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Cotto Impruneta si impegna a produrre pavimenti sostenibili ed ecologici

Cotto ImprunetaNella costruzione di un edificio è sempre più importante tenere in considerazione il suo impatto, immediato e futuro, sull’ambiente. I pavimenti in Cotto Impruneta sono una scelta di naturalità e rispetto un prodotto sostenibileecologico e riciclabile.

Riciclabili al 100%, i pavimenti di Cotto Impruneta  sono realizzati con una serie di accorgimenti produttivi tali da garantire la distribuzione di un articolo non solo rispettoso della normativa ma che sa prendersi cura dell’ambiente in cui viene realizzato e anche delle persone che lo vivranno quotidianamente.

Particolare attenzione viene posta ad ogni fase del ciclo produttivo con lo scopo specifico di ridurre al minimo il quantitativo di materiale non conforme, che comunque, vista l’assoluta naturalità dei componenti, può essere quasi sempre reintegrato. Il Cotto subisce un riciclo primario e secondario in cui tutti gli scarti di argilla cotta e non, vengono reinseriti nel ciclo produttivo miscelandoli nuovamente al galestro e all’acqua. Cotto Impruneta manifesta una spiccata sensibilità nei confronti degli sprechi di materie prime, argilla e acqua e dei costi che tali dispersioni comportano, proprio per questo applica un rigido controllo al quantitativo di rifiuti da smaltire in discarica.

La riscoperta delle tecniche e dei materiali costruttivi tradizionali, quelli che hanno fatto la storia dell’architettura dell’uomo, contribuisce a sostenere produzioni come quella di Cotto Impruneta, che lavora l’argilla, generosamente donata dal territorio imprunetino, per formare pavimenti di pregio che non danneggiano la salute del pianeta e di chi li abita.

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Cotto Impruneta al servizio dell’eco-architettura

Cotto ImprunetaL’eco-architettura sta diventando un imperativo, tuttavia appare evidente che una casa “ecologica” non sarà mai naturale al cento per cento. Sicuramente, però, è possibile fare un uso intelligente e razionale dei materiali a disposizione del costruire contemporaneo e scegliere quelli più sani e meno nocivi per l’uomo e per l’ambiente. I pavimenti e rivestimenti di Cotto Impruneta sono fra questi e riescono a coniugare la naturalità allo stile e all’eleganza.

Il termine eco-architettura fa pensare a procedimenti articolati, costosi e difficili, tuttavia a volte una scelta a servizio della natura non è poi cosi complicata. I pavimenti e rivestimenti di Cotto Impruneta sono realizzati con argilla Galestro purissima e acqua senza che si renda necessaria l’aggiunta di alcun materiale, questo consente di poter certificare il cotto come un materiale edile naturale ed inerte, oltre ovviamente a conferire al prodotto finito una resistenza all’usura e una durevolezza senza pari. Il cotto è uno dei pochissimi prodotti ad acquisire ancora maggior fascino e pregio con il trascorrere degli anni.

Un aspetto molto importante, ma che a volte viene trascurato, quando si parla di cotto in edilizia è che questo tipo di materiale da costruzione è fra quelli a minore emissione di radon. Il Radon è un isotopo dell’Uranio, incolore e inodore, presente in natura ma che al di sopra di certi livelli risulta molto nocivo per la salute dell’uomo.

Qualsiasi materiale di origine naturale, ad esempio il granito, il tufo, il porfido, il basalto, i cementi ne presenta tracce che vengono continuamente rilasciate nell’ambiente in cui vengono utilizzati,  per questo diventa sempre più fondamentale la scelta di rivestimenti biocompatibili come il cotto, un amico per la casa e per la salute.

Cotto Impruneta contribuisce alla costruzione di case sane che consentono di tutelare il benessere e la salute di chi le vive quotidianamente. Infatti anche per la per la posa in opera e la manutenzione non ha bisogno di trattamenti chimici che potrebbero rivelarsi nocivi per l’intero l’ecosistema.

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Scopriamo com’è fatto un pavimento di Cotto Impruneta

Cotto ImprunetaTutto quello che oggi ci circonda è frutto di studi, ricerche e più o meno complessi e interessanti processi produttivi, come quello che porta al compimento di piastrelle e lastre in cotto imprunetino. Cotto Impruneta svela l’articolato e affascinante percorso che sottende la realizzazione dei suoi rinomati pavimenti.

Il processo produttivo di un pavimento in cotto è estremamente articolato e molto più complesso di quanto non si pensi comunemente. Il punto di partenza è l’escavazione dell’argilla dalle cave adiacenti lo stabilimento, la sua essiccazione e successiva macinazione per ottenere una polvere dalla granulometria costante. L’impasto, ottenuto da una miscela tra argilla ed acqua al 15%, viene spinto nelle filiere (progettate e realizzate in base ai formati e al tipo di pavimento progettato), qui prende forma per estrusione la piastrella, che viene poi essiccata lentamente per accrescerne le qualità di resistenzafinale.

Le superfici così ottenute sono sottoposte a processi di finitura quali ad esempio l’arrotatura o la rusticatura. Questo passaggio consente di imprimere una maggiore o minore irregolarità superficiale al prodotto in base alla tipologia di pavimento che si vuole realizzare. A questo punto le piastrelle saranno sottoposte al ciclo di cottura che dura mediamente 72 ore in forni che arrivano ad una temperatura di circa 1000 °C. In questa fase si determina l’eccellente durevolezza e resistenza dei pavimenti in cotto di Cotto Impruneta.

Dopo il controllo qualità, le piastrelle vengono composte in bancali che vengono immersi in acqua per spegnere il carbonato di calcio di cui sono ricche, e successivamente vengono imballate e preparate per la spedizione al cantiere a cui sono destinate.

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Cotto Il Palagio, un materiale che è riciclabile al 100%

La naturalità, il rispetto e l’attenzione per l’ambiente sono diventati un plus valore in ambito costruttivo. Il Palagio è consapevole di proporre sul mercato un cotto che ha tutte le carte in regola per essere considerato un prodotto non solo sostenibile, ma anche ecologico e assolutamente riciclabile.

Il cotto di Il Palagio è un materiale da costruzione che è riciclabile al 100%, nel suo ciclo produttivo vengono assunti tutti quegli accorgimenti che contribuiscono ad assicurare la sua totale naturalità e a preservare il territorio e l’ambiente circostanti. Ogni fase viene rigorosamente controllata al fine di ridurre il quantitativo di materiale non conforme e un’attenzione particolare viene posta al riciclo che consente di sprecare un minor quantitativo di materia prima, argilla e acqua, e di limitare il più possibile il quantitativo di rifiuti destinati allo smaltimento in discarica.

Il Cotto viene sottoposto ad un riciclo primario in cui tutti gli scarti di argilla non cotta, proveniente dalla messa in forma dell’impasto e dai tagli effettuati per rettificare le misure delle tavelle, vengono reinseriti nel ciclo produttivo miscelandoli nuovamente al galestro e all’acqua.

Anche dopo le fasi di asciugatura, il cotto che non risulta conforme al controllo qualità può essere riutilizzato. Esso viene nuovamente macinato, ridotto in una polvere, che rispetti i rigidi parametri di granulometria imposti dagli elevati standard qualitativi della produzione Il Palagio e poi riutilizzato per creare un nuovo impasto.

Tutto questo è necessario per garantire al pubblico un prodotto naturale, da vivere responsabilmente,  con un pregio e una distinzione che non va a discapito dell’ambiente e della sua indiscutibile qualità.

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I pavimenti in cotto Il Ferrone protagonisti del Percorso Culturale

Designer, progettisti, architetti, geometri a questi professionisti si rivolge il nuovo progetto “Conoscere per Creare”, che ha preso il via solo da qualche mese, per promuovere la qualità indiscussa ed indiscutibile del Cotto di Il Ferrone. Un appuntamento che si ripete tutti i giovedì e che porta l’Italia e l’Europa della “progettazione” nello stabilimento Il Ferrone a Greve in Chianti.

Un pavimento in cotto, magari Il Ferrone. Basta evocarne il nome perché parta una sequenza di immagini, ottenute per associazioni di idee, che riportano fascino, distinzione, eleganza che si esprimono tanto negli spazi aperti quanto in quelli interni.

Una miscela, apparentemente semplice di argilla e acqua rivela in realtà un processo produttivo complesso, dalle mille pieghe e passaggi in cui ogni dettaglio è seguito con passione ed attenzione quasi “maniacale” per un risultato finale che può essere considerato a pieno titolo un’opera d’arte in cui antichità e modernità si incontrano per esaudire le più differenti esigenze costruttive.

Questa la finalità principale del Percorso Culturale progettato da Il Ferrone, con il sostegno e supporto del Gruppo Industriale VIVATERRA di cui fa parte: far conoscere, non tanto il Cotto, quanto piuttosto tutti quei fattori che lo rendono un materiale di rivestimento davvero unico e compatibile con la sostenibilità ambientale. Entrare nel vivo di una materia, toccare con mano cosa la rende così speciale e da questo incontro trovare nuova ispirazione per il Costruire del futuro.

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Il Gruppo VIVATERRA recupera le aree di escavazione a tutela dell’ambiente

Il tema del recupero delle aree scavate è sempre più attuale in un contesto che mira alla tutela e preservazione del territorio. Un argomento di grande interesse per il Gruppo industriale VIVATERRA, regolato da direttive regionali e coinvolto nella pianificazione ed attuazione di un piano strutturale per il rinverdimento e il recupero delle aree dismesse o in abbandono.

Le attività estrattive in Toscana hanno sempre avuto una parte rilevante per l’economia regionale e rappresentano la base per lo sviluppo dell’attività produttiva di cotto imprunetino dei marchi controllati da VIVATERRA: Il Ferrone, Il Palagio e Cotto Impruneta. Certamente le cave sono necessarie ma proprio per questo necessitano tutta l’attenzione e la capacità che esperti professionisti possono mettere in campo. Esse rappresentano da sempre un segno distintivo del paesaggio imprunetino e ne fanno parte in modo integrante.

I materiali prodotti dalle cave del Gruppo VIVATERRA sono classificati ad uso industriale, per costruzioni edili e opere civili. Si tratta di cave “generazionali” con fasi di coltivazione molto diluite nel tempo ben pianificate e programmate con scrupolo, per dare vita ad una organizzazione dei lavori sempre tesa ad ottimizzare il processo produttivo e ad uno sfruttamento che non deturpi in modo sostanziale il territorio e il paesaggio.

Infatti VIVATERRA ritiene con convinzione e fermezza che la buona tecnica di coltivazione e la tutela dell’ambiente non cerchino di raggiungere finalità contrapposte a meno che non si esageri in un senso o nell’altro. Ad esempio la valutazione e i criteri di stabilità dei fronti di scavo sono sempre coerenti a quanto previsto nel progetto di coltivazione ponendo grande attenzione a che non si verifichino dissesti idrogeologici. I luoghi di lavoro, le attrezzature e gli impianti sono inoltre progettati, utilizzati e mantenuti in efficienza in modo sicuro.

La vecchia cava adiacente allo stabilimento di Il Ferrone è stata completamente rinverdita negli anni 2001-2003. Oggi la zona è stata restituita alla natura con alberi frondosi ad alto fusto. Le due cave attuali sono rinverdite nelle parti esaurite, mentre quella di Il Ferrone porta nella concessione di autorizzazione la progettazione di un parco che sarà ceduto al Comune di Greve a fine utilizzo.

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VIVATERRA: un nome parlante

La valorizzazione della terracotta è il nodo fondamentale su cui si concentra l’attività di VIVATERRA, un gruppo che vede concentrato nel suo nome l’essenza stessa delle realtà industriali che rappresenta: Il Ferrone, Il Palagio, Cotto Impruneta e Palagio Engineering.

Un nome parlante è un nome che nella sua etimologia o significato contiene un concetto che ha a che fare con la natura della cosa o che la significa in modo diretto: VIVATERRA un nome composto denso di contenuti e valori che oggi rappresentano un segno caratterizzante dei suoi 3 marchi nel panorama internazionale.

La terra ha rappresentato sin dall’antichità un oggetto di culto e devozione: nelle civiltà che precedettero i greci già la si venerava come Grande Madre creatrice e protettrice ed era considerata il più sacro e divino degli elementi. Oggi per VIVATERRA rappresenta, nello specifico dell’argilla estratta dalle cave del distretto imprunetino, la materia prima per la realizzazione di pavimenti e rivestimenti di alta qualità, ecologicamente sostenibili e con una forte connotazione estetica.

Molti gli aggettivi utilizzati nel corso dei secoli in riferimento alla terra, essa era ed è tutt’oggi ritenuta pratica, concreta, solida, rigogliosa, creativa, una materia indispensabile all’equilibrio dell’universo stesso. Queste espressioni sottolineano ancora una volta quanto sia stata corretta la scelta del proprio nome effettuata dall’azienda, infatti, si tratta di aggettivi che caratterizzano fortemente l’attività stessa del gruppo. Tra i tanti perseguiti da VIVATERRA si scopre così anche la volontà di porre la natura come punto di partenza del processo creativo dei suoi brand.

Il termine “viva” amplia ulteriormente le connotazioni, già di per sé molto significative, espresse fino ad ora. Esso porta con sé una duplicità di contenuti molto importanti, infatti da un lato serve ad esaltare il concetto stesso di terra dall’altro evidenzia la vitalità, la forza e la crea

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In Toscana per un week end alle Terme Antica Querciolaia

Un week end in Toscana, immersi nella natura e lontani dallo stress? Voglia di un massaggio persiano? Voglia di sperimentare l’Hammam?

Le Terme Antica Querciolaia di Siena, che si trovano a Rapolano Terme, offrono un’iniziativa allettante per tutte le famiglie e le giovani coppie: la Yellow Card.

Si tratta di una carta speciale che contiene un pacchetto benessere composto da:

  • fango termale terapeutico total body con idromassaggio ozonizzato ( in alternativa, maschera fango corpo rassodante argilla “Querciolaia”)
  • massaggio total body rilassante di 25 minuti
  • ingresso alle piscine termali terapeutiche.

Un gadget decisamente “rilassante” per un regalo d’inizio estate che non mancherà di stupire tutti coloro che lo riceveranno. La Yellow Card ha un prezzo decisamente abbordabile: 55 €.

Quello dell’Antica Querciolaia è uno stabilimento termale d’eccellenza che, oltre alle piscine e ai fanghi termali, offre una serie di trattamenti nel campo della medicina estetica, della riabilitazione e delle terapie specialistiche (medicina termale, reumatologia, otorinolaringoiatria, ortopedia e traumatologia, dietologia, dermatologia, angiologia, medicina estetica, medicina del lavoro).

È possibilie soggiornare nei dintorni scegliendo una fra le numerose proposte presenti direttamente sul sito www.termeaq.it.

Per color che non fossero amanti dei week end ma preferissero un soggiorno infrasettimanale, da martedì 1 giugno riprende l’attività notturna con i “bagni di note”: musica dal vivo e apertura fino all’una di notte per un’esperienza termale sotto un tappeto di stelle.

www.termeaq.it

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