Azzeccare i pronostici calcio, anche se si è esperti di calcio, non è così semplice come potrebbe sembrare. Alcune variabili, infatti, non possono essere valutate con precisione perché spesso gli allenatori evitano di dire quel che hanno intenzione di provare in campo. In fondo, loro parlano da allenatori, non da supporter dei nostri pronostici. Se sono chiare e dichiarate le formazioni, non è chiaro, ad esempio, se e quando inseriranno il nuovo giocatore, un nuovo acquisto ancora non provato in campo. Si potrebbe pensare che un nuovo giocatore venga inserito solo a risultato oramai in tasca, ma a parte che fino al novantesimo minuto a volte il risultato non è affatto in tasca, in realtà non è solo il criterio del risultato partita che spinge gli allenatori. Specie ad inizio campionato, infatti, quel che si deve provare di un nuovo acquisto è la tenuta in tutte le diverse condizioni,, e certamente è meglio rischiare un pareggio con una squadra quasi allo stesso livello ad inizio campionato che non trovarsi, verso la fine, quando ogni punto puo’ essere prezioso, con un giocatore di cui non si conoscono a fondo le caratteristiche e le debolezze di gioco. Ci sono molte variabili umane che vanno considerate per cercare di fare pronostici calcistici che abbiano una certa validità, variabili umane spesso non bene conosciute dagli stessi allenatori né dagli stessi giocatori. In alcuni casi, un nuovo acquisto in una partita contro la sua ex squadra, avrà punte di gioco molto alte, proprio per la conoscenza che ha di quelli che sono, in quel momento, i suoi avversari in campo. Viceversa, altri giocatori di fronte ad una ex squadra in cui hanno giocato per molto tempo, rischieranno di essere intimiditi nel gioco. Questo, ovviamente, senza mai dimenticare che si parla di professionisti e che quindi è molto difficile che la qualità del loro gioco cambi radicalmente per così poco. Ma a volte, per vincere o perdere una partita di calcio, basta proprio quel poco.
