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Donne italiane in carriera: Beatrice Trussardi e l’imprenditoria culturale

Nel mondo dell’imprenditoria legata alla cultura, le donne risultano spesso in ombra rispetto ai colleghi di sesso maschile: Beatrice Trussardi, figlia del fondatore dell’omonimo Gruppo, è una delle numerose "eccezioni" che rappresenta con forza il successo delle figure femminili nel settore.

Beatrice Trussardi

Dall’amore per la scultura alla guida della Fondazione: Beatrice Trussardi e l’impegno per l’arte

"Mio padre voleva che facessi parallelamente corsi di disegno, di pittura, di storia dell’arte, oltre che sport. Pensava che ognuno dovesse provare tutto e trovare così la propria strada": Beatrice Trussardi racconta in un’intervista in che modo è entrata in contatto con il mondo dell’arte. La futura Presidente della Fondazione Nicola Trussardi, già dagli anni del liceo, si è riscoperta appassionata di arte, con una predilezione per la scultura. La scelta di laurearsi in Art Business & Administration presso la New York University è stata quindi una conseguenza naturale di un’attitudine già coltivata in precedenza. Nella Grande Mela ha avuto l’opportunità di sviluppare un forte senso artistico, soprattutto per quel che riguarda l’arte contemporanea, frequentando diversi seminari di artisti famosi: è qui che inizia a lavorare per musei come il MoMa, il Guggenheim e il The Met. È grazie a queste esperienze che scopre il fascino dell’imprenditoria culturale: per questo nel 1999 Beatrice Trussardi accetta la nomina a Presidente della Fondazione, ente non profit nato nel 1996 a Milano con lo scopo di promuovere la diffusione della cultura.

Beatrice Trussardi e la rivoluzione della Fondazione Nicola Trussardi

Con l’ingresso di Beatrice Trussardi, la Fondazione Nicola Trussardi inizia il percorso che la porterà a diventare un punto di riferimento nel panorama dell’arte contemporanea. L’imprenditrice ha un obiettivo ben preciso: rendere Milano una città a forte vocazione culturale, sfruttandone gli spazi pubblici e i luoghi meno conosciuti. Con la collaborazione di Massimiliano Gioni alla direzione artistica, dal 2002 la Fondazione abbandona lo spazio riservato di Palazzo Marino, sede del Comune, per dare vita ad un inedito modello itinerante. Palazzo Litta, Palazzo Dugnani e Palazzo Citterio sono solo alcuni esempi di luoghi in cui l’Ente è riuscito a portare diverse installazioni o mostre d’arte; Maurizio Cattelan, Peter Fischli e David Weiss, Ibrahim Mahama sono invece un assaggio degli artisti che hanno potuto collaborare con la Fondazione. Ma Beatrice Trussardi non è solo un’imprenditrice culturale: fa parte del Women’s Leadership Board della John F. Kennedy School of Government, che sostiene l’uguaglianza di genere; è un membro del comitato esecutivo di Aspen Institute Italia, think thank che studia i problemi e le sfide più attuali in ambito politico, economico e sociale; infine, è entrata a far parte dell’Advisory Council di Tent Partnership for Refugees, organizzazione internazionale che si occupa di politiche di inclusione lavorativa per i rifugiati.

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Beatrice Trussardi racconta a “Forbes” la vocazione “nomade” di Fondazione Nicola Trussardi

Dal 2003 Fondazione Nicola Trussardi si definisce nomade: non ha una sede fissa, ma porta l’arte tra i cittadini con opere di mecenatismo e riqualificazione urbana. Beatrice Trussardi ripercorre per "Forbes" le tappe fondamentali della sua esperienza alla guida della Fondazione e parla dei suoi attuali progetti.

Beatrice Trussardi

Beatrice Trussardi a "Forbes": la vocazione "nomade" della Fondazione

"Nel 1996, mio padre, pioniere di progetti di ibridazione culturale nel fashion system, la concepì come incubatore di produzione culturale di carattere interdisciplinare. Quando nel 1999 ne presi le redini, domandai come poterla far evolvere": Beatrice Trussardi, in una recente intervista a "Forbes", parla così dell’inizio della sua avventura con Fondazione Nicola Trussardi. Dal 2003 la Fondazione si autodefinisce museo nomade, itinerante. "La nostra policy era ed è ancora quella di scegliere un luogo inaccessibile della città e di commissionare agli artisti un lavoro pensato appositamente per quello spazio", ha spiegato l’imprenditrice. E ricorda l’esperienza di Palazzo Litta, in corso Magenta a Milano. "Abbiamo realizzato veri e propri progetti di arte pubblica, in spazi accessibili a tutti": tra i più recenti c’è l’opera di Ibrahim Mahama, ai caselli daziari di Porta Venezia. I due edifici napoleonici sono stati ricoperti da tela di sacchi di juta. Beatrice Trussardi ha raccontato a "Forbes" altre esperienze importanti di ristrutturazioni di spazi: "Nel 2010 per la mostra Pig Island di Paul McCarthy abbiamo presentato una gigantesca opera inedita cresciuta nello studio dell’artista, vera summa dei suoi temi principali. Di Palazzo Citterio, antica dimora nobiliare che dopo il parziale restauro di Stirling giaceva in disuso, abbiamo scelto il piano interrato, riaprendolo al pubblico dopo 25 anni".

Beatrice Trussardi: la collaborazione con Gioni e gli attuali progetti

Tino Sehgal, Pipilotti Rist, Paul McCarthy, Maurizio Cattelan: sono solo alcuni degli artisti contemporanei che Fondazione Nicola Trussardi si è impegnata a promuovere con i suoi progetti. Beatrice Trussardi lavora ormai da svariati anni al fianco di Massimiliano Gioni, Direttore della Biennale di Venezia nel 2013 e Direttore Artistico della Fondazione dal 2003. "Con Massimiliano ci ha accomunato sin dall’inizio il desiderio di intraprendere una sfida culturale del tutto nuova in Italia in quel momento. Data la continua mutazione degli artisti e degli spazi, il mantenimento dello stesso curatore ci assicura continuità di intenti e rafforza la nostra identità". L’intervista a "Forbes" si conclude sulla figura di Beatrice Trussardi, i suoi impegni attuali, i suoi obiettivi futuri. Attualmente l’imprenditrice cura una galleria su Yoox, piattaforma online per la vendita di articoli di moda e design. Di recente è divenuta inoltre partner di "Scribit", progetto frutto del lavoro di ricerca di Carlo Ratti del Massachusetts Institute of Technology. "La società", spiega Beatrice Trussardi, "produce un robot che grazie all’artificial intelligence può disegnare e cancellare su muro, riproducendo qualunque immagine d’arte. Mio compito sarà commissionare ad artisti disegni originali destinati a essere usati dai singoli robot casalinghi. Anche questo progetto è ispirato a un’idea di accessibilità dell’arte a tutti".

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