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Sigillanti e rivestimenti: il trattamento anticorrosione

Tra le tante criticità che gli ingegneri devono tenere in considerazione quando si tratta di realizzare una struttura sott’acqua (ad esempio un tunnel oppure dei ponti) ce n’è una che è legata alla forte presenza di cloro e alla corrosione dei metalli che può avvenire negli ambienti marini.

Anno dopo anno si studiano soluzioni sempre più innovative e tecnologiche per capire sempre meglio i meccanismi della corrosione e per aiutare i team di esperti a raggiungere il miglior metodo rispetto alla ricerca scientifica. Questi meccanismi sono stati studio di un gruppo di scienziati italiani che sono riusciti a scoprire e lavorare su uno dei principali fattori che riguardano la degradazione dei metalli e la loro corrosione.

La simulazione modellistica utilizzata in questo progetto era davvero sofisticata e prevedeva delle macrocelle, parti in cui la corrente elettrica circola, situate nelle barre di ferro del cemento armato (questo è un esempio). Questa scoperta sarà utile in futuro quando bisognerà mettere a punto delle strutture che siano particolarmente resistenti alla degradazione.

Nel frattempo i materiali vengono lavorati con un trattamento anticorrosione che rappresenta un’alternativa efficace: lo strato superficiale dei materiali viene ricoperto e sigillato con una nichelatura chimica. Esistono diversi tipi di sigillanti anticorrosione, alcuni particolarmente indicati per gli ambienti marini.

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