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Quando il Panda ci mette lo “zampone”

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  • 20 Aprile 2011

In Italia non è ancora stato applicato ma già sta facendo parlare di sé visti i danni che sta procurando ai siti inglesi stiamo parlando di Google Panda il nuovo algoritmo che minaccia di “schiacciare” i seo che fino a questo momento se la sono cavata attraverso contenuti duplicati e di bassa qualità.
panda
Per essere precisi dobbiamo dire che quelli che saranno colpiti saranno i siti, difatti l’obiettivo di Google Panda è di fare un po’ di “pulizia” tra le serp condannando le content farm in modo da offrire agli utenti contenuti idonei e di qualità, e i siti che di contenuti ne hanno pochi o nulli.
E’ molto che se ne parla ed è notorio di come Google prediligesse siti appunto con scritti originali e qualitativamente buoni ma fino a questo momento visto che a quanto pare questo concetto “si entrato da un orecchio ed uscito dall’altro” a seo e webmaster di tutto il mondo a quanto pare big G è passato alle maniere forti.
Non sappiamo ancora quando l’algoritmo verrà messo al .it ma nel frattempo ecco che arrivano i primi risultati e “disastri” dall’Inghilterra dove pare che il Panda abbia punito anche siti che non sono content farm e che all’apparenza hanno sempre mantenuto alti standard qualitativi.
Leggiamo dunque che dal Regno Unito siti con un traffico importante hanno subito un calo improvviso nelle serp di google e di conseguenza anche una rilevante riduzione di visite.
Un caso considerevole, e quello che ha fatto di più scalpore è Ciao.co.uk di proprietà della microsoft che secondo il giornale inglese Guardian avrebbe perso circa il 94% del traffico organico e naturalmente in molti hanno pensato che questo sia inerente all’ostilità tra le due società.
Ma Ciao.co.uk è solo uno dei casi di crollo, siti come wikio.com, techworld.com, ezinearticles.com, londontown.com, e worldtravelguide.net, solo per fare qualche esempio, hanno subito il “peso” del Panda.
Se quindi inaspettatamente il vostro sito dovesse crollare dalla prima pagina ad una indefinita è ormai risaputo chi ci ha messo lo “zampone”…

sem

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