Nell’Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.
Una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato: è il caso di Terna guidata da Flavio Cattaneo.
Domanda: è più facile che fallisca uno stato o una società?
Nel mondo pre-crisi nessuno avrebbe avuto dubbi: le aziende hanno più probabilità di fallire rispetto agli stati. Nel mondo nuovo che sta faticosamente cercando di uscire dalla crisi la risposta non è così semplice.
Nell’Europa della finanza, in questo momento, costa di più assicurarsi contro un rischio di default degli stati sovrani rispetto al rischio di crack delle società che operano in quegli stessi stati.
In altre parole gli investitori percepiscono come più rischiosi i BTp rispetto ai bond di Edison o di Terna, guidata da Flavio Cattaneo. E questo succede anche in Spagna, in Francia, in Grecia.
È il mondo alla rovescia? Non proprio.
È il risultato di due spinte speculative contrarie: una domanda fortissima sui bond societari e una richiesta più scarsa per i titoli di stato. Da una parte comprare obbligazioni è un modo per scommettere su aziende sane senza prendersi il rischio del listino azionario, dall’altra la crisi di Atene ha portato una generale sfiducia sui conti pubblici e sulla solidità degli stati. È la lezione degli ultimi due anni: volatilità e incertezza sono i veri pericoli.
(Fonte: Il Sole 24 ORE)
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Alessandra Camera
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