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Prestiti per pensionati

Il numero dei pensionati in Italia si aggira intorno ai 208 mila. L’interruzione del lavoro, sia esso per motivi di anzianità o per il raggiungimento dei requisiti minimi richiesti, non implica però la cancellazione dei pensionati come soggetti economici attivi e, considerato che essi rappresentano una fetta importante di popolazione, anche per questa categoria sono state studiate formule finanziarie ad hoc, che tengano in considerazione la loro situazione economica specifica.

Rimanendo in ambito strettamente economico, una ricerca pubblicata dal quotidiano La Stampa parla di una percentuale decisamente incisiva in termini di soggetti richiedenti un prestito che rientrino nella categoria dei pensionati. Il 6.5% di coloro che richiedono un prestito personale infatti appartiene alla categoria sociale dei pensionati, rendendo la stessa rilevante da un punto di vista economico e finanziario.

Traducendo la percentuale in termini numerici, nell’arco dell’ultimo anno, i pensionati che hanno richiesto un finanziamento sono circa 360 mila e tracciando il profilo medio, si tratta di un uomo di 62 anni che richiede in prestito importi che si aggirano intorno ai 16mila euro da restituire secondo un piano di ammortamento della durata di 5 anni e mezzo, con una rata di rimborso media di 300 euro.

Il dato allarmante di queste ricerche è dato dalla motivazione per la quale un pensionato richiede l’accesso al prestito personale: oltre un quarto del campione di questa ricerca dichiara di avere bisogno di più contanti per affrontare le spese quotidiane.

Rappresentando una parte importante degli utenti dei prestiti personali, i pensionati possono usufruire, come le altre categorie economiche attive, di diverse tipologie di finanziamento studiate appositamente sulle esigenze e sulla situazione economica particolare.

La formula più conveniente e diffusa di prestito per pensionati è la cessione del quinto. L’INPS ha di recente stipulato e disciplinato l’accesso dei suoi membri ai prestiti personali con cessione del quinto, attuando l’art. 8 del decreto 313 del 27/12/2006 del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

L’istituto di previdenza coinvolto nei prestiti con cessione del quinto ha un ruolo attivo nel rilascio del prestito, in quanto, esattamente come il datore di lavoro per i dipendenti, è lui stesso che trattiene la rata di rimborso dalla pensione ed è sempre lui che deve validare la richiesta avanzata dal pensionato all’istituto di credito, certificando la possibilità di trattenere la cifra della rata prevista sul piano di ammortamento.

Attenzione però: la cessione del quinto non è applicabile a tutte le pensioni. Da questa formula di prestito infatti rimangono escluse le pensioni di invalidità, quelle del personale bancario e gli assegni sociali e di reversibilità.

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