Come salvaguardare la propria reputazione sul web. Su Il Comunicattivo, ideato e condotto da Igor Righetti, mercoledì 22 febbraio, ore 17.20, Radio 1 Rai, intervista a Pier Domenico Garrone, esperto di web reputation e co-fondatore de “Il comunicatore Italiano”, blog indipendente per la crescita culturale ed economica delle Istituzioni e delle Aziende italiane.
In Italia il 2012 sarà l’anno primo, negli USA siamo ad oltre 160 anni di cultura ed esperienza di lobby . Il 2012 è una sfida anche per il prossimo presidente di Confindustria, Bombassei o Squinzi, di operare per dare nella Comunicazione istituzionale un contributo di attualità. La lobby è un metodo professionale organizzato in grado di rappresentare un interesse privato, ad esempio presso le Istituzioni. La questione concreta è sapere se gli interessi dei Cittadini, in Italia, sono difesi almeno quanto quelli delle banche, delle grandi multinazionali, degli ordini professionali, della finanza che hanno, in servizio permanente effettivo, strutture di lobby ad occuparsi ogni qualvolta è in procinto la generazione di una legge o la modifica di uno status quo.
Deseuete appaiono le organizzazioni che si definiscono “segreterie particolari” di cui Massimiliano Cencelli era il numero 1 nella prima Repubblica. Il Governo, coerente con un stile sommesso che punta alla rimessa in bolla del sistema delle relazioni del Paese, è partito dal Ministero dell’Agricoltura ad istituire un’Unità della Trasparenza, composta da interni ed esterni che devono dimostrare terzietà e vigilare sulla visibilità e trasparenza dei rapporti delle Aziende e delle Associazioni con il Ministro, i Sottosegretari e soprattutto con i dirigenti.
Di cosa parliamo? Ricreare fiducia e l’attuale web reputation del sistema delle relazioni segna un profondo rosso. Un risultato reale è portare in luce la qualità del rapporto tra Economia e Stato, condizione essenziale per prevenire e debellare la corruzione. Chi è interessato? Tutti. Cittadini, Multinazionali, Associazioni di categoria, Sindacati, Partiti. Ad esempio una società che vuole costruire un parco divertimenti, un’associazione che chiede una defiscalizzazione coerente con l’Unione Europea, una società che vuole andare ad aprire l’attività in un Paese extra UE, una personalità che vuole entrare in Politica, un Concessionario pubblico che chiede l’applicazione di tariffe europee, i Cittadini che chiedono una difesa europea come consumatori.
Un Comunicatore, specializzato lobbista, lo si accerta se la prevalenza del suo reddito professionale dichiarato è quello derivante dalla sola professione per cui si propone ed il reddito gli deriva da qualche anno di onorata carriera. Questa è la prima regola che evita di dare ascolto nelle Istituzioni “ad idraulici che si propongono chirurghi”.
Le associazioni rappresentanti di interessi imprenditoriali diffusi probabilmente, a breve, dovranno modificarsi per assicurare una diversa e più attuale rappresentanza? Certo.
Qualificando i loro rappresentanti presso le istituzioni con mandati in esclusiva. Il mandato in esclusiva responsabilizza l’azienda o la associazione sul contenuto proposto allo Stato evitando la ridondanza che si scatena quando si producono gli emendamenti alle leggi tipo milleproroghe e delle liberalizzazioni. Si sono approvate leggi imbarazzanti di cui nessuno riconosce la responsabilità o fa sapere ai Cittadini chi è il padre vero. Questo è uno dei gravi limiti della nostra democrazia che ha fatto precipitare di oltre 30 posizioni, in 5 anni, l’Italia tra i Paesi più corrompibili.
In conclusione! Il professionista lobbista deve essere stimato perché si gioca la sua credibilità e la sua competenza all’onore del mondo se può iscriversi a pubblici registri dove indica il nome del Cliente e deposita il mandato che ha ricevuto ed è l’unico autorizzato a comunicare con lo Stato e lo Stato riconosce solo la comunicazione che proviene da quel professionista. Non deve più esistere, nell’era di Twitter, il concetto di “segreteria particolare”!
FONTE: Il Comunicatore Italiano
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