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Baraclit si conferma con il miglior rating nel settore dei Prefabbricati

Anche nel 2012 gli analisti di Cerved Group, agenzia italiana leader nel campo della Competitive Intelligence, hanno attribuito a Baraclit il valore di rating più alto (A4) nell’ambito merceologico Produzione e Prefabbricazione in calcestruzzo. Un riconoscimento che arriva per il secondo anno consecutivo insieme al premio ‘Company to Watch 2012’ decretato da Databank, una delle maggiori società per le analisi di valutazione del rischio aziendale e le ricerche su mercati e concorrenti.

 

Baraclit, secondo le stime degli analisti di Cerved – servizio LINCE, si attesta anche nel 2012 come l’azienda più affidabile tra gli operatori del comparto Prodotti per l’Edilizia inclusi nel proprio database. Grazie alla crescita del volume d’affari (63 milioni di euro, +10,6% su base annua) e a un profilo economico-finanziario equilibrato e prudente, Baraclit ha ottenuto il miglior rating (A4), che sta a indicare “elevata capacità di far fronte agli impegni finanziari assunti, con una sensibilità minima ai cambiamenti delle condizioni macroeconomiche e di mercato e un rischio di credito basso”.

Ne emerge dunque un quadro di forte solidità che trova riscontri positivi sia nell’ambiente dei fornitori che presso il pubblico con testimonianze di pagamenti puntuali e attestazioni di stima di vecchi e nuovi clienti che accordano a Baraclit piena fiducia nonostante la durissima crisi che sta attraversando il mondo dell’edilizia prefabbricata.

Assobeton, l’Associazione Nazionale Industrie Manufatti Cementizi aderente a Confindustria, si è fatta portavoce ufficiale della drammatica congiuntura in atto nel proprio settore riportando pesanti dati e dichiarazioni di denuncia alle autorità di Governo. “Se a fine anno la perdita in valore del mercato della Prefabbricazione era giunta ad un -47% sul 2008, il primo trimestre 2012 ha segnato un ulteriore crollo dei fatturati del -19% e, purtroppo, un ben più consistente e preoccupante crollo degli ordini acquisiti, -43%”. L’Associazione ha registrato inoltre negli ultimi due anni un calo del 30% del “numero degli associati – 80 imprese su 240 – per fallimenti, concordati o chiusure spontanee. Una catena perversa che si inserisce nel quadro delle 27.000 imprese di costruzione già scomparse insieme a 500.000 posti di lavoro ad esse correlati (Fonte Osservatorio ANCE – giugno 2012)”.

Malgrado la generale stagnazione dei consumi e le specifiche difficoltà del comparto edile, afferma Cerved Group, Baraclit dimostra un “andamento sufficientemente dinamico confermando ancora una situazione reddituale favorevole e una struttura finanziaria che non presenta tensioni di sorta”. E’ quindi con soddisfazione che l’Amministratore Delegato di Baraclit, dott. Franco Bernardini, commenta i risultati ottenuti: “Siamo davvero orgogliosi che Baraclit si posizioni per il secondo anno consecutivo ai vertici del settore Edilizia Industrializzata in termini di solidità e affidabilità finanziaria. Una gestione cauta e rigorosa, una presenza commerciale diffusa e qualificata, e i continui investimenti in innovazione e in capitale umano, ci hanno consentito di resistere in uno dei momenti più difficili della storia economica italiana andando in totale controtendenza rispetto ai nostri competitors. E’ doveroso quindi ringraziare tutti i dipendenti, i collaboratori, gli agenti e i fornitori di Baraclit che hanno contribuito al conseguimento di questi importanti riconoscimenti”.

Baraclit dal 1946 è leader nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 66 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 60 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

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La famiglia degli aerofoni: dal flauto dolce al flicorno

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  • 23 Dicembre 2010

La famiglia degli aerofoni, o strumenti a fiato, include molte sottocategorie, di cui fanno parte sia strumenti molto popolari che strumenti sconosciuti ai più.

Tra le varie famiglie di strumenti musicali i fiati sono probabilmente la prima di cui, da bambini, si fa un’esperienza diretta. Il flauto, tanto per fare un esempio, è forse il primo – e in certi casi l’unico – strumento che si prova a suonare nell’arco della vita, a scuola e qualche volta già alla scuola materna. La famiglia degli strumenti a fiato, però, comprende molti altri strumenti, dalla cornamusa al sax contralto.

Innanzitutto, possiamo dire che gli aerofoni sono quegli strumenti in grado di emettere suoni per mezzo di una vibrazione d’aria, senza avvalersi di corde o membrane vibranti. Gli aerofoni si dividono in aerofoni risonanti e aerofoni liberi. Negli aerofoni risonanti, a differenza degli aerofoni liberi, l’aria che vibra è contenuta in una cavità dello strumento, come accade, per esempio, nel caso dei flauti, delle ance e degli ottoni. Della famiglia dei flauti fanno parte strumenti noti quali il flauto dolce e il flauto traverso, ma anche strumenti meno conosciuti, quali l’ottavino e l’ocarina. Con ance invece si intendono tutti quegli strumenti, come il clarinetto, dotati di una piccola lamella elastica, detta appunto ancia, posizionata all’estremità della cavità, che vibra con la pressione dell’aria. Di questa famiglia fanno parte altri strumenti clarinetto a parte, come per esempio il sassofono, l’oboe e la cornamusa. Gli ottoni sono invece quegli strumenti nei quali l’ancia è costituita dalle labbra del suonatore, come le trombe e i tromboni.

Gli aerofoni liberi, ossia quegli aerofoni nei quali l’aria non è contenuta nello strumento, comprendono gli strumenti ad ancia libera e altri particolari tipi di strumenti, come gli aerofoni a vortice, la sirena e la frusta. Della categoria degli strumenti ad ancia libera, ossia quegli strumenti nei quali la vibrazione è causata da una lamella elastica, fanno parte, tra gli altri, l’armonica a bocca, la fisarmonica, l’harmonium e il bandoneon.

Se siete degli appassionati di strumenti musicali, e di strumenti a fiato in particolare, ci sono dei musei che dovete assolutamente visitare. Non sono moltissimi i musei dedicati interamente a questa famiglia di strumenti; tra questi, da segnalare il Musée des instruments à vent di La Couture-Boussey, in Francia, e il Museo Etnografico e dello Strumento a fiato di Quarna, in Piemonte. Il primo si trova in un centro rinomato per la produzione di strumenti a fiato sin dal XVII secolo, e conserva al suo interno alcuni pezzi rari: corni inglesi, oboi, clarinetti, flauti dolci e traversi. Anche il museo di Quarna nasce in una località nella quale la produzione di strumenti a fiato è particolarmente intensa. Il Museo Etnografico e dello Strumento a fiato di Quarna comprende una sezione dedicata all’artigianato strumentale, nella quale vengono illustrati anche i metodi di lavorazione, e una sezione dedicata alla storia della vita del paese. Nella sezione dedicata agli strumenti musicali trovano spazio oltre trecento esemplari, rari e non, tra cui fagotti, clarinetti, oboi, saxofoni, flauti in legno, trombe, tromboni, corni e qualche flicorno realizzato in ottone. Il museo propone inoltre delle interessanti attività didattiche, eventi musicali, concerti e concorsi.

Una visita a questi musei può essere sicuramente utile per addentrarsi nel vasto e variegato mondo degli strumenti a fiato.

Articolo a cura di Francesca Tessarollo
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