Si annuncia un evento imperdibile e di forte risonanza mediatica quello, che si svolgerà in data Sabato 25 Aprile 2015, dalle ore 17.00, con protagonista il Professor Vittorio Sgarbi, che nel pittoresco contesto di Pieve di Cadore (BL), presso la Chiesa Arcidiaconale di Santa Maria Nascente, terrà un incontro in stile Lectio Magistralis con guida alle opere dal titolo “Tiziano Vecellio e la sua scuola”. Sarà un modo per rendere un significativo omaggio simbolico celebrativo a Tiziano, esimio maestro originario del luogo e per ricordare uno dei principali esponenti della storia dell’arte di tutte le epoche. L’iniziativa è organizzata dal manager produttore Salvo Nugnes, presidente dell’Associazione “Spoleto Arte”.
Dopo un momento conviviale di aperitivo presso il Gran Caffè Tiziano, tutti i presenti avranno la possibilità di partecipare ad una speciale visita guidata alla Casa Natale di Tiziano, antica residenza familiare dove è nato, che all’epoca della costruzione rappresentava una tipica dimora di famiglia locale distinta, che annoverava tra i suoi componenti personaggi altolocati, tra cui notai, mercanti di legname, funzionari incaricati della gestione istituzionale e pubblica. L’edificio odierno, al pian terreno, ospita una raccolta di riproduzioni della collezione di disegni tizianeschi della galleria degli Uffizi di Firenze e dell’inedita documentazione relativa al celebre pittore. L’iniziativa si concluderà con un’esclusiva cena di gala presso l’Hotel Dolomié, situato in via Privata Dolomiti 18, in compagnia del Prof. Sgarbi e di altre personalità di spicco. Nell’occasione la rinomata struttura alberghiera ospiterà, fino al 25 Maggio 2015, una mostra collettiva di talentuosi artisti contemporanei, che inaugurerà proprio il giorno dell’evento.
Su Tiziano Sgarbi ha commentato “Tiziano sgombra pienamente la timidezza di Giorgione, come scrisse felicemente Longhi. Il principio fecondo del Classicismo cromatico di Tiziano consiste nell’elezione stessa del colore, lievitando di interna luminosità. Il che significa, che non soltanto le linee e i volumi informano le composizioni stesse, ma soprattutto il colore, inteso come elemento costitutivo dell’insieme armonico dell’opera, in una nuova orchestrazione dei suoi valori. In tutto Tiziano è veramente qualche cosa di fidiaco nel far rivivere una sognata classicità: il suo impasto stesso ha il tepore del marmo greco e la medesima sensualità sublimata, incolpevole, in confronto a quella troppo carica e fragrante del Giorgione”.
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