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Volontariato e società

Al via il 1° Trofeo Localiarreda Master Cup Team Altobelli: un evento all’insegna della beneficienza e del divertimento

Fissata per mercoledì 30 maggio la conferenza stampa di presentazione del 1° Trofeo Localiarreda Master Cup Team Altobelli, per un weekend all’insegna del divertimento e dei valori dello sport condivisi da Localiarreda

La passione e i valori di Localiarreda non si limitano solo alla realizzazione di innovativi locali commerciali, ma arrivano fino allo sport. Quest’anno avrà il via la prima edizione del Trofeo Localiarreda Master Cup Team Altobelli, che si terrà dal 30 giugno al 1 luglio 2018 presso lo Sporting Club Saronno. L’evento è organizzato dalla University of Tennis e dal main sponsor Localiarreda, in collaborazione con il Comune di Saronno e lo Sporting Club locale.

La conferenza stampa si terrà mercoledì 30 maggio alle ore 10.30, nell’incantevole cornice della Sala Bowindow di Villa Gianetti (Via Roma 35, Saronno – VA), dove verrà presentato il torneo e l’intenso programma previsto per il weekend di gare.

Il torneo costituisce la prima edizione di una Senior Cup a livello nazionale ed è intitolato alla memoria di Luca Altobelli, scomparso nel 2005. Parte dell’incasso della competizione sarà devoluto all’associazione “Salute Uomo” per la ricerca contro il cancro.

La competizione è strutturata in 3 singolari maschili, 1 singolare femminile e 1 doppio maschile. I match del torneo si disputeranno in 2 set su 3, in 4 game con killer point (formula Next Gen) e un eventuale tie-break sul 3-3.

Numerosi saranno gli ospiti invitati alla Master Cup, tra cui giocatori di spicco della classifica nazionale e internazionale, oltre che campioni della Federazione Internazionale Tennis (ITF) come l’ex tennista svizzero Claudio Mezzardi e la giocatrice tedesca Olga Shaposhnikova.

Il tornero avrà come premio finale il Gran Trofeo Altobelli Master Cup, coppa rappresentativa sulla quale saranno incisi i nomi della squadra vincente e che verrà conservato presso lo Sporting Club Saronno. I vincitori della competizione, al momento della premiazione sul podio, riceveranno una targa celebrativa della Altobelli Cup. L’intero evento sarà ripreso e diffuso da emittenti nazionali (Super Tennis) e regionali (Rete 55).

A conclusione della competizione si terrà una cena di gala a cui parteciperanno circa 300 persone tra sponsor, imprenditori e ospiti illustri per un piacevole momento di aggregazione con musica dal vivo, organizzata dal ristorante dello Sporting Club Saronno (recente realizzazione di Localiarreda), presso la magnifica cornice del giardino del complesso sportivo.

Abbiamo deciso di sponsorizzare questo evento” afferma Andrea Nonni, CEO Localiarreda, “perché i valori della lealtà, della passione e della determinazione sono comuni nello sport come in Localiarreda e nel lavoro che quotidianamente svolgiamo. Ci tenevamo a essere presenti in maniera attiva in questo genere di attività di sponsorizzazione per consolidare il legame con il territorio lombardo che sta dimostrando di apprezzare il nostro lavoro attraverso sempre nuove sfide. Contribuire a questo evento rientra nella nostra strategia di comunicazione che stiamo portando avanti per sviluppare ulteriormente quello che oggi è Localiarreda.”

Francesco Pastoressa
Ufficio Stampa L’Ippogrifo®
Tel. +39 040 761404
www.ippogrifogroup.com

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Milano Art Gallery: dopo l’inaugurazione della sua mostra, Max Laudadio intervistato sui suoi progetti futuri internazionali

Continuerà fino al 10 Maggio, la straordinaria mostra fotografica dell’inviato di Striscia la Notizia Max Laudadio, dal titolo “Quattr’occhi sul Mondo” curata da Vittorio Sgarbi e organizzata dal manager Salvo Nugnes, presso la storica Milano Art Gallery, in via G. Alessi 11, a Milano. Per l’occasione è stato intervistato l’artista:

 

1) Come si è avvicinato all’arte e com’è nata l’opportunità della mostra?

E’ stato un progetto che è iniziato sette anni fa, durante un viaggio in Botswana sul delta dell’Okavango. Ho cominciato a scattare fotografie ponendo gli occhiali di fronte all’obiettivo della macchina fotografica, sostituendo quindi l’obiettivo con il mio occhio. Da quel momento ho fotografato sempre utilizzando la stessa tecnica. Recentemente ho contattato Vittorio Sgarbi. Lui ha voluto guardare il materiale, ha chiamato il manager Salvo Nugnes che probabilmente, anzi certamente, ha apprezzato le foto e abbiamo deciso di organizzare questa mostra con tutti i rischi del caso. Per uno come me, che si butta in questo mondo, è stata una grande opportunità esporre in una galleria così prestigiosa e avere l’importante curatela di Sgarbi. E’ stato un bel lancio direi, però credo nella vita, la fotografia fa parte di uno dei miei sogni. Io ho sempre sognato tanto e ho sempre tentato di realizzare i miei sogni. La mia determinazione dopo aver mostrato le mie foto a un po’ di persone e l’ok di Sgarbi, ha fatto andare tutto per il meglio.

 

2) Come accennava prima, lei utilizza una tecnica fotografica particolare, ce la può spiegare?

Ho voluto cambiare un po’ la dimensione della classica fotografia, cercando un piano diverso, che desse anche una cornice al soggetto della fotografia. Ho posto dunque un paio d’occhiali di fronte all’obiettivo della macchina fotografica e il risultato ottenuto era un’originale cornice naturale, creata dall’occhiale stesso. L’ho utilizzata anche per panorami e paesaggi, in quanto le lenti vanno a creare colori diversi, sfumature diverse. Diciamo che ho scoperto il mio modo di guardare il mondo, che è un po’ quello che ho sempre ricercato mentre scattavo le fotografie. Forse è una tecnica strana, no? La potrei definire così, però il risultato mi sembra che sia gradevole da guardare.

 

3) Quale lo scopo della manifestazione?

C’è un duplice scopo della manifestazione. Il primo è quello di presentare il mio progetto, che nella totalità vede oltre 150 fotografie. Il secondo è la beneficienza, perché credo sia doveroso da parte nostra, fare il più possibile per poter aiutare qualche associazione solidale. Abbiamo deciso infatti di devolvere interamente l’incasso di 10 fotografie, che sono all’asta fino al 10 Maggio, a due associazioni molto importanti. La prima è l’Associazione Ai. Bi. Amici dei Bambini, della quale sono testimonial ormai da 3/4 anni e che mi piace appoggiare, la seconda è la Fondazione Exodus di don Mazzi, che svolge un lavoro meraviglioso sul territorio.

 

4) Quali i suoi prossimi progetti lavorativi futuri?

Dopo la chiusura della mostra, stiamo già preparando un progetto per portare l’esposizione in giro per il mondo, sempre con Nugnes, per mostrare il progetto il più possibile.

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Un’azienda CAD pedala fare beneficienza

Milano, Italia – 12 dicembre 2013:

Il personale in Gran Bretagna, Germania, Svizzera, Francia, Olanda e Stati Uniti ha iniziato la campagna in bicicletta l’ 11 aprile. I 50 centesimi versati per ogni chilometro pedalato in giugno / luglio sono serviti per una buona causa, e la colazione offerta mensilmente ai ciclisti è cresciuta con il CO2 risparmiato.

Questo è il terzo anno in cui la società di ingegneria del software sponsorizza la campagna “in bicicletta per beneficenza”. Gudrun Tebart di CAD Schroer Germania, spiega, “quest’anno abbiamo esteso la campagna da uno a sei mesi. Abbiamo incoraggiato il personale a recarsi al lavoro in bicicletta ed a registrare giornalmente la distanza percorsa su due ruote. Abbiamo anche organizzato gite in bicicletta dopo il lavoro per accumulare ulteriori km da devolvere in beneficenza. Abbiamo voluto fare in modo che tutti potessero partecipare, in modo tale che anche coloro che non avessero avuto la possibilità di pedalare potessero essere partecipi in questo progetto di beneficienza e condividere le nostre colazioni mensili “. CAD Schroer ha donato 50 centesimi per ogni km percorso in bicicletta dai suoi collaboratori, in giugno e luglio.

Per il Pianeta
Dando il sostegno al progetto di recarsi al lavoro in bicicletta per circa metà anno, CAD Schroer ha voluto dare un impatto ambientale positivo. ” In totale abbiamo pedalato 22.393 km, il che equivale a 3.117 kg di emissioni di carbonio risparmiate. Abbiamo anche risparmiato circa € 8.061 per costi automobilistici ” continua Gudrun. “I calcolatori online * ci dicono anche che abbiamo risparmiato circa € 672 di spese sostenute per i danni ambientali causati da un veicolo medio, ed altri € 3.809 in costi sostenuti attraverso conseguenti ingorghi ed incidenti. Dai grafici è possibile vedere quanto velocemente queste cifre aumentino nel corso di un periodo di sei mesi.”

CAD Schroer Website:
http://www.cad-schroer.it/?pk_campaign=pr1312radelprojekt

Incoraggiare il cambiamento comportamentale a lungo termine
Persone diverse sono motivate da cose diverse. CAD Schroer  ha pensato di ampliare la stagione ciclistica sponsorizzata, per offrire contributi in beneficenza, incoraggiare aggregazioni sociali e per poter coinvolgere la maggior parte dei nostri membri dello staff. “Siamo molto soddisfatti di questo brillante risultato, e che i membri del personale abbiano apprezzato molto questa campagna. Ognuno ha partecipato con grande entusiasmo, ed ha fatto la propria parte in qualunque modo possibile “, dichiara l’amministratore delegato Michael Schroer.

* Calcolato utilizzando il calcolatore di CO2 disponibile sul sito:
http://www.adfc-bw.de/radzurarbeit/radzurarbeit-mitmachen/einspar-rechner/

Gudrun Tebart conviene: “E ‘incredibile quanto velocemente il ciclismo possa diventare una routine positiva. E’ valsa la pena –  utilizzare la bicicletta per andare al lavoro, ci fa sentire più in forma, si risparmia denaro e si aiuta l’ambiente. Per sei mesi la maggior parte dei nostri colleghi ha semplicemente lasciato a casa la propria auto, e questo ci è piaciuto moltissimo.”

Inerente a CAD Schroer

Specializzata nello sviluppo di software e nella fornitura di soluzioni engineering, CAD Schroer è un’azienda di calibro mondiale che aiuta ad accrescere la produttività e la competitività dei clienti specializzati nei settori della produzione e della progettazione di impianti, inclusi il settore automobilistico e il suo indotto, il settore energetico e i servizi pubblici. CAD Schroer ha uffici e filiali indipendenti in Europa e negli Stati Uniti.

Il ventaglio dei prodotti di CAD Schroer include soluzioni CAD 2D/3D, per l’impiantistica, la progettazione di impianti e la gestione dati. I clienti in 39 paesi si affidano a MEDUSA®, MPDS™ e  STHENO/PRO® per fornire un ambiente di progettazione integrato, efficiente e flessibile per tutte le fasi della progettazione dei prodotti e degli impianti, in grado di tagliare i costi e migliorare la qualità. CAD Schroer attribuisce una grande importanza alla stretta collaborazione con i clienti e supporta gli obiettivi dei suoi clienti mediante un ampio ventaglio di servizi di consulenza, addestramento, sviluppo, supporto software e manutenzione.

Contatti

Sito web: www.cad-schroer.it
Email: [email protected]

Telefono:
Germania: +49 2841 9184 0
Regno Unito: +44 1223 460 408
Francia: +33 141 94 51 40
Svizzera: +41 44 802 89-80
Italia: +39 02 49798666
USA: +1 866-SCHROER (866-724-7637)

Marco Destefani
CAD Schroer GmbH
Fritz-Peters-Straße 11
47447 Moers
Germania

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CHIUDE L’ASSOCIAZIONE ‘A VOCE D’ E’ CREATURE, INTERVISTA A DON MEROLA: NOI ABBANDONATI

Da www.ambrogiocrespi.it – Don Luigi Merola, il prete anticamorra, da anni lotta a Napoli per togliere dalla strada i ragazzi e per rimetterli su un cammino di giustizia e legalità con la sua associazione ‘A Voce d’e’ Creature’ che ora, come spiega nell’intervista che ho realizzato per Clandestinoweb, è costretta a chiudere per mancanza di fondi. Affronta il problema con decisione e senza peli sulla lingua: “ Nessuno ha preso a cuore questa situazione, da venerdì ad oggi nessuna telefonata” ci spiega, sottolineando come al momento senta solo attorno a sé un grande tifo, ma pochi giocatori in campo.

L’associazione, spiega ancora Don Merola, ha lavorato finora solo con l’apporto dei volontari e le donazioni dei privati, ma per sopravvivere e continuare con il lavoro di bonifica del territorio dalla camorra e dalle mafie, è necessario mettere in campo qualcosa di più, azioni concrete come ci spiega con le parole forti di chi crede fino in fondo in quello che fa.

Don Merola, lei si è visto costretto a chiudere la fondazione di recupero minorile ‘ A Voce d’e’ Creature’ da lei fondata a Napoli, per mancanza di fondi…

La fondazione nasce anni fa da un bene confiscato alla Camorra. Il nostro intento è quello di far tornare i bambini a scuola perché l’abbandono scolastico a Napoli è una vera e propria piaga. Abbiamo attività pomeridiane che vanno dallo sport, alla musica, ai corsi di informatizzazione; cerchiamo poi di avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro. Fino ad ora queste attività sono state portate avanti grazie ai proventi della pubblicazione de la “Provvidenza” e del 5 per mille, ma mai nessun ente pubblico ci ha sostenuto. Purtroppo oggi ci troviamo a chiudere schiacciati dalle spese tra cui quelle delle tasse, come quella sui rifiuti solidi urbani, la Tarsu, da cui i beni confiscati non sono esentati e che ci ha messo molto in difficoltà. E’ caduto nel vuoto il nostro appello ai Parlamentari per fare una legge per tutelare chi gestisce i beni confiscati. Nessuno ha preso a cuore questa situazione, da venerdì ad oggi nessuna telefonata.

Qual è attualmente la situazione?

Siamo stati abbandonati, solo un imprenditore ci ha chiamato e ci ha detto di essere intenzionato a fare una donazione. Faccio un appello perché anche la vostra voce ci aiuti a diffondere la nostra richiesta di aiuto che a Napoli finora non è stata ancora preso a cuore neanche dal sindaco che ho cercato di incontrare, ma che ancora non mi ha ricevuto.

Cosa si può fare per salvare la vostra Associazione?

La realtà è che si tratta di un problema da risolvere a monte. Noi non riusciamo a pagare le tasse: non è possibile che a livello nazionale nessuno si faccia carico di questa situazione, che non riguarda solo l’Associazione di Don Merola. I beni confiscati non possono pagare le tasse: c’è in questo senso un vuoto legislativo che va colmato, altrimenti il lavoro delle forze dell’ordine, nel recupero e nella bonifica viene disperso e diventa inutile. Ho fatto una proposta al riguardo, ma è rimasta lettera morta e nessuno ha avuto il coraggio di portarla avanti. Nella proposta di legge chiedevamo che chi gestisce i beni confiscati sia esentato dal pagamento delle tasse e dalle utenze che vengono utilizzate per finalità sociale; tutto il conto può rientrare sul fondo unico di giustizia: i soldi sarebbero così presi dalle confische fatte alla criminalità organizzata. Altrimenti ci prendiamo in giro. L’Italia è un bel paese, ma tutti sono bravi a predicare… poi nella concretezza chi è che fa la lotta alla Camorra? Dopo le grandi operazioni e i grandi blitz, tutto ritorna come prima. Nessuno si preoccupa di mantenere nella legalità i “soldatini del boss”. Abbandonati a loro stessi non possono che ritornare a chiedere i soldi alla malavita.

Quanto è radicata sul territorio la sua associazione, quali i traguardi raggiunti, insomma: perché è così importante per Napoli far continuare a vivere ‘ A Voce d’e’ Creature’ ?

La nostra associazione non è radicata solo in Campania, ma anche fuori dalla Regione: nasce sei anni fa, ma è in rete con 1200 istituzioni scolastiche. Il nostro lavoro si basa tantissimo sul sostegno e sull’impegno dei volontari senza i quali noi avremmo chiuso già tre anni fa. Fino ad ora siamo andati avanti grazie all’esercito dei volontari, ma ormai neanche questo basta più. Serve un’analisi sociologica degna di questo paese, e si deve smettere di fare la lotta alla camorra e alle mafie solo attraverso le conferenze stampa: un quartiere non viene bonificato solo con l’arresto del boss. E in questi anni ‘ A Voce d’e’ Creature’ ha fatto questo: ha bonificato realmente il territorio e i quartieri, togliendo dalle strade i ragazzi, dando una nuova speranza. Al momento però mi sento solo: mi sembra di avere solo tanti tifosi e nessun giocatore in campo con me. Mi auguro che dalla chiusura della fondazione nasca in Italia, nei partiti, ma anche nella gente comune, la voglia di incominciare ad affrontare i problemi, chiamandoli per nome. Io devo fare il prete, non voglio fare il politico, ma non possiamo non dire che un buon amministratore, come dice il Papa deve essere un uomo umile. La politica potrà dire ancora tanto, ma nel momento in cui comincia a essere umile, semplice. E questo è il pensiero di chi la politica la ama e la intende nella forma più alta, quella della carità cristiana. A differenza di Grillo voglio prendere il popolo e dire “amiamo la politica”, per il suo vero significato, di servizio, di salvaguardia del nostro territorio, per dare occupazione.

Come riuscite a portare questi ragazzi su un cammino di giustizia e legalità?

I nostri ragazzi hanno bisogno di vedere immagini, di toccare con mano. Gli facciamo capire che quello del boss è un futuro già morto, già spento. Per questo gli facciamo vedere che i boss finiscono tutti in carcere o morti ammazzati, gli facciamo fare i conti con la realtà. Poi gli facciamo provare come solo lo studio e la cultura in questo momento possono salvare il nostro sud Italia, ma anche il Nord. La mafia ha le radici al Sud, ma i rami più belli, i frutti migliori li ha al nord, perché lì ci sono gli investimenti. Noi facciamo scoprire ai nostri ragazzi quanto è bello avere un lavoro onesto, rimanere sul tuo territorio; vogliamo far capire loro che le risorse sono a portata di mano, che non c’è bisogno di andarsene. Ma tutto questo con amore, l’amorevolezza, senza repressioni che non servono a niente. Diamo loro un lavoro, li facciamo appassionare.

Un’ultima battuta: in una intervista ha detto che per lei Cosentino non è un camorrista? Come si è fatto questa idea?

A me era stato chiesto se Cosentino fosse camorrista o meno. Questo lo dovrà stabilire un tribunale e non sta a noi cittadini: i processi si fanno nei tribunali, non sulla carta stampata e neanche per teoremi, come qualcuno purtroppo ama fare. Quello che io ho ribadito è che è immorale che sia detenuto in carcere perché non può inquinare le prove, non può fuggire perché si è costituito e non può reiterare il reato perché non è più in parlamento, non è più un uomo potente. Venute meno queste tre circostanze ho detto solo che è immorale che sia in carcere in attesa di giudizio. Può aspettare a casa il suo processo. Per aver detto questo mi hanno accusato di aver criticato i magistrati, per le mie opinioni sono stato attaccato in maniera feroce e dura come neanche la Camorra quando ero a Forcella. Siamo un paese democratico, o un paese in cui non si può esprimere le proprie opinioni?

 

COME AIUTARE L’ASSOCIAZIONE DI DON MEROLA

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C.F.: 95097930630

Per maggiori informazioni visitate http://ambrogiocrespi.it/chiude-lassociazione-a-voce-d-e-creature-intervista-a-don-merola-noi-abbandonati/

 

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