Eugin collabora con i ricercatori britannici che sviluppano la tecnica riproduttiva che utilizza il DNA di tre persone |
[2015-02-11] |
BARCELLONA, Spagna, February 11, 2015 /PRNewswire/ —
Le malattie mitocondriali colpiscono in Italia circa 140 neonati ogni anno. Alcuni di questi sopravvive qualche giorno e quelli che arrivano all’infanzia lo fanno con gravi problemi. Queste malattie oggi non hanno cura. (Photo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20150211/728635-c-INFO ) (Photo: http://photos.prnewswire.com/prnh/20150211/728635-d ) La Clinica Eugin, uno dei principali centri di riproduzione assistita d’Europa, ha messo le sue risorse tecniche e umane a disposizione del gruppo di ricerca dell’Università di Newcastle, pioniere nello sviluppo della tecnica che combina il DNA dei due progenitori con il mitocondrio sano di una donatrice. “La nostra preoccupazione principale è garantire la salute del bambino. Con questo obiettivo orientiamo i trattamenti di fertilità, e collaboreremo con questo gruppo di ricercatori per evitare la trasmissione di malattie gravi”, ha dichiarato la direttrice scientifica di Eugin, la Dott.ssa italiana Rita Vassena, in un incontro con diversi mezzi di comunicazione tenutosi a Barcellona. Durante la conferenza stampa, la Professoressa Mary Herbert e la Dott.ssa Meenakshi Choudhary, membri del gruppo scientifico di Newcastle che sviluppa questa tecnica, hanno insistito nell’affermare che il loro obiettivo principale è “prevenire la trasmissione di malattie collegate al DNA mitocondriale”. Ogni anno nel Regno Unito, circa 150 donne danno alla luce bambini colpiti da questo tipo di patologie che si trasmettono per via materna. In Italia, la cifra supera il centinaio. “Le alterazioni nel mitocondrio, la riserva energetica della cellula, provocano danni neurologici e muscolari irreversibili”, ha spiegato la Professoressa Herbert. Tre genitori? Per capire meglio la principale tecnica che sviluppa questo gruppo, possiamo immaginarla come una specie di trapianto d’organi su scala cellulare. Si seleziona un ovulo della madre e un altro di una donatrice. Il passo successivo è introdurre il nucleo dell’ovulo della madre nell’ovulo della donatrice. “Il 99,9% del DNA della madre si trasmetterà al bambino”, ha puntualizzato la Dott.ssa Rita Vassena, poiché solo lo 0,1% del DNA della donatrice passa all’embrione. Lo scorso 3 febbraio, la Camera dei Comuni britannica ha dato il primo passo per autorizzare l’uso futuro di questa tecnica, lungamente sperimentata sui primati. Secondo la Professoressa Mary Herbert, “è una grande possibilità per diminuire la sofferenza di quanti soffrono di queste malattie”. La Clínica Eugin: Fin dalla sua creazione nel 1999, la Clinica Eugin, ubicata a Barcellona, è diventata il primo centro di riproduzione assistita della Catalogna per quanto riguarda numero di trattamenti e uno dei primi d’Europa. La clinica offre il vantaggio esclusivo di realizzare una diagnosi online che contribuisce a eliminare le liste d’attesa e rende più comodo l’intero processo. Inoltre, è stato il primo centro europeo di riproduzione assistita a ricevere il Certificato di Qualità Totale dall’ente di certificazione tedesco TÜV.
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