Comunicati stampa e News

Quale intervento del Governo per superare l’indebitamento della P.A.

Lunedì 25 maggio 2009 ore 11:00

Sala del Parlamentino della Camera di Commercio

Piazza Bovio – Napoli

 

Comunicato Finale

 

Cosentino: parte il tavolo di confronto con Tremonti sui debiti della P.A.

 

Su iniziativa della Cisl, si è aperto in Camera di Commercio di Napoli, il confronto tra le diverse parti sociali e il Governo sull’emergenza, del forte e prolungato indebitamento della Pubblica Amministrazione nei confronti delle Imprese private: una situazione che provoca crisi di liquidità grave nell’economia reale del paese e, come spesso accade è ancor più insostenibile in Campania, specie a Napoli.

L’incontro si è caratterizzato per la scelta non casuale della data, giusto all’indomani del decreto (giovedì scorso ndr) col quale il Governo su impegno del ministro Tremonti ha ridisegnato i compiti istituzionali di Cassa Depositi e Prestiti e Sace: questi istituti da oggi intervengono a dare le garanzie alle banche anticipatrici del credito ovvero ad anticipare esse stesse i crediti incagliati delle Pubbliche Amministrazioni che ammontano secondo dati di Confindustria a oltre 60 miliardi di euro (mentre sarebbero 33, secondo il Ministro Tremonti).  

 

Alla presenza dei maggiori creditori campani della Pubblica Amministrazione, non solo nel settore sanitario, si è sviluppato il dibattito che ha registrato le conclusioni del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino: Michele Di Iorio Federfarma Napoli, Carmine Petrone Anpric, Diego Vivarelli Direttore Generale  Associazione Costruttori Edili Napoli e Olga Acanfora Vice Presidente Unione Industriali di Napoli hanno accettato l’invito di Gianpiero Tipaldi segretario generale della Cisl di Napoli e dell’avvocato Mario Italiano  promotore dell’incontro e protagonista forense del confronto continuo tra imprese creditrici e pubblica amministrazione. L’incontro è stato moderato dal giornalista economico Massimo Lucidi.

 

“Come sindacato siamo preoccupati per la perdita di lavoro derivante dalla crisi delle imprese che vivono il paradosso di doversi indebitare perché incapaci di riscuotere i crediti che legittimamente vantano nei confronti della P.A.” dichiara Gianpiero Tipaldi segretario generale della Cisl di Napoli. Per l’avvocato Mario Italiano, che ha commentato il decreto prodotto giovedì scorso dal Governo  “era davvero improrogabile l’intervento del Governo nazionale in grado di costruire una diversa “governance” del debito: l’ingresso attivo di Sace e Cassa Depositi e Prestiti saranno in grado di avviare in parte la soluzione di come dare nuova linfa alle imprese che annaspano nella gestione ordinaria”.

 

In questo spirito di fattiva collaborazione è nato l’impegno del sottosegretario ad aprire un tavolo tecnico di confronto istituzionale al quale prenderà parte il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti per dare una risposta a quelle categorie come i costruttori che ancora restano fuori dal provvedimento messo in campo.

 

Prima di ascoltare le tante diverse categorie intervenute all’incontro un ruolo importante lo ha registrato la “finanza innovativa” rappresentata dal dottor Riccardo Tei, responsabile della società finanziaria Crediplus che presenta soluzioni per il mercato corporate che ha dichiarato quanto sia “importante in questo momento avere degli interlocutori professionali capaci di sintetizzare le due diverse problematiche, derivanti da una crisi di liquidità senza precedenti se non quella del ’29, quella della P.A. e quella delle imprese. L’intervento del Governo si distingue – ha aggiunto Tei – per la necessaria capacità di non incidere nè sul patto di stabilità interno, nè sul patto di stabilità Italia-UE”.

 

Abstract degli interventi:

Il presidente dell’Ordine dei Farmacisti di Napoli, Michele Di Iorio nel rappresentare la propria esperienza non ha usato mezzi termini: “ormai siamo un agenzia di recupero crediti, non possiamo più offrire i servizi che ci competono, peraltro la spesa farmaceutica è abbastanza sotto controllo ed al di sotto di ciò che è limite massimo. E’ drammatica a quest’ora da parte del Governo l’assenza del principio chi sbaglia paga per cui a fronte del disastro la sanità campana ancora non è commissariata: che senso ha sanzionare il farmacista che non invia i dati relativi alla spesa entro il 5 del mese e non sanzionare i ritardi eterni della Regione? A chi aspettiamo a commissariare la sanità della regione Campania?”

 

Carmine Petrone ha preferito far parlare i numeri nel suo intervento: 170.000 addetti soffrono il ritardo di pagamenti del settore pubblico; 4.000 sono i dipendenti delle farmacie; si lavora con 32 mesi di arretrato nella riscossione dei crediti con l’ASL Napoli 1.

 

Olga Acanfora Vice Presidente dell’Unione Industriali: nella Regione Campania il ritardo di pagamento ed i relativi oneri sono pari ad un punto di pil. Prossima trimestrale dei conti regionali si preannuncia un disastro. Le aziende sanitarie hanno un indotto, oltre a tutti i servizi erogati, molto positivo, ma i debiti verso la Pubblica Amministrazione sono troppo ingenti. Necessaria la politica del fare, oltre le parole.

 

Diego Vivarelli: il problema dei debiti non pagati è  gravissimo; il comune di Napoli denuncia attraverso i suoi revisori dei conti pagamenti a 24-36 mesi di ritardo. Settore delle costruzioni in Campania è primo come fatturato ed occupazione. Avanzare proposte: a livello nazionale il problema del patto di stabilità viene spesso indicato come responsabile degli accadimenti a livello locale, per ritardate i pagamenti; ma in realtà non è possibile mascherare le responsabilità degli amministratori locali. Non vedo spiragli nell’intervento del Governo con questo decreto. Questo decreto non basta: ecco perchè accetto il tavolo di confronto. Se un imprenditore non tiene fede ai propri impegni arrivano sanzioni pesanti; se non  paga la P.A. nessuna sanzione: cosi il sinallagma contrattuale viene meno, salta ogni principio di diritto, peraltro sinallagma difficilmente fatto valere in sede giudiziaria. Ulteriore elemento che desta preoccupazione della nuova normativa è la norma che prevede che per accedere ai finanziamenti Sace si rinuncia ad una parte del proprio credito!

 

 

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