Finalmente ci siamo, abbiamo deciso che per comprare quel determinato bene o servizio abbiamo per forza di cose necessità di richiedere un prestito.
Ecco quindi e che vagliamo le varie possibilità, ci informiamo e finalmente ci rechiamo presso la nostra banca o istituto di credito che sia a fare la nostra richiesta con il cuore in mano e pieni di speranze che improvvisamente vengono distrutte da un sonoro “non è possibile”!
Ecco che in quel momento ci prende il panico ed iniziamo a pensare “e adesso come faccio?”.
Per evitare dunque di cadere nella disperazione e nel panico è opportuno sapere come muoversi nel caso in cui ci venga rifiutata la richiesta per prestiti, mutui o finanziamenti di vario genere.
Se proprio non possiamo fare a meno di quel finanziamento è bene capire i motivi che hanno spinto la banca a rifiutare la nostra richiesta.
Naturalmente possiamo chiedere alla banca il motivo del rifiuto e da lì capire su come muoversi di conseguenza.
Tra i vari motivi ci potrebbe essere il caso in cui la Centrale di Rischio ci abbia segnalati come cattivi pagatori, perché magari in passato abbiamo avuto qualche protesto, in questo caso la soluzione è vagliare vie alternative ovvero, ammesso di avere i requisiti adatti, richiedere la cessione del quinto della stipendio che da sempre si è mostrata una valida alternativa per chi ha avuto questo tipo di problemi.
Un altro motivo potrebbe essere quello dovuto al credit analyst che può segnalare un rischio di credito, in questo caso la soluzione è dilatare la durata del finanziamento in modo tale da ridurre anche l’importo della rata mensile.
Tuttavia c’è un’altra soluzione al rifiuto, ovvero quello di coinvolgere un garante o un co-obbligato, il primo rappresenta la garanzia nel caso il debitore venga meno nelle rate mensili mentre il secondo è un secondo intestatario del contratto di finanziamento.
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