Il vero sapore, a tavola, impone una attenzione ed una ricerca certosina anche di quei piccoli ingredienti e particolari che riservano quel qualcosa in più a tutte le preparazioni, in cucina. Bazzecole, pensiamo a prima vista, in realtà vere e proprie perle di gusto, che regalano un sapore di “tempi andati” ad ogni pietanza, specie ai giorni nostri nei quali siamo abituati ad una alimentazione quasi piatta ed insignificante, presi come siamo dal corri e fuggi quotidiano…..anche a tavola!!
Una ragione validissima che qualche sito di prodotti tipici calabresi ha adeguatamente considerato, riservando ai propri utenti alcune di queste chicche di una spanna decisamente più in su rispetto a quanto si riesce ad acquistare comunemente nel commercio ordinario.
Ecco, ad esempio, l’aglio calabrese: bulbi di colore bianco con venature tendenti al rosa, che si qualifica come uno dei migliori in assoluto in commercio, specie se paragonato a quello proveniente dall’est Europa, magari più economico, sì…ma praticamente insipido. Saranno le caratteristiche intrinseche del terreno della regione, il fatto che viene coltivato, raccolto e preservato in maniera assolutamente tradizionale (estirpato a giusta maturazione dai campi, essiccato e conservato in ambienti freschi ed asciutti, si da poter mantenere il suo gusto per i periodi a venire) ed altre infinite ragioni che lo rendono unico ed esclusivo nel palato.
Obietterete “ma l’aglio non ha un buon odore”; chi sa di cucina racconta che se viene usato cotto lascia solo il suo aroma alle pietanze, e nulla più !!! Ove invece, e per una qualunque ragione, lo si usi crudo, basta poi masticare foglie di prezzemolo o di menta…o ancora qualche chicco di caffè, ed il pericolo “alito cattivo” è decisamente ridimensionato.
Altro ineguagliabile aroma che la cucina calabrese riserva ai suoi tanti estimatori è rappresentato dall’origano selvatico che viene raccolto nelle colline della pre-sila, in genere tra la primavera e l’estate, allorquando la fioritura è al “top”; viene poi assemblato a mazzetti ed essiccato tassativamente all’ombra (il sole potrebbe essere pregiudizievole, in tal senso!!) dopodiché basta sbatacchiarlo su di un panno, sì da raccoglierne l’essenza che regala il suo odore e profumo già nei primi istanti: se lo si vuol conservare per più tempo (specie per gli usi di cucina a valenza “invernale”) è sufficiente tenerlo in contenitori di vetro ben sigillati.
Ed eccolo qui, pronto a regalare la sua magica fragranza ed aroma ad insalate, salse, bruschette, carne, pesce e molti tipi di pietanze tipiche meridionali: ce ne sarete infinitamente grati per avervene suggerito l’esistenza.…perché di pari gusto, in giro, ne troverete ben pochi!!
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