Con la nascita del Codice delle Assicurazioni Private nel 2005 è stata istituita la “banca dati sinistri”, con il fine di combattere i comportamenti fraudolenti in ambito di risarcimento dei danni da circolazione stradale.
E’ facile intuire che se i dati riguardanti ogni sinistro si potessero incrociare in particolare targhe e persone coinvolte nei vari ruoli si potrebbe smascherare chi inscena falsi sinistri o che alterano quelli realmente accaduti.
Il problema che ha impedito l’attuazione di questo sistema è che questo comporta un’eccessiva invasione della privacy da parte delle compagnie assicurative.
L’ISVAP è intervenuto a fine agosto emettendo un provvedimento che stabilisce le modalità d’ingresso, così dal 1° gennaio 2011, la banca dati sinistri entrerà in funzione.
E’ stato predisposto un filtro dall’ISVAP che si basa su precisi riscontri che possono indurre il sospetto di frodi. In pratica l’operatore delle imprese assicuratrici potrà inserire un nome o una targa in un modulo informatico, il quale fornirà eventuali segnalazioni inerenti la presenza della persona, o della targa, in altri sinistri occorsi negli ultimi 18 mesi, o in sinistri con particolari caratteristiche avvenuti nei cinque anni precedenti, come la ritardata denuncia o l’abbondanza di trasportati.
Se compaiono segnalazioni, allora l’operatore avrà accesso alla banca dati, altrimenti dovrà rinunciare, salvo “forzare” la procedura con un’ispezione che sarà tracciata. Questo per evitare un uso troppo disinvolto degli accessi.
Ora sarebbe utile monitorare il funzionamento di questa innovazione, in attesa di capire se, qualora si riducesse il fenomeno delle frodi, le tariffe RC Auto potranno finalmente scendere.
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