Penso che leggere una poesia si un atto di estrema libertà. La poesia esca dagli schemi consueti del consumismo letterario, che ti porta involontariamente a credere che i poeti non esistano più, dopo che la vita ci ha tolto l’immensa Alda Merini. È vero, tra salotti mediatici, giornali e quant’altro, sembrava ci fosse solo lei, pareva impossibile esistessero altri poeti. Ebbene, ci sbagliavamo. I poeti esistono ancora. E scrivono. E vengono pubblicati. A breve, in libreria, “Suoni”. Pubblicato da Edizioni Progetto Cultura è una silloge poetica dove il verso viene trattato come uno strumento musicali. Ciò che importa all’autore (Guido Mazzolini, ha all’attivo “L’attimo e l’Essenza”, “Diario di bordo” e “Il passo del gambero”) è l’effetto sonoro della parola. Personalmente compirò l’ennesimo atto inutilmente rivoluzionario: comprerò questo libro, così come ogni libro di poesia che ho la fortuna di incontrare sulla mia strada, perché la poesia è libertà e possedere un libro di poesie è condividere la libertà.