Una delle professioni più interessanti del panorama attuale è sicuramente quella del Mental Coach. Ma chi è il Mental Coach? Cosa fa un Mental Coach? E come si fa a diventare Mental Coach?
Master4You, portale di informazione sui master post laurea, ha collaborato con lo Studio Alberto Biffi per realizzare un’indagine per capire i contorni di questa nuova professione e sondare la disponibilità degli individui a dei percorsi formativi ad hoc. Ecco in estrema sintesi i risultati della ricerca.
L’indagine si è posta nell’ottica dell’ascolto delle nuove professioni andando ad indagare quanto una professione Mental Coach costituisca un cambiamento epocale nelle nuove professioni e quanto questa tendenza si integri a professioni già esistenti.
La ricerca è stata svolta a livello nazionale nei primi mesi del 2013 e ha evidenziato quanto il Mental Coach sia percepito come la nuova frontiera che qualifichi maggiormente una professione lavorativa.
Spesso si sente parlare di new economy, terziarizzazione, economia della conoscenza, globalizzazione, ecc. L’indagine è invece partita concretamente dall’ascolto del web andando ad enunciare una teoria: “Mental Coach nuova opportunità professionale” e ne ha cercato una dimostrazione attraverso osservazione e verifica sul campo.
L’indagine ha coinvolto oltre 500 individui interessati alla professione del Mental Coach.
Tema centrale affrontato nelle ricerca è stato quello di analizzare quali possano essere gli sbocchi professionali per un Mental Coach.
Ecco alcune delle professioni evidenziate:
- Personal Trainer
- Coach Aziendale
- Coach Sportivo
- Lifecoach
- Comunicatore
- Formatore
- Head Hunter
- Team Leader
- Dirigente Impresa
- Dirigente Team Sportivi
Le motivazioni di base per diventare Mental Coach sono che in ogni area in cui il fattore umano sia indispensabile, le competenze di coaching sono determinanti per far crescere le persone e per la crescita di se stessi.
“Mi chiamo Francesco, premetto che sono appassionato di calcio e ho sempre pensato che alle società mancasse una figura che non solo allenasse il fisico dei giocatori ma anche la mente. Poiché si sa che se un giocatore non rende, al 90% è un problema mentale (penso ai vari Adriano, Balotelli, Tevez,…) bisogna trovarne il motivo e farne un po’ da psicologi e quindi motivatori, la risposta è Mental Coach”
Il 78% degli intervistati individua nell’aspetto della formazione un ruolo determinante nella qualificazione del Mental Coach.
Da segnalare che il 95% degli intervistati sia attivamente alla ricerca di un modello di formazione congeniale alle aspettative della professione del Mental Coach.
I risultati della ricerca mettono in luce il forte potenziale della professione ma al tempo stesso la difficoltà di trovare un interlocutore formativo valido e competente.
Chi è interessato ai risultati della ricerca, può farne richiesta inviando una mail a [email protected]