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Allergologia, consigli per i bambini allergici al ritorno a scuola

Sta per ricominciare la scuola e, sfortunatamente per chi ne è affetto, è anche un periodo in cui fioriscono, insieme ai fiori ed alle piante, le allergie.

Per i bambini (e per i loro genitori) affetti da allergie alimentari o da rinite allergica ci sono alcune regole da seguire, possiamo definirle anche comportamenti ed abitudini virtuosi.

La prima cosa, qualora si sospetti che il bambino soffre di qualche forma di allergia, è consultare il pediatra, il quale dopo una visita potrà o meno consigliare una visita specialistica.

La diagnosi di un’allergia avviene attraverso prove cutanee, il cosiddetto prick-test oppure attraverso prove di funzionalità respiratorie, la spirometria, in modo da individuare forme di asma bronchiale. Gli esperti consigliano poi di evitare i test di intolleranza perché non hanno alcune base scientifica.

Il bambino allergico deve assolutamente stare in un ambiente libero dal fumo di tabacco. Alcuni studi hanno evidenziato che bambini a contatto con il fumo passivo durante la gravidanza o durante la prima infanzia sono più soggetti a manifestazioni allergiche, tra gli adolescenti, il fumo attivo, può provocare anche la comparsa di asma bronchiale, se ce ne fosse bisogno quindi, questo è un ulteriore motivo per allontanare i propri bambini dal fumo.

Particolare attenzione, soprattutto a scuola, se il bambino è affetto da allergie alimentari. Informate tutti, insegnanti e personale scolastico, soprattutto responsabilizzate ed informate il vostro bambino, dovrà convivere con questa patologia, è quindi importante che ne sia consapevole fin da subito.

È importantissimo poi avere sempre a portata di mano i farmaci necessari a prevenire eventuali reazioni allergiche o, nella peggiore delle ipotesi, lo shock anafilattico.

Il bambino deve essere informato e consapevole delle reazioni che potrebbe provocare questa sua allergia in modo che non si allarmi qualora succedano in mancanza dei genitori.

Per una corretta diagnosi affidatevi poi ad un centro di allergologia specializzato e che certifica il microclima dei reparti operatori.

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