L’abbigliamento da moto comprende tutti i capi di vestiario destinati a proteggere il corpo del centauro, riducendo gli effetti della caduta. Un altra funzione dell’abbigliamento moto è quella diaumentare l’aerodinamica conferendo una guida più comoda. L’abbigliamento varia a seconda del tipo di moto che si guida, comunque in linea di massima, abbiamo un giubbotto e un paio di pantaloni, stivali, casco e guanti. Il materiale più comune per l’abbigliamento è la pelle ma sono abbastanza comuni capi realizzati con altri materiali. Lo stesso vale anche per il casco: ne esistono didiversa forma e diversi materiali. Alcuni capi hanno la predisposizione per l’installazione di ausili per un determinato stile di guida, come ad esempio le saponette.
La tuta da moto, viene arricchita da varie protezioni complementari, per la schiena, il torace, le spalle i gomiti e le anche. Le protezioni hanno la funzione di limitare i danni al conducente in caso di caduta. Recentemente sono stati introdotti dei sistemi molto simili all’air bag: con lo scopo di ridurre qualsiasi tipo di danni alla colonna vertebrale. Ogni singolo capo e ogni singolo accessorio deve essere omologato per legge se destinato all’uso motociclistico.
Storia dell’Abbigliamento da Moto
La prima tuta da moto in pelle è fu usata durante il campionato del mondo del 1950. Fu il futurocampione del mondo Geoff Duke ad indossarla. Il campione dedicava una minuziosa attenzione ad ogni singolo particolare riguardante l’aerodinamica. La sua tuta venne confezionata su misura dal maestro pellaio inglese Frank Barker. In seguito, la maggior parte dei piloti decise di adottare lo stesso tipo di abbigliamento.
In realtà però. l’invenzione della tuta da moto risale ai tempi del geniale Pa’ Norton, che nel primo decennio del XX secolo, in previsione del suo debutto al Tourist Trophy realizzò una tuta da moto in lana per minimizzare l’attrito del vento.
La prima tuta motociclistica moderna fu ideata nel 1954 dal direttore tecnico della Moto Guzzi, Giulio Cesare Carcano. Dopo aver osservato gli effetti negativi delle tute sui piloti. Durante una gara, il pilota Duilio Agostini, giunse al traguardo semi-svenuto per colpa del collare in pelle che a causa della posizione di guida esercitava una pressione eccessiva sul collo.
L’idea fu quella di invitare il maestro pellaio a prendere le misure per la tuta mentre i piloti stavano sulla moto in posizione di guida. In questo modo fu possibile realizzare un modello molto più comodo, e rinforzato in tutte le sue parti, ma senza compromettere la comodità di guida, né tanto meno l’aerodinamica.