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“GIANNI CHIMINAZZO”: IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA

La grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” è pronta a “decollare” sotto il magico cielo veneziano, con l’esperta curatela del critico Vittorio Sgarbi e un parterre di personalità illustri in esposizione, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, è fissato dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014 tra le mura sontuose di Palazzo Falier, sul Canal Grande.

 

Nell’occasione il pittore Gianni Chiminazzo partecipa con la sua originale pittura di carattere espressionista, trascrizione di uno stato d’animo, che lo attraversa per imprimersi sulle tele e generare ordinati e vivaci “giardini” di una calda emozione naturalistica e acuta sensibilità cromatica.

 

Chiminazzo, concepisce l’immagine riprodotta come tensione semplificata di libertà, si eleva e la percorre, contemplandola a una distanza, che gli consente di sciogliere il ritmo tonale delle forme in “vibrazioni di pigmento”. La luce viene assorbita e restituita come suggestiva pulsazione atmosferica di bagliore lucente e disposta in una successione di allusioni prospettiche, entro le quali spiccano reticoli di tetti e di case.

 

L’interesse plastico per le materie è attestato anche da numerosi esercizi fatti mediante la scultura, l’affresco a strappo d’affresco, l’acquerello, il pastello, il mosaico, le grafiche e le incisioni, che egli esegue come consapevole risposta di una curiosità manipolativa e visiva davvero inesauribile e viscerale. Il percorso sperimentale diventa per lui un itinerario conoscitivo, inteso come un mondo, che gli permette di perseguire un’arricchente e costruttiva appropriazione della realtà dimostrandosi artista eccezionalmente completo e poliedrico.

 

L’atto del dipingere è un modo per rapportarsi e raffrontarsi alla dimensione reale, per sentirsi e sentire, per comunicare con estrema semplicità dei contenuti di rassicurante e coinvolgente genuinità espressiva. Chiminazzo ha negli occhi la suggestione dei campi colorati, che mutano stagionalmente e coltiva un sentimento radicato di amore per l’ambiente rurale. I suoi sensi sono impregnati dall’umore della natura, dal profumo della terra, dallo splendore della campagna e percepisce il bisogno di tradurre in variegato cromatismo queste sensazioni, che lo accompagnano nella vita, nell’intento di indagare se stesso e ciò che lo circonda.

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La Galleria Alter Ego inaugura “TERRA E FUOCO. Dipinti e sculture”, mostra personale dell’artista Fosca Rovelli.

 

Domenica 21 settembre, alle ore 18.00, la Galleria Alter Ego di Ponte Tresa inaugurerà l’esposizione personale di Fosca Rovelli; una mostra annunciata e attesa dallo scorso giugno quando la giovane artista ticinese ha vinto la prima edizione del Concorso Internazionale di Pittura “Percorsi” e, di conseguenza, la possibilità di esporre i propri lavori per due settimane nello spazio diretto dal gallerista Andrea Scacciotti, ideatore e organizzatore dell’iniziativa.

Secondo il parere della giuria, l’opera vincitrice “Spazia la mente” si è distinta in particolar modo sia per la perizia tecnica sia per la forte carica simbolica: due caratteristiche che definiscono i poli entro cui si snoda la ricerca espressiva di Rovelli, tesa nello sforzo di rendere attuali le nozioni pratiche tramandate dalla tradizione e, allo stesso tempo, spalancare davanti allo sguardo dello spettatore una finestra sull’interiorità e sui significati più profondi dell’esistenza.

L’armonia compositiva, la ricercatezza dei dettagli e la piacevolezza estetica sembrano essere le note dominanti di uno spartito giocato sull’alternanza di ampie pause e forti contrappunti. Nelle opere bidimensionali come nelle sculture, il segno e la materia si incontrano e si fronteggiano, si osservano a distanza e si distendono, seguendo un moto ritmico e incessante che invita chi osserva a ricostruire con la fantasia la lenta e paziente costruzione dell’opera, originata da luminose e sapienti velature, sedimentazioni e increspature di materia pittorica. I dettagli emergono da uno spazio sospeso dove la distanza e il vuoto sono la misura tra le cose, in una nuova percezione di noi stessi in relazione a ciò che ci circonda. Il vuoto, distinto da nulla, è il campo in cui il minimo e il particolare assumono il massimo di senso e di valore sulla transitorietà dell’esistente.

La mostra, visitabile fino al 5 ottobre, consentirà al pubblico di scoprire il percorso autonomo e personale di una giovane autrice di cui, in futuro, sarà certamente interessante seguire gli sviluppi.

 

FOSCA ROVELLI. Restauratrice diplomata in stucchi e affreschi, Fosca Rovelli affianca alla sua attività professionale una ricerca artistica libera che spazia tra le diverse discipline; in particolare, ama approfondire e riscoprire in via del tutto sperimentale le tematiche legate alle tecniche pittoriche tramandate negli antichi ricettari (come quelli di Cennino Cennini e di Vitruvio) che la portano a riproporre, in chiave moderna, tecniche ormai dimenticate come l’affresco, la doratura e l’encausto.

Nel suo atelier situato a Lelgio in Capriasca, da libero sfogo alla sua creatività. Come in un laboratorio alchemico, i quattro elementi Terra, Aria, Acqua e Fuoco si rinnovano e si trasformano dando origine alle opere pittoriche e ceramiche dell’artista.

Sito personale:

http://foscarovelli.ch

 

TERRA E FUOCO. Dipinti e sculture” – Mostra personale di Fosca Rovelli

21 settembre – 5 ottobre 2014

INAUGURAZIONE: DOMENICA 21 settembre, ore 18.00

Presentazione a cura di Emanuela Rindi

Galleria Alter Ego

Via Lugano, 1 – 6988 Ponte Tresa – SVIZZERA (CH)

ORARI

Da martedì a sabato: 11.00 – 17.00

Domenica: 10.30-13.00

INGRESSO LIBERO

Per informazioni: Galleria Alter Ego | www.alteregogallery.com | [email protected]

Ufficio Stampa: Rindi Art | [email protected]

 

 

 

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE LA PITTRICE ANNA STICCO CON I SUOI DIPINTI DEDICATI A MARIA CALLAS

Si avvicina con crescente attesa l’inizio della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes, che si svolgerà dal 28 settembre al 24 ottobre 2014, nello splendido Palazzo Falier, residenza aristocratica del XV secolo affacciata sul Canal Grande a Venezia. È prevista una ricca e corposa carrellata di opere di artisti illustri tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Tra i partecipanti all’iniziativa di prestigio è stata selezionata la senese Anna Sticco conosciuta come “La pittrice di Maria Callas” con le sue suggestive rievocazioni in dedica celebrativa al celebre soprano considerata la divina della lirica per antonomasia.

 

Nel raccontare la sua fervida passione per la Callas spiega: “Nel 2006 mentre ero a Parigi ho avuto una vera folgorazione, un’illuminazione imprevista e inaspettata, sentendomi catturare e conquistare da un magnifico manifesto della Callas esposto all’Opera e da lì ho iniziato un percorso di ricerca approfondita, che mi ha portato a contatto con persone e ambienti a lei più vicini e sono diventata anche una collezionista appassionata dei suoi cimeli e oggetti a lei più appartenuti“.

 

Sulla Callas dichiara: “Posso dire, che è diventata simbolicamente la musa ispiratrice del mio percorso artistico e desidero esaltarne al meglio il ricordo. Senza dubbio è un’icona a modello nel canto lirico e ha ottenuto trionfali successi e importanti riconoscimenti, meritandosi una fama internazionale. La sua voce era e resta inimitabile, unica, inconfondibile e indimenticabile. Come donna bisogna evidenziarne il fascino magnetico, lo charme seduttivo e il carisma innato. Pur non avendo una bellezza classica e standardizzata nei canoni comuni, ha saputo conquistarsi meritatamente lo scettro di “Donna più bella del mondo”. In apparenza forte, impavida e caparbia celava una personalità fragile, insicura e un carattere emotivo e sensibile. La corazza esterna era uno scudo per nascondere debolezza e sofferenza interiore“.

 

Sul concetto di arte afferma: “L’arte è un mezzo indispensabile, uno strumento prezioso e fondamentale per esprimere me stessa, per comunicare il mio moto dell’anima nella sua essenza più intima e introspettiva. Il mio stile è assolutamente personale e personalizzato. Mi considero un’artista a tutto tondo, poiché l’arte influisce in modo radicale in ogni mia scelta. Per me l’arte è come una “Tragica necessità” intesa come esigenza primaria alla quale non potrei mai rinunciare“.

 

E aggiunge descrivendo la tecnica preferita, da lei maggiormente utilizzata: “Uso in prevalenza la tecnica mista, tenendo l’acrilico come base principale integrata con la china, i gessetti, le matite, il collage, la foglia oro 24 carati, cercando di compiere una ricerca sperimentale eterogenea e in continua evoluzione“.­­

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE LA RICERCATA ARTE INTIMISTA DI FABRIZIO BERTI

Si conferma un appuntamento internazionale imperdibile, la grande mostra denominata “Spoleto incontra Venezia” prevista dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, sotto la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. L’evento, allestito nell’esclusivo Palazzo Falier, di secolare costruzione affacciato sul Canal Grande a Venezia, è arricchito da personaggi illustri in esposizione, tra i cui Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Carmi, José Dalì. Nel parterre delle presenze importanti è stato selezionato Fabrizio Berti, pittore e scultore dalla formazione accurata e completa, che gli ha permesso di approcciare una coinvolgente formula espressiva dal carattere intimista, ricevendo ampi consensi d’apprezzamento.

 

Nel percorso di ricerca Berti approfondisce dapprima la pittura e il disegno, frequentando appositi corsi con il noto maestro Enrico Irmici. Inizia poi l’indagine sperimentale sulla commistione delle varie tecniche, tra cui l’acquerello e la gouache. In quel periodo viene inquadrato come “impressionista puro”. In seguito comincia con il lavoro scultoreo, attraverso la modellazione della creta e dell’argilla, riuscendo a elaborare una finitura personalizzata dal sorprendente impatto visivo, in cui la superficie delle sculture risulta perfezionata da una speciale cromia, paragonabile al bronzo.

 

Concepisce l’arte come mezzo strumentale e considera il suo fare arte come una missione, una forma di vocazione assoluta e innata, una missione trasmessa fin dalla nascita, finalizzata a suscitare emozioni nello spettatore, per dare voce alla dimensione interiore e all’anima. Guardando le opere si viene trasportati in un viaggio iniziatico di illuminazione esistenziale e spirituale per unificare quella scintilla primordiale, che dal caos genera il cosmo, l’ordine e l’armonia del creato e sostiene e conferisce il significato primario a ogni essere vivente. Egli dichiara “Io ho promesso di vivere d’arte anche dopo la mia morte” assimilando l’arte al fremito interiore, alla propulsione vibrante, che è il linguaggio cosmico per metterci in contatto e in comunicazione con il Dio creatore.

 

È dunque indispensabile congiungere la sua esperienza filosofica estetica all’evoluzione della spiritualità intesa come riscoperta del sé, della sfera introspettiva, che diventa l’essenza stessa del vivere, la fonte d’ispirazione imprescindibile per lo studio approfondito sulla forma, sulla figura e sul colore. Emerge la sintesi formale della narrazione, che si trasforma in ricordo e memoria del vissuto, con una costante evoluzione fatta sull’analisi della percezione interna della “ratio” in relazione al senso di infinito, che trapela dalla condizione ineluttabile della morte. In lui vita e morte, Eros e Thanatos si equilibrano, si intrecciano e trovano spiegazione nel suo lavoro e nel coinvolgimento estremo, per il quale spiega “Si immedesima nell’arte, che è vocazione e nell’osservatore, che nella visione riscopre il vero senso del contemplare, cioè io guardo, perché’ dall’opera si irradia quell’infinito, che mi conosce fin dall’inizio dei tempi”.

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“Spoleto incontra Venezia”: Daniela Biganzoli alias Dab espone la sua arte quantistica

Durante la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” Daniela Biganzoli, conosciuta con lo pseudonimo di Dab, sarà presente con la sua arte quantistica, che la guida e la indirizza nel dinamico percorso di ricerca e sperimentazione. L’esposizione di richiamo internazionale, curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes nell’antichissimo contesto veneziano di Palazzo Falier sul Canal Grande, si terrà dal 28 settembre al 24 ottobre 2014. Tra le pregiate opere, si potranno ammirare anche quelle appartenenti a personaggi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri autori di spicco.

 

Dalle significative riflessioni della Biganzoli è possibile comprendere al meglio la radice portante del suo modo di concepire l’arte e fare arte: “Mi esprimo attraverso l’arte quantistica col nome di Dab. Mi rivolgo agli aspetti più misteriosi e comunque non ancora del tutto messi in luce dalla scienza. La mia attenzione è rivolta in particolare al microcosmo, al mondo delle particelle subatomiche, ad una realtà invisibile e immateriale dove non possiamo conoscere gli oggetti, ma solo le loro relazioni. Una realtà dove tutte le cose e tutti gli eventi sono interconnessi. Mi servo dell’arte quantistica per riunire concetti scientifici e spirituali in una visione olistica, che tutto abbraccia. I richiami simbolici spesso presenti nelle mie opere aiutano nella comprensione e contemporaneamente ricollegano ad un lontano passato, fondendo tutto nell’uno, come principio armonizzante”.

 

Incentra le sue opere inedite trans-disciplinari su una concezione nuova e stimolante, che ha come punto focale di riferimento la sintesi comunicativa tra i numerosi linguaggi derivanti dall’arte e dalla scienza, nonché dal dialogo instaurato dagli scienziati più avanguardisti con l’ambito artistico e filosofico. Questo risultato è ottenuto rielaborando l’influsso delle teorie fisiche più recenti e stimolanti, valutando però la complessità della realtà circostante e le interazioni di tali dottrine con i campi applicativi delle altre scienze, per integrarne gli aspetti spazio temporali salienti e individuare i più misteriosi e ancora sconosciuti.

 

Tra i concetti primari richiamati nelle composizioni, la complementarietà, considerata basilare per ogni aspetto della vita si ritrova anche nella fisica. Infatti, secondo il Premio Nobel Niels Bohr “Gli aspetti ondulatori e quelli corpuscolari della materia e della luce, sono due facce dello stesso fenomeno”.

 

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Torino Swing Festival 2014. “The Motion Picture Edition”

 

Al via la seconda edizione del Torino Swing Festival. Torino, 11-14 settembre 2014. Classes, social dances, great music and amazing shows!

Torino Swing Festival torna dall’11 al 14 settembre 2014 nella bella e romantica città che diede i natali a Ernesto Bonino, dove Carlo Prato dell’Eiar scoprì il Trio Lescano, dove Fred Buscaglione si calò nel personaggio del gangster e divenne simbolo della swingin’Italy conquistando i night club più malfamati d’Europa.

Torino Swing Festival 2014 & Interplanetary Lindy Hop Championships
“The Motion Picture Edition”
TORINO, 11-16 SETTEMBRE 2014
torinoswingfestival.com

Live shows & parties:
12 e 13 settembre: Le Roi Music Hall, via Stradella 8
11 e 14 settembre: Jazz Club Torino, Piazza Valdo Fusi
12 settembre (show): Teatro Astra, via Rosalino Pilo 6

Classes | 12-13-14 settembre: Carma Dance School, via Giannone 10

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Questa edizione è dedicata ai classici del cinema degli anni ’20, ’30 e ’40. I grandi interpreti del passato prenderanno vita nelle quattro locations sparse per la città con un cast stellare di performer, coreografi e insegnanti, per celebrare l’età d’oro in cui Hollywood e lo swing fecero scalpore: live show, contest, battle of bands, dj set per scatenarsi e ballare fino allo sfinimento ed uno spettacolo esclusivo, “Torino Royale: A Hot Jazz Musical”, in scena venerdì 12 settembre al teatro Astra.

Ecco gli artisti che sfileranno sulla Cakewalk of Fame: Ryan Francois (UK), Jovon Miller (USA), William Mauvais e Maéva Truntzer (FRA), Dax Orion Hock e Sarah Breck, (USA), Valerie Salstrom e Adam Brozowski (USA), Max Angelo Pitruzzella (FRA) e Annie Trudeau (CAN), Andy Reid e Nina Gilkenson (USA), Adamo Ciarallo e Vicci Moore (UK), Marcos Agote (ARG) e molti altri ancora.

Dopo il successo dell’edizione 2013 (guarda la gallery), la passerella del festival offre grand premièeres, sorprese, e una sincopatissima live soundtrack affidata ad artisti del calibro di Hot Sugar Band (FRA),Shirt Tail Stompers (UK), Devil’s Advocates (ITA) e Roosters (ITA). E per scatenare bulli e pupe, una sudatissima selezione musicale di grandi classici dello swing a cura di Mindaugas, Michal,Mr.Brown e Daniele Lindy Bros.

Da non perdere la seconda edizione degli Interplanetary Lindy Hop Championships: i partecipanti si sfideranno nelle categorie LINDY HOP GALACTIC CLASH, LINDY HOP SHOWCASE, SOLO CHARLESTON, OPEN JACK&JILL, ADVANCED JACK&JILL. Poche divisioni riservate ai migliori ed ai più coraggiosi, tanto spettacolo dentro lo spettacolo, divertimento e brivido assicurati per ogni categoria con ricchi premi fino a 1500 euro per le migliori interpretazioni. Tutte le info e i dettagli per partecipare sul sito ufficiale www.torinoswingfestival.com

Presentazione del libro: “Frankie Manning, ambasciatore del Lindy Hop”
Sabato 13 settembre presso Lei Roi Music Hall verrà inoltre presentato il libro “Frankie Manning ambasciatore del Lindy Hop“, la biografia, tradotta in italiano da Silvia Palazzolo, del più grande ballerino di swing di tutti i tempi. All’incontro parteciperà anche Ryan Francois, che è considerato il legittimo erede di Manning, per celebrare i suoi trent’anni di carriera come Lindy Hopper.

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PROGRAMMA

GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE

Jazz Club – Piazza Valdo Fusi – doors ore 21:30 – ticket 10 euro
THE ROOSTERS live Meet and greet the Teachers and the Lindy Hoppers
Da mezzanotte social dance dj set w/ Mindaugas, Michal, Mr.Brown, Daniele Lindy Bros

VENERDÌ 12 SETTEMBRE

Teatro Astra – via Rosalino Pilo 6 – doors ore 19:30, inizio spettacolo ore 20:30 – ticket 12 euro
TORINO ROYALE: A HOT JAZZ MUSICAL
Aperitivo pre-show con dj set a cura di Vermouth Anselmo

Le Roi Music Hall – via Stradella 8 – doors ore 21:30 – ticket 15 euro
THE DEVIL’S ADVOCATES live
INTERPLANETARY LINDY HOP CHAMPIONSHIPS: Jack&Jill preliminari e finali
Da mezzanotte social dance dj set w/ Mindaugas, Michal, Mr.Brown, Daniele Lindy Bros

SABATO 13 SETTEMBRE

Le Roi Music Hall – via Stradella 8 – doors ore 21:30 – ticket 25 euro
Presentazione del libro “Frankie Manning: ambasciatore del Lindy Hop“
Incontro con Ryan Francois
Aperitivo pre-show con dj set
BATTLE OF THE BANDS: The Hot Sugar Band VS The Shirt Tail Stompers
Interplanetary Lindy Hop Championships: Lindy Hop Galactic Clash, Solo Charleston e premiazioni
A seguire social dance dj set w/ Mindaugas, Michal, Mr.Brown, Daniele Lindy Bros

DOMENICA 14 SETTEMBRE

Carma Dance School – via Giannone 10 – inizio ore 18:45
Interplanetary Lindy Hop Championships: Showcase Competition

Jazz Club – Piazza Valdo Fusi – doors ore 19:30 – ticket 15 euro
THE SHIRT TAIL STOMPERS live
Aperitivo pre-show con dj set
Interplanetary Lindy Hop Championships: Premiazione Showcase
A seguire social dance dj set w/ Mindaugas, Michal, Mr.Brown, Daniele Lindy Bros

MARTEDI 16 SETTEMBRE

Largo Saluzzo – inizio ore 20:00 – ingresso libero
CLOSING PARTY
Concentrica, frequenze teatrali
radio show a cura di Concentrica e Turin Cats
DIRETTA STREAMING su www.rassegnaconcentrica.com
THE DEVIL’S ADVOCATES live

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Torino Swing Festival 2014 “The Motion Picture Edition”
& Interplanetary Lindy Hop Championships

torinoswingfestival.com
#torinoswingfestival

Prodotto da:

Turin Cats www.turincats.com
Zena Swingers www.swingdancegenova.net
Jazz Club Torino www.jazzclub.torino.it
Carma Dance School www.accademiacarma.it

Contact

Silvia Palazzolo
info (at) swingdancegenova.net
T. (39)349.70.66.009
Official website www.torinoswingfestival.com
Facebook: Official page Official group Main event Torino Royale event Vintage Aperitif event
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Ufficio stampa

Mario Martini
mariomartini.press (at) gmail.com
www.walldesigntorino.com

Torino Swing Festival è realizzato con il Patrocinio della Città di Torino

Partners

Tiger Italia www.tiger-stores.it
Vermouth Anselmo www.vermouthanselmo.com

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: LUCIA IDA VIGANO’ PROPONE LA SUA INNOVATIVA ARTE CROMATICA

Appuntamento con crescente risonanza mediatica quello della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager Salvo Nunges, che dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, vedrà riuniti insieme nomi illustri come Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Carmi, José Dalì e altre presenze eccellenti, all’interno del secolare Palazzo Falier, risalente al XV secolo, edificato sulle rive del Canal Grande a Venezia. Tra i partecipanti è stata selezionata anche la pittrice Lucia Ida Viganò, con le sue coinvolgenti composizioni, caratterizzate dal cromatismo di stampo classico e tradizionalista, rivisitato in formula nuova e diversificata, con intensi contenuti esistenziali.

 

Nei quadri della Viganò le rappresentazioni vengono ricondotte e ricollocate concettualmente in un apposito spazio ben definito e delineato, nell’intento di rielaborare e inquadrare le strutture architettoniche classicheggianti perseguendo un innovativo linguaggio, costituito da cromatismi e accostamenti tonali di originale impatto, che superano e travalicano la realtà usuale, accorpati ad una significativa simbologia, che le rende rievocazioni di natura figurativa avvolte da enigmatico mistero, da carpire e decifrare nel particolare messaggio cifrato e codificato insito in esse.

 

L’artista nel descrivere il senso della ricerca da lei compiuta afferma “Nella mia esperienza ho individuato tre forme di pensiero individuale, che sviluppano ciascuna l’osservazione e la riflessione nelle forme dell’oggettivazione descrittiva e della soggettivazione analitica, che sono: la figurazione, l’intelligenza emotiva e quella cognitiva, formale o strutturale. Nelle mie opere cerco di ridurre in una sintesi formale, segnica, cromatica e gestuale le componenti di queste tre forme di pensiero e creare una composizione conformante la gioia interiore dell’anima nei confronti del reale. Dietro le mie opere c’è quindi una riflessione e una ricerca specifiche, volte ad indagare i linguaggi e il pensiero ricondotti al contenuto formale del quadro”. E prosegue precisando “La mia ricerca formale e strutturale del linguaggio pittorico non è mera speculazione destinata ad esistere come oggetto decorativo. Nei quadri parlo con segni e colori,il linguaggio del pensiero nella sua integrità, per convincermi e convincere, che la vita anche nella sua più tetra sfortuna deve essere percepita non secondo i meccanismi, che portano allo sconforto e alla condizione di depressione dolente, ma con una volontà ribelle e vitale di rimanere gioiosi e festanti fino all’estremo, più in là possibile”.

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE LA RAFFINATA ARTE DI CATERINA DE ANGELIS

Nella selezione dei talentuosi artisti, che esporranno all’interno delle rinomate mostre di “Spoleto incontra Venezia” rientra anche la pittrice Caterina De Angelis, che si contraddistingue per uno stile di delicata raffinatezza creativa. L’evento, curato da Vittorio Sgarbi, si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con l’organizzazione del manager produttore Salvo Nugnes. La location ospitante designata è lo storico Palazzo Falier, residenza aristocratica nel cuore di Venezia, proprio affacciata sul coreografico Canal Grande. Tanti i nomi illustri coinvolti nell’iniziativa: da Dario Fo a Eugenio Carmi, da José Dalì a Pier Paolo Pasolini, e molti altri personaggi di autorevole fama.

 

La base della ricerca fatta dalla De Angelis, che ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Foggia e l’Accademia di Brera, con gli insegnamenti del virtuoso maestro Terruso, risiede nel figurativo e ruota intorno all’espressione artistica ad esso correlata. I suoi quadri parlano e raccontano storie, vicende e momenti di vita. Nel gioco, sapientemente calibrato delle luci e delle ombre, le forme raffigurate si congiungono, si interscambiano, si completano, risaltano in armoniosa commistione.

 

La produzione è caratterizzata da vivace dinamismo ed entusiastica vitalità. Le rappresentazioni riprodotte sulle tele appaiono come figure vive, pulsanti, vibranti. Le tonalità e le sfumature dei colori regalano visioni di soave eleganza e lieve dolcezza. Si possono scorgere attimi di amore, passione, così come bagliori di sofferenza e dramma interiore. La De Angelis si propone di rievocare tutta quella serie di sentimenti, che coesistono nella sfera interiore di ciascuno e fanno parte delle esperienze esistenziali. Le gioie si alternano ai dolori passionali contrastanti e si intrecciano quasi vorticosamente, per poi confluire d’improvviso in emozioni esplosive, generate dalla vista di qualcosa oppure dal verificarsi di un episodio particolare, che fungono da situazioni scatenanti propulsive.

 

Nei suoi dipinti si può cogliere la profonda e radicata vena poetica. Infatti, osservandoli e magari chiudendo gli occhi dinanzi a essi è possibile sognare e fantasticare, rivivendo fasi di vita pregresse o immaginandone di nuove sempre più stimolanti e coinvolgenti da affrontare.

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE LA PREGIATA ARTE SCULTOREA DI GIOVANNI BALDERI

La prestigiosa esposizione di “Spoleto incontra Venezia” sta per aprire in anteprima, con un ricco elenco di importanti nomi coinvolti, da Dario Fo a Eugenio Carmi, da José Dalì a Pier Paolo Pasolini. L’evento, curato da Vittorio Sgarbi e diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, nella straordinaria cornice veneziana di Palazzo Falier, antica struttura nobiliare eretta sul Canal Grande nel XV secolo.

 

Nell’occasione lo scultore Giovanni Balderi è stato selezionato per partecipare all’appuntamento attesissimo. Nel 1984 inizia lo studio di ornato floreale e stile presso la bottega del maestro omatista Ledo Tartarelli. Nel 1994 continua a studiare anatomia e modellato con il professor Enzo Pasquini, specialista del Neoclassicismo. Collabora con vari laboratori di scultura contemporanea, senza mai interrompere l’attività di ricerca espressiva. Le sue opere, che nascono dal blocco di marmo senza l’utilizzo di bozzetti preparatori, sono inserite in numerose collezioni private e pubbliche.

 

Dalle sue parole è possibile cogliere al meglio la fonte d’ispirazione, che lo accompagna e lo guida nella fase ideativa ed esecutoria della lavorazione “La voce dell’arte non nasce qui, qui si manifesta, qui si ascolta, qui si vede. Mi piace, che il caso sia parte del percorso creativo dell’opera. Tutte le sculture sono cercate e scolpite direttamente dal blocco di marmo. Percorro così la particolare natura dell’informe scelto. Non preparo un bozzetto in terra o gesso. Il marmo è la materia prima, che nell’immediatezza dell’operare mostra una sua facilità, da seguire, da rispettare e talvolta da sfidare. Inizio in tanti modi a scolpire a blocco, ma oltre a una chiara sensazione da esprimere non so nemmeno io come si manifesterà l’opera finita. Per me i volumi, i tagli, le spaccature sono il manifestarsi delle sensazioni, da orchestrare come su di uno spartito musicale. Ogni tonalità, estensione e ritmo compositivo assumono un preciso valore nella voce dell’opera”. E aggiunge “Un riferimento certo è il corpo, da sempre voce di un’esigenza di raccontare percorsi umani e divini, dove il sentire si mostra in opere eterne come le domande. Il mio vuole essere un corpo, che tace, che si mette in disparte, che lascia parlare l’anima, l’energia che lo abita, lo domina, lo fa vivere, gli dà la forma, l’espressione”.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: SULL’ESPERIENZA DI “SPOLETO ARTE” CONTINUA LA SINERGICA COLLABORAZIONE COMMERCIALE CON LO STUDIO ODONTOIATRICO R.W.N

Si riconferma la sinergica collaborazione commerciale con l’affermato Studio Medico Estetico e Odontoiatrico R.W.N., situato in provincia di Sondrio, precisamente a Tirano, che rinnova la sua presenza in qualità di sponsor della talentuosa artista Simona De Maira, in occasione della sua imminente partecipazione alle grandi mostre di “ Spoleto incontra Venezia” che si svolgeranno dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la curatela del professor Vittorio Sgarbi e l’organizzazione del manager Salvo Nugnes.

 

Di recente, R.W.N. aveva creato una positiva partnership durante “Spoleto Arte“. Su questa esperienza, Robert Nazzari, referente del prestigioso centro spiega “Siamo molto contenti della collaborazione con l’artista Simona De Maira e di come si è svolto l’evento curato da Sgarbi. Trovo, che l’arte della De Maira meriti di essere conosciuta e approfondita, sia nelle tecniche sia nel messaggio, che racchiude e con piacere abbiamo affiancato il suo nome al nostro centro. In fondo, sia la De Maira sia noi siamo -artisti- nel rispettivo campo di competenza e in base alle reciproche aspirazioni. Anche lavorare su un corpo significa lavorare su un’opera d’arte, di mirabile compiutezza”.

 

Nel descrivere le caratteristiche peculiari e i valori portanti, che ne contraddistinguono l’operato sottolinea “È mia ferma volontà mettere il cliente a proprio agio in tutto e per tutto, in quanto prima di essere un cliente è una persona, con delle esigenze o addirittura sofferenze, che chiede di risolvere. Umanità, rispetto e cortesia affiancate a disponibilità a 360° è ciò che caratterizza il nostro centro. Questo significa aiutare il cliente a capire quale sia la vera soluzione del problema, nel modo meno invasivo possibile. Spesso, le persone pensano all’implantologia per i denti e al lifting chirurgico per l’estetica. Ci sono invece molte altre soluzioni intermedie e meno dispendiose, che regolarmente vengono illustrate al fine di realizzare la vera felicità di chi si rivolge a noi. È innanzitutto una questione di correttezza e di quel principio del -non fare agli altri quello, che non vorresti essere fatto a te- di cui di frequente ci si ricorda, ma che nella realtà dei fatti viene poco applicato”. 

 

Nell’ampia gamma dei servizi innovativi l’azienda ha introdotto con successo il trapianto di capelli monobulbare, efficace senza lasciare cicatrici e altri interessanti trattamenti specifici di tricologia dai risultati garantiti.

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SPOLETO INCONTRA VENEZIA: IN ESPOSIZIONE L’ECLETTICA PITTRICE AIDA ABDULLAEVA

L’eclettica pittrice Aida Abdullaeva, già presente alle grandi mostre di “Spoleto Arte” ottenendo ottimi consensi, rientra nel novero dei rinomati artisti partecipanti all’attesissimo evento di “Spoleto incontra Venezia” sotto l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi e con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. La location ospitante designata è l’elegante Palazzo Falier, nel cuore della meravigliosa città lagunare affacciato sul Canal Grande e si svolgerà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014.

 

Nei dipinti emerge una spiccata raffinatezza dei soggetti, che suggerisce all’osservatore un nuovo modo di ascoltare la propria voce interiore e di analizzare le passioni e i turbamenti. Si evidenzia la marcata emozione visiva, che prescinde dal fattore puramente razionale, parlando e comunica direttamente tramite l’istinto più spontaneo e il moto dell’anima, che ne guidano la mano sulla tavolozza.

 

Le opere sono sinonimo di totale completa libertà creativa e contengono una progettualità cromatica, che predilige tonalità brillanti, all’insegna della piena vitalità dinamica dell’immagine rievocata. Questa peculiare connotazione distintiva viene enfatizzata dalla costante ricerca di perfezionamento della costruzione elaborativa, per ricavare una resa d’effetto, in cui l’immediato impatto estetico, di elevata intensità, consente collegamenti sul piano esistenziale e spirituale, che l’occhio sensibile dello spettatore deve saper recepire e interpretare.

 

Aida concepisce l’arte come un filtro allusivo per veicolare e rispecchiare desideri, vicende, segreti, tormenti, problematiche, che supera il magnetismo spettacolare e quasi teatralizzato dello scenario e diventa portavoce simbolico di sguardi indagatori, che nel silenzio meditativo della suggestione impongono domande e attendono risposte.

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ANGELICA CIOPPA PROPONE LA SUA ELEGANTE ARTE FLOREALE

A fronte del meritato successo ricevuto in occasione delle mostre di “Spoleto Arte” la pittrice Angelica Cioppa sarà presente nel contesto espositivo di “Spoleto incontra Venezia” che avrà l’esperta curatela del professor Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. La pregiata iniziativa artistica si svolgerà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, all’interno di un rappresentativo palazzo veneziano d’epoca, il Falier, affacciato direttamente sul Canal Grande.

 

Le raffigurazioni della Cioppa si dilatano e si espandono occupando ampio spazio di colore, steso con pennellate forti e decise, per creare tonalità sferzanti e prorompenti, che si estendono mostrando una matericità pura, incontaminata, spesso caratterizzata da una voluta tendenza alla deformazione, che genera una sorta di distacco, una forma di estraneità del fiore stesso rispetto al contorno pittorico circostante, elevandolo in posizione dominante, di nevralgica e focale centralità, come protagonista assoluto dello scenario circostante.

 

L’impatto estetico è ricco di intrinseca misteriosità naturale, dalla seduttiva ed enigmatica raffinatezza. Il mondo fiorito viene recuperato dalla fantasia ideativa dell’artista come fosse una leggenda virtuale densa di magiche presenze multiformi, rigogliose e floride nell’essenza sostanziale del loro essere ed esistere, ma rispecchianti anche un inevitabile destino di precarietà, poiché il fascino insito viene intaccato dall’inesorabile scorrere del tempo, che ne preannuncia il triste destino, come accade per ogni cosa bella.

 

Le incantevoli e delicate riproduzioni non sono mai eseguite in stile puramente copiativo e decorativo, ma si accostano a significativi messaggi lanciati allo spettatore, in virtù di un’esperta capacità rielaborativa e di una dettagliata analisi personale. I suoi fiori sembrano chiedere l’accondiscendente simpatia di chi li osserva, in un moto appassionato di sopravvivenza, quali creature vive e palpitanti, da preservare e custodire nel loro massimo splendore.

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MARIA PETRUCCI: IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Reduce dalle recenti mostre di “Spoleto Arte” dove ha conseguito positivi riscontri ad elogio, la scultrice Maria Petrucci si appresta a partecipare a un’altra importante iniziativa artistica di portata internazionale, un evento già attesissimo denominato “Spoleto incontra Venezia” con la curatela di Vittorio Sgarbi, che si svolgerà dal 28 Settembre al 24 Ottobre, nel magico scenario veneziano. La direzione è gestita dal manager produttore Salvo Nugnes. La location ospitante scelta è il maestoso Palazzo Falier, affacciato sul Canal Grande.

 

La propensione stilistica coerente e consapevole di perseguire un filone legato alla tradizione scultorea di origine popolare all’antica tematica di matrice agreste e naturalistica, consacra le sue incantevoli riproduzioni come autentiche opere d’arte, permanenti e indelebili nel tempo, che viene scolpito e rimane quasi inglobato e cristallizzato all’interno di esse, interrompendo la scansione cronologica, per renderle eternamente presenti e sempre attuali agli occhi dello spettatore.

 

Il legno, designato come materiale prediletto di lavorazione, per le acclarate virtù di duttilità e versatilità, viene forgiato con eccelsa capacità manuale e diventa una sorta di simbolico diario di vita, sul quale incidere e raccontare i pensieri, svelando le riflessioni emozionali e gli stati d’animo, che pervadono l’artista durante l’azione esecutoria. Nell’atto creativo la Petrucci dimostra impeccabile e approfondito studio analitico ed esperte cognizioni, che si riflettono nelle armoniose proporzioni dei soggetti raffigurati, che emergono dalla spazialità della massa indistinta e indefinita. Tali entità inermi acquistano una vibrante vitalità e si slanciano in proiezioni, di fluttuante e sinuoso dinamismo.

 

Nella suggestiva narrazione si può cogliere la radice della cultura realista d’impronta esistenziale, che compare anche nel resto dell’eterogenea produzione, dove i dipinti a olio, i paesaggi caratterizzati da elementi sperimentali e gli oggetti tipici dell’arcaica civiltà agricola e contadina, forniscono preziosi ricordi da far rivivere e fissare nella memoria delle generazioni future.

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IL MAESTRO NINO PERRONE OSPITE ALLE IMMINENTI MOSTRE DI “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Durante lo svolgimento delle mostre di “Spoleto incontra Venezia” curate da Vittorio Sgarbi e dirette dal manager Salvo Nugnes dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, sarà possibile ammirare l’arte pittorica del maestro Nino Perrone, che vanta una lunga carriera coronata da numerose esposizioni e importanti riconoscimenti. La cornice d’ambientazione è il secolare Palazzo Falier, edificio di origine aristocratica risalente al XV secolo, che si affaccia nel suggestivo Canal Grande di Venezia.

Diplomatosi presso l’Istituto d’Arte a Bari, dapprima apprende le basi fondamentali della scultura, per poi approfondire la formazione in ambito pittorico, approdando nel prestigioso studio dei fratelli Spizzico. Rivolge particolare attenzione allo studio della variopinta gamma tonale, orientandosi versi aspetti figurativi e naturalistici e applicando i tecnicismi strumentali scultorei per la preparazione delle tele.

Nei quadri trionfa uno spumeggiante e sfolgorante tripudio di tinte cangianti, un’esplosione di vibranti e dinamici fasci luminosi, intensi bagliori, sfumature colorate declinate dal guizzante movimento ritmato, cadenzato da perfetta e impeccabile armonia dell’insieme strutturale. Perrone non lascia mai nulla al caso, ogni pennellata è ben dosata e meditata dall’arguto e sagace senso del cromatismo e degli equilibri sostanziali della composizione.

La consolidata maturità espressiva trova la sua fonte ispiratrice nello sperimentalismo e nell’espressionismo informale. La piena capacità di padronanza sulla materia denota l’acquisita esperienza strumentale, che associata all’acuta intuizione ideativa e progettuale lo indirizza verso una forma pittorica enigmatica, accattivante, misteriosa, seducente.

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Le opere contemporanee di Andrea Zampollo in esposizione a “Spoleto incontra Venezia”

Dal 28 Settembre fino al 24 Ottobre, Venezia farà da incantevole cornice alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che sarà allestita nell’illustre Palazzo Falier, edificio nobiliare del XV secolo affacciato sul Canal Grande, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. Sono già menzionati nomi di forte rilievo tra gli artisti, come Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì. Nel prestigioso parterre di partecipanti è inserito Andrea Zampollo pittore figurativo moderno.

 

Spinto dalla voglia costante di ricerca e sperimentazione, Zampollo si cimenta nell’uso di materiali e tecniche d’installazione sulle tele, in accostamento con l’impronta figurativa che lo guida, per individuare una realtà, che rappresenta l’essenza e sappia cogliere nella frenesia del mondo circostante, i necessari momenti di contemplazione meditativa. Nelle opere affiorano il senso del pensiero intimista sulla vita e la sensibilità di saper trasformare gli aspetti in opportunità di stimolante e costruttiva riflessione positiva. I colori e le strutture in dialogo di connessione con la dimensione spaziale evocano il valore quasi ascetico della pittura come simbolica pausa evolutiva nel frastuono.

 

Dimostra solida abilità nel disegno e nelle varie componenti strumentali di acquisizione accademica. Scava nel vissuto quotidiano per fermare la vita sulla tela. È attento ritrattista dal tratto segnico pulito, preciso, incisivo, armonico, ordinato, condensato nel colore, talvolta steso omogeneo talvolta con stesura breve e rapida, valorizzando le diverse raffigurazioni in un insieme, che risalta appieno il dettaglio del particolare. Esprime il suo personale stato d’animo, che rievoca la quotidianità, compiendo una ricerca che recupera una comunicazione diretta con la sfera interiore, nell’intento di trovare una rilettura dei meccanismi legati alla costante concitazione esistenziale, in una riscoperta del rapporto con il proprio ego.

 

Il linguaggio artistico ne rispecchia l’approfondita formazione culturale e la spiccata sensibilità d’indole. Il suo fare arte è mosso dal desiderio di generare verità e bellezza, partendo dall’anima, considerata specchio e bellezza della reale. Si protende verso un mondo di sensi incantati, incontaminato, distante da tutte le imperfezioni umane, dove le miserie e l’egoismo non arrivano, per entrare nella magia e nella purezza del pensiero ideale. Per lui l’arte è vivere, vivere e riscoprire l’arcadia, primitiva e primordiale nella sua spiritualità originaria e poter assaporare la gioia e la tranquillità dei ritmi vitali cadenzati dalla serenità e dalla quiete.

 

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“CLARA BRUNELLI”: IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Grande attesa per le mostre di “Spoleto incontra Venezia” curate dal Professor Vittorio Sgarbi, che si svolgeranno dal 28 Settembre al 24 Ottobre, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. Location ospitante è il secolare Palazzo Falier, che si affaccia sul suggestivo Canal Grande veneziano. Nel corposo elenco di presenze importanti, si inserisce Clara Brunelli, che esporrà la sua arte ispirata dal “Cosmicismo” termine particolare, con cui indica il suo modo di dipingere, con uno schema personalizzato e rivisitato, che si discosta volutamente da quello scientifico.

 

Per “Cosmicismo” si intende un orientamento di pensiero, dove l’elemento astronomico e cosmologico, inteso come raffigurazione di curvatura di elevate dimensioni, dello spazio tempo, delle galassie, delle orbite dei cosmici, dell’esistenza delle meteoriti, è predominante. Ogni opera della Brunelli è certificata dall’autenticità del frammento di meteorite classificata H5/6 e chiamata Hah 296, del tipo condrite ordinaria con età approssimativa di oltre 4,5 miliardi di anni, caduta sulla Terra qualche centinaio di anni fa. I suoi quadri sono realizzati con colori ad olio ed impreziositi dalla minuta segmentazione dell’intrigante pietra, che percorrendo e attraversando nebulose, galassie, pianeti e costellazioni, è arrivata a posarsi nel deserto, in cui lei stessa l’ha rinvenuta.

 

Nelle creazioni non c’è nulla di casuale, i paesaggi, le tonalità cromatiche, le emozioni vissute personalmente e trasferite sulle tele, si basano su esperienze e ricordi custoditi e rielaborati in prima persona. Da autodidatta, che agisce sempre con spiccata fantasia, spontaneità e immediatezza, manifesta la fervida passione per le meteoriti e per i luoghi misteriosi da cui provengono, mediante la variegata produzione artistica a tema.

 

La Brunelli spiega “Raffiguro le immagini di meteoriti, che bucano l’atmosfera a velocità cosmica e che frantumandosi mentre la loro anima fonde, diventano -Polvere di stelle- , testimonianze di eventi e di mondi sconosciuti immensamente lontani. Frammenti, che precipitano in scenari desolati di rocce emergenti dalla sabbia rovente. Luci abbaglianti, miraggi incantati, gelidi cieli notturni, che sovrastano il silenzio e le incognite dell’oscurità, addolciti dal richiamo magico delle stelle e delle galassie”.

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“LUIGI PICCIONI”: IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Il noto pittore spoletino Luigi Piccioni a fronte della positiva partecipazione a “Spoleto Arte”  è stato inserito nell’elenco ufficiale degli artisti delle mostre di “Spoleto incontra Venezia“, che si terranno dal 28 Settembre 2014 con l’autorevole curatela di Vittorio Sgarbi, presso il nobile Palazzo Falier, posto sul Canal Grande a Venezia, in posizione centralissima. L’evento, diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, resterà allestito in loco fino al 24 Ottobre 2014, con l’esposizione di artisti del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì.

 

Piccioni vive e interpreta la cultura pittorica e la passione per l’arte con la radicata e vivace energia appartenente ai “Figli dell’Umbria“. È cresciuto e si è formato dapprima in un ambiente di stampo figurativo tipico di Spoleto, poi è entrato in contatto con l’ambito artistico romano degli anni Settanta, approcciandone i canoni e le tematiche distintive.

 

Nel commentarne il talento, Sgarbi ha dichiarato “Passato attraverso l’esperienza dell’Astrattismo, Piccioni ritorna alla figurazione con sobria eleganza. Le sue doti di disegnatore sono amplificate dall’utilizzo di supporti non convenzionali”.

 

Il suo racconto biografico è assimilabile a un romanzo narrato su tela, il suo modo di esprimere l’estro creativo e di concepire l’elaborazione dei dipinti suscita immediato coinvolgimento emozionale nel fruitore e trasmette un variegato Universo interiore, traducendolo in visioni spettacolari, che sembrano rievocazioni di attimi e istanti di caos, che si sta evolvendo e trasformando gradualmente in una dimensione di cosmo armonioso, avvolto da bellezza pura e sublime.

 

Possiede la preziosa dote di saper tradurre la sfera interiore e spirituale in raffigurazioni, celebrative della dinamica e fantasiosa immaginazione del vissuto più intimo e introspettivo. Utilizza anche elementi di supporto, derivanti da materiali riciclati e di recupero, dimostrando radicata competenza tecnica e consolidata versatilità strumentale. Riproduce coinvolgenti rievocazioni dal fascino accattivante e dall’avvolgente atmosfera, che attirano e catturano lo spettatore, suscitandone da subito la curiosità ad approfondire i significati e le tematiche, alla base della sua ispirazione creativa e conquistandone l’attenzione interattiva.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: TRA GLI ARTISTI PARTECIPANTI MARIO TONINO

Spoleto incontra Venezia” è un appuntamento imperdibile, previsto dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014, nell’incantevole cornice veneziana, che convoglierà in esposizione nomi illustri, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì. La curatela è affidata al professor Vittorio Sgarbi, mentre del comparto organizzativo si occupa il manager produttore Salvo Nugnes.

 

Tonino ha ideato e sviluppato una ricerca personale, riguardante l’espressività della materia, nel suo essere energia, che lo stimola a fondare nel 2010 un movimento artistico denominato “Dunstschleier Kunst“, concepito come simbolico contenitore di innovative e avveniristiche esperienze. Il termine “Dunstsclheier” è composto dall’unione dei sostantivi “Dunst” che significa vapore e “scleier” che significa velo. Nel linguaggio comune viene utilizzato per indicare quella foschia luminosa delle mattine estive o tardo-primaverili e per sintetizzare la luminosità diffusa, leggera e vibrante. Ricondotto alla sperimentazione di Tonino, si traduce nella rappresentazione della luce, considerata come protagonista assoluta e dominante.

 

Le opere rifulgono e splendono avvolte e pervase da suggestiva luminescenza. Non è la luce intesa in pittura nel senso più tradizionale, ma una speciale “luce nella luce” che in un ambiente aperto attraverso la sua intensità variabile, scandisce i movimenti dinamici dell’insieme, infondendo forza e leggerezza. Tonino riscopre l’essenza dell’unione tra uomo e contesto materico circostante, ristabilendo un equilibrio, poiché l’uomo non è un maestro, che sottomette la materia, ma interagisce con essa, studiandone le caratteristiche distintive e le potenzialità. Si instaura un nuovo approccio, nella profonda coscienza della finitudine del genere umano e nella consapevolezza del potenziale razionale e spirituale da indirizzare nelle scelte migliori.

 

Nel commentare il suo originale percorso l’artista dice, quasi declamando in versi poetici “Attratti ruotiamo fagocitando dolore e luce, niente ci resiste mentre molli ruotiamo nel mondo. Fuoco di colore arde il volto di plastica, brucia l’ipocrisia, che ci fa da cornice”.

 

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: MARINA COMLOMBO PROPONE LA SUA ARTE PITTORICA

Inizia il conto alla rovescia per la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” che si terrà dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. L’allestimento è all’interno dello sfarzoso Palazzo Falier, edificio del XV secolo costruito sul canal grande a Venezia e vedrà l’esposizione di personaggi di lustro, tra cui ario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì. In questo prestigioso parterre l’artista Marina Colombo porterà le sue emozionanti proiezioni pittoriche, guidate dal realismo magico, onirico e fantastico.

 

Fin dall’infanzia, la Colombo dimostra un’innata predisposizione per il disegno. All’inizio del percorso si cimenta nella riproduzione di quadri del passato, con particolare predilezione verso l’arte impressionista. Il salto di qualità nella formazione avviene grazie alla frequentazione della scuola della rinomata pittrice e scultrice Giuliana Randighieri, che le permette di esaltare a valorizzare al meglio le sue potenzialità.

 

Nelle tele emerge l’intenso estro creativo e le virtuose doti strumentali acquisite. L’uso della luce solare, che si riverbera come una cascata luminosa, è considerata la fonte primaria e indispensabile per l’ispirazione e sta alla base della vasta produzione, dove compaiono il mare, i paesaggi, le nature morte, così come il Duomo di Milano, la Galleria Vittorio Emanuele e altri luoghi importanti e di preziosa valenza nel suo vissuto.

 

La finalità principale è l’inserimento di una dimensione proveniente dal sogno, interpretato in chiave favolistica e fiabesca, che si insinua nella realtà rappresentata ed esprime un linguaggio codificato legato al simbolismo e a messaggi subliminali, che accanto al sorprendente effetto cromatico, generano forti emozioni nello spettatore. Non si limita a emulativi e pedissequi esercizi di semplice narrazione descrittiva, ma imprime nelle raffigurazioni un proprio simbolico “marchio” distintivo e connotativo, che le rende inconfondibili e di originale impostazione.

 

La Colombo riesce ad accostare con delicata e aggraziata armonia d’equilibrio compositivo molteplici tonalità, forme, linee sinuose, che si snodano e si intrecciano a comporre e costruire strutture dove è insito un senso di movimento in costante e continuo divenire, inserito in un processo ineffabile e inarrestabile, come fosse carpito in uno scatto istantaneo, prodotto dall’attimo fuggente, catturato e trasferito sulla tela. Il suo intento è riuscire a fissare in eterno quella speciale “scintilla sfuggente” frutto dell’alchimia tra sensazione e sentimento, che non appartiene alla pura matericità e che lei ricerca con accorato ardore e inesauribile passione, nel viaggio fantasioso, intrapreso per conviverne appieno con il fruitore il patos e il coinvolgimento intimo.

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE I SUGGESTIVI LAVORI SCULTOREI DI FRANCESCO SICLARI

In occasione dell’attesissima grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” sarà possibile visionare gli interessanti lavori scultorei realizzati da Francesco Siclari. L’evento, curato da Vittorio Sgarbi con la direzione organizzativa del manager produttore Salvo Nugnes, è fissato dal 28 Settembre al 24 Ottobre 2014, nella splendida cornice veneziana dell’aristocratico Palazzo Falier, affacciato sul Canal Grande, con l’esposizione straordinaria di esponenti di pregio come Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì.

 

Siclari è conosciuto e apprezzato anche come talentuoso pittore. Fin da bambino si cimenta con il disegno, poi passa alla china, alla tempera, all’acquerello e infine ai colori ad olio. Nell’approccio con la scultura conserva e mantiene intatta quella feconda vena di lirismo aulico, che ha da sempre pervaso la sua poliedrica produzione, dimostrando di mantenersi saldamente ancorato ad un’ispirazione sostenuta dalla spiccata sensibilità interiore, che ne guida la mano e l’azione esecutoria, collocando le sue opere in una formula di realismo attraversato dal magico incanto emozionale.

 

È un artista molto prolifico, che negli anni si è dedicato alacremente a un’attività densa di approfondimenti, stimolazioni visive e contenutistiche, restando sempre fedele alla propria linea di condotta, che consiste nell’individuazione di un filone di verismo attento alla dimensione della realtà, ma tradotto e riconducibile a un’autentica narrazione poetica, che lo influenza. È sostenuto da una tecnica formale ad alto livello, possiede strumenti espressivi ineccepibili, che nascono da un’istintiva e innata capacità elaborativa e da una padronanza acquisita e consolidata dall’esperienza teorica e pratica, oltre che dagli insegnamenti appresi dai maestri, che l’hanno preceduto. Si rende fautore di rappresentazioni realistiche, dalla massa materica corposa e densa, dai volumi pieni e ben marcati, che nel contempo offrono il plus valore di prestarsi ad un’eterogenea interpretazione personale e soggettiva.

 

Applica con fermezza il proposito di infondere verità e veridicità alle sue visioni, nella scrupolosa e doviziosa esecuzione dai risultati eccellenti, pur contornandole di emozioni e percezioni sprigionate dall’ego più intimo e profondo, che gli consente di condividere con l’osservatore quei sentimenti reconditi, quel senso di fantasia onirica, quel gusto per la dimensione di afflato romantico, che riempiono le sue creazioni di energia vitale, di calore umano, di vivace positività.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: STEFANIA BUCCIO GONZATO PROPONE LE SUE RAFFIGURAZIONI FEMMINILI

È imminente l’apertura ufficiale della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” allestita nello storico Palazzo Falier, residenza nobiliare del XV secolo, situata sulle rive del Canal Grande a Venezia, con la curatela di Vittorio Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. Stefania Buccio Gonzato è tra gli artisti designati per partecipare all’importante evento, che resterà in loco dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014 con la presenza d’eccezione di nomi altisonanti tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, Pier Paolo Pasolini, José Dalì e altri noti esponenti.

 

La Buccio Gonzato, si pone davanti alle tele come se stesse scrivendo un libro di racconti, descrivendo il suo mondo circondato dagli affetti familiari. Un paesaggio intriso di emozioni sue proprie, basato su un’introspezione femminile, talvolta anche piacevolmente ludica e giocosa, che invita a condividere con lo spettatore. Nei quadri imprime storie di donne, delle loro amicizie, della reciproca solidarietà delle madri e delle figlie, esortando a ricordare ed assaporare la serenità generata dai sentimenti più semplici, spontanei e genuini. Tratteggia uno stile dall’inconfondibile personalizzazione, che recupera l’illustrazione e l’Arte Naïf e congiunte insieme, definendo delle realtà marcatamente accentuate e amplificate, in cui le figure sono sempre ritratte in primo piano e appaiono visibilmente ingrandite e ingigantite, rispetto al contesto d’ambientazione di contorno, creando un’intenzionale sproporzione dimensionale.

 

Commentandone le peculiari caratteristiche espressive il Professor Sgarbi spiega “Un mondo accessibile a pochi, quello delle donne. Portatrici di vita, amazzoni nel combattimento, grintose e astute giocatrici nelle vita, eppure fragili come cristalli appena le scopri. La Buccio Gonzato ci mostra quel mondo attraverso le sue tele incastonandolo in brevi storie di vita quotidiana. Le sue sono donne generose, dalle forme morbide, i capelli voluminosi e gli occhi grandi. Sono piene di speranze, truccate, agghindate come bambole, con in testa cappelli talvolta troppo vistosi. Vogliono apparire, essere osservate, ammirate e amate”. E prosegue “L’artista pone la scena tutta in primo piano, comprimendo corpi e spazi. Solo ogni tanto c’è una stretta via di fuga verso la città. Con una netta linea nera delinea i profili di volti, architetture e oggetti. Con colori corposi vivaci e brillanti, riempie le ampie zone così tracciate. Non si cura delle proporzioni. Esagera, sfiora la caricatura: è la nostra attenzione, che vuole”.

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“GRANDE MOSTRA A CURA DI VITTORIO SGARBI”: SPOLETO INCONTRA VENEZIA, IN ESPOSIZIONE L’ARTE DI DANIELA BIGANZOLI

Durante la grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” Daniela Biganzoli, conosciuta con lo pseudonimo di Dab, sarà presente con la sua arte quantistica, che la guida e la indirizza nel dinamico percorso di ricerca e sperimentazione. L’esposizione di richiamo internazionale, curata da Vittorio Sgarbi e diretta dal manager produttore Salvo Nugnes nell’antichissimo contesto veneziano di Palazzo Falier sul Canal Grande, si terrà dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014. Tra le pregiate opere, si potranno ammirare anche quelle appartenenti a personaggi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri autori di spicco.

 

Dalle significative riflessioni della Biganzoli è possibile comprendere al meglio la radice portante del suo modo di concepire l’arte e fare arte: “Mi esprimo attraverso l’arte quantistica col nome di Dab. Mi rivolgo agli aspetti più misteriosi e comunque non ancora del tutto messi in luce dalla scienza. La mia attenzione è rivolta in particolare al microcosmo, al mondo delle particelle subatomiche, ad una realtà invisibile e immateriale dove non possiamo conoscere gli oggetti, ma solo le loro relazioni. Una realtà dove tutte le cose e tutti gli eventi sono interconnessi. Mi servo dell’arte quantistica per riunire concetti scientifici e spirituali in una visione olistica, che tutto abbraccia. I richiami simbolici spesso presenti nelle mie opere aiutano nella comprensione e contemporaneamente ricollegano ad un lontano passato, fondendo tutto nell’uno, come principio armonizzante”.

 

Incentra le sue opere inedite trans-disciplinari su una concezione nuova e stimolante, che ha come punto focale di riferimento la sintesi comunicativa tra i numerosi linguaggi derivanti dall’arte e dalla scienza, nonché dal dialogo instaurato dagli scienziati più avanguardisti con l’ambito artistico e filosofico. Questo risultato è ottenuto rielaborando l’influsso delle teorie fisiche più recenti e stimolanti, valutando però la complessità della realtà circostante e le interazioni di tali dottrine con i campi applicativi delle altre scienze, per integrarne gli aspetti spazio temporali salienti e individuare i più misteriosi e ancora sconosciuti.

 

Tra i concetti primari richiamati nelle composizioni, la complementarietà, considerata basilare per ogni aspetto della vita si ritrova anche nella fisica. Infatti, secondo il Premio Nobel Niels Bohr “Gli aspetti ondulatori e quelli corpuscolari della materia e della luce, sono due facce dello stesso fenomeno”.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: TRA GLI ARTISTI PARTECIPANTI BACCO ARTOLINI

Novero delle presenze importanti selezionate per esporre alla grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” prevista dal 27 Settembre al 24 Ottobre nell’incantevole cornice veneziana del nobile Palazzo Falier, affacciato sul Canal Grande, si inserisce il pittore Filippo Artolini, conosciuto con lo pseudonimo di Bacco Artolini, con la sua arte figurativa d’ispirazione esotica e surreale. L’autorevole curatela dell’evento è affidata a Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager Salvo Nugnes. All’attesissima iniziativa sono coinvolti nomi rinomati del calibro di Dario Fo, Pier Paolo Pasolini, Eugenio Carmi, José Dalì.

 

Artolini, fin dall’infanzia manifesta una spiccata attitudine per le arti visive e in particolare per la pittura, che gli consente di esprimere in modo efficace e spontaneo gli stati d’animo e la personale concezione delle cose e del mondo, attraverso l’uso di colori forti e densi. Tra i principali soggetti protagonisti dei suoi quadri ci sono elementi recuperati dalla dimensione della natura e del paesaggio, come animali, motivi floreali, piante e abitazioni di campagna, che spesso hanno tonalità compositive accese e sgargianti.

Negli anni si rafforza il marcato interesse verso l’ambiente naturale, che lo spinge ad intraprendere un corso di studi presso la facoltà di scienze naturali. Questa conoscenza più approfondita dell’anatomia animale gli consente di migliorare la qualità dei disegni, mentre la curiosità lo porta a sperimentare varie tecniche, come l’acquerello e l’acrilico.

 

Collabora con alcune associazioni ambientalistiche di portata internazionale, che promuovono la propria denominazione e le rispettive attività svolte avvalendosi anche dei suoi lavori artistici, tra cui spiccano cartoline dalle immagini variopinte e suggestive, che vengono vendute al pubblico. Il suo impegno è finalizzato di convogliare talento e sensibilità creativa a contatto con realtà e culture differenti da quella di provenienza, per arricchire e arricchirsi, ispirare e ispirarsi, proiettato sul continuo rinnovamento, dato dal confronto di matrice cosmopolita e alimentato dalla viscerale passione pittorica.

 

Artolini spiega “Concepisco il viaggio come la mia primaria fonte stimolante per espandere la mia arte oltre i confini. Il viaggio mi coinvolge, mi sprona e mi trascina in una giostra di nuove atmosfere, nuovi odori, nuove forme, nuove emozioni”. Nei dipinti predilige inserire animali esotici o dall’aspetto antropomorfo, volutamente immessi in scenari surreali, dissonanti, dal sapore onirico. Gli spazi e le figure risultano dilatati e deformati in base a insolite prospettive dimensionali, tra l’immaginario del sogno e la fantasia ludica, offrendo allo spettatore un contesto, che appare come sospeso dentro una “bolla” di cromie vitali ed esuberanti, in cui, paradossalmente la “follia interpretativa” è ammessa e la logica viene oscurata dall’estro fantastico, che prevale. Nelle tele emerge uno spirito propulsore, che ha mantenuto e conservato intatte la genuinità e l’istintività tipiche dell’età fanciullesca, che indifferente alle regole e alle convenzioni riesce a esternare idee e sensazioni in maniera più autentica e diretta.

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“SPOLETO INCONTRA VENEZIA”: TRA GLI ARTISTI PARTECIPANTI ANNALISA PICCHIONI

In occasione della grande mostra di “Spoleto incontra Venezia” a cura di Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager Salvo Nugnes, Annalisa Picchioni è stata scelta tra i rinomati artisti partecipanti con la sua arte ispirata dall’astrattismo intimista. L’iniziativa di portata internazionale si terrà dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014 nel sontuoso Palazzo Falier sul Canal Grande a Venezia, coinvolgendo nomi altisonanti come Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì.

 

La Picchioni durante gli anni di studio accademico approfondisce la tecnica dell’incisione tramite il metodo Hayter con la stampa simultanea a colori. In parallelo con la crescente passione per la fotografia continua la sperimentazione con la pittura, inserendo lastre di plexiglass per conferire una struttura tridimensionale alle rappresentazioni.

 

In lei emerge la capacità di donare alle forme tratti decisi, che poi si confondono nelle sfumature tonali. Sullo sfondo inserisce le cromature pastello per armonizzare i contorni geometrici delle raffigurazioni. L’intento è di lasciare molta libertà al tratteggio, pur marcando le linee poiché come spiega “Vorrei far visionare quel mondo interiore ricco di sogni e magie e metterlo in contrapposizione con quello -costruito- che è alla luce di tutti”.

 

Nelle composizioni partendo da un pensiero, che diventa un “modulo” di base ne accentua la ripetizione per sottolineare come le ossessioni e i sogni si pongono e si impongono ripetutamente nelle nostra mente. Le cromature accese e le tinte brillanti rendono visibile quella, che si pone come unica e fondamentale variante: il punto d’osservazione, l’alter ego della percezione onirica, che viene dilatato nell’analisi microscopica di un dettaglio o viene riequilibrato in una prospettiva di visione d’insieme.

 

L’apparente disordine delle forme e dei segni è un universo in sviluppo progressivo, che si armonizza. Lo spettatore percepisce la dimensione luminosa, perché vede l’ombra dell’immateriale, che nella sua irrealtà genera emozioni, evocando il movimento dell’anima e il fluire dei sentimenti nel fremito delle sensazioni impresse nelle opere e condivise, come la magia dei ricordi dimenticati e recuperati, che fanno sentire vivi e suscitano inaspettate reazioni nella memoria dei sensi.

 

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“ALFREDO PAPA”: IN MOSTRA A “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

In occasione dello svolgimento di “Spoleto incontra Venezia” curato da Vittorio Sgarbi e diretto dal manager produttore Salvo Nugnes, Alfredo Papa proporrà la sua arte pittorica di matrice naturalista. L’evento con richiamo mediatico internazionale, è previsto dal 27 Settembre al 24 Ottobre 2014, nella magica cornice di Venezia, dentro la secolare dimora nobile di Palazzo Falier, posta sulla riva del Canal Grande. Saranno esposte opere di grande pregio appartenenti a personalità importanti, tra cui Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi rinomati.

 

La tematica principale di Papa è il paesaggio, con immagini che hanno forza espressiva potente, piena di luce, per porre l’accento sulle bellezze della natura, che compongono gli elementi del suo poetico sogno iconografico. Nei dipinti c’è un perfetto equilibrio tra forma, colore e contenuto, delineando un rapporto molto stretto tra l’artista e il fruitore, perché entrambi tentano di immedesimarsi nella ricerca di emozioni intime, racchiuse nell’unico intenso desiderio di trovare e vivere la serenità del proprio cuore e della propria anima.

 

È un pittore dall’impronta moderna e dalla visione innovativa, pur avvalendosi delle esperienze tramandate da alcuni illustri maestri francesi. Ci presenta un mondo in dimensione positiva, ecologicamente sano e puro: la bucolica campagna con i cavalli, i boschi lussureggianti, che si perdono nell’orizzonte dei cieli azzurri, i paesaggi rigogliosi, che nascono dalle memoria e contengono le variopinte sfumature cromatiche delle stagioni, i fiori e le nature morte, che spaziano nelle gamma tonale dell’arcobaleno. Non gioca con la tavolozza colorata, ma crea istintivamente un armonioso bilanciamento delle cromie, in una miscela di linee e suggestivi effetti luminosi.

 

Riesce a trasmettere una patina di enigmatico misticismo, di misterioso silenzio, che simboleggia il risuono della voce interiore impressa sulle tele, con una velata sensazione di pace e un sentimento di nostalgica solitudine. Gli spunti nascono spesso da fotografie, che scatta con l’intento di catturare il sentimento dell’attimo, il significato profondo di quel particolare istante.

 

Parlando del concetto di arte afferma “L’uomo ha bisogno di esprimere i propri sentimenti e le proprie emozioni, il canale più efficiente è l’arte, senza di essa non potremmo esprimere appieno le nostre emozioni. L’uomo senza passione è vuoto. I cinesi chiamavano il vuoto -Wu Wei- termine con il quale si allude all’essenza del -pieno-. Perciò dove vi è il vuoto bisogna colmarlo. Solo così possiamo cogliere l’armonia e l’essenza della vita”.

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“MILANO ART GALLERY”: SETTANT’ANNI DI ARTE RACCOLTI PER LA MOSTRA PITTORICA DEL MAESTRO DARIO FO

L’illustre Premio Nobel Dario Fo sarà protagonista di una splendida mostra pittorica personale, allestita all’interno dell’esclusivo Spazio Culturale “Milano Art Gallery” situata in via G. Alessi 11, in fondo Corso Genova, a Milano, dal 2 al 24 Settembre 2014, con l’organizzazione del manager Salvo Nugnes. Il vernissage inaurale si terrà in data Martedì 2 Settembre alle ore 18.30.

 

Sul suo variegato e prestigioso percorso nel mondo dell’arte racconta “Dico sempre, che mi sento attore dilettante e pittore professionista”. E proseguendo sottolinea “I miei lavori teatrali nascono come immagini. Disegno prima di scrivere. Mi sono abituato piano piano a immaginare le commedie, i monologhi in un contesto visivo e solo in seguito in quello recitato. Inoltre, disegnare ha per me una preziosa, decisiva funzione di stimolo creativo. Se mi capita di essere -smontato- è proprio disegnando, che mi vengono le idee”.

 

Tra oli, disegni, acquerelli, litografie, bozzetti di scena sono oltre ventimila i pezzi raccolti e conservati, frutto del geniale talento innato del maestro Fo, con una produzione davvero eterogenea e copiosissima, di alto livello.

 

Di recente, Fo ha esposto con ottimo successo alle grandi mostre di “Spoleto Arte” curate da Vittorio Sgarbi e sarà presente anche all’evento denominato “Spoleto incontra Venezia” sempre con l’autorevole curatela di Sgarbi, che si svolgerà dal 27 Settembre al 24 Ottobre nella magnifica città lagunare, presso l’antico Palazzo Falier, affacciato sul Canal Grande.

 

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Claudio Simonetti’s GOBLIN@ EUTROPIA

I Claudio Simonetti’s Goblin trionfano a Roma con la colonna di PROFONDO ROSSO in versione live eseguita direttamente sulle immagini del film. Più di 2000 paganti e la partecipazione straordinaria di Dario Argento hanno reso l’evento unico e straordinario. Un successo anche per Music Show International che nell’idea del “live soundtrack” ha subito creduto supportandolo curandone l’allestimento.

Una scommessa vinta quella di Claudio Simonetti che, in questa formula di spettacolo, ha sempre creduto. Lui, simbolo con i Goblin del cinema di Dario Argento, vero e proprio cult mondiale dell’horror, che esegue con la band le musiche che l’hanno reso celebre nel mondo. Una formula che rende ogni evento unico e irripetibile. Oltre diecimila spettatori a Torino, sold out a Londra, e quindi Dublino, Amsterdam e Stati Uniti. Sono numeri che, in una stagione segnata da una crisi economica generale, danno tutta la misura del gradimento di questa formula originale da parte del pubblico. Il tour proseguirà in Italia e all’estero per tutto il 2014 e, quindi, nel 2015, anno in cui ricorrerà il quarantennale di “Profondo Rosso”

Claudio Simonetti – note biografiche

Dopo una lunga e fortunata carriera, Claudio Simonetti torna calcare i palchi con la sua band, riproponendo i maggiori successi dalle colonne sonore scritte per i maestri dell’horror come Dario Argento e George Romero e dalle pietre miliari del rock progressivo come Roller e Il Fantastico Viaggio del Bagarozzo Mark.

I Goblin nascono agli inizi degli anni ’70, costituiti da Claudio Simonetti e Massimo Morante e si ispirano a band prog come Yes, Genesis, King Crimson, Gentle Giant e Emerson, Lake & Palmer.
All’inizio del 1975 vengono chiamati da Dario Argento in sostituzione del compositore Giorgio Gaslini, che aveva lasciato il set del film Profondo Rosso in seguito a un conflitto con il regista e scrivono la maggior parte dei brani della colonna sonora, incluso il celebre tema principale. Il successo supera ogni aspettativa: più di un milione di copie vendute, e oltre 52 settimane nelle charts italiane (singoli e album) che segnano l’inizio di un lungo periodo ai vertici della popolarità nazionale.
L’anno successivo i Goblin realizzano Roller, i cui brani non erano stati originariamente composti come musica da film; gli stessi sono stati utilizzati successivamente come colonna sonora del film di George A. Romero Wampyr del 1977.
Nel 1977 la band è scelta ancora una volta da Dario Argento per il suo Suspiria, che diventa un cult.
Nel 1978 ottengono un nuovo successo incidendo la colonna sonora del film horror Zombie diretto da George Romero.
Nel corso degli anni successivi, dopo una serie di cambiamenti nella formazione, i Goblin si sciolgono temporaneamente, nonostante le parziali riunificazioni per Tenebrae (1982) e Non Ho Sonno (2000) di Argento.

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Immancabile appuntamento a “Spoleto incontra Venezia” con l’esposizione delle opere dell’artista Clara Brunelli

Grande attesa per le mostre di “Spoleto incontra Venezia” curate dal Professor Vittorio Sgarbi, che si svolgeranno dal 27 Settembre al 24 Ottobre, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes. Location ospitante è il secolare Palazzo Falier, che si affaccia sul suggestivo Canal Grande veneziano. Nel corposo elenco di presenze importanti, si inserisce Clara Brunelli, che esporrà la sua arte ispirata dal “Cosmicismo” termine particolare, con cui indica il suo modo di dipingere, con uno schema personalizzato e rivisitato, che si discosta volutamente da quello scientifico.

 

Per “Cosmicismo” si intende un orientamento di pensiero, dove l’elemento astronomico e cosmologico, inteso come raffigurazione di curvatura di elevate dimensioni, dello spazio tempo, delle galassie, delle orbite dei cosmici, dell’esistenza delle meteoriti, è predominante. Ogni opera della Brunelli è certificata dall’autenticità del frammento di meteorite classificata H5/6 e chiamata Hah 296, del tipo condrite ordinaria con età approssimativa di oltre 4,5 miliardi di anni, caduta sulla Terra qualche centinaio di anni fa. I suoi quadri sono realizzati con colori ad olio ed impreziositi dalla minuta segmentazione dell’intrigante pietra, che percorrendo e attraversando nebulose, galassie, pianeti e costellazioni, è arrivata a posarsi nel deserto, in cui lei stessa l’ha rinvenuta.

 

Nelle creazioni non c’è nulla di casuale, i paesaggi, le tonalità cromatiche, le emozioni vissute personalmente e trasferite sulle tele, si basano su esperienze e ricordi custoditi e rielaborati in prima persona. Da autodidatta, che agisce sempre con spiccata fantasia, spontaneità e immediatezza, manifesta la fervida passione per le meteoriti e per i luoghi misteriosi da cui provengono, mediante la variegata produzione artistica a tema.

 

La Brunelli spiega “Raffiguro le immagini di meteoriti, che bucano l’atmosfera a velocità cosmica e che frantumandosi mentre la loro anima fonde, diventano -Polvere di stelle- , testimonianze di eventi e di mondi sconosciuti immensamente lontani. Frammenti, che precipitano in scenari desolati di rocce emergenti dalla sabbia rovente. Luci abbaglianti, miraggi incantati, gelidi cieli notturni, che sovrastano il silenzio e le incognite dell’oscurità, addolciti dal richiamo magico delle stelle e delle galassie”.

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Tra i grandi artisti presenti a “Spoleto incontra Venezia”, organizzata dal Manager Salvo Nugnes e con la curatela del Prof. Vittorio Sgarbi, anche Marco Paghera con la sua arte scultorea

Lo scultore Marco Paghera è inserito nel gruppo dei rinomati artisti espositori alle mostre di “Spoleto incontra Venezia” previste dal 27 Settembre al 24 Ottobre nell’incantevole città lagunare, presso l’aristocratica dimora sul Canal Grande di Palazzo Falier. La curatela dell’evento è sotto la competente guida di Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes.

 

Dopo il diploma al liceo artistico, Paghera approda all’attività artigiana di famiglia, che si occupa di particolari lavorazioni sui metalli e inizia le sue sperimentazioni, su cui influiscono le creazioni dell’architetto Antoni Gaudì, viste a Barcellona negli anni precedenti. Le sue opere sono inedite reinterpretazioni del ferro, trasferite nel campo del design scultoreo più innovativo e moderno. La sua produzione dimostra la sicura e consolidata padronanza dei mezzi strumentali tecnici. Ancora prima di comunicare contenuti espressivi o messaggi extra artistici, il suo obiettivo basilare e primario è quello di esplorare le possibilità della materia e della sua manipolazione. In tale prospettiva offre una nutrita varietà di soluzioni stilistiche diversificate.

 

Nelle molteplici manifestazioni dell’estro creativo di Paghera emerge la volontà di approcciare il concetto di scultura come idioma vivo e attuale, entro cui cercare un senso. Compie una scelta ben precisa di impiegare metalli saldati con procedimenti industriali, una pratica dagli esiti assai disparati sotto il profilo formale. Non rinuncia alla forte plasticità e alla volumetria di masse, poste in correlazione in base a una particolare dinamica di rispondenze e opposizioni, che rendono armonioso ed equilibrato l’insieme della composizione. La gestualità manuale è abile, decisa, energica e sfocia in creazioni cariche di contenuti e significati, che la sensibilità dell’osservatore deve saper recepire.

 

Nel 2013 è tra i fondatori di mode, una nuova realtà imprenditoriale nel settore artistico, che propone un’alternativa alla modalità di fare arte, partendo dall’idea di bottega rinascimentale, trasportata all’interno di un’impresa giovane e dinamica. Paghera spiega “La filosofia aziendale di mode rinnova il concetto di prodotto artistico, rendendolo nuovamente fruibile per un pubblico esteso, comprensibile e legato alla contemporaneità, senza rinnegarne le radici e la tradizione di provenienza. Si vuole riportare in auge il concetto, che l’opera d’arte è innanzitutto un prodotto, ben recepitile da parte di qualunque persona, che si tratti del collezionista, dell’amante dell’arte o del cliente occasionale”.

 

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Laura Scaringi: da Spoleto a Venezia si riconferma nella selezione artistica per le grandi mostre “Spoleto incontra Venezia”

A seguito della positiva partecipazione alle mostre di “Spoleto Arte” Laura Scaringi è stata selezionata nell’esclusivo parterre di artisti presenti al prestigioso appuntamento di “Spoleto incontra Venezia” che sarà inaugurato in data Sabato 27 Settembre con durata fino al 24 Ottobre 2014. La location ospitante è l’aristocratica residenza veneziana di Palazzo Falier, posto sul famoso Canal Grande, in posizione centralissima. La curatela dell’evento è sotto l’autorevole guida di Vittorio Sgarbi, con la direzione del manager produttore Salvo Nugnes.

 

Il collage artistico è uno dei generi più apprezzati e utilizzati dai pittori di tutte le epoche. Attraverso esso la Scaringi si inserisce nell’ambito di una tecnica particolarmente versatile e moderna, di forte diffusione, che occupa una posizione specifica ben precisa e definita, influendo negli ultimi decenni in modo consistente sulla metamorfosi evolutiva avvenuta nell’arte contemporanea.

 

Con il collage esterna la più completa e libera creatività e fantasia stilistica, dimostrando una capacità esecutiva impeccabile. Realizza opere originalissime, dotate di intensa forza espressiva e raggiunge degli effetti visivi assai coinvolgenti per il fruitore. Dall’esecuzione dettagliata e scrupolosa scaturiscono rappresentazioni finite e compiute, mai improvvisate, frutto della profonda dimensione emotiva, che le permette di mettersi in contatto diretto con la sfera interiore più intima e sconosciuta del suo io, arricchendo di vivace suggestione emozionale le immagini rievocate.

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