I prestiti inpdap sono una particolare forma di prestito non finalizzato e a tasso agevolato. Vediamo subito nel dettaglio come essi funzionino: i prestiti INPDAP possono essere richiesti soltanto se si soddisfano delle condizioni preliminari fondamentali.
Innanzitutto, il richiedente deve essere un dipendente statale iscritto alla Gestione Unitaria Autonoma delle prestazioni creditizie e sociali, oppure un ex-dipendente iscritto alla medesima Gestione Unitaria Autonoma. Soddisfatte queste condizioni, è possibile presentare la propria domanda in maniera molto semplice, come si legge sul regolamento vigente: «Le domande, redatte sugli appositi modelli forniti dall’Istituto, devono essere presentate al competente Ufficio provinciale o territoriale dell’INPDAP, per il tramite dell’Amministrazione di appartenenza, se il richiedente è un iscritto in servizio, ovvero direttamente se il richiedente è un iscritto pensionato.
Non occorre alcuna documentazione di spesa, nè produrre motivazioni, nè presentare certificato medico».
I prestiti INPDAP forniscono la possibilità, inoltre, al richiedente di personalizzare la modalità di rimborso e in particolare in numero di tranche in cui intende restituire la somma ricevuta in prestito: il numero di rate previsto va da un minimo di 12 rate ad un massimo di 36, ma è possibile scegliere anche una via di mezzo fra queste due tempistiche e optare per la restituzione in 24 rate.
Solitamente, per i prestiti annuali è possibile richeidere fino all’equivalente di una mensilità, mentre per i biennali sino all’equivalente di due mensilità, e di conseguenza per i prestiti triennali si potranno richiedere cifre corrispondenti a tre mensilità normalmente percepite.
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