momento appare come un gigante inavvicinabile. Avvolto ora da una spessa coltre di neve, il Passo Gavia è senza dubbio uno dei valichi alpini più spettacolari d’Europa – con i suoi 2.621 metri di altitudine – che da sempre rappresenta un’icona assoluta per gli amanti della bicicletta.

La GF Internazionale Giordana 2011 prende il via da Aprica (SO) e dopo il primo tratto “di riscaldamento” in leggera discesa, raggiunge il paese di Edolo a 700 metri di altitudine. Da Edolo si inizia a salire, se pur in maniera graduale e dolce, verso Vezza d’Oglio e Ponte di Legno, e sarà qui che l’affascinante Gavia si presenterà ai concorrenti in tutta la sua maestosità. Superato il ponte sul torrente Frigidolfo, appena usciti da Ponte di Legno, ha inizio la vera salita verso il passo, poco più di 16 km con 15 interminabili tornanti che portano lassù dove osano i più tenaci, oltre alle …aquile, che sulle creste attorno al passo trovano da sempre il loro habitat ideale.

I primi quattro tornanti sono un assaggio della scalata, che proprio dal 4° al 5° tornante propone il frammento più duro in assoluto. Bisognerà salire in piedi sui pedali per coprire quasi 100 metri di dislivello in meno di un chilometro, e con una pendenza massima che raggiunge il 16%. A questo punto non si sarà raggiunta nemmeno metà salita e forse un quarto di gara (per chi sceglierà la “Granfondo” di 175 km complessivi).  Dal 5° al 12° tornante l’ascesa procede con pendenze tra il 7% e il 9,8%, e al km 14,5 della salita ecco un altro tremendo tratto di poco più di due chilometri, che prevede anche l’attraversamento di una galleria. Qui le pendenze tornano in doppia cifra, per usare un termine adottato nella pallacanestro. All’uscita dell’ultimo tornante, il 15°, mancherà l’ultimissimo chilometro prima dello scollinamento agli oltre 2.600 metri del passo, attorniati da una vista a 360 gradi che “vede” limpidamente – tempo permettendo – il Gruppo dell’Adamello e il Gruppo dell’Ortles.

Tra le pagine di storia del Gavia, si apprende che questo valico era utilizzato già nel Basso Medioevo quando i mercanti veneziani lo percorrevano con le loro merci per raggiungere Bormio e da lì intraprendere il lungo cammino verso la Germania attraverso la Via Imperiale. Via di comunicazione privilegiata tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il Ducato di Milano, il Gavia nei secoli successivi acquisì sempre maggiore importanza. Nella storia del Novecento, il Passo Gavia si lega inevitabilmente agli eventi bellici del primo conflitto mondiale e, dal 1960, al Giro d’Italia con la sua prima apparizione nella corsa rosa di quell’anno. Nel Giro del 1960 fu Imerio Massignan a transitare solitario in vetta, e per riavere il Gavia in una tappa del Giro si dovettero attendere 28 anni, quando la neve e il freddo furono protagonisti assoluti di una delle più incredibili tappe di sempre. Il primo al valico nel 1988 fu l’olandese Van der Velde, costretto però a ritirarsi poco dopo per evitare il congelamento.

Negli anni poi, sul Gavia hanno lasciato uno straordinario ricordo campioni come Ivan Gotti, Gilberto Simoni, Ivan Basso o il “Pirata” Marco Pantani, a cui la GF Internazionale Giordana è rimasta intitolata per anni.

Come detto, il piacere di solcare le strade del Gavia alla GF Giordana 2011 sarà riservato ai concorrenti del percorso “Granfondo” (175 km e 4.500 metri di dislivello), i quali poi affronteranno anche i passi Mortirolo e Santa Cristina. Chi opterà invece per il “Mediofondo” (155 km e 3.600 metri dsl), dovrà scalare “solo” il Gavia e il Mortirolo, prima di fare ritorno al traguardo di Aprica, con l’avvincente passaggio in discesa da Santa Caterina Valfurva, rinomata stazione turistica valtellinese. La terza variante di percorso sarà il “Fondo” di 85 km e 1.850 metri di dislivello in cui si valicheranno Mortirolo e Santa Cristina.

Le iscrizioni alla GF Internazionale Giordana 2011 sono aperte e sul sito www.granfondogiordana.com sono rintracciabili tutte le informazioni del caso. L’evento che da quest’anno anno porta nel nome l’azienda veneta Giordana, gode del supporto di Regione Lombardia, Provincia di Sondrio, Comune di Aprica, Comunità Montana Valtellina di Tirano, Aprica Sport e Azienda turistica Valtellina – Il Cuore delle Alpi.

L’organizzazione della Granfondo Internazionale Giordana è affidata al GS Alpi del presidente Vittorio Mevio.

Info: www.granfondogiordana.com

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