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Pierroberto Folgiero: il valore delle competenze nei progetti di Fincantieri

Intervenuto in diverse occasioni, l’AD e DG di Fincantieri Pierroberto Folgiero ha sottolineato il valore della competenza nell’affrontare le sfide del presente e guardare con ottimismo al futuro: un aspetto che emerge anche nel Piano Industriale 2023-2027 di Fincantieri.

Pierroberto Folgiero

Pierroberto Folgiero: la forza delle competenze, la vision dell’AD e DG di Fincantieri

Investire con determinazione per creare competenze. È quanto si propone di fare Pierroberto Folgiero, dal maggio scorso alla guida di Fincantieri. Lo aveva ribadito anche lo scorso ottobre a Capri a margine del convegno dei giovani imprenditori di Confindustria, come riporta anche “La Stampa”. Le competenze sono fondamentali per riuscire a guardare con positività al futuro: non a caso anche sul valore delle sue professionalità Fincantieri ha costruito il nuovo Piano Industriale 2023-2027, approvato a fine dicembre dal Consiglio d’Amministrazione. È proprio facendo leva sulle competenze e capacità produttive già consolidate in-house che si punta infatti nell’arco del quinquennio a progettare navi sempre più digitalizzate e green, ad esempio anche attraverso l’applicazione di nuove tecnologie di propulsione (nuovi motori a combustione interna e celle a combustibile) e nuovi carburanti (Lng, metanolo, ammoniaca e idrogeno). L’obiettivo, come ricordato anche dall’AD Pierroberto Folgiero, è arrivare a distinguersi ulteriormente nel business della cantieristica navale ad alto valore aggiunto con una progressiva espansione delle competenze specialistiche per la nave digitale e a zero emissioni.

Fincantieri, l’AD Pierroberto Folgiero: investire con determinazione per creare competenze

Che le competenze siano centrali in Fincantieri, l’AD e DG Pierroberto Folgiero lo aveva ricordato anche lo scorso novembre intervenendo nel corso della cerimonia del diploma dell’Executive Mba, il Master of Business Administration della MIB Trieste School of Management. “Da maggio amministro Fincantieri e posso dire che sia assolutamente un laboratorio dove è possibile osservare i macrotrend industriali e manageriali. Se siamo rimasti l’unica vera industria pesante italiana è perché, anche grazie a persone come il dott. Bono, abbiamo saputo governare questi trend, distinguendoci in termini di ingegnerizzazione della produzione e di management”, aveva evidenziato l’AD e DG. “Per me il Made in Italy è anche e soprattutto ingegno, creatività, una cultura verticale poggiata su una cultura generale, un’ingegneria umanistica. Fincantieri ha costruito un brand su queste competenze, costruendo reale valore aggiunto: complessità unita a grandi performance. La vera sfida adesso è mantenere questa distintività rimanendo trainanti per l’intero settore delle PMI che fanno parte della nostra filiera, e lo possiamo fare solo lavorando sugli asset digitali e su una reale transizione energetica”. Per riuscirci “ci vuole coraggio manageriale”, perché “si deve cambiare quando le cose vanno bene, non quando vanno male”. E ai diplomati Pierroberto Folgiero aveva rivolto un invito: “Siate ambiziosi! Credo che il reale successo di un manager si misuri in tre parti: certamente nella realizzazione lavorativa che però non deve mai dimenticare la cura degli affetti, perché una carriera che sbilancia la nostra vita privata non ci rende manager migliori, anzi. La terza e ultima parte è quella etica, dei valori, che vanno appresi, condivisi e difesi”.

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