Tramite il test vengono segnalati i bambini per portarli sotto “trattamento”. Le “cure” spesso consistono in potenti psicofarmaci. Drogando cosi i nostri figli.
Anche in Italia è stato commercializzato uno psicostimolante, il metilfenidato, un derivato dell’anfetamina, per la “cura” del controverso Disturbo del Deficit dell’Attenzione ed Iperattività (sigla in inglese ADHD, in italiano DDAI).
Di questo “disturbo” si è sentito parlare per la prima volta nel 1987, quando i membri della potente Associazione Psichiatrica Americana (APA) ne inventarono il nome e decisero di includerlo nel testo di base dei disturbi psichiatrici. Secondo certa parte della psichiatria tale disturbo l’avrebbero i bambini che si muovono troppo, che si arrampicano, che non ascoltano, che non stanno attenti a scuola, che non svolgono facilmente i compiti, ecc.. Cose che caratterizzano tanti bambini, ma ora ci dicono che sono malati!
In Italia, fino a marzo del 2003 il metilfenidato figurava nella Tabella I degli stupefacenti. Poi, miracolosamente, è finito in quella degli psicofarmaci. Inutile dire che ciò deve aver facilitato le procedure per la sua commercializzazione. Il metilfenidato era già in commercio in Italia ma nel 1989 venne ritirato a causa dell’abuso che se ne faceva. Veniva dato a coloro che soffrono di narcolessia cioè il bisogno irresistibile di dormire
Il Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani sta distribuendo gratuitamente opuscoli che hanno lo scopo di informare i genitori.
Per maggiori informazioni www.ccdu.org
Stiamo anche raccogliendo lettere da spedire alle autorità competenti al fine di chiedere loro di tutelare il diritto di ogni bambino a non essere oggetto di diagnosi psichiatriche errate e a non dover assumere psicofarmaci di qualsiasi tipo.
No Comments Found