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Mercato delle auto elettriche, c’è il boom ma non per tutti

Nonostante si continui a parlare del boom del mercato delle auto elettriche, i metalli più direttamente coinvolti da questa situazione non stanno certo passando un buon momento. Litio e cobalto infatti hanno tradito le aspettative degli investitori, e sono interessati da un calo perdurante delle quotazioni.

Litio, cobalto e mercato delle auto elettriche

mercato delle auto elettricheSebbene si tratti di un segmento meno noto tra le commodities – gli investitori sono più interessati a petrolio, oro e altre materie prime più note – la loro dinamica è finita nel mirino di molti analisti. Litio e cobalto infatti sono due materiali che, per loro natura, dovrebbero avere un grosso impiego nel mercato delle auto elettriche. Giacché si è capito che proprio questo sarà il futuro del mercato automobilistico, non ci sarebbe ragione per assistere a una improvvisa inversione di tendenza al ribasso delle quotazioni di questi due metalli. Eppure è successo.

Fino a circa un anno fa, i prezzi di litio e cobalto sembravano vivere una marcia inarrestabile, con il relative volatility index RVI che schizzava verso l’alto vista la vivacità del momento. Erano infatti trascinati dalla spinta di ottimistiche previsioni sull’andamento della domanda, ma poi tutto si è bloccato. E dopo poco la marcia ha invertito direzione ed ha cominciato a spingere al ribasso. I prezzi delle due materie prime sono andati a picco, facendo capire che non si trattava solo di una semplice inversione fisiologica.

Cosa è cambiato nell’ultimo anno

Cosa è accaduto allora? Probabilmente ad essere cambiata è la percezione delle possibilità di utilizzo di questi due metalli. Avrebbero dovuto essere i più utilizzati in futuro, sulla spinta del boom del mercato delle auto elettriche. Questo, unitamente alla strutturale scarsità di queste materie prime, avrebbe dovuto sostenere i prezzi. E invece oggi la scarsità di litio e cobalto non è più avvertita come un problema. Segno chiaro che non sono ritenuti più così necessari per il mercato delle auto elettriche, e che il comparto crescerà ad un ritmo tale da non mettere a dura prova le riserve di metalli.

La reazione dei prezzi è stata quindi logica. Il cobalto è scivolato a meno di terzo dei 100mila dollari per tonnellata di aprile 2018. Ha perso circa il 40% per cento del suo valore in pochi mesi, con l’Adx indicatore trading che punta ancora al ribasso. Anche il mercato del lito se la passa maluccio. La sua quotazione infatti è precipitata ai livelli minimi degli ultimi tre anni.

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Mercato del nichel in attesa del boom di auto elettriche, ma quando arriverà?

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  • 28 Gennaio 2019

Per tutte le materie prime il 2018 è stato un anno irto di difficoltà. La guerra commerciale tra USA e Cina, l’ascesa del dollaro e i segnali di rallentamento dell’economia globale, hanno spinto giù la domanda e i prezzi. In questo quadro poco entusiasmante, non ha fatto eccezione il mercato del nichel, che come gli altri metalli di base ha subito pesanti cadute.

Le montagne russe del mercato del nichel

nichelIl mercato del nichel era soprattutto aggrappato alla diffusione delle auto elettriche, e alla conseguente crescita della domanda di batterie. Il tanto atteso boom però al momento non c’è stato, e secondo molti analisti non avverrà neppure nel breve termine. Una importante “spalla” per il nichel quindi mancherà all’appello ancora per un po’. Si sono altresì esauriti gli effetti (benvoli) della minore offerta, dovuta ai problemi delle miniere nelle Filippine e al naufragio di alcuni progetti in Australia. Meno offerta significa prezzi più elevati. Così era accaduto infatti a inizio 2018, con una quotazione in crescita fino al 14% nel primo semestre e i migliori indicatori di volatilità trading che invogliavano gli investitori a puntare sul metallo (che non a caso toccò un massimo di quasi 15.645 dollari a tonnellata a inizio giugno).

La guerra commerciale

A compensare alcune spinte positive al mercato, ci ha pensato l’escalation – tra giugno e luglio scorso – della guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Da lì in poi è cominciata una discesa ripida dei prezzi, proseguita fino alla fine dell’anno. L’avversione al rischio che s’è respirata sui mercati ha messo le ali al dollaro USD, che per alcune settimane è stato caposaldo delle strategie trading intraday forex giornaliero degli operatori finanziari. Tutto questo ha depresso il valore delle merci. Non è servito a nulla neppure il crollo delle scorte (al London Metal Exchange quelle di nichel sono passate da 350.000 tonnellate a 209.000 tonnellate, -40%), un segnale che normalmente evidenzia un deficit di approvvigionamento, e che in teoria dovrebbe far schizzare i prezzi.

Lo scenario futuro

Anche questo 2019 per il mercato del nichel s’è aperto con molte incognite e poche certezze. Più difficile immaginare un improvviso boom dei veicoli elettrici. Gli analisti ricordano inoltre che anche per quest’anno, la maggiore richiesta di nichel arriverà ancora dal comparto metallurgico. L’acciaio inossidabile continuerà ad essere il primo utilizzatore di nichel per ancora molto tempo. Secondo gli analisti i prezzi continueranno quindi a soffrire, a meno che non ci siano significativi miglioramenti nella guerra commerciale tra USA e Cina. Il mercato… fa il tifo per Pechino.

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Di cosa parliamo quando parliamo di mobilità elettrica? Un sondaggio racconta quanto gli italiani sono preparati in materia

Mercato in fermento, investimenti ministeriali in crescita; ma quanto sono preparati gli italiani rispetto ai temi della e-mobility? Un sondaggio di Reed Exhibitions Italia e Nuova Energia indaga sulle conoscenze, sui trend e sulle fake news in vista di That’s Mobility a Milano.

Milano, 19 luglio 2018 – All’aumento dell’offerta di auto elettriche da parte delle principali case costruttrici mondiali non corrisponde un aumento delle immatricolazioni, mentre cresce il consenso per le ibride.

E se il recente Accordo di programma tra Ministero delle Infrastrutture e Regioni per l’installazione delle colonnine di ricarica per le auto elettriche vede un futuro intervento strutturale per 72,2 milioni di euro con un finanziamento del Ministero delle Infrastrutture di 27,7 milioni di euro, l’Italia nel 2018 è ancora molto indietro nella classifica degli Stati con maggiori infrastrutture dedicate alla mobilità elettrica, con il 2,35% (2.741 colonnine installate e attivate complessivamente), secondo quanto emerso dal nuovo Rapporto della European Automobile Manufactures’ Association, dedicato allo stato dell’arte della mobilità sostenibile ed elettrica in Europa.

Nasce da questi presupposti il sondaggio Presa in pieno! Gli italiani alle “prese” con le colonnine di ricarica voluto da Reed Exhibitions Italia e realizzato da Nuova Energia, il bimestrale dello sviluppo sostenibile, che sta conducendo la ricerca su tutto il territorio nazionale.

L’indagine Presa in pieno! si pone l’obiettivo di rilevare quali sono le percezioni e le opinioni degli italiani riguardo l’auto elettrica, quanto considerano friendly le colonnine di ricarica e quali fake news si sono già radicate intorno a questo tema.

Sul sito www.nuova-energia.com si può trovare il breve sondaggio in cui viene richiesto all’utente di immedesimarsi nelle varie situazioni e di mettere alla prova le conoscenze in termini di mobilità elettrica, stazioni di ricarica, oltre che a valutare approcci alternativi alla propria mobilità quotidiana.

I risultati dell’inchiesta saranno presentati durante That’s Mobility, la conference & exibition che si terrà a Milano il 25 e 26 settembre. That’s Mobility è l’evento organizzato da Reed Exhibitions Italia in partnership con l’Energy&Strategy Group del Politecnico di Milano rivolto a un pubblico di professionisti e si presenta come una fotografia del mercato dei veicoli elettrici, delle infrastrutture di ricarica e di tutti i servizi collegati.

Dichiara Massimiliano Pierini, Managing Director di Reed Exhibitions Italia: “Siamo leader mondiali nell’organizzazione di fiere e congressi che gestiamo in oltre 30 Paesi e da sempre siamo ricettivi delle novità anticipando i trend di mercato. Questa prima edizione di That’s Mobility propone un nuovo format di incontri, convegni e momenti espositivi e nasce dall’esperienza di That’s Smart, l’area dedicata alle tecnologie elettriche per l’efficienza energetica all’interno di MCE – Mostra Convegno Expocomfort. Vogliamo che diventi un appuntamento fisso per discutere del futuro dei trasporti, non solo quello privato, ma anche e soprattutto quello pubblico, il trasporto merci, il trasporto marittimo, offrendo un quadro completo dell’evoluzione della e-mobility nel nostro Paese.”

Conclude Davide Canevari, direttore della rivista Nuova Energia: “L’indagine in ultima analisi vuole essere un ausilio per gli operatori del settore: non solo per costruttori e rivenditori di automobili, ma per tutti coloro che sono coinvolti a vario titolo nella filiera delle infrastrutture di ricarica. A questi soggetti l’inchiesta intende offrire uno strumento di marketing per indirizzare la comunicazione proprio sui temi che rappresentano le attuali criticità percepite.”

Tutti gli aggiornamenti sul nuovo evento saranno disponibili su: www.thatsmobility.it

THAT’S MOBILITY – è una Conference&Exhibition di proprietà di Reed Exhibitions, il leader mondiale nell’organizzazione di fiere e congressi che gestisce oltre 500 eventi in 30 Paesi che hanno registrato più di 7 milioni di partecipanti nel 2017. Reed Exhibitions conta 38 sedi in tutto il mondo a disposizione di 43 settori industriali. Reed Exhibitions fa parte di RELX Group plc, leader mondiale nella fornitura di soluzioni e servizi per clienti professionali in numerosi comparti di business.
Ufficio Stampa: Flaminia Parrini, Reed Exhibitions Italia, tel.+39 02/43517038, [email protected]

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Investimento Ford per lo sviluppo di nuove auto elettriche

Come riportato sul portale Gruppo Acquisto Auto elettriche GAA, Ford sta per investire – udite bene… – 4,5 miliardi di dollari per il lancio di 13 nuovi modelli elettrici entro la fine del 2020 e per fare in modo che ben il 40% della sua offerta di automobili contempli soluzioni “elettrificate”.

Si tratterebbe del più grosso investimento della casa automobilistica americana dalla sua fondazione!

E’ prevista la progettazione di nuovi modelli completamente elettrici (BEV – Vetture Elettriche a Batteria), ibridi plug-in ed innovativi propulsori a benzina e diesel.

La decisione di abbracciare tecnologie come pure l’elettrico puro è stata dettata, afferma Fields, dalle sempre più stringenti normative globali in fatto di riduzione delle emissioni e di risparmio del carburante.

Il prossimo anno la casa automobilistica statunitense lancerà il primo dei suoi nuovi veicoli 100% elettrici: la Ford Focus elettrica, che avrà un’autonomia di circa 160 km, e che sarà in grado di ricaricarsi dell’80% in soli 30 minuti, grazie ad un innovativo sistema di ricarica rapida in corrente continua.

Leggete qui la notizia completa:

“Ford offrirà 13 nuovi veicoli elettrici entro il 2020”

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Scanderebech (PD): “Approvata mozione per aumentare le stazioni per auto elettriche”

Il Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità una mozione firmata da Federica Scanderebech (PD), che impegna Sindaco e Giunta a predisporre, con la massima sollecitudine, un piano per incrementare le stazioni di ricarica delle auto elettriche in città.

“Tutte le azioni per migliorare la qualità della vita dei cittadini torinesi vanno sicuramente incentivate – ha affermato la consigliera Federica Scanderebech (PD) – è il caso di questo provvedimento, un atto importante approvato oggi all’unanimità dal Consiglio che si inserisce nelle politiche ambientali della Città per diminuire l’inquinamento atmosferico”.

La mozione sottolinea che, per garantire la diffusione delle auto elettriche, dovrà essere predisposta un’adeguata rete distributiva di stazioni di ricarica.

La Consigliera Comunale PD
Federica Scanderebech
www.scanderebech.it

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Auto opinionZine: il blog sulla mobilità elettrica

Auto opinionZine, il blog nato nel maggio 2012 per parlare a 360° del mondo delle auto ha di recente preso una nuova strada verso il mondo green rivolgendosi solo alle auto elettriche.

In parte per la crisi economica e per i costi sempre crescenti di benzina e del gasolio , in parte per l’attenzione all’ambiente e la cultura green che si sta rapidamente diffondendo, l’interesse per l’auto elettrica è il forte ascesa.

Lo dimostrano ad esempio manifestazioni come Elettrocity, partita lo scorso anno da Milano, che sta percorrendo tutto il territorio nazionale, per far provare agli italiani l’esperienza elettrizzante (è proprio il caso di dirlo) della guida di un veicolo ecologico. E lo dimostrano anche i vari saloni dell’auto, che riservano ogni anno uno spazio sempre maggiore alle auto green.

Auto opinionZine vuole essere il portale di riferimento della mobilità elettrica, non solo auto, ma anche moto, scooter e biciclette a pedalata assistita, con schede dettagliate, guide all’acquisto con le risposte più comuni sul mondo dell’auto elettrica come la durata delle batterie, l’autonomia e i costi di manutenzione.

Ma Auto opinionZine non è solo questo, ma raccoglie anche la legislatura corrente per incentivare l’acquisto di un veicolo elettrico oltre ad approfondimenti sul mondo della mobilità sostenibile come scelta consapevole rispettosa dell’ambiente e del pianeta che abitiamo.

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Auto elettriche: SEAT e il Porto di Barcellona collaborano nella ricerca sui prototipi elettrici

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  • 12 Febbraio 2013

La SEAT consegna un’auto elettrica e una ibrida al Porto di Barcellona

 

Verona – La SEAT e il Porto di Barcellona hanno siglato un accordo che vedrà la Casa automobilistica mettere a disposizione due prototipi elettrici per la ricerca sulle caratteristiche tecniche degli stessi. Si tratta di una Leon TwinDrive Ecomotive, ibrida plug-in, e una Altea XL Electric Ecomotive, a propulsione completamente elettrica e quindi a emissioni zero. Ramón Paredes, Vicepresidente Esecutivo per le Relazioni Governative e Istituzionali della SEAT e del Gruppo Volkswagen, ha consegnato le due vetture a Sixte Cambra, Presidente del Porto di Barcellona.

 

“L’impegno del Porto di Barcellona a favore dell’ambiente e della sostenibilità si concretizza con collaborazioni di questo tipo, dandoci anche la possibilità di supportare una delle più grandi Aziende del Paese” ha sottolineato Sixte Cambra durante la cerimonia di consegna delle vetture, che ha avuto luogo nei giorni scorsi a Portal de la Pau, davanti alla Sede del Porto.

 

Ramón Paredes ha ribadito l’importanza del Porto nelle attività della SEAT: “Il Porto è uno snodo fondamentale per quanto riguarda la nostra logistica. Inoltre, con questa collaborazione diamo un ulteriore impulso allo sviluppo della mobilità elettrica in città”.

 

Tre mesi di studio

Nei prossimi mesi la SEAT avrà modo di raccogliere, tramite telemetria, informazioni in tempo reale relative a posizione, velocità e livello di carica delle batterie: dati utili nell’ottica di una produzione di serie di queste auto. Allo stesso tempo, il Porto potrà valutare la possibilità di includere in futuro questa tipologia di mezzi nel proprio parco.

La Leon TwinDrive combina un motore tradizionale a un propulsore elettrico, che può essere collegato alla rete per la fase di ricarica; mentre la e-Altea è completamente elettrica e funziona grazie a un motore alimentato da una batteria ad alta tensione che, anche in questo caso, può essere caricata collegandosi alla rete.

Per la ricarica delle auto che sono in servizio da questo mese, il Porto di Barcellona ha installato due colonnine a connessione lenta. Le vetture, facilmente riconoscibili grazie alla presenza dei loghi del Porto e della SEAT, saranno in servizio già dal mese di febbraio.

 

 

La SEAT è l’unica Casa automobilistica in Spagna in grado di progettare, sviluppare, produrre e commercializzare vetture. Integrata nel Gruppo Volkswagen, la multinazionale con sede a Martorell (Barcellona), esporta l’80% della produzione in 75 Paesi nel mondo. La SEAT è leader del mercato in Spagna e nel 2011 ha raggiunto un volume d’affari pari a 5 miliardi di Euro e un totale di 350.000 vetture vendute.

La SEAT conta 14.000 dipendenti e ha quattro siti produttivi: Zona Franca, El Prat de Llobregat e Martorell (Barcellona), dove si producono – fra gli altri – i modelli di successo quali Ibiza e Leon, e lo stabilimento del Gruppo Volkswagen a Palmela (Portogallo), per la produzione della monovolume Alhambra. La SEAT Mii viene prodotta nell’impianto di Bratislava (Slovacchia).

La multinazionale spagnola ha inoltre un Centro Tecnico che si configura come un knowledge hub e che accoglie circa 900 esperti e ingegneri orientati a promuovere l’innovazione del primo investitore industriale in materia di R&D della Spagna. Nell’ambito del proprio impegno a tutela dell’ambiente, la SEAT svolge la propria attività in linea con i criteri di sostenibilità, riduzione del CO2, efficienza energetica, riciclo e riutilizzo delle risorse. In Italia la SEAT è parte di VOLKSWAGEN GROUP ITALIA S.p.A., Consociata del Gruppo Volkswagen e distributore nel nostro Paese, oltre che del Marchio spagnolo, anche degli autoveicoli Volkswagen, Audi, ŠKODA e Volkswagen Veicoli Commerciali.

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Due auto elettriche SEAT al Comune di Madrid

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  • 24 Settembre 2012

La SEAT e-Altea è la prima auto elettrica spagnola. La consegna è avvenuta nell’ambito della Settimana Europea della Mobilità

 

La SEAT ha consegnato al Comune di Madrid due e-Altea XL Electric Ecomotive a emissioni zero.

Ramón Paredes, Vicepresidente per le Relazioni Governative e Istituzionali della SEAT S.A. e del Gruppo Volkswagen in Spagna, ha consegnato al Sindaco della Capitale, la Signora Ana Botella, le due vetture nell’inconfondibile cornice della Piramide Fotovoltaica del Parco Juan Carlos I.

 

Il Comune di Madrid incorporerà nella propria flotta istituzionale le due auto elettriche per cinque mesi, durante i quali saranno raccolti dati e informazioni utili prima dell’inizio della produzione di serie. Attualmente, la SEAT sta lavorando allo sviluppo di due tecnologie diverse: la Leon TwinDrive, ibrida plug-in, e la e-Altea, la prima vettura totalmente elettrica. Queste due alternative consentiranno alla Casa automobilistica di rispondere in maniera ottimale alle nuove esigenze del mercato.

 

“Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione con la città di Madrid, i cui obiettivi sono di migliorare la qualità della vita dei cittadini e di accrescere la competitività dell’economia spagnola” ha dichiarato Ramón Paredes, e ha sottolineato inoltre il fatto che “grazie al Centro Tecnico di Ricerca e Sviluppo, la SEAT è l’unica Casa automobilistica in grado di progettare, sviluppare e produrre una vettura elettrica in Spagna”.

 

Nel ringraziare la SEAT per la consegna delle due auto elettriche, Ana Botella ha ribadito che “è un onore per la città poter contribuire ai test di un’Azienda così importante economicamente per Madrid e per la Spagna”. Il Sindaco ha messo in evidenza il fatto che “sin dalla sua fondazione, la SEAT ha sempre svolto un ruolo chiave nella modernizzazione del settore dei trasporti del Paese. Spero che le vetture elettriche inizino ad avere una presenza sempre più rilevante”.

 

La SEAT è impegnata nella distribuzione di vetture elettriche per le flotte aziendali e istituzionali tanto che, nelle scorse settimane, ha messo a disposizione di Società di rilievo come Endesa, l’Istituto Catalano dell’Energia (ICAEN), l’Istituto per il Risparmio Energetico e la Diversificazione (IDAE) e il Comune di Barcellona, altre vetture a emissioni zero. Nei prossimi mesi è prevista l’ulteriore consegna di vetture con queste caratteristiche ad altri Dipartimenti governativi, Istituzioni e Aziende private.

 

La e-Altea XL e la Leon Twind Drive, i primi modelli elettrici della SEAT

Dotati di due tecnologie alternative e complementari, questi modelli offrono performance diverse. La e-Altea XL Electric Ecomotive, la prima SEAT completamente elettrica, vanta 135 chilometri di autonomia, una potenza massima di 115 CV (85kW), eroga una coppia massima di 270 Nm e raggiunge una velocità massima di 135 km/h. Una delle principali novità riguarda l’app per smartphone, che consente di programmare e controllare le operazioni di ricarica e del sistema di climatizzazione il quale, grazie ai pannelli fotovoltaici sul tetto, riduce la quantità di energia richiesta.

 

La Leon TwinDrive Ecomotive, invece, combina al meglio i vantaggi della mobilità a emissioni zero con l’autonomia di una vettura a propulsione convenzionale. La TwinDrive consente di scegliere tra la modalità completamente elettrica o quella ibrida, senza dover cambiare abitudini o stile di guida. In modalità elettrica vanta ottime prestazioni, tra cui un’autonomia di 53 chilometri e una velocità massima di 120 km/h. Il consumo medio in modalità combinata si attesta a soli 1,7 litri/100 km con emissioni al di sotto dei 39 g/km, mentre la velocità massima è di 170 km/h.

 

L’impegno della SEAT a favore della mobilità sostenibile e della protezione ambientale si estende anche a tutti i modelli in commercio: il 70% delle vetture vendute dalla SEAT in Spagna hanno emissioni sotto i 130 g/km di CO2.

 

Promuovere l’elettromobilità

La SEAT è, insieme al Comune di Barcellona, fondatrice e partner del progetto LIVE (Logistica per l’Implementazione del Veicolo Elettrico): un’iniziativa partita nel 2010 con l’obiettivo di incoraggiare l’uso dei veicoli elettrici nella città, e alla quale partecipano Aziende come Endesa e Siemens, oltre a B:SM, Società che gestisce i servizi per la mobilità urbana nella metropoli catalana.

 

Inoltre, la SEAT, è coinvolta in altri progetti fra cui va menzionato CENIT VERDE: si tratta di un’iniziativa pubblico-privata, guidata dalla SEAT, che con il supporto del Governo, vede la partecipazione di imprese, università e centri di ricerca. L’obiettivo è la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione su base industriale di tecnologie per la produzione di veicoli elettrici in Spagna.

 

La SEAT è l’unica Casa automobilistica in Spagna in grado di progettare, sviluppare, produrre e commercializzare vetture. Integrata nel Gruppo Volkswagen, la multinazionale con sede a Martorell (Barcellona), esporta l’80% della produzione in 75 Paesi nel mondo. La SEAT è leader del mercato in Spagna e nel 2011 ha raggiunto un volume d’affari pari a 5 miliardi di Euro e un totale di 350.000 vetture vendute.

La SEAT conta 14.000 dipendenti e ha quattro siti produttivi: Zona Franca, El Prat de Llobregat e Martorell (Barcellona), dove si producono – fra gli altri – i modelli di successo quali Ibiza e Leon, e lo stabilimento del Gruppo Volkswagen a Palmela (Portogallo), per la produzione della monovolume Alhambra. La SEAT Mii viene prodotta nell’impianto di Bratislava (Slovacchia).

 

La multinazionale spagnola ha inoltre un Centro Tecnico che si configura come un knowledge hub e che accoglie circa 900 esperti e ingegneri orientati a promuovere l’innovazione del primo investitore industriale in materia di R&D della Spagna. Nell’ambito del proprio impegno a tutela dell’ambiente, la SEAT svolge la propria attività in linea con i criteri di sostenibilità, riduzione del CO2, efficienza energetica, riciclo e riutilizzo delle risorse.

 

In Italia la SEAT è parte di VOLKSWAGEN GROUP ITALIA S.p.A., Consociata del Gruppo Volkswagen e distributore nel nostro Paese, oltre che del Marchio spagnolo, anche degli autoveicoli Volkswagen, Audi, ŠKODA e Volkswagen Veicoli Commerciali.

 

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AUTO ELETTRICHE O CAR SHARING? GLI ITALIANI E LA ECOSOSTENIBILITÀ

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  • 18 Settembre 2012

Il 49% degli italiani sarebbe disposto a cambiare la propria auto con una elettrica ma solo se allo stesso prezzo e il 22% cercherebbe di condividere le spese per l’impianto di ricarica dell’auto con qualche amicoL’88% è favorevole al car-sharing anche mettendo a disposizione la propria auto

 

La sostenibilità ambientale e il risparmio energetico sono temi sempre più in primo piano anche nel settore automobilistico, un campo in cui la ricerca, negli ultimi anni, si è concentrata nell’individuazione e sviluppo di tecnologie a impatto zero. Nonostante questo, quasi 3 italiani su 10 ancora non conoscono la classe euro della propria automobile: è quanto emerge da un’indagine del Centro Studi e Documentazione Direct Line, la più grande compagnia di assicurazioni online. Dalla ricerca risulta infatti che se il 19% del campione non è certo della classe Euro della propria macchina, quasi un italiano su 10 (9%) confessa di ignorarla del tutto.

 

Rimandate in materia ‘Classe Eurole donne, bocciati i ragazzi: il 23% delle appartenenti al gentil sesso afferma infatti di non essere poi così certo di quanto inquini la propria auto e ben il 22% degli under25 confessa candidamente di non conoscere la classe euro.

 

L’ecosostenibilità è indubbiamente un tema caldo, rilanciato anche dalla ricerca di auto parsimoniose nei consumi, ma gli italiani quanto sono realmente sensibili a questa esigenza sempre più incombente? La maggioranza (49%) alla domanda ‘Auto ecologica?’ risponde ‘Sì, grazie…ma solo se allo stesso prezzo della mia’, il 22% sarebbe disposto a spendere solo fino a 1.000€ in più al momento dell’acquisto per un’auto meno inquinante, mentre uno su cinque (20%) si dimostra scettico rispetto alla conversione all’elettrico, convinto che passerà ancora molto tempo e dichiara non aver intenzione di essere un precursore in questa tendenza. Infine il 9% del campione intervistato, esasperato dai continui rincari del carburante e con un occhio di riguardo alle tematiche ‘green’, ammette che rinuncerebbe addirittura alle vacanze pur di avere un’auto che inquini meno e che faccia risparmiare al momento del ‘pieno’.

 

Sul fronte ‘auto elettriche’ il 45% degli italiani dichiara che in caso di acquisto vorrebbe dotarsi anche dell’apparecchiatura per la ricarica, il 22% dividerebbe la spesa con un amico o un vicino di casa mentre il 19% sceglierebbe di risparmiare per poi rivolgersi di volta in volta ai punti di ricarica disponibili. Infine, un più confuso 14% non ha ancora le idee ben chiare in materia, forse perché le informazioni che sono giunte finora non sono state molto precise.

 

Oggi una valida alternativa all’auto elettrica è rappresentata dal car-sharing: condividere lo stesso mezzo con più persone è un buon modo per risparmiare e impegnarsi a inquinare meno. Il 44% degli intervistati ammette di essere a favore di questa iniziativa, ma purtroppo constata che nella propria zona il car-sharing è ancora un miraggio; il 21% degli italiani, attento all’ambiente e alle emissioni, ammette di trovarla una bella idea, mentre di opinione diametralmente opposta risulta il 13% del campione che, al grido di ‘ognuno con la propria auto!’ dichiara di non credere affatto in questo tipo di servizio. Alcuni italiani (23%), infine, si confermano gelosi del proprio mezzo di trasporto dichiarando di essere sì favorevoli al car-sharing, ma solo a patto di non mettere a disposizione la propria auto
Nel complesso, dunque, il quadro raffigura un’opinione diffusa decisamente favorevole al car-sharing, frutto, probabilmente, della continua caccia al risparmio e dell’insostenibile congestione di molte città.

 

L’indagine di Direct Line offre anche uno spaccato regionale sulle preferenze degli italiani riguardo al car-sharing: se fiorentini (39%), bolognesi (28%) e romani (26%) si professano attenti all’ambiente e alle emissioni nocive, sono per lo più cagliaritani e bresciani (entrambi nel 48% dei casi) ad ammettere che la propria zona è carente in materia. E mentre i veronesi (20%) sono tra gli italiani che credono meno in questa pratica di mobilità ecosostenibile, milanesi (32%), palermitani (28%) e torinesi (23%) dichiarano che il principio del car-sharing è sì lodevole, ma guai a metterlo in pratica condividendo la propria auto.

 

‘L’ecosostenibilità, oltre ad essere un vantaggio per la salute e l’ambiente, sta diventata oggi un’opportunità per risparmiare sul costo dei carburanti – commenta Barbara Panzeri, Direttore Marketing Direct Line –. Per questo consideriamo importanti i progressi e le innovazioni messe in atto dalle aziende automobilistiche e le iniziative delle amministrazioni comunali che favoriscono la diffusione dei servizi di car-sharing tra i cittadini. Le auto ibride o elettriche hanno ancora costi molto alti ma il futuro potrebbe riservarci delle sorprese interessanti.’

 

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Baraclit presente al Fuori Salone 2011 – Interni Mutant Architecture & Design con la ‘Saetta Fotovoltaica’

Dall’11 al 23 Aprile Baraclit parteciperà come sponsor alla manifestazione Mutant Architecture & Design, organizzata dalla rivista Interni presso l’Università degli Studi Ca’ Granda di Milano nell’ambito degli eventi del Fuori Salone. L’Ateneo, aperto al pubblico con la mostra delle installazioni dei maggiori designer italiani ed esteri, accoglie quest’anno il progetto ‘Saetta Fotovoltaica’ dell’architetto Pierattelli per ARVAL, realizzato da Baraclit in partnership con Energy Resources e Cipriano Costruzioni.

Un nastro di vetro e acciaio richiama nella forma le linee spezzate di una saetta, icona del nuovo edificio (Energy Building) che presto sorgerà a Scandicci per il colosso fiorentino del noleggio auto a lungo termine, quale sede di rappresentanza e casa madre della sua flotta veicoli. L’elemento scultoreo, esposto durante i giorni del Mutant Architecture & Design (11-23 Aprile 2011) nel Cortile d’Onore dell’Università degli Studi di Milano, si fa metafora di una scarica di energia che con forza e velocità fulminea produce corrente elettrica, riuscendo ad alimentare grandi strutture di aziende.

L’installazione, con forte impatto artistico e visivo, racchiude il concept alla base della nuova sede Arval, progettata nel rispetto di un connubio volutamente ricercato tra bellezza architettonica, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Il complesso dal design e geometrie originali, prenderà vita concreta grazie alle competenze e alla collaborazione di partner qualificati come Cipriano Costruzioni (proprietario dell’immobile e general contractor), Baraclit (edilizia industrializzata) e Energy Resources (fonti rinnovabili), che hanno lavorato  fianco a fianco per integrare la struttura con le più avanzate tecnologie verdi: vele fotovoltaiche in facciata, centrale geotermica, park auto elettrico, climatizzazione mediante pompe di calore ad alta efficienza, allo scopo di garantire massimo sfruttamento degli apporti solari e ottimizzazione dei consumi energetici.

7.500 mq a zero emissioni, un involucro ad elevate prestazioni di isolamento, per ottenere la certificazione energetica in classe A. Sia la struttura che le pareti dell’edificio saranno interamente realizzate con l’impiego delle tecnologie di prefabbricazione in cemento armato precompresso Baraclit e con l’uso di speciali pannelli di tamponamento a taglio termico totale, al fine di contenere i tempi e i costi di montaggio in cantiere.

Già molti i visitatori attratti dall’illuminazione scenografica della saetta anche in notturna. Alcuni monitor-video, affiancati ai lati della scultura, creano un percorso esplicativo sull’evoluzione del progetto, dall’idea fino allo studio di ogni dettaglio architettonico, a testimoniare che oggi si può costruire secondo una nuova cultura, fare arte e design, realizzare città dove si vive e si lavora meglio, in modo completamente sostenibile, sviluppando anche una mobilità 100% verde.

Baraclit invita architetti, giornalisti, imprenditori e persone comuni a partecipare numerosi al Fuori Salone “alla scoperta della Saetta Fotovoltaica”, per conoscerne più da vicino dati e caratteristiche tecniche. Un progetto importante che consentirà ad Arval e a tutto il suo parco macchine di risparmiare energia e emissioni inquinanti di CO2.

Baraclit dal 1946 è protagonista riconosciuta e stimata nel settore dei prefabbricati in cemento per l’edilizia industriale e commerciale. Con una superficie produttiva di 300.000 mq e oltre 350 dipendenti, l’azienda serve il territorio nazionale e i Paesi esteri limitrofi dallo stabilimento di Bibbiena (AR), il più grande centro di prefabbricazione italiano. Baraclit si è affermata nel panorama dell’architettura industriale lanciando sul mercato strutture rivoluzionarie per innovazione, duttilità applicativa e valore aggiunto. Tra i moltissimi tentavi di imitazione, il sistema Aliant si distingue ancora oggi per l’unicità delle sue caratteristiche costruttive, architettoniche e per l’esclusivo sistema di impermeabilizzazione. Baraclit, in 64 anni di storia, ha all’attivo 15.000 strutture realizzate, oltre 22 milioni di mq coperti con un fatturato annuo di 70 milioni di euro e 2 prestigiosi premi di architettura vinti a livello nazionale, per le sedi di Prada Shoes Factory (Montegranaro, AP) e di Maglificio Gran Sasso (Sant’Egidio alla Vibrata, TE).

b.POWER è la nuova divisione Baraclit concepita per lo studio e l’integrazione dell’energia da fonti rinnovabili nel campo dell’edilizia prefabbricata. Nasce nel 2009 con l’esperienza concreta di SolarLAB, il laboratorio solare per l’industria realizzato nella sede Baraclit di Bibbiena (AR), e oggi tra i più grandi e innovativi impianti fotovoltaici integrati a tetto in Italia. Con un portafoglio impianti di 11 megawatt di potenza e 150.000 mq di “coperture solari” in oltre 30 siti industriali sparsi su tutto il territorio nazionale, la divisione b.POWER è presto divenuta centro di ricerca d’eccellenza sull’energia solare e voce autorevole nel settore dell’Energy Building. b.POWER studia, progetta e realizza edifici prefabbricati autosufficienti, mettendo a disposizione del cliente il patrimonio unico di conoscenze e sperimentazione diretta di SolarLAB e le esclusive tecnologie costruttive di Baraclit (sistemi Aliant® e b2000®).

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Assicurazione.it: in Italia sempre ferme al 4% le auto ecosotenibili.

Nonostante il bombardamento mediatico degli ultimi anni, le auto elettriche o alimentate con combustibili alternativi guidate in Italia da privati sono solo il 4%. Esattamente la stessa percentuale di due anni fa. È questo il dato più eclatante dell’analisi condotta da Assicurazione.it, il principale broker online italiano di assicurazioni auto e assicurazioni moto, che ha analizzato oltre un milione e mezzo di richieste di preventivi giunte al sito negli ultimi tre mesi.
È risaputo che circa il 40% dell’inquinamento urbano è causato dal trasporto privato e l’interesse dichiarato dai consumatori verso le auto ecosostenibili è molto alto. Per questo motivo tantissime case automobilistiche si stanno impegnando nella realizzazione di modelli amici dell’ambiente che, però, non riescono a trovare un vero spazio nel mercato.
A frenare la diffusione delle auto ecosostenibili sono soprattutto i costi di acquisto. Per poter guidare un’auto amica dell’ambiente (specie se elettrica) si devono spendere in media più di 35.000€; meno per le auto ibride per le quali si riesce ad avere una buona resa anche con una spesa di poco superiore ai 20.000€, una cifra comunque considerevole.
A differenza di quanto accade in altri Paesi europei (dalla Danimarca alla Spagna, dalla Gran Bretagna alla Francia), in Italia i contributi per l’acquisto di queste vetture tardano ad arrivare e molte auto ecologiche restano invendute. Unica eccezione il trasporto “istituzionale”; ad oggi sono soprattutto Enti pubblici o aziende ad acquistare le auto amiche dell’ambiente.
Guardando ai dati dell’indagine di Assicurazione.it, la regione Italiana con il maggior numero di auto ecologiche guidate da privati è l’Emilia Romagna (7,35%), e forse anche per questo il comune di Parma ha reso noto di avere al vaglio un progetto di contributo straordinario (6.000€) per chi intende acquistare auto elettriche.
Alle spalle dell’Emilia Romagna si trovano le Marche (6,69%) e il Piemonte (5,24%) che negli ultimi anni ha avviato anche importanti progetti di car e bike sharing.
Fra i vincoli che ancora frenano la diffusione di questo tipo di auto c’è anche la scarsissima capillarità della rete di rifornimento. Nonostante alcuni progetti sperimentali in atto in alcune città italiane (Milano come Roma, Brescia come Pisa) poter ricaricare o rifornire veicoli alimentati con energie alternative non è semplice e anche per questo, forse, si spiegano gli ultimi posti di Calabria e Sardegna nella classifica delle regioni italiane con un parco auto “verde”.
Se le case automobilistiche non sembrano essere intenzionate ad investire sull’Italia per i loro modelli “ecologici”, anche le compagnie assicurative sembrano essere in attesa di sviluppi sostanziali del mercato.
Ad oggi solo alcune assicurazioni online premiano le auto meno inquinanti con tariffe più vantaggiose rispetto allo stesso modello con alimentazione diesel o benzina, mentre quasi tutte le altre riservano alle auto ecologiche tariffe più basse rispetto ai modelli diesel, ma spesso identiche (se non più care) di quelle a benzina.

È probabile che i nuovi rincari dei carburanti spingano tanti italiani a riconsiderare se non l’acquisto di auto elettriche, quantomeno quello di veicoli ibridi o alimentati con gas metano o GPL, ma allo stato attuale queste sono le percentuali di auto con alimentazione a basso impatto ambientale guidate da privati nelle venti regioni italiane:

Emilia Romagna 7,35%
Marche 6,69%
Piemonte 5,24%
Umbria 4,93%
Veneto 4,86%
Toscana 4,67%
Lombardia 4,14%
Abruzzo 3,63%
Campania 3,62%
Molise 3,49%
Lazio 3,49%
Puglia 2,93%
Basilicata 2,70%
Liguria 2,64%
Trentino A.A. 2,58%
Valle d’Aosta 2,42%
Friuli V.G. 2,04%
Sicilia 2,02%
Sardegna 1,79%
Calabria 1,71%

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Opel presenta la nuova auto elettrica al Salone di Ginevra 2011

Il Salone di Ginevra è un evento particolarmente famoso per le anteprime innovative, che faranno tendenza negli anni a venire.

Una delle automobili presentate al prossimo Salone di Ginevra 2011 sarà la nuova Opel Ampera, la nuova auto elettrica tedesca di casa Opel è stata pensata con tutti i nuovi canoni di risparmio che in questi anni si stanno sempre più affermando.

La Opel Ampera è la nuova proposta verde che unisce ottime prestazioni, consumi molto contenuti e una grande autonomia, inoltre è stato migliorato di molto il tempo di carica dell’automobile, ovvero 4 ore attraverso ad una normale spina casalinga.

La tedesca è infatti equipaggiata con un motore elettrico di 150 cv che permette di ottenere caratteristiche simili ad una macchina normale, infatti consente di raggiungere i 160 chilometri orari e riesce ad accelerare da 0 a 100 km/h in 9 secondi.

Questa auto elettrica rappresenta perfettamente il trend verde che si sta seguendo in modo sempre più costante in questi ultimi anni, cercando di ottenere automobili che consumano sempre meno, con un’autonomia sempre maggiore e motori elettrici che si ricaricano più velocemente.

Non solo la Opel Ampera sarà tra le innovazioni del kermesse svizzera, che conferma ogni anno che passa la sua posizione di leadership nel panorama dei saloni dell’auto internazionali.

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Incentivi per veicoli elettrici, una prima risposta nazionale al problema dell’inquinamento atmosferico

Ad oggi, solo il Regno Unito e gli Stati Uniti sembra siano i soli Paesi ad aver recepito al meglio il concetto moderno di auto “green”, una svolta importante per il mercato della vendita di veicoli, per venire incontro e cercare di risolvere al più presto i problemi legati all’inquinamento atmosferico, all’impatto ambientale, al risparmio energetico. L’Italia dopo una fase iniziale di smarrimento e semi-incoscienza, sembra alla fine, esser riuscita a colmare il gap che la allontana, di fatto, dalle due Grandi indirizzando la sue condotte programmatiche verso un’apertura più sostanziale ed efficace nei confronti del mercato dei mezzi elettrici.

Le manovre di incentivi per veicoli ecologici ed elettrici varate dal Consiglio dei Ministri sono, infatti, una prova inconfutabile di un primo concreto interessamento del Governo italiano alle problematiche ambientali, nuove importanti misure per il rilancio del mercato dell’auto, in primis, e per aderire, in piena forma, agli obiettivi di riduzione del gas serra prefissati dall’Europa e contenuti nel Piano Clima della stessa Comunità Europea. D’altronde l’ auto elettrica rappresenta una più che efficace risposta allo smog delle città, allo stress del traffico urbano o del parcheggio impossibile, una soluzione ottimale per chi è costretto alla mobilità nei grandi centri e deve districarsi, impietosamente, tra zone a traffico limitato e obblighi comunali di circolazione a targhe pari e dispari.

Estrima SRL, azienda di Pordenone è, oggi, una nuova realtà imprenditoriale nel mercato emergente della produzione e vendita di auto elettriche con soluzioni di veicoli ecologici che possano garantire eguali prestazioni e sicurezza di un mini car dello stesso segmento, con tutte le opportunità e i vantaggi delle auto a motore elettrico. Economicità, praticità, design, ambiente, questi i principi che hanno ispirato la produzione di Birò, il veicolo a quattro ruote della casa friulana, che offre un ventaglio di proposte d’autovetture elettriche competitivo ed esclusivo, un nuovo concept d’auto per sostenere la tua guida ecologica.

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