Luca Maris, noto cantautore e musicista napoletano, in occasione della sua partecipazione alla seconda edizione del “Premio Margherita Hack”, che si svolgerà a breve, in data 28 giugno 2015, dalle ore 11.00, presso Palazzo Leti Sansi, nel cuore della città umbra di Spoleto, ha rilasciato un’intervista sulla grande Margherita Hack, in cui emerge la sua stima ed ammirazione per la figura della grande scienziata e astrofisica, scomparsa due anni fa e in cui onore è stato istituito questo premio, ideato e organizzato dal manager Salvo Nugnes. Di seguito l’intervista:
1) Sig. Maris, ci è giunta notizia, che è stato invitato ad assistere alla seconda edizione del “Premio Margherita Hack”, che si terrà a Spoleto il 28 giugno prossimo; come nasce l’opportunità di partecipare a questo speciale evento celebrativo alla memoria dell’esimia Prof.ssa Margherita Hack?
Con enorme piacere sono stato invitato dal produttore e manager Salvo Nugnes, ideatore e organizzatore del Premio Margherita Hack, evento che celebra simbolicamente il ricordo della famosa scienziata e astrofisica, che ha lasciato un segno indelebile nella storia.
2) Un suo commento riferito alla figura di Margherita Hack e all’enorme contributo, che ha dato alla ricerca con le sue grandi scoperte; l’ha mai incontrata di persona?
È stata un’astrofisica e divulgatrice scientifica italiana che ha lavorato presso numerosi osservatori americani ed europei ed è stata per lungo tempo membro dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA e questo suo enorme contributo che ha dato alla ricerca con le sue grandi scoperte ha un valore inestimabile. Non l’ho mai incontrata di persona, ed è per me un enorme dispiacere.
3) Tra le importanti scoperte fatte dalla Hack, quale l’ha maggiormente colpito?
Secondo me Margherita Hack ha il merito di aver esplorato l’universo attraverso i raggi ultravioletti a partire da una stella nota come “Epsilon Aurigae”.
4) Se dovesse fare un parallelo di confronto tra scienza e musica, quali affinità e punti di contatto può individuare?
L’arte può aiutare l’uomo a fermarsi per osservare, riflettere e contemplare, come la scienza al contempo può aiutare nel processo della conoscenza di noi stessi e del nostro viaggio umano. La musica può portarci lontano, nell’immensità delle sensazioni, delle emozioni, degli affetti, con lei possiamo immergerci nei misteri che avvolgono e sono parte dell’essere umano, possiamo viaggiare nell’infinito e nell’eterno, e ritornando nel nostro piccolo essere ci sorprendiamo rinnovati e rinvigoriti.
5) Una curiosità: è appassionato della scienza astrofisica? Ha avuto modo di leggere i libri scritti dalla Hack?
Non sono molto appassionato della scienza astrofica, ma mi sono avvicinato a questa materia grazie a Margherita Hack, che mi ha da sempre incuriosito molto, il suo mondo e tutto ciò che è scienza astrofisica. Dei libri che ho letto di Margherita Hack, mi è piaciuto molto “Stelle, pianeti e galassie”, scritto insieme a Massimo Ramella e che è una sorta di viaggio nella storia dell’astronomia dall’antichità ad oggi.
6) Durante la cerimonia del Premio Margherita Hack sarà presente anche il Prof. Antonino Zichichi; una sua riflessione su di lui e sul suo ruolo di prestigio nel campo scientifico?
Pe me è un importante fisico e divulgatore scientifico italiano, attivo anche nel campo della fisica delle particelle elementari, oltre ad essere Professore emerito del dipartimento di Fisica superiore dell’Università di Bologna. Il Prof. Antonino Zichichi è anche noto al grande pubblico soprattutto per la sua attività di divulgatore scientifico, essendo un prolifico autore di libri e saggi, e per le sue apparizioni televisive.
7) Da padre, come pensa che si possano stimolare e incentivare le nuove generazioni di studenti all’interesse e alla passione verso la materia scientifica?
Credo che bisognerebbe convincere i giovani a dedicarsi alla ricerca scientifica, facendoli innamorare delle stelle e dei misteri dell’universo, per questo Margherita Hack ha scritto anche numerosi libri, ha partecipato a manifestazioni e trasmissioni televisive col preciso scopo di diffondere le sue conoscenze. Anche per combattere le visioni fideistiche e irrazionali della natura, dalle superstizioni sugli oroscopi alle letture teologiche della creazione. Margherita Hack riteneva anche che l’etica non derivasse dalla religione, ma da “principi di coscienza” che permettono a chiunque di avere una visione laica della vita, ovvero rispettosa del prossimo, della sua individualità e della sua libertà.
8) Se dovesse dedicare simbolicamente una canzone famosa alla Hack, quale sceglierebbe e perché?
La canzone famosa che simbolicamente dedico a Margherita Hack è “Blowing in The Wind” di Bob Dylan, perché Margherita Hack nel suo viaggio umano ha cercato di dare delle risposte a tante domande che non avevano ancora delle risposte, attraverso le sue scoperte scientifiche. La sua assenza ha portato con sé nel vento altre risposte che non ci darà più.
9) Quale tra le tante frasi emblematiche pronunciate dalla Hack Le è rimasta più impressa?
“Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione…”.