Massimo Giupponi, direttore dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, è stato nominato presidente di Anci Lombardia Salute, l’organismo nato lunedì 17 giugno in seno ad Anci Lombardia presso la sede dell’Associazione Nazionale dei Comuni lombardi a Milano, con l’obiettivo di assicurare un maggiore raccordo tra le Aziende del sistema socio sanitario lombardo e il sistema delle Autonomie locali.
Alla costituzione del nuovo soggetto hanno partecipato, in qualità di soci fondatori, oltre al direttore generale di Ats Bergamo, il direttore generale dell’ASST di Monza Mario Alparone, il direttore generale dell’ASST di Lecco Paolo Favini, il direttore generale dell’ASST Rhodense Ida Ramponi, il direttore generale dell’ASST di Lodi Massimo Lombardo e il direttore generale di ATS Brianza Silvano Casazza.
“Obiettivo della nuova Associazione – ha spiegato Virginio Brivio, presidente di Anci Lombardia – sarà quello di assicurare una più alta integrazione dei servizi sanitari con quelli socio-assistenziali, tutelando globalmente le funzioni e le attività delle Aziende associate e degli Enti locali, nel rispetto delle esigenze di salute dei cittadini e della normativa regionale in materia. Per raggiungere questo obiettivo intendiamo rafforzare i rapporti con gli organi istituzionali regionali e nazionali, oltre ai rapporti con il mondo del terzo settore al fine di concorrere al migliore sviluppo della qualità ed efficacia del sistema socio-sanitario nazionale, regionale e locale”.
“Per le Ats e per le Aziende Socio Sanitarie Territoriali – ha aggiunto Giupponi – è molto importante avere un riferimento preciso e un coordinamento degli Enti locali con cui confrontarsi su questioni che riguardano i servizi sui territori e, in particolare, per le tematiche inerenti il servizio sanitario regionale e l’integrazione socio sanitaria con quella socio assistenziale”.
Possono aderire ad ANCI Lombardia Salute anche gli IRCCS, le Aziende o Policlinici Universitari, le ONLUS e associazioni private e di categoria a carattere sociosanitario, e altri erogatori di servizi sanitari, sociosanitari e sociali operanti nell’ambito del sistema socio sanitario previa approvazione del Comitato Direttivo. ANCI Lombardia Salute assumerà i compiti di favorire la conoscenza e diffusione delle migliori pratiche fra gli associati; promuoverà iniziative di studio sui temi della tutela e del governo della salute pubblica; concorrerà alle decisioni in materia sanitaria e socio sanitaria; svilupperà servizi e network da mettere a disposizione degli associati per agevolare la gestione dell’assistenza socio-sanitaria.
“Anci Lombardia Salute – ha commentato l’Assessore al Welfare di regione Lombardia Giulio Gallera – sarà un’importante occasione di confronto e di reciproco supporto tra i Direttori delle Aziende e Agenzie del Sistema sanitario lombardo e i Sindaci per poter parlare di integrazione, di miglioramento e sviluppo delle reti sociali, sociosanitarie e sanitarie così come previsto dall’attuazione della Legge regionale 23. Sarà luogo di approfondimento di tematiche anche di carattere pratico che arrivano sia dai territori, sia dalle strutture sanitarie. La nascita di questo nuovo soggetto sarà la base da cui ripartire per la promozione anche di percorsi di formazione e informazione sui nuovi scenari in tema di sanità, dedicati agli amministratori locali, alle direzioni e a tutti gli operatori del comparto sanitario”.
Scuole, sicurezza degli edifici e infortuni: promossi con voti buoni i plessi bergamaschi
Bergamo, 12 giugno 2019 – “La scuola è finita e i plessi della provincia di Bergamo sono quasi tutti promossi per quanto riguarda la sicurezza degli edifici (alta) e gli infortuni degli studenti (di lieve entità), ma le vacanze estive possono essere l’occasione giusta per mettere mano ad alcune carenze in vista della ripresa a settembre”.
Così Sergio Piazzolla (Responsabile Area Specialistica Igiene e Sicurezza del Lavoro – Ufficio Direzione UOS Prevenzione e Sicurezza negli Ambienti di Lavoro di ATS Bergamo) fotografa la situazione degli istituti comprensivi della Bergamasca, oggetto di vigilanza periodica da parte dei tecnici dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, al termine dell’anno scolastico 2018/2019.
“Dal 2003 al 2018 la nostra attività di vigilanza nelle scuole ha interessato 572 edifici dei circa mille del territorio. Le “materie” oggetto di verifica sono igiene e sanità pubblica, sicurezza sul lavoro, sicurezza termica e sicurezza elettrica. Nel 2018 il risultato è stato positivo per il 71,8% delle trenta scuole controllate fra statali, paritarie o private, di ogni ordine e grado (esclusi università e asili nido)”, spiega Piazzolla.
Le verifiche effettuate negli ultimi anni evidenziano la pressoché totale risoluzione di 16 situazioni rischiose riscontrate in passato, mentre altre 22 sono state quasi risolte: “Questo risultato è frutto da una parte di un percorso culturale e di sensibilizzazione alla prevenzione che il mondo scolastico bergamasco ha vissuto in questi quindici anni e, dall’altra, del fatto che gli istituti scolastici imparano a utilizzare in autonomia e ripropongono il metodo di controllo utilizzato da Ats – commenta Piazzolla – Si tratta di un grosso passo avanti per il mondo scolastico (e dei proprietari degli edifici, che sono essenzialmente Comuni e Provincia), molto rilevante dal punto di vista di un percorso di miglioramento continuo dei livelli di sicurezza delle scuole, iter condiviso e convinto, seppur lento”. Solo cinque le contestazioni fatte per mancanze gravi dal 2003 al 2018, segno che un’attività costante nel tempo porta a una situazione sostanzialmente priva di grandi criticità.
Per quanto riguarda invece le persone che popolano il mondo della scuola, a Bergamo e in provincia ogni giorno di lezione gli alunni infortunati sono stati circa 10 nel 2018 su circa 140.000 (erano, sempre al giorno, 12,5 nel 2011, 11,2 nel 2016 e 11,5 nel 2017; il dato riguarda solo le statali perché Inail non registra gli infortuni nelle paritarie, ndr). Il luogo in cui avvengono più infortuni è la palestra.
“Infortuni ‘gravi’ non se ne registrano almeno sin dal 2007, a riprova che vi è adeguata attenzione alle strutture scolastiche. Il giudizio complessivo sulle scuole bergamasche è per questo abbastanza soddisfacente”, aggiunge Piazzolla.
Vari episodi di incidenti, sfondellamenti o lesioni delle strutture edilizie scolastiche, avvenuti negli ultimi anni a livello nazionale, hanno evidenziato l’importanza di mantenere un’adeguata vigilanza e attenzione sulle strutture scolastiche, per consentire tempestivi ed efficaci interventi preventivi, “per questo ricordiamo ai Dirigenti Scolastici, ai responsabili della sicurezza nelle scuole ed ai proprietari di sfruttare la pausa estiva per interventi sugli allarmi antincendio, per sistemare serramenti e parapetti, senza dimenticare certificazioni, segnaletica e Piani di Emergenza”, suggerisce Piazzolla.
Avere scuole sempre più sicure è un obiettivo che tutti vogliono centrare, tanto che per il 2019 a Bergamo e provincia – a seguito di specifiche richieste inoltrate dai proprietari degli edifici scolastici al Ministero dell’Istruzione per disporre di fondi necessari per interventi antincendio sull’edilizia scolastica – è stata destinata la quota maggiore rispetto alle altre province: ben un quarto dei fondi destinati alla Lombardia. Una testimonianza dell’attenzione degli enti locali a questa problematica. Ats Bergamo ha anche proposto e attivato un tavolo mensile con i responsabili del servizio di prevenzione e protezione delle scuole cui partecipano 44 referenti, con lo scopo di tenere alta l’attenzione, e l’aggiornamento, sugli aspetti di salute e sicurezza. Inoltre, unica realtà in Lombardia, Ats Bergamo riunisce una volta all’anno la conferenza di servizio dei presidi e degli RSPP per fare il punto sui controlli effettuati, sui miglioramenti conseguiti nonché sulle situazioni critiche riscontrare.
Infine “come Agenzia di Tutela della Salute confermiamo gli ottimi rapporti con tutte le istituzioni coinvolte e in particolare con l’Ufficio scolastico provinciale che l’altra settimana ha ospitato il nostro Collegio di Direzione – conclude Massimo Giupponi, Direttore generale di Ats Bergamo – Proseguiremo insieme per portare avanti e implementare i tanti punti di lavoro in comune a partire dal tema della sicurezza a tutti i livelli”.
Giovani Spiriti 2019: venerdì 24 maggio evento conclusivo al Polaresco
Appuntamento conclusivo – venerdì 24 maggio al Polaresco – per Giovani Spiriti, il progetto di prevenzione all’uso di sostanze legali e illegali e di altri comportamenti a rischio, rivolto agli adolescenti e promosso da ATS Bergamo e dall’Ufficio scolastico provinciale, in collaborazione con ASST Bergamo Est, ASST Papa Giovanni XXII, ASST Bergamo Ovest, Comune di Bergamo, Associazione Atena e la Compagnia teatrale “La Pulce” e, da quest’anno, anche Tv Bergamo. Collaborano inoltre attivamente alla realizzazione dell’evento finale Bar del Polaresco, Edonè Redona, Gate Malpensata, ASCOM Bergamo, IPSEOA Sonzogni Nembro, ISB Torre Boldone, Istituto Riva Sarnico, ABI Professional, Safe Driver.
La mattinata – è prevista la presenza di circa 150 studenti in rappresentanza delle scuole che hanno partecipato a Giovani Spiriti – prenderà il via alle 9 nella sala teatro con le testimonianze dei promotori del progetto e di alcuni rappresentanti di bar e locali “etici”. Seguirà la presentazione dei video in concorso realizzati dagli studenti delle scuole sul tema della prevenzione e della promozione della salute: verranno proiettati e premiati i primi tre video classificati (più un eventuale premio speciale della giuria). Gli otto video in concorso sono stati realizzati dagli studenti delle classi prime e seconde delle scuole Betty Ambiveri Presezzo, Romero Albino, Riva Sarnico, IPSEOA Sonzogni Nembro. La conduzione di questa prima parte della giornata sarà affidata a Enzo Valeri Peruta de “La Pulce”.
Dalle 10.30 alle 12.00 al bar sfida a colpi di cocktail analcolici per otto studenti delle scuole partecipanti a Giovani Spiriti, premiazioni e buffet analcolico finale, con la conduzione di Paola Pesenti Bolognini, coordinatrice del progetto Safe Driver.
Infine, nello spazio esterno, verrà allestito il percorso alcol vista, a cura di Safe Driver, che permette di vedere come la vista viene modificata e alterata a seguito dell’assunzione di alcol o sostanze stupefacenti. Inoltre saranno in distribuzione i materiali dell’iniziativa Peer Education Alcol Project degli istituti Zenale-Butinone e Oberdan di Treviglio.
L’iniziativa Giovani Spiriti è giunta quest’anno alla nona edizione, ha visto coinvolti 2.935 studenti in rappresentanza di 11 scuole fra centri di formazione professionale, istituti tecnici e licei, con il coinvolgimento di 70 insegnanti.
ATS Bergamo incontra la Camera di Commercio
Proseguono gli incontri di ATS Bergamo con le realtà e le istituzioni del territorio: oggi il Collegio di Direzione dell’Agenzia di Tutela della Salute è stato ospitato dalla Camera di Commercio con cui ATS ha una consolidata collaborazione in particolare per quanto riguarda le imprese e, segnatamente, in merito a sicurezza, semplificazione dei procedimenti amministrativi e procedimenti Suap (Sportello Unico Attività Produttive).
“Bergamo viene portata come esempio di collaborazione tra Agenzia di Tutela della Salute e Camera di Commercio. La semplificazione e la chiarezza dei procedimenti sono essenziali per le imprese ancora prima di iniziare la propria attività e per questo siamo operativi e sinergici. La sfida attuale è implementare nel fascicolo d’impresa tutte le informazioni relative alla sicurezza”, ha commentato M. Paola Esposito, segretario generale della Camera di Commercio, al termine dei lavori.
Da ricordare come esempio della sinergia tra i due organismi le guide e le schede Teseo (predisposte congiuntamente, finalizzate a orientare gli aspiranti imprenditori che vogliono avviare un’attività, ma anche per l’implementazione di servizi in aziende già avviate) e la premiazione delle imprese che hanno favorito la conciliazione tra famiglia e lavoro. Inoltre Camera di Commercio e ATS sono presenti insieme al tavolo dell’orientamento e della formazione: è stata siglata nel 2018 una convenzione per percorsi formativi finalizzati a creare le condizioni per trasmettere il concetto della sicurezza ai ragazzi e alle ragazze nelle scuole, anche in considerazione dei 24.000 studenti impegnati nell’alternanza istruzione-lavoro.
“Questi nostri momenti di lavoro itineranti del Collegio di Direzione di ATS, che vedono attorno allo stesso tavolo i direttori di dipartimento e i dirigenti di staff, sono per noi estremamente utili e preziosi per conoscere le realtà esterne alla nostra Agenzia ma che con essa collaborano, per costruire rapporti e per risolvere problemi: siamo tutti espressione del sistema pubblico al lavoro per il territorio, per i suoi cittadini e per le sue imprese”, ha aggiunto Massimo Giupponi.
Per la Camera di Commercio hanno partecipato all’incontro il dottor Andrea Vendramin (Conservatore del Registro delle imprese), il dottor Cristian Arrigoni (direttore dell’azienda speciale Bergamo Sviluppo) e la dottoressa Antonella D’Ottavio (dirigente in staff al segretario generale sui temi della sicurezza sui luoghi di lavoro).
Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria ATS Bergamo: riconfermato il direttore Pietro Imbrogno
Il dottor Pietro Imbrogno è stato riconfermato alla guida del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria di ATS Bergamo. 58 anni, medico con Master manageriale biennale alla Bocconi, e due specializzazioni, in medicina del lavoro e in tossicologia, dopo una parentesi nel settore privato come medico del lavoro presso due aziende, ha maturato la sua esperienza prima nell’ASL di Bergamo e poi, a seguito della riforma della sanità lombarda del 2015, in ATS Bergamo.
Significativa, articolata e complessa l’attività che il dipartimento DIPS svolge e importanti le ricadute sulle persone e sulle aziende: dagli screening alle malattie infettive, dalla promozione della salute alla prevenzione delle dipendenze, dalla prevenzione dei fattori di rischio comportamentali alla prevenzione e sicurezza sugli ambienti di lavoro, senza dimenticare l’igiene degli alimenti e nutrizione e l’igiene e sanità pubblica ed il rapporto Salute e Ambiente.
Tra i progetti più significativi avviati dal Dipartimento guidato da Imbrogno il WHP (Workplace Health Promotion, promozione della salute nei contesti occupazionali), il protocollo d’intesa con gli istituti di credito (primi a livello nazionale) per la prevenzione del gioco d’azzardo patologico e quello per la diffusione della Cultura della Sicurezza sul lavoro, l’applicazione Iseoacque per le informazioni sulla balneazione.
“Ringrazio la Direzione strategica per la fiducia che mi ha accordato e che intendo consolidare nel tempo, in vista del perseguimento degli obiettivi strategici e della mission che abbiamo delineato insieme – commenta il dottor Imbrogno – La mia riconferma è anche il riconoscimento dell’ottimo lavoro svolto dall’intero dipartimento, frutto dell’impegno, della competenza e della motivazione di tutti i miei collaboratori che ringrazio e che invito ad affiancarmi con lo stesso spirito per i prossimi cinque anni”.
Persone con gravissime disabilità e non autosufficienti: ATS Bergamo eroga quasi 7 milioni di euro per il 2019
689 persone supportate con buoni da 500 a 900 euro al mese e con voucher per servizi da 360 a 1.400 euro al mese per un totale di quasi sette milioni di euro sul territorio della nostra provincia: sono questi i numeri della Misura B1 per il 2019, erogata da ATS Bergamo e finanziata da Regione Lombardia con risorse proprie e con il Fondo Nazionale per le non Autosufficienze.
“La Misura B1 è il programma operativo regionale che risponde alle esigenze delle persone di ogni età che sono in situazioni di gravissima disabilità ovvero in condizione di non autosufficienza e gravi disabilità – esordisce la dottoressa Cristina Sarchi, Direttore sociosanitario di ATS Bergamo – Anche quest’anno andremo a supportare le persone e le loro famiglie con un contributo in denaro e con prestazioni di vario tipo per quasi sette milioni di euro affinché possano essere curate al loro domicilio. Si tratta, ad oggi, di 311 minori, di 201 adulti e di 177 anziani”.
Otto le tipologie di destinatari della Misura B1: coma e stato vegetativo, gravissima demenza, lesioni spinali, gravissime compromissioni motorie, deprivazioni sensoriali complesse (vista e udito), autismo, grave ritardo mentale, condizioni di dipendenza vitale che richiedono assistenza ventiquattr’ore al giorno. Ad oggi gli anziani supportati presentano in prevalenza una diagnosi di grave demenza (128 persone, pari al 18,6% del totale dei beneficiari), tra i beneficiari minori prevalgono le diagnosi di autismo (155 persone: 22,5% del totale) e il grave ritardo mentale (124 persone: 18% del totale dei beneficiari), mentre le altre situazioni impattano su pazienti di tutte le età.
“Con l’erogazione della Misura B1 diamo la possibilità ai nostri concittadini e alle nostre concittadine più fragili di restare al proprio domicilio, con le implicazioni positive che questo comporta; d’altra parte assicuriamo a loro e alle loro famiglie il necessario supporto economico e l’indispensabile erogazione di servizi per un’assistenza completa ed efficace”, conclude la dottoressa Sarchi.
Per verificare il possesso dei requisiti e presentare la domanda consultare il sito www.ats-bg.it e in particolare il link //www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=16531
Il collegio di direzione di Ats Bergamo all’Aeroporto di Milano Bergamo
L’Aeroporto di Milano Bergamo ha ospitato lunedì 6 maggio la riunione del Collegio di Direzione di Ats Bergamo, seguita dall’incontro con Emilio Bellingardi, direttore generale della Sacbo, società di gestione dello scalo.
Un’occasione per mettere a fuoco i diversi aspetti di forte coordinamento tra l’aeroporto e il territorio dal punto di vista sanitario rispetto a una serie di ambiti che vanno dalla gestione di eventuali maxiemergenze alla copertura sanitaria e quotidiana del Primo Soccorso Aeroportuale e dell’ufficio USMAF (Unità Sanità Marittima ed Aerea di Frontiera) del Ministero della Salute, fino alla valutazione e controllo dell’attività ordinaria di scalo e dei suoi potenziali effetti sanitari. A ciò si collega il Progetto LIFE Ip2020 – Az E12, introdotto due anni or sono dai Carabinieri Forestali su iniziativa della Regione Lombardia, che ha individuato in BGY l’aeroporto pilota per la campagna informativa, educativa e preventiva in materia di preservazione della biodiversità e il controllo all’introduzione di specie invasive.
Nello specifico nel periodo 2012 2015, è stato realizzato uno Studio Epidemiologico in collaborazione con l’Università di Milano, basato sul protocollo SERA e reso possibile grazie anche al supporto di risorse messe a disposizione da SACBO, per la valutazione degli effetti potenzialmente indotti dall’attività aeronautica. I risultati dello studio, aggiornato con successiva attività di analisi e monitoraggio nel biennio 2017-2018, non hanno mostrato la presenza/insorgenza di patologie in essere correlate all’attività di scalo, ma hanno evidenziato una relazione diretta tra annoyance e livelli acustici di esposizione. ATS ha potuto così definire prescrizioni e misure di mitigazione atte a contenere/ridurre detti effetti e che la società di gestione ha adottato e realizzato. Nello specifico, grazie anche alla collaborazione di ENAC ed ENAV, si è operata una gestione del traffico aereo notturno volta a minimizzare il sorvolo di aree densamente abitate, e SACBO ha realizzato negli anni interventi di mitigazione presso le abitazioni e le scuole esposte a significativi livelli acustici, sostituendone gli infissi esistenti con nuovi ad alta prestazione di fonoassorbenza e realizzando impianti di condizionamento aria. Nello specifico, SACBO è già intervenuta su 9 scuole situate nei comuni di Orio al Serio, Grassobbio e Bergamo, e in 300 abitazioni private (nei comuni di Grassobbio, Orio al Serio, Seriate e Bagnatica) e sta intervenendo in ulteriori 240 (sempre nelle stesse amministrazioni) per un investimento di circa 10 milioni di euro. I dati dello studio sono stati aggiornati dal ‘ATS nel 2018.
Infine da non trascurare la attività a supporto dei passeggeri con mobilità ridotta, condotta attraverso la costante condivisione degli aspetti di assistenza a diversamente abili con le principali associazioni, che riserva, insieme all’accesso ad aree di parcheggio dedicate, un percorso preferenziale e garantisce servizi di assistenza speciale.
A tale proposito, SACBO è stata la prima società di gestione aeroportuale ad aver introdotto il protocollo di assistenza a passeggeri affetti da autismo, per la qual cosa è anche stata premiata da Confindustria Bergamo come portatrice del miglior progetto sociale nell’anno 2017.
Sottolinea Massimo Giupponi, Direttore Generale di Ats Bergamo: “L’aeroporto è una realtà storica importante che caratterizza il nostro territorio e sta cambiando il volto della nostra città, sempre più internazionale. I progetti di collaborazione in ambito sociosanitario sono fondamentali per garantire la sicurezza, il controllo delle misure di prevenzione della salute dei viaggiatori. Dalla riunione di oggi è emerso in modo chiaro e dettagliato quanto e come lavoriamo per garantire il massimo coordinamento tra lo scalo e il territorio dal punto di vista sociosanitario”.
“La presenza in aeroporto del Collegio di Direzione di Ats Bergamo e la scelta di tenervi una riunione, integrata da un incontro di approfondimento sulle tematiche di comune interesse, è utile per rafforzare lo spirito di condivisione e collaborazione in atto con la società di gestione – dichiara Emilio Bellingardi, direttore generale SACBO – Tutte le attività di controllo svolte in ambito aeroportuale e gli studi condotti da Ats, all’insegna della assoluta trasparenza, permettono di verificare puntualmente i livelli di qualità e sicurezza richiesti dalle normative vigenti”.
Lavori ai pronto soccorso di Bergamo e Treviglio-Caravaggio: azione di rete per contenere i disagi
I Pronto Soccorso degli Ospedali Papa Giovanni XXIII e Treviglio-Caravaggio sono coinvolti in lavori di ristrutturazione che comporteranno una modifica temporanea negli accessi. Ats Bergamo ha presentato questo pomeriggio – giovedì 2 maggio 2019 – presso la sede di via Gallicciolli 4 a Bergamo, le misure attivate per contenere eventuali disagi. L’iter dei lavori e la loro gestione sono stati illustrati alla stampa dal Direttore Sanitario di ATS Bergamo, Carlo Alberto Tersalvi, dal Direttore Sanitario Asst Papa Giovanni XXIII, Fabio Pezzoli, dal Direttore Sanitario Asst Bergamo Ovest, Callisto Marco Bravi, dal Responsabile AAT 118 Bergamo Angelo Giupponi. Al tavolo anche i Direttori Sanitari delle strutture che hanno i PS nel bacino di utenza dei PS di BG ovest e del Papa Giovanni: ASST Bergamo Est, Policlinico San Pietro di Ponte San Pietro e Policlinico San Marco di Zingonia, Humanitas Gavazzeni.
I LAVORI – A partire da lunedì 6 maggio e per circa sei settimane il Pronto Soccorso (PS) Generale e Pediatrico dell’Ospedale di Bergamo sarà interessato da lavori di ristrutturazione degli sportelli del triage e dell’area dedicata alla prima valutazione dei pazienti. L’obiettivo finale è semplificare e rendere più sicura la prima fase di valutazione del paziente, razionalizzando gli spazi. Saranno create due sale visite alle spalle degli sportelli del triage, aumentando comfort e privacy per pazienti e operatori. Le esigenze di ammodernamento derivano dall’aumento degli accessi al PS: la struttura ha accolto nell’ultimo anno quasi 100 mila pazienti (99.957) da tutta la regione, un terzo dei quali in condizioni critiche gravi e a volte gravissime. Dieci anni fa, in fase di progettazione della struttura, il PS aveva circa 10 mila accessi in meno.
Al Pronto Soccorso dell’Ospedale di Treviglio i lavori di ristrutturazione sono iniziati lo scorso 16 aprile e interesseranno il reparto per 4 mesi, con lo spostamento dell’ingresso e del triage nella nuova struttura provvisoria realizzata a fianco di quella storica. I lavori riguarderanno l’ampliamento delle aree triage ed accettazione, l’incremento di ambulatori e studi medici, la realizzazione di ambulatori specialistici interni al Pronto Soccorso e la realizzazione del quartiere radiologico con Rx e TC interne e dedicate al Pronto Soccorso, garantendo un concreto miglioramento del comfort di utenti, accompagnatori e personale sanitario, la riduzione dei tempi di attesa per l’accettazione e per l’accesso alle cure mediche e la possibilità di svolgere la maggior parte delle procedure senza dover trasferire il paziente in altri reparti dell’ospedale. Anche gli accessi al PS di Treviglio sono alti: in un anno transitano in media più di 50 mila persone.
IL SISTEMA DI RETE – Pur lavorando con spazi ridotti, i reparti di entrambi gli Ospedali resteranno aperti e funzionanti. I lavori potranno avere però possibili ripercussioni sulla capacità ricettiva del servizio. Al Pronto Soccorso del Papa Giovanni gli spazi dedicati a emergenze, visite, esami e osservazione funzioneranno al 100%, e non vi saranno riduzioni negli organici. Anzi, per ovviare a possibili disagi logistici legati all’utilizzo di sale d’attesa e percorsi provvisori, nelle 24 ore saranno presenti un operatore in più per il trasporto pazienti e volontari della Croce Rossa. Inoltre, una guarda giurata sarà presente per dodici ore al giorno.
Areu gestirà l’eventuale criticità del sovraffollamento del PS dell’Asst Bergamo Ovest convogliando verso gli altri ospedali al lavoro in rete in una logica che consentirà di minimizzare eventuali disagi. L’efficacia nella gestione dei lavori è garantita dal supporto offerto dalle altre strutture sanitarie provinciali e dalla collaborazione dei pazienti. Per contenere al massimo i disagi si invita infatti la popolazione a recarsi al Pronto Soccorso solo in caso di reali urgenze ed emergenze, verificando prima con l’apposita App i tempi di attesa (l’app Salutile Pronto Soccorso è scaricabile gratuitamente da Google Play e App Store). Per situazioni non urgenti si consiglia di rivolgersi al proprio medico di base o, in sua assenza, al Servizio di Continuità assistenziale dell’Asl (ex Guardia Medica).
GLI ACCESSI – A ogni accesso al PS viene attribuito un codice di priorità (codice di triage) riferito alla gravità dei problemi: Codice Rosso (assistenza immediata in caso di pericolo di vita, con precedenza assoluta), Codice Giallo (quando esiste una concreta possibilità che il paziente possa aggravarsi in breve tempo), Codice Verde (intervento differibile, per casi non gravi, con attese anche prolungate), Codice Bianco (situazioni non gravi che potrebbero essere trattate dal medico di famiglia o dallo specialista ambulatoriale. Questi casi saranno trattati solo successivamente agli altri codici e quindi l’attesa potrà essere anche molto lunga).
Ats Bergamo ricorda che il buon funzionamento del P.S., soprattutto in casi particolari come quelli generati dalla presenza dei lavori, dipende dalla collaborazione di tutti. Solo un corretto utilizzo delle strutture sanitarie evita disservizi per le strutture stesse e per gli altri utenti.
”Metti al sicuro la tua salute – Il barattolo dell’emergenza”
Un’idea semplice, ma di grande interesse, sta alla base del “service nazionale” dell’annata lionistica 2018-2019 ed ha riscosso, tra i delegati partecipanti al 66esimo Congresso, un lusinghiero riscontro. Il “Barattolo di Emergenza Lions“ prende spunto da un “service” già applicato in Germania ed in Francia, in particolare dai Lions Club di Butzbach e Chambery. In Italia una prima esperienza si è realizzata sul territorio del Comune di Vado Ligure, promossa dal Lions Club locale. Ora il progetto, grazie alla concreta collaborazione e sostegno dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo, prenderà avvio nella realtà bergamasca.
”Metti al sicuro la tua salute – Il barattolo dell’emergenza”, così come rinominato a Bergamo, è un progetto di informazione e educazione sanitaria per migliorare l’efficacia e la tempestività degli interventi di emergenza sanitaria a domicilio, a sostegno dei soggetti fragili, anziani soli in particolare, e relativi caregiver, in caso di un’emergenza sanitaria che richieda, con urgenza, l’intervento del soccorso sanitario in casa. Poiché in questi casi non è sempre possibile rispondere a tutte le domande dei soccorritori il barattolo di emergenza contiene una scheda deve essere compilata dall’interessato stesso, oppure eventualmente da parte di uno dei caregiver. Tale scheda raccoglie le più importanti informazioni sanitarie per il primo soccorso. Il Barattolo di emergenza, con la sua scheda informativa, viene collocato in frigorifero, elettrodomestico presente in tutte le case e facilmente individuabile. Vengono posizionati inoltre adesivi speciali all’ingresso dell’appartamento e sullo sportello del frigorifero.
In caso di grave necessità per un improvviso malore, un’imprevista caduta, un grave incidente domestico, infatti, insieme alla tempestiva attivazione dei servizi di urgenza sanitaria, ATS “raccomanda” la messa a disposizione degli operatori del soccorso sanitario delle informazioni sanitarie utili per un intervento di urgenza efficace. In maniera rapida i soccorritori possono così accedere a dati essenziali. Non vi è dubbio che la possibilità di disporre immediatamente di informazioni cliniche (patologie, farmaci, allergie, persone di riferimento, eccetera) può contribuire a diminuire i tempi degli interventi e delle diagnosi in caso di urgenza/emergenza domiciliare, da parte dei soccorritori e del Pronto Soccorso, contribuendo a fare la differenza in situazioni di criticità.
Sono destinatari prioritari della progettualità i soggetti più deboli della popolazione: le persone anziane, le persone fragili, le persone sole, le persone in condizioni di domiciliarità non autosufficienti. Tuttavia, l’iniziativa è potenzialmente estensibile a tutti i residenti.
Lo sviluppo della progettualità prevede la partecipazione attiva dei soggetti che sul territorio si fanno carico dell’assistenza e del sostegno alle persone anziane o comunque fragili, sia in modo professionale che volontaristico. Gli Enti, gli Erogatori di prestazioni di assistenza domiciliare e le reti di volontariato che volontariamente aderiscono all’iniziativa, saranno impegnati nella distribuzione del “Barattolo di emergenza” e della “Raccomandazione di ATS” tra i soggetti anziani e non autosufficienti di cui si prendono cura, aiutando le persone nella compilazione della scheda sanitaria da inserire nel barattolo.
Proprio grazie alla collaborazione dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo si è ora definito l’avvio sperimentale della progettualità su alcuni specifici territori e con il coinvolgendo alcuni soggetti:
1. Ambito della Valle Imagna, con la Fondazione Rota di Almenno San Salvatore;
1. Ambito della Valle Brembana, con la Coop. In Cammino di San Pellegrino Terme;
2. Ambito di Bergamo, con i servizi di assistenza domiciliare della Casa di Cura Palazzolo e della Casa di Cura San Francesco;
con una graduale estensione proprio su Bergamo, ipotizzando un ingaggio dei Centri della Terza Età del Comune e delle altre diverse forme di “custodia sociale” qui attivate. Sulla base dei risultati della sperimentazione è prevista una progressiva diffusione su tutto il territorio provinciale.
L’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo curerà inoltre la sensibilizzazione dei MMG, l’informazione e la sensibilizzazione dei Comuni, l’informazione nei riguardi delle strutture dedicate ai soccorsi sanitari: Croce Rossa, AREU 118, VVF, Protezione Civile, Centro Antiveleni, in sostanza i componenti del CCS in Prefettura.
Si prevede il concreto avvio dell’iniziativa, con la distribuzione dei primi barattoli, a partire dal prossimo mese di luglio.
Per qualsiasi necessità e informazione è possibile scrive al seguente indirizzo Lions e-mail: [email protected]
L’app contro la sedentarietà in gara con Oliviero Bosatelli
“Chi va piano va sano e va lontano”, recita il vecchio andante. Fa eccezione Moovin’, progetto made in Bergamo di sensibilizzazione alla vita attiva, che quest’anno torna con un’app mobile completamente aggiornata e una sfida epica.
Testimonial di quest’edizione, Oliviero Bosatelli, vincitore della Tor des Géants 2016, tra le più dure e massacranti gare ultratrail al mondo. Passo dopo passo, Moovin’ sarà infatti al fianco di Bosatelli durante i 330 chilometri della Tor de Géants di settembre prossimo. Questo lo spirito con cui Moovin’ affronta il 2019: dopo aver registrato oltre 746 milioni di passi nel 2018, Moovin’ alza l’asticella e punta a grandi traguardi.
L’app invita le persone a camminare, promuove uno stile di vita salutare e sfrutta una logica gamificata per spronare l’utente a migliorare i propri risultati giorno dopo giorno, creare dei gruppi di amici per divertirsi, lanciare sfide e match e guadagnare punti e trofei.
Il contest dell’edizione 2019, “Da Bergamo alla Luna, andata e ritorno”, celebra il 50esimo anniversario dello sbarco sulla Luna e coinvolge tutti gli abitanti della città e provincia a coprire una distanza spaziale. È proprio il caso di dirlo: un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per Moovin’!
Moovin’ è un progetto promosso da Ats Bergamo, Comune di Bergamo, Università degli studi di Bergamo e Gruppo Sesaab.
http://onelink.to/moovin
www.moovin.it
Ats Bergamo e 23 organizzazioni firmano il protocollo d’intesa per diffondere salute e sicurezza sul lavoro
L’organizzazione aziendale, la valutazione dei rischi, la vigilanza e l’implementazione delle procedure di sicurezza rivestono un ruolo fondamentale nella gestione di un sistema complesso, in cui ambiente, uomo e macchina sono chiamati a interagire.
Per ridurre il più possibile l’incidenza degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali nel territorio bergamasco, le 23 organizzazioni che costituiscono l’Organo territoriale di coordinamento delle attività di prevenzione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro ex art. 7 del D.Lgs 81 / 2008, presieduto da Ats Bergamo, hanno firmato mercoledì 31 gennaio in Prefettura, alla presenza del Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, e dei responsabili delle Forze dell’ordine, un protocollo d’intesa teso a favorire una collaborazione integrata tra i diversi soggetti, al fine di contrastare fenomeni di rischio attraverso la diffusione della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro anche grazie a una corretta formazione ed educazione.
In prima linea lavoratori, management, Rls (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza) e Rlst (Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriale), ritenuti attori fondamentali della prevenzione.
I destinatari delle attività di promozione e formazione saranno le aziende pubbliche e private, le scuole e i soggetti/enti formatori del territorio bergamasco, con conseguente ricaduta sui lavoratori e sugli studenti in riferimento ai rischi per la propria e altrui incolumità. L’intesa, nello specifico, identificherà delle iniziative mirate e garantirà la continuità tra le diverse azioni di prevenzione, formazione ed educazione per ottimizzare le risorse e le peculiarità di ogni realtà professionale.
Verranno, in particolare, avviati percorsi formativi sulla sicurezza del lavoro, sarà favorita la collaborazione con il mondo della scuola e dell’università al fine di includere la cultura della salute e sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro nei curricula delle scuole di ogni ordine e grado e saranno promossi strumenti di audit (auto-diagnosi e accompagnamento) in ogni realtà produttiva.
«La cultura della salute e della sicurezza si fonda su cinque fattori: l’informazione, la formazione, l’apprendimento organizzativo, l’analisi critica continua e l’impegno. Solo una gestione adeguata di tutti gli aspetti di un’organizzazione professionale, potrà concretamente ridurre la probabilità di un errore umano e dunque di un infortunio. Ats Bergamo, per questo attraverso il Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria, diretto dal dott. Pietro Imbrogno, si è fatta promotrice di un’intesa che favorirà la definizione di una strategia integrata educativa e formativa con azioni concrete e diversificate che, gestite in stretto accordo tra enti istituzionali e parti sociali firmatarie dell’intesa, siamo certi potrà diffondere il più possibile l’adozione di comportamenti sicuri. Per questo, ringrazio tutti coloro che hanno scelto di far parte di questa nuova “squadra” e auguro a tutti un ottimo lavoro» – dichiara la dott.ssa Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo.
Il Prefetto di Bergamo, Elisabetta Margiacchi, sottolinea “l’
RETE CITTÀ SANE – Da Malta una delegazione per conoscere il caso bergamasco
Conoscere la formula del successo della Rete Città Sane provinciale promossa da ATS. Questo l’obiettivo della presenza a Bergamo dal 12 al 14 dicembre 2017 della delegazione del Ministero della Salute di Malta.
I Comuni della Rete Città Sane Bergamo sono ben 40, con oltre 500 progetti di Best Practice realizzati dal 2013 ad oggi.
Fitta l’agenda della delegazione maltese che, dopo il saluto di benvenuto da parte della Direzione di Ats, procederà con la visita a San Paolo D’Argon, Mozzo e Costa Volpino e incontrerà i tecnici di Ats per conoscere le Unità Operative e i programmi del Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria.
Ats Bergamo promuove la “Rete delle Città Sane” – RCS ispirandosi ai principi del Programma “Healthy Cities” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ma con un modello operativo proprio creato in collaborazione con i Comuni del territorio.
L’obiettivo della Rete provinciale è migliorare la salute delle città – della popolazione e dell’ambiente – attraverso una sinergia tra Comunità locali e Ats Bergamo con il fine di promuovere e implementare azioni eque e sostenibili per la salute, il benessere e la qualità di vita dei cittadini.
WHP Bergamo: premiate 90 aziende
In campo per la salute e per il benessere sociale. A nome della Rete Europea ENWHP, sono stati premiati oggi da Ats Bergamo e dal gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo con l’evento «L’anima della Salute», i luoghi di lavoro accreditati nell’ambito del programma «Workplace Health Promotion».
Complessivamente, sono 90 i luoghi di lavoro, per un totale di oltre 30.000 dipendenti coinvolti, ad aver ottenuto l’accreditamento 2017.
Il programma, sviluppato dall’Ats di Bergamo con la collaborazione di Confindustria Bergamo, parte da esperienze che indicano come i luoghi di lavoro siano particolarmente adatti per promuovere la salute e possano svolgere un ruolo di primo piano per ridurre i più importanti fattori di rischio tra i lavoratori.
Obiettivi che, oltre a portare un beneficio sociale e individuale per il dipendente, hanno un effetto positivo anche nel contesto lavorativo: come dimostrato dalle attività del programma WHP, infatti, il clima aziendale migliora, la conciliazione vita – lavoro diventa più efficace, l’adesione dei dipendenti ai valori aziendali è più sentita.
Nello specifico, i casi aziendali presentati durante l’evento di premiazione hanno riguardato il sesto ambito di intervento, quello relativo agli aspetti del benessere e della conciliazione vita-lavoro.
In particolare, Alfa Laval Olmi ha attivato il progetto «Maternity & Paternity Master» grazie al quale i lavoratori hanno potuto conoscere le risorse del territorio a sostegno della famiglia e della genitorialità ed essere introdotti agli strumenti di base di life coaching e della comunicazione in famiglia per un maggior controllo ed equilibrio sia professionale che personale. Il corso ha previsto anche esercitazioni pratiche per sperimentare tra colleghi l’efficacia degli strumenti e delle tecniche apprese.
ABB, invece, ha presentato la propria esperienza di Smart Working «Lavoro Agile @ABB» che consiste nella possibilità di lavorare da casa uno giorno alla settimana, per favorire la conciliazione vita-lavoro. Il progetto ha coinvolto una quota rilevante di lavoratori a Bergamo, Dalmine e in tutta Italia; tra gli effetti positivi segnalati: l’aumento della fiducia tra responsabili e collaboratori, lo sviluppo del lavoro per obiettivi e di nuove modalità di valutazione e anche la crescita della produttività.
Stucchi ha presentato un progetto ambizioso di volontariato d’impresa denominato «Un giorno per gli altri»: grazie a un accordo tra l’azienda e il Consorzio FA – famiglia e accoglienza che gestisce Comunità, pronto intervento e centro diurno per bambini e adolescenti, Comunità mamma e bambini e servizi disabilità.
I dipendenti hanno dedicato un giorno delle loro ferie agli utenti di diversi servizi, supportandoli nelle attività quotidiane, scoprendo realtà sociali del territorio e rafforzando al tempo stesso lo spirito di coesione tra colleghi. L’azienda ha donato alla cooperativa un contributo corrispondente al valore della giornata di lavoro: un doppio investimento sui collaboratori e sul territorio.
Infine, l’ASST Papa Giovanni XXIII di Bergamo ha illustrato un’esperienza di pratica della Mindfulness in ospedale che ha tra i suoi obiettivi quello di aumentare la resilienza agli stress e di sviluppare uno sguardo non giudicante su sé stessi e sugli altri. Gli effetti positivi e le applicazioni di questa disciplina sono ben documentati nella letteratura scientifica.
“La promozione del benessere, della salute mentale, della conciliazione tra lavoro e vita privata dei lavoratori rappresenta una frontiera per luoghi di lavoro lungimiranti che nel territorio di Bergamo e provincia sono in continua crescita. La testimonianza di un’evoluzione culturale ormai in corso in molti contesti di lavoro che decidono di farsi carico della salute dei colleghi e collaboratori a 360 gradi, spingendosi fino ai determinanti sociali della salute” sottolinea Marco Cremaschini Coordinatore Scientifico della Rete WHP Bergamo ATS di Bergamo Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria UOS Promozione della salute.
“Siamo partiti nel 2011, primi in Italia, con due aziende accreditate – ha sottolineato Paola Santini, delegata Whp per i Giovani Imprenditori di Confindustria Bergamo – e da allora abbiamo raggiunto traguardi inimmaginabili in termini di quantità e di qualità delle proposte, grazie anche al network di aziende creatosi. Questo ci spinge a proseguire nel sostegno del progetto, che riceve significativi finanziamenti da parte di Confindustria Bergamo, per continuare a promuovere concretamente sul luogo di lavoro e in famiglia stili di vita corretti per la salute”.
“La rete WHP continua a crescere, addirittura con un ritmo maggiore del passato e si stanno aprendo frontiere su nuovi tipi di organizzazione come le piccole realtà, e gli artigiani. Un risultato che ci ricorda che spesso non è sufficiente dire alle persone che devono muoversi, perdere peso o smettere di fumare, se non si comprendono le ragioni che impediscono loro di modificare i comportamenti e migliorare il loro livello di rischio. I protagonisti della rete l’hanno compreso e si sono messi in gioco” conclude Mara Azzi, direttore generale di Ats Bergamo.
Grande caldo: come difendersi
Bergamo, 5 luglio 2017 – Le settimane di giugno e luglio 2017 sono le più calde degli ultimi 15 anni, con temperature che salgono fino a 37-38 gradi. Ats Bergamo spiega i comportamenti adeguati per proteggersi dal caldo torrido, in caso di attività fisica e sul luogo di lavoro.
I FATTORI – La stagione estiva determina l’innalzamento della temperatura ambientale, con ondate di calore che, alterando l’equilibrio dell’organismo. Nonostante i soggetti più a rischio siano solitamente gli anziani e i bambini, è importante che tutta la popolazione adotti stili di vita adeguati.
INFORMAZIONE – È importante poter conoscere anticipatamente quando sono previste ondate di calore consultando il bollettino Humidex http://www2.arpalombardia.it/siti/arpalombardia/meteo/previsionimeteo/humidex/Pagine/Humidex.aspx che viene trasmesso quotidianamente da ARPA Lombardia alll’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo che, in caso di emergenza, invia tempestivamente istruzioni pratiche alle diverse istituzioni territoriali con l’obiettivo di pianificare e attivare piani di emergenza, rivolti soprattutto a soggetti fragili. Inoltre, Ats Bergamo ha attivato un sistema di allerta al fine di gestire il recepimento e la trasmissione delle informazioni sulle previsioni meteorologiche e i messaggi di allarme ed emergenza «ondate di calore». Attività a cui si aggiunge il servizio di informazioni telefoniche fornite a tutta la cittadinanza con il numero verde 800/844999 (attivo sino al 31 agosto dal lunedì al venerdì dalle ore 10,00 alle 12,30 e dalle 13,30 alle 16,00).
«Diventa fondamentale – sottolinea il dottor Pietro Imbrogno, direttore dell’area Igiene e Sanità pubblica, Salute Ambiente di Ats Bergamo – imparare a prevenire le situazioni di potenziale pericolo che possono aumentare non solo in rapporto alle caratteristiche biologiche dei singoli, ma anche in base alle condizioni atmosferiche come temperatura, umidità, ventilazione, inquinamento. Semplici abitudini comportamentali e misure di prevenzione possono contribuire a ridurre notevolmente le conseguenze nocive determinate dalle ondate di calore e da inquinamento da ozono. Inoltre, l’individuazione preventiva dei cittadini a rischio medio-alto consente di gestire al meglio fenomeni di emergenza, valutando eventuali ricoveri di sollievo o servizi a domicilio sostituivi».
Sul portale di Ats Bergamo, al link http://www.ats-bg.it/servizi/menu/dinamica.aspx?ID=23608&bo=true, è consultabile un’apposita sezione con collegamenti, informazioni e approfondimenti utili da cui scaricare l’opuscolo «Solo il bello del caldo».
CONSIGLI PRATICI
– Non uscire di casa nelle ore più calde della giornata, soprattutto dalle ore 11.00 alle 18.00. Qualora si dovesse uscire nelle ore più calde, non dimenticare di proteggere il capo con un cappello di colore chiaro, gli occhi con occhiali da sole, la pelle con creme solari ad alto fattore protettivo;
– Indossare un abbigliamento adeguato, preferibilmente di fibre naturali e leggere che permettano la traspirazione della cute;
– Rinfrescare l’ambiente domestico e di lavoro;
– Fare bagni, docce, bagnarsi viso e braccia con acqua fresca per ridurre la temperatura corporea;
– Ridurre il livello di attività fisica all’aperto nelle ore più calde della giornata (soprattutto se le concentrazioni di ozono sono elevate);
– Bere almeno 2 litri di acqua al giorno con regolarità e alimentarsi in maniera corretta, prediligendo cibi leggeri e con alto contenuto di acqua quali frutta e verdura (salvo diversa indicazione del medico curante);
– Adottare alcune precauzioni se si esce in macchina: finestrini aperti o utilizzare il sistema di climatizzazione prima di iniziare un viaggio, arieggiando l’abitacolo prima di entrarvi se l’auto è rimasta esposta al sole;
– Quando si parcheggia l’auto non lasciare mai, nemmeno per pochi minuti, persone (soprattutto neonati e bambini) o animali nell’abitacolo;
– Conservare correttamente i farmaci, leggendo le indicazioni riportate sulle confezioni;
– Alle persone anziane o con patologie croniche, si consiglia di consultare il proprio medico per adottare le adeguate precauzioni.
CALDO E ATTIVITA’ FISICA – È bene, inoltre, prestare attenzione all’attività sportiva. Per quanto svolgere un’attività fisica porti notevoli benefici alla salute generale della persone, in caso di caldo torrido, potrebbe causare problemi all’organismo. All’atleta amatoriale si consiglia di fare sport nelle ore meno calde della giornata, alla mattina presto o di sera.
«Durante l’esercizio fisico, il lavoro muscolare produce energia, parte della quale deve essere dissipata sotto forma di calore. Se non fossero presenti i meccanismi termoregolatori che consentono la dispersione di calore, durante l’esercizio fisico la temperatura corporea aumenterebbe di 1 grado ogni 5 minuti di attività. La forma più importante di dispersione del calore, è quella che avviene attraverso la sudorazione e le successive fasi di evaporazione. In situazioni con temperature elevate, però – precisa il dott. Imbrogno – si riduce l’efficacia dei vari meccanismi di termoregolazione corporea. L’unico meccanismo che rimane vantaggioso è quello della evaporazione del sudore, ma esso è fortemente influenzato dall’umidità ambientale, in quanto se l’umidità è elevata, l’aria già carica di particelle d’acqua tende a non riceverne altre».
L’OZONO – Uno dei principali imputati per le sofferenze provocate dalle alte temperature è l’ozono. Può, infatti, provocare irritazione delle vie aeree (trachea, bronchi, ecc.), maggiore possibilità di sviluppare allergie e infezioni respiratorie, nonché difficoltà a respirare.
In estate, l’ozono al suolo raggiunge livelli maggiori a causa di un irraggiamento solare più elevato, di condizioni di alta pressione, assenza di venti e quindi stagnazione dell’aria negli strati bassi dell’atmosfera. ARPA Lombardia, per questo, ha avviato uno specifico piano d’azione per l’ozono ai sensi dell’art. 10 comma 1 del d.lgs n. 155 / 2010 con precise indicazioni rispetto alle azioni preventive da attuare per ridurre l’inquinamento o l’esposizione all’inquinamento da ozono. Molto importante, infatti, sarebbe poter limitare l’emissione di ossidi di azoto nei processi di combustione a temperatura elevata, come nei motori dei veicoli e nei processi industriali. Ma anche il singolo cittadino può concorrere alla limitazione della formazione di ozono:
– riducendo l’uso degli autoveicoli privati, soprattutto se diesel;
– utilizzando in modo condiviso l’automobile, per diminuirne i chilometri totali percorsi e quindi le relative emissioni;
– usando una guida non aggressiva, con velocità compresa tra i 70 km/h e i 90 km/h in ambito extraurbano e in autostrada;
Per un rapporto dettagliato su come ridurre le emissioni da Ozono si rimanda all’inventario regionale delle emissioni in Lombardia basato sul database INEMAR e consultabile alla pagina http://www.inemar.eu/.
RISCHIO ESPOSIZIONE A TEMPERATURE SEVERE NEI LAVORI ALL’APERTO – Regione Lombardia ha formulato, come ogni anno, le indicazioni per la gestione di emergenze in caso di elevate temperature ambientali, rivolte anche alle attività lavorative a intensa attività fisica all’aperto. Ats Bergamo ha sviluppato un apposito piano individuando le misure preventive rivolte al target di popolazione più a rischio, reperibile sul sito web al seguente link: http://www.ats-bg.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=13408
E’ molto importante verificare le previsioni e le condizioni meteorologiche, al fine di valutare il rischio, tenendo presente che il rischio è sempre più elevato quando il fisico non ha avuto il tempo di acclimatarsi al caldo; l’acclimatamento completo richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo 8 giorni.
CALDO E ACQUA: 10 CONSIGLI PER EVITARE LO SPRECO
Un decalogo di buone pratiche per evitare di sprecare inutilmente una risorsa sempre più rara e preziosa
- Quando ti lavi i denti usa un bicchiere, ma soprattutto apri il rubinetto esclusivamente per bagnare e sciacquare lo spazzolino: consumerai solo 2 1itri d’acqua. Non lasciare scorrere l’acqua, ne consumeresti almeno 9 litri.
- Chiudi il rubinetto quando ti insaponi. Non aprire completamente il rubinetto quando lavi le mani: basta un filo d’acqua. In questo modo consumerà solo 4 litri d’ acqua.
- Installa gli aeratori ai rubinetti. Si tratta di dispositivi che riducono della metà il flusso dell’acqua. Incredibilmente, sebbene il flusso sia ridotto, il getto sembrerà più forte poiché l’aria viene mescolata con l’acqua in uscita. Si potranno ridurre fino a oltre 1.000 litri al mese i consumi di una famiglia composta da 4 persone. Un aeratore a basso flusso costa poco (circa 3 – 4 euro) e si può trovare in qualsiasi negozio di ferramenta o materiale idraulico.
- Non stare sotto la doccia a lungo e non riempire troppo la vasca da bagno. Per la doccia si consumano in media 30-50 litri, mentre per il bagno quasi 150 litri. Nella doccia sarebbe opportuno installare un aeratore.
- Attenzione ai rubinetti che gocciolano: falli riparare subito, altrimenti sprecherai 5 litri di acqua al giorno.
- Non lavare la frutta sotto l’acqua corrente: basta riempire una bacinella per lavare la frutta. Non aprire a lungo il rubinetto per avere l’acqua più fresca: basta tenere due bottiglie in frigorifero.
- I piatti e le stoviglie possono essere lavati riempiendo un catino: si consumeranno solo circa 20 litri d’acqua, risparmiando 90 litri. Ricordati che anche l’acqua di cottura della pasta va benissimo per lavare i piatti.
- Fai funzionare gli elettrodomestici, lavatrice e lavastoviglie, solo a pieno carico, scegli il programma “economico”; non usare il prelavaggio per i programmi a 90° C e ricorda: la lavatrice impiega da 90 a 160 litri per ogni ciclo di lavaggio.
- Se hai un giardino ricorda che in estate è bene irrigare le piante al mattino presto o di sera: così eviti che l’acqua evapori prima di raggiungere le radici. I fiori vanno bagnati con gli innaffiatoi e non con il tubo di gomma. Per arbusti e piante si possono utilizzare gli impianti a doccia: si immettono piccole quantità d’acqua, ma con ritmo costante. Evita di innaffiare oltre misura, ma solo quando ce n’è bisogno. Lascia le foglie tagliate sul terreno, in modo da prevenire, nei periodi di siccità, l’inaridimento del prato. Questo accorgimento diminuirà l’impiego di acqua per irrigarlo.
- È meglio lavare le automobili in una stazione self-service, perché si risparmia molta acqua. Lavandola con un tubo di gomma si consumano più di 400 litri.