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Scala tra miracolo e design

“Era il 1895 e alcune suore trasferitesi a Santa Fe’, dopo aver perso lungo il viaggio la loro madre superiora, decisero di far costruire una cappella e una scuola: il Collegio di Lorette. La costruzione della cappella che venne dedicata a San Giuseppe, iniziata nel 1873 su progetto dell’architetto Mouly, che si fece promotore della prima costruzione gotica ad ovest del Mississipi. L’edificio progettato con 8 metri di larghezza, 26 di lunghezza e 26 di altezza aveva però un difetto grossolano di cui le suore si accorsero solo a costruzione finita: non era stato previsto collegamento tra la tribuna e il coro. Non era stata progettata nessuna tromba per le scale e l’altezza del coro non permetteva l’installazione di una scala. La madre superiora considerato il problema fece convocare tutti i carpentieri della zona che però proposero come unica soluzione possibile l’abbattimento dell’edificio per ricostruirlo con tutti gli elementi necessari. Le suore però si affidarono alla loro fede e decisero di fare una novena a San Giuseppe, patrono dei carpentieri. L’ultimo giorno della novena un viandante si presentò alla loro porta e si propose di costruire una scala che permettesse di risalire il coro. Dopo 6 mesi, e con il solo aiuto di tre strumenti di lavoro, la scala fu finita e, senza nemmeno attender di essere pagato il carpentiere fece perdere tracce di se’.
Ed è proprio qui che si inserisce il miracolo della scala: il legno non proviene dal new mexico, dove si trova la cappella, e soprattutto nemmeno i migliori architetti sono riusciti a spiegare come la scala possa stare in piedi senza l’ausilio ne di un solo chiodo ne di un portante all’interno. Un vero miracolo di architettura, soprattutto per la tecnologia impiegata e per l’epoca della sua costruzione.”

Questo è solo uno dei più curiosi esempi di mitologia o comunque tradizione legata alla scala da interni o da esterni come elemento architettonico che collega idealmente la terra con il cielo, permettendo all’essere umano di contemplare a terra dall’alto e di sfruttare maggiormente gli spazi a lui concessi.

E negli ultimi anni anche il lavoro di designers e architetti d’interni si è concentrato su questo elemento architettonico elaborando soluzioni sempre più innovative sia per la progettazione che per la scelta dei materiali. Scale a chiocciola, scale elicoidali, scale a sbalzo divengono, l’occasione per sperimentare, provare, elaborare nuove soluzioni e nuove strategie non solo per innalzare a livello esponenziale la loro utilità ma perché esse stesse diventino elementi di arredo e design insostituibili, a volte addirittura contraddistinguendo lo stile particolare di un architetto o designer, o anche solo quello personale dell’abitante stesso della scala.

E proprio la professionalità di architetti e designers deve integrarsi in maniera indissolubile con quella del progettista e installatore della scala che, attraverso una tecnologica esemplificazione in 3D può far vedere fin da subito al cliente il risultato finale. Una tecnologia che permette di evidenziare le caratteristiche e le potenzialità dei vari materiali, sfruttando le trasparenze, le opacità e le lucidità tipiche di ogni materiale. scale acciaio, di vetro o di altri materiali plastici alcune volte rappresentano una commistione di tecnologia innovazione e bellezza tanto da sembrare veramente un miracolo!!

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