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Analisi della acque: i fattori

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  • 2 Novembre 2014

Le analisi acque Lecce devono essere intensificate in condizioni di possibile pregiudizio della qualità dell’acqua come ad esempio:

  • presenza di impianti di trattamento;
  • eventi meteorici eccezionali;
  • lavori all’impianto di captazione e/o alla rete di distribuzione;
  • sversamenti accidentali di sostanze inquinanti.

Grande importanza per il controllo delle caratteristiche dell’acqua distribuita per il gestore dell’acquedotto riveste un’adeguata pianificazione dei controlli interni.
I criteri che devono essere presi in considerazione per una corretta pianificazione dei campionamenti e delle analisi acque Lecce ai fini della tutela dell’acqua distribuita sono:

  • conoscenza idrogeologica del bacino di alimentazione;
  • conoscenza delle caratteristiche dell’acquedotto e della rete di distribuzione;
  • conoscenza delle caratteristiche ambientali;
  • conoscenza del funzionamento di eventuali impianti di trattamento presenti;
  • verifiche e/o elaborazione dei dati di analisi effettuate in precedenza.

I campionamenti delle acque degli acquedotti vengono effettuati normalmente nei seguenti punti:

  • opere di presa;
  • vasche di accumulo;
  • prima e dopo eventuali trattamenti;
  • punti significativi della rete e punti occasionali, possibilmente facili da accedere.

I criteri di scelta per i punti della rete di distribuzione sono:

  • la copertura uniforme dell’area di distribuzione;
  • l’individuazione dei punti critici come terminali, punti di maggior ristagno, tratti di tubazione obsoleti ecc.

I parametri da ricercare devono essere mirati alla verifica della qualità e dipendono tra altro:

  • dalle caratteristiche dell’acqua utilizzata;
  • dalle caratteristiche dell’acquedotto (vasche di accumulo, presenza di impianti di trattamento, estensione della rete di distribuzione);
  • dallo stato di conservazione delle opere di presa e della rete di distribuzione.

La modalità di esecuzione del campionamento è di fondamentale importanza per la successiva fase analitica; nessuna strumentazione o tecnica analitica è in grado di rimediare gli errori connessi durante la fase di campionamento.
I criteri essenziali da osservare per un corretto procedimento dell’esecuzione dei campionamenti sono:

  • la scelta del tipo e del materiale dei contenitori di raccolta e la loro pulizia;
  • il metodo di conservazione dei campioni;
  • il tempo che può trascorrere tra campionamento e analisi acque Lecce.
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A che serve l’analisi delle acque

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  • 5 Febbraio 2014

L’analisi acque Lecce segue un iter regolamentato direttamente dall’Unione Europea, e risulta di importanza fondamentale per l’equilibrio ecologico e chimico-fisico dell’ambiente di riferimento. Per acque reflue, o di scarico, si intendono tutte quelle acque corrotte dall’azione dell’uomo, le quali, una volta utilizzate, finiscono nei canali di scarico e rilasciate nell’ambiente. Tali acque, come si intuisce con facilità, non possono essere immediatamente riutilizzate; esse, durante il loro utilizzo, vengono contaminate da una serie di agenti organici e inorganici che ne modificano la consistenza chimica rendendole potenzialmente dannose.

Le acque si suddividono in vari modi a seconda del criterio di classificazione che si applica. In base alla loro stagnazione si dividono in acque reflue, superficiali e sotterranee. Tale classificazione è di vitale importanza in quanto, per ognuna di esse, viene adottato un processo di analisi differente. In relazione al tipo di acqua di scarico, essa si differenzia in acque domestiche, industriali, urbane e industriali assimilabili alle domestiche. L’analisi acque Lecce deve rispettare parametri di diversa natura: chimici (temperatura, conducibilità elettrica, colore ecc), fisici (Ph, alcalinità, richiesta di ossigeno ecc.) e biologici (salmonelle, escherichia coli, streptococchi ecc.). A ciò si affianca l’analisi delle emissioni causate dall’estrazione delle risorse idriche, le quali sono segnalate da una specifica tabella che ne indica i limiti di tolleranza. Tale tabella costituisce l’allegato 5 parte III del decreto legislativo n. 152/06 in cui le acque industriali vengono suddivise in pericolose o non pericolose. Sempre tale allegato specifica le modalità di scarico e la quantità di emissioni a seconda del tipo di acqua  con cui si ha a che fare.

In conclusione, l’analisi delle acque svolge una funzione fondamentale nella salvaguardia dell’ambiente e della salute di tutti noi, è alla base di un sistema di controllo e gestione della salubrità delle acque, ne garantisce lo stato fisico-chimico ottimale e consente, grazie alle norme elaborate, di organizzare in modo corretto il giusto smaltimento delle risorse di scarico, senza impattare negativamente sull’ambiente.

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