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Storia e curiosità sul Cimitero Acattolico di Roma

Situato nei pressi di Porta San Paolo, alle spalle della Piramide Cestia, il Cimitero Acattolico rappresenta uno dei luoghi di sepoltura più suggestivi dell’intera Capitale. Adibito ad ultima dimora per coloro che non erano di fede cattolica, considerato che le leggi ecclesiastiche romane non permettevano a questi (protestanti, ortodossi ed ebrei) di essere sepolti in terra consacrata, questo luogo accoglie i resti di italiani e stranieri, personaggi celebri e meno celebri, da ben 300 anni.
Non molto conosciuto da romani e turisti italiani, tuttavia è discretamente visitato da quelli stranieri per la bellezza del luogo, l’originalità artistica di alcune tombe e per essere dimora definitiva di alcuni personaggi famosi. Facilmente raggiungibile dal centro della città ed anche dai diversi hotel Stazione Termini, inizialmente presso il cimitero acattolico cominciarono ad essere sepolti, grazie ad una concessione dell’allora Papa Clemente XI°, alcuni cittadini inglesi della corte degli Stuart in esilio a Roma. In seguito furono seppelliti qui anche altre persone di diversa nazionalità e fede religiosa. Famose e molto visitate sono le tombe di diversi scrittori. Tra questi, un italiano illustre è Carlo Emilio Gadda, romanziere di origine lombarda noto per la varietà e l’originalità del linguaggio usato nei suoi scritti e in particolare nei romanzi appunto. Tra gli stranieri spiccano John Keats, celebre poeta britannico esponente del Romanticismo, deceduto giovanissimo a soli 26 anni a Roma nel 1821 e il cui epitaffio sulla tomba recita amaramente: “Qui giace uno il cui nome è stato scritto sull’acqua”. Poco distante si trova la tomba di un altro poeta inglese, Percy Shelley, anch’egli morto giovanissimo all’età di 30 anni ed esponente come Keats del romanticismo europeo, autore di liriche suggestive e poemi originali e alquanto visionari. La moglie di Percy, tra l’altro, è quella Mary Shelley autrice del celebre “Frankenstein”. Tra le diverse tombe di questo cimitero, spiccano per la loro bellezza quella di William Wetmore Story, scultore di origine stratunitense che creò “L’Angelo del dolore” in onore della moglie defunta e accanto alla quale giace, e quella di Thomas Jefferson Page, esploratore statunitense, la cui ultima dimora è costituita da una bellissima scultura che mostra una statuta, un sarcofago, un obelisco e due colonne. Altri “ospiti” illustri di questo luogo di sepoltura sono il politico e filosofo Antonio Gramsci, tra i fondatori del partito comunista italiano, morto nel 1937, dopo essere stato rinchiuso per diversi anni nelle terribili carceri fasciste; e lo scienziato Bruno Pontecorvo, fisico di fama mondiale e tra i membri del gruppo di giovani pionieri italiani nel settore dell’energia nucleare, guidati dal premio Nobel Enrico Fermi negli anni ’30.         

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