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Rame, mercato in crisi a causa delle tensioni USA-Cina

Le tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina stanno facendo una vittima illustre nel panorama delle commodities. Stiamo parlando del rame, il cui mercato sembra avere innestato la retromarcia da un bel po’ di settimane, al punto che i prezzi sono arrivati a valori che non si vedevano dall’autunno del 2017.

Il rame e il mercato cinese

Come detto, la causa principale di questo scivolone sono le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti. Infatti il paese orientale consuma ogni anno 24 milioni di tonnellate di metallo rosso, quasi la metà del consumo globale. Se le esportazioni dei prodotti cinesi caleranno, inevitabilmente i prezzi del rame scenderanno ancora tanto come sta già succedendo. Nelle ultime settimane i prezzi al London Metal Exchange (LME) sono arrivati a toccare i 7.316 dollari a tonnellata. Un calo di oltre il 12% con l’indicatore OBV trading on balance volume che spinge verso il basso. Come detto, è dallo scorso ottobre che non si vedevano prezzi simili. Ad aggravare il quadro c’è il fatto che in estate la domanda si indebolisce ulteriormente.

La prudenza degli investitori

La situazione sta coinvolgendo anche gli investitori. Chiaramente chi opera a livello speculativo sul rame, in questi periodi gli sta alla larga per ridurre il rischio fino a quando la tensioni commerciali non scenderanno e non si vedrà l’indicatore TRIX (Trading triple Exponential Average) dare dei segnali concreti di inversione di tendenza. Questo finisce inevitabilmente per aumentare la pressione al ribasso sul metallo rosso.

La speranza di chi opera su questi mercati è aggrappata al trend a lungo termine, dove la dinamica dei prezzi è ancora fortemente rialzista. Ma molto dipenderà dall’ulteriore escalation delle tensioni commerciali tra USA e Cina. Se caleranno, allora potrebbero manifestarsi buone occasioni di acquisto.

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