Le tradizionali malattie da raffreddamento della stagione invernale (raffreddore ed influenza) spesso possono essere confuse con quella che invece può essere una polmonite, malattia del sistema respiratorio in cui gli alveoli polmonari si infiammano e si riempiono di liquido ostacolando la funzione respiratoria. I sintomi infatti sono del tutto simili, ovvero febbre, tosse, difficoltà a respirare, ma le conseguenze di una polmonite possono essere ben più rilevanti ed essere spesso causa finale di morte per malati debilitati, molto anziani o già colpiti da altre malattie croniche.
L’importanza di una tempestiva diagnosi della polmonite la evidenziano anche i recenti episodi di cronaca. I primi giorni dell’anno a Siracusa è infatti deceduto un giovane di 25 anni per polmonite a causa dell’iniziale influenza che aveva contratto e che era stata sottostimata (ora è stata aperta al riguardo un’indagine).
La prevenzione della polmonite passa attraverso un corretto riconoscimento dei sintomi e una diagnosi della polmonite ospedaliera che attraverso test specifici riduca i tempi di diagnosi perché la malattia non si sviluppi e venga quindi quanto prima debellata e assolutamente non confusa con quella che può essere un’influenza stagionale.
La polmonite ogni anno in Europa colpisce da 4,7 a 11,6 persone ogni mille abitanti, vale a dire circa tre milioni di persone. A seconda della causa, esistono varie forme di polmonite da diagnosticare: quella batterica, quella virale e le polmoniti da altri agenti eziologici.
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