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Recensione de La bottega dei suicidi

Patrice Leconte, regista e fumettista francese ha presentato “La bottega dei suicidi” in anteprima alla 65a edizione del Festival di Cannes. Il film è tratto dallo spassoso racconto “Les magasin des suicides” (Il negozio dei suicidi) di Jean Teulé e racconta di una città molto particolare.

Il sole ha infatti da tempo smesso di splendere nella grigia e cupa città nella quale il film è ambientato e mentre gli abitanti non ricordano più cosa sia un sorriso e il perchè sia necessario vivere l’intrigante famiglia Tuvache sa perfettamente cosa fare. Del resto cosa aspettarsi da chi gestisce un negozio specializzato nei suicidi… ma non un suicidio qualsiasi, da loro è possibile trovare tutto quello che serve per mettere in scena una dipartita con i fiocchi.

Tutto sarebbe lugubre al punto giusto per questa novella Famiglia Addams se non fosse per la pecora nera, il terzogenito della famiglia, affetto da una terribile “gioia di vivere”.

Ironico, accattivante ed originale il cartone animato (ma ormai sono veri film di animazione) è tristemente attuale in un periodo di crisi economica ma riesce a restare comunque un film comico ribaltando in un divertente scambio di ruoli il tetro concetto del suicidio e la comicità insita nelle situazioni di vita vissuta.

L’unico rimedio alla depressione saranno quindi la felicità e l’umorismo in un film molto più ottimista e positivo di quanto si creda

In Italia, “La bottega dei suicidi” arriverà nelle sale il 28 Dicembre (distribuzione Videa) ma sarà in anteprima nazionale già dal 21 dicembre (Profezia Maya permettendo), al Cinema Fiamma di Roma in anteprima nazionale.

Fonte: labottegadeisuicidi.blogspot.com

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