Miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione grazie a Lenvatinib nel carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo confermato dai dati di nuove analisi di sottogruppo |
[2014-09-06] |
HATFIELD, UK, September 7, 2014 /PRNewswire/ —
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Le nuove analisi dei sottogruppi condotte su pazienti con metastasi ossee e polmonari saranno presentate in occasione del 38° Congresso annuale della European Thyroid Association I dati dello studio di Fase III SELECT (Study of [E7080] LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) mostrano che lenvatinib prolunga significativamente la sopravvivenza libera da progressione rispetto al placebo (18,3 mesi vs 3,6 mesi) in soggetti con carcinoma differenziato della tiroide refrattario allo iodio radioattivo (RR-DTC) in fase progressiva (hazard ratio =0,21, [IC 95%, 0,14-0,31]; p<0,0001). Le analisi esplorative dei sottogruppi dello Studio SELECT, presentate quest’oggi al 38° Congresso annuale della European Thyroid Association, suggeriscono che lenvatinib mantiene il beneficio nei pazienti affetti da RR-DTC compresi i pazienti con metastasi polmonari, PFS mediana: lenvatinib, 18,7 mesi; placebo, 3,6 mesi; (HR=0,21, [IC 95%, 0,15-0,29]; p<0.0001) e metastasi ossee PFS mediana: lenvatinib, NR; placebo, 7,4 mesi; (HR=0,65, [IC 95%, 0,11-4,07]; p<0.0001).[1] Una seconda analisi di sottogruppo dei dati dello Studio SELECT, che sarà presentata in occasione del Congresso annuale, ha evidenziato che il beneficio in termini di PFS osservato in 195 soggetti con RR-DTC in fase progressiva in Europa (lenvatinib n=131 e placebo n=64) è sovrapponibile a quello della popolazione complessiva dello studio (HR=0,24, [IC 95%, 0,16-0,35]; p<0,0001).[2] La PFS mediana nei bracci di trattamento con lenvatinib e con placebo è stata di 18,7 mesi e 3,7 mesi rispettivamente. “I dati ottenuti dalle nostre analisi dei sottogruppi sono in linea con quelli dello Studio SELECT nel suo complesso e dimostrano l’efficacia di lenvatinib in questa forma tumorale rara e difficile da trattare. Siamo entusiasti di presentare queste analisi di sottogruppo a un forum europeo, in quanto medici e pazienti di tutta Europa hanno un urgente bisogno di trovare alternative terapeutiche per questa forma aggressiva di tumore della tiroide”, ha commentato Kate Newbold, sperimentatore principale e specialista in oncologia clinica presso il Royal Marsden Hospital National Health Service Trust (Regno Unito). Il carcinoma tiroideo è la neoplasia endocrina più comune.[3] Nel 2012, solo in Europa ne sono stati diagnosticati più di 50.000 casi.[4] Sebbene per la maggior parte dei tipi di carcinoma tiroideo esista un trattamento, resta un’esigenza terapeutica non soddisfatta per questa patologia in fase progressiva. Lenvatinib è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (TKI) con una nuova modalità di binding che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche di tutti i recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), oltre ad altri RTK correlati alle vie proangiogenica e oncogenica, compresi tutti i recettori del fattore di crescita fibroblastico (FGFR), il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) PDGFRα, KIT e RET coinvolti nella proliferazione tumorale.Tutto ciò rende lenvatinib il primo TKI in grado di inibire simultaneamente le attività chinasiche di FGFR1-4 e VEGFR1-3.[5],[6],[7] Lo Studio SELECT era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata in doppio cieco e controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di persone affette da RR-DTC con evidenze radiografiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti e trattati con una dose orale di lenvatinib (24 mg) una volta al giorno rispetto al placebo.[8] Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord e Sud America e Asia. Nel sottogruppo europeo i cinque eventi avversi più comuni correlati al trattamento (TRAE) con lenvatinib, di qualsiasi grado, sono stati: ipertensione (68%), diarrea (59%), riduzione dell’appetito (50%), calo ponderale (46%) e nausea (41%). Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, ha ricevuto il 31 luglio una valutazione con procedura accelerata da parte dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA). La richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio in Europa e negli Stati Uniti è stata presentata il 18 agosto 2014. La stessa richiesta è stata presentata in Giappone nel giugno 2014. Nell’aprile 2013, la Commissione europea aveva concesso a lenvatinib la designazione di farmaco orfano (ODD) per il trattamento del carcinoma tiroideo follicolare e papillare. Questa stessa designazione è stata riconosciuta negli Stati Uniti per il carcinoma tiroideo follicolare, midollare, anaplastico e per il carcinoma tiroideo papillare metastatico o localmente avanzato e in Giappone per il carcinoma tiroideo. Lo sviluppo di lenvatinib conferma la mission di Eisai nel settore human health care (hhc), l’impegno dell’azienda a sviluppare soluzioni innovative per la prevenzione e la cura delle malattie e per l’assistenza sanitaria e il benessere delle persone in tutto il mondo. Eisai opera nel settore terapeutico oncologico e si dedica a soddisfare le esigenze mediche insoddisfatte dei pazienti e delle loro famiglie. *** FINE *** Note per gli editori Lenvatinib (E7080) Lenvatinib, scoperto e sviluppato da Eisai, è un inibitore orale di vari recettori della tirosin-chinasi (RTK) con un innovativo binding mode che inibisce in modo selettivo le attività chinasiche dei recettori del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGFR), oltre che di altri RTK correlati alla via proangiogenica e oncogenica (compresi i recettori del fattore di crescita fibroblastico (FGFR); il recettore del fattore di crescita derivato dalle piastrine (PDGF) PDGFRα; KIT e RET coinvolti nella proliferazione tumorale.[9],[10] Tutto ciò rende lenvatinib potenzialmente il primo TKI che inibisce simultaneamente le attività chinasiche di FGFR 1-4 e VEGFR 1-3. È attualmente in fase di studio come trattamento per i tumori della tiroide, il carcinoma epatocellulare (Fase III), il carcinoma polmonare non a piccole cellule (Fase II) e altri tipi di tumori solidi. Informazioni sullo studio SELECT[6] Lo studio SELECT (Study of (E7080) LEnvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid) era una sperimentazione di Fase III multicentrica, randomizzata, in doppio cieco, controllata con placebo, volta a confrontare la PFS di pazienti affetti da RR-DTC ed evidenze radiologiche di progressione della malattia nei 13 mesi precedenti, trattati con una dose orale un volta al giorno di lenvatinib (24 mg) rispetto al placebo. Nello studio, condotto da Eisai in collaborazione con il gruppo SFJ Pharmaceuticals, sono stati arruolati 392 pazienti in oltre 100 centri in Europa, Nord America e Asia. I partecipanti sono stati stratificati in base all’età (≤65 o >65 anni), la regione e il numero (≤1) di terapie mirate al VEGFR e sono stati randomizzati con un rapporto 2:1 a lenvatinib o placebo (24 mg/die, ciclo di 28 giorni). L’endpoint primario era la PFS, valutata mediante revisione radiologica indipendente. Gli endpoint secondari dello studio includevano il tasso di risposta globale (ORR), la sopravvivenza globale (OS) e la sicurezza. Informazioni sul cancro tiroideo Per cancro tiroideo si intende un tumore che si forma nei tessuti della ghiandola tiroide, situata alla base della gola, accanto alla trachea [11] Presenta un’incidenza maggiore nelle donne rispetto agli uomini, di solito in una fascia d’età compresa tra 40 e 50 anni al momento della diagnosi.[3] Il carcinoma tiroideo è la neoplasia endocrina più comune e le statistiche a livello mondiale rivelano che la sua incidenza è aumentata significativamente negli ultimi 50 anni.[3] Le tipologie più diffuse di cancro alla tiroide, papillare e follicolare (comprese quelli a cellule di Hurthle), sono classificate come carcinomi tiroidei differenziati (DTC) e coprono circa il 90% di tutti i casi.[12] I casi rimanenti sono classificati come midollare (5-7% dei casi) o anaplastico (1-2% dei casi).[13]Anche se molti di questi tumori sono curabili con interventi chirurgici e trattamenti di radioterapia allo iodio, la prognosi per i pazienti che non rispondono alla terapia è infausta.[14] Inoltre, il trattamento per questa forma di cancro tiroideo difficile da curare, potenzialmente letale e refrattaria alle cure presenta alternative limitate.[15] Eisai in Oncologia Il nostro impegno volto al progresso nella ricerca oncologica, costruito sull’esperienza scientifica, è supportato dalla capacità globale di condurre ricerche di scoperta e pre-cliniche e di sviluppare micromolecole, vaccini terapeutici, agenti biologici e terapie di supporto per svariate tipologie di tumori. Informazioni su Eisai Eisai è una casa farmaceutica leader a livello mondiale nel settore Ricerca e Sviluppo (R&S) e delinea come missione aziendale l’impegno di “dare priorità ai pazienti e alle famiglie e incrementare i benefici per la salute” definita da Eisai stessa “human health care” (hhc). Eisai si concentra nelle sue attività di R&S in tre aree terapeutiche chiave:
Con attività negli Stati Uniti, in Asia, in Europa e nel mercato nazionale giapponese, Eisai impiega oltre 10.000 dipendenti in tutto il mondo. Dal suo Knowledge Centre EMEA situato a Hatfield, Regno Unito, Eisai ha recentemente ampliato le proprie attività di business per includere l’Europa, il Medio Oriente, l’Africa e la Russia (EMEA). Eisai EMEA è impegnata in operazioni di vendita e marketing in oltre 20 mercati, tra cui Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Islanda, Irlanda, Italia, Medio Oriente, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Russia, Slovacchia, Spagna, Svizzera, Svezia e Regno Unito. Per ulteriori informazioni visitare il sito web http://www.eisai.it Riferimenti 1. Sherman S et al. Subgroup analyses of a phase 3, multicentre, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). Presented as an oral presentation at ETA 2014 #XX 2. Newbold K et al. Phase 3 study of (E7080) Lenvatinib in Differentiated Cancer of the Thyroid (SELECT): Results and subgroup analysis of patients from Europe. Presented as a digital poster at ETA 2014 #XX 3. Brito J et al. BMJ 2013; 347 4. Thyroid Cancer. International Agency for Research on Cancer. http://eco.iarc.fr/eucan/Cancer.aspx?Cancer=35 (last accessed: September 2014) 5. Data on file, Eisai.Co.Ltd 6. Zuccotto F et al. J. Med. Chem. 2010, 53, 2681-2694. 7. Liao et al. Journal of Medicinal Chemistry, 2007, 50;3:409-422 8. Schlumberger M et al. A phase 3, multicenter, double-blind, placebo-controlled trial of lenvatinib (E7080) in patients with 131I-refractory differentiated thyroid cancer (SELECT). ASCO 2014 abstract #E450 9. Matsui J, et al. Clin Cancer Res 2008;14:5459-65 10. Matsui J, et al. Int J Cancer 2008;122:664-71 11. National Cancer Institute at the National Institute of Health http://www.cancer.gov/cancertopics/pdq/treatment/thyroid/Patient/page1/AllPages#1 (last accessed: September 2014) 12. Cooper DS et al. Thyroid. 2009;19(11):1167-1214 13. Thyroid Cancer Basics. 2011. http://www.thyca.org 14. Gild M et al. Multikinase inhibitors: a new option for the treatment of thyroid cancer. Nature Reviews Endocrinology. 2011; 7: 617-624 15. Bible K, et al. Lancet Oncology 2010;11(10):962-972
Codice lavoro: Lenvatinib-UK0033c |
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Company Codes: Frankfurt:EII, OTC-PINK:ESALY, Bloomberg:4523@JP, Bloomberg:EII@GR, RICS:4523.F, RICS:4523.T, ISIN:JP3160400002 |
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