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Crazy Bob, sfida pazza sulla neve a Forni di Sopra

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  • 21 Febbraio 2014

Riaprite i garage, mettete in carica gli attrezzi, riaccendete la fantasia. Torna infatti la Crazy Bob, l’appuntamento unico nel suo genere in Friuli Venezia Giulia, la pazza sfida per bob e slitte auto-costruite che mette alla prova sulla neve ingegno, humour e divertimento di comitive e gruppi provenienti da tutto il Nordest, dalla Slovenia e dalla Carinzia.
L’evento si trasferisce quest’anno a Forni di Sopra, località Alpine Pearls tra le Dolomiti friulane Patrimonio Unesco, in un comprensorio votato alle novità, ai giovani ed alle famiglie. Questo evento biennale riesce da sempre a calamitare sulle nevi carniche decine di migliaia di spettatori, ottenendo tra l’altro una incredibile visibilità mediatica a livello nazionale ed internazionale.
L’appuntamento durerà un intero week-end, quello di venerdì 28 febbraio, sabato 1 marzo e domenica 2 marzo 2014; si sono comunque già messi i ferri in acqua per il massimo coinvolgimento dell’intero paese di Forni, da subito ben disposto ad accogliere a braccia aperte la truppa della Crazy Bob. In programma diversi eventi collaterali che abbracceranno la sfida vera e propria, in programma nella giornata di domenica. E’ ormai consolidato infatti il movimento di pubblico giovane e meno giovane che ogni anno attende con ansia notizie sulla manifestazione per poi organizzarsi per tempo nella ideazione e quindi costruzione dei mezzi, capaci di volta in volta di sorprendere tutti con idee geniali e sbalorditive, dalla mietitrebbia all’arca, dalla BatMobile al ladro Lupin ai Puffi, passando per i Lego, la padella viaggiante, le Frecce Tricolori, la piramide egizia, senza dimenticare una norcineria ambulante, l’elicottero, la stalla dei cavalli.

(Ufficio Stampa Alpine Pearls Italia: Officine Kairos sas)

Maggiori info: www.crazybob.it

Turismo FVG – Forni di Sopra
Via Cadore 1 – 33024 Forni di Sopra (UD)
Tel.: +39 0433 886767 – Fax: +39 0433 886686
target=”_blank”>[email protected]  – www.fornidisopra.net

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Vignale: Pista di Cesana: si faccia garante la Fondazione 20 marzo 2006

È evidente che, rispetto alla decisione di rimozione dell’ammoniaca dalla pista di Cesana, la Regione, né tantomeno la Fondazione 20 marzo possano volgere lo sguardo altrove, ma che anzi sia loro compito attivarsi al fine di evitare la chiusura dell’impianto olimpico, promuovendo – se necessario – gli imprenditori privati interessati.

In questa vicenda è infatti bene capire chi fino ad oggi ha fatto cosa con i soldi di chi. Perché se è vero che la Parcolimpico srl (società che gestisce ad oggi l’impianto di Cesana) ha una quota maggioritaria privata è altrettanto vero che l’impianto, il terreno su cui sorge e i finanziamenti fino ad ora elargiti per la pista sono pubblici.

Come pubblici sono i 1,5 milioni di euro utilizzati dalla Fondazione 20 marzo a favore della Parcolimpico per interventi di ‘ripristino, qualificazione e per le spese di manutenzione’ degli impianti (tracciato per bob slittino e skeleton compreso), di cui 500.000 euro stanziati direttamente dalla Regione per l’impianto di Cesana .

Inoltre la Delibera regionale 3 – 10879 Conferimento di beni olimpici di proprietà regionale alla Fondazione 20 marzo 2006. Definizione del titolo giuridico del conferimento dove si specifica che “per effetto del suddetto conferimento la Fondazione 20 marzo 2006 assumerà in proprio ogni onere ed adempimento relativo alla gestione ed amministrazione dei beni (ovvero gli impianti olimpici)”.

La soluzione è, volendo, semplice. Gli Enti pubblici (Regione, Comune, di Torino e provincia) fondatori della Fondazione 20 Marzo e, di conseguenza, proprietari del 30% delle quote di Parcolimpico srl intervengano garantendo, tramite la Fondazione, la società Grandi Eventi Valle Susa srl, ma soprattutto garantendo che milioni di euro non vadano buttati in fumo e che la Val Susa non subisca un danno turistico rilevante.

Per questo motivo, in qualità di presidente della Commissione montagna del Consiglio Regionale, inviterò da subito la giunta regionale ad intervenire presso la Fondazione 20 Marzo affinché diventi da subito garante della fideiussione.

 

Sintesi eventi:

Nel marzo 2006 la Regione Piemonte, insieme a altri enti e istituzioni, costituisce la Fondazione 20 marzo 2006, con il compito di (art. 3 dello statuto fondativo) amministrare il patrimonio mobiliare ed immobiliare costituito dai beni realizzati, ampliati o ristrutturati in vista dei Giochi Olimpici Invernali Torino 2006, favorendone l’utilizzo e lo sfruttamento. All’interno di questo patrimonio ovviamente rientrava a pieno titolo la pista di bob di Cesana.

Compito della Fondazione è anche di “favorire lo sviluppo economico regionale e ultraregionale, con particolare riferimento alle attività turistiche sportive, culturali e sociali attraverso la gestione del proprio patrimonio”.

Per meglio sviluppare i propri compiti, la Fondazione si dota di altre due società, una delle quali è Parcolimpico srl, prima di proprietà al 100%, poi in house, poi solo partecipata al 30% (il restante proprietà per il 70% della società Get Live 2 Srl), a cui è stata affidata la gestione del patrimonio immobiliare olimpico e nei confronti della quale la Fondazione ha poteri di controllo e verifica.

Parcolimpico ha ricevuto dalla Fondazione un contributo di 20 milioni di euro per procedere all’acquisto del cosiddetto ‘know how’ olimpico.

Nel 2010 la Regione aveva stanziato 4 milioni di euro alla Fondazione 20 Marzo a “copertura degli investimenti realizzati sulle strutture realizzate per i Giochi di Torino 2006”.

Febbraio 2011: la pista di bob chiude.

2012: Eventi Valle Susa srl si rende disponibile al riavvio dell’impianto.

La Parcolimpico srl chiede in cambio dell’affidamento della gestione una fideiussione di 650 mila euro.

La società Parcolimpico ha avviato le operazioni di prelievo dell’ammoniaca determinando di fatto una chiusura dell’impianto.

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