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In Italia luce e gas costano alle famiglie oltre 200€ all’anno in più che in Europa

Come comunicato dall’Autorità per l’Energia, da domani saranno in vigore le nuove tariffe di luce e gas che prevedono rincari, rispettivamente, del 1,7% e del 5,4% sulle bollette degli italiani. Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html), principale sito di comparazione delle tariffe energia, ha messo a confronto i costi delle forniture in Italia con quelle applicate nel resto d’Europa evidenziando come le tariffe in vigore nel nostro Paese diventeranno così più alte del 8,9% per l’energia elettrica e del 18,7% per il gas rispetto alla media UE.
Nello specifico i consumatori italiani pagano 19,71 centesimi di euro/kWh per l’energia elettrica (rispetto a 18,09c€/kWh della media UE) e 90,02 c€/standard metro cubo per il gas (rispetto a 75,83c€/smc della media UE). Se le tariffe unitarie fossero in linea con quelle del resto dell’Unione Europea il risparmio di una famiglia italiana sarebbe di oltre 200€ circa all’anno.
L’analisi ha però evidenziato anche come, se confrontate con le tariffe in vigore nelle quattro principali nazioni europee (Germania, Regno Unito, Francia e Spagna), quelle italiane siano notevolmente maggiori per quello che riguarda il gas (+15,3%), ma inferiori per quanto riguarda l’energia elettrica (-9,3%).
Mentre per quanto riguarda l’energia elettrica l’Italia è più fortunata rispetto alle altre grandi nazioni del Vecchio Continente – soprattutto in confronto alla Germania dove le tariffe sono più alte principalmente per via della tassazione (che in quella nazione incide per il 45% rispetto al 13% dell’Italia) – la differenza maggiore tra il nostro Paese e il resto d’Europa si verifica per il gas.
In questo mercato i consumatori italiani si confermano i meno favoriti, con delle tariffe superiori del 28% rispetto al Regno Unito, del 24% circa rispetto alla Francia, del 19% rispetto alla Germania e del 9% rispetto alla Spagna.
Tutto ciò pur essendo il costo della materia prima e della distribuzione in linea, se non più bassi, di molti Paesi, come dichiarato dall’Autorità per l’Energia. In Italia pesano eccessivamente tasse e imposte che rappresentano ben il 37% della spesa totale (contro, ad esempio, l’11% del Regno Unito).
Contenere le spese è comunque possibile. «È importante considerare le offerte che arrivano dal mercato libero, grazie a cui si può arrivare a risparmiare, ogni anno, mediamente 150€ per il gas e 50€ per la luce – sostiene Paolo Rohr, responsabile Business Unit Energia di Facile.it – Oltre a ciò, è possibile ridurre le spese monitorando i consumi dei propri elettrodomestici in casa, grazie a semplici dispositivi in commercio (a prezzi variabili da 15€ a 100€) che consentono di correggere abitudini di consumo errate, oppure ancora sostituendo elettrodomestici particolarmente energivori (in questo modo si può arrivare a risparmiare fino a 400€ all’anno)».

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Le bollette dell’Emilia-Romagna superano la media nazionale

Riuscire a pagare tutte le bollette del 2013 non è stato proprio semplice per i cittadini dell’Emilia-Romagna: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media 1.630 euro, al di sopra della media nazionale che si è fermata a 1.500. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html): il comparatore ha analizzato il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, scoprendo che l’Emilia-Romagna è la terza regione più cara in Italia per quanto riguarda i consumi. La provincia che, in assoluto, ha fatto registrare i costi più alti è Parma (1.839 euro all’anno), mentre sorprende Bologna dove, per pagare le bollette, si è speso meno che in ogni altra provincia della regione con 1.473 euro medi annui, perfino di poco al di sotto della media nazionale.

Quanto costa il gas in Emilia-Romagna

Nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 1.159 euro la media regionale, a cui i cittadini della regione hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 3,8% dei casi. Rispetto alla media nazionale che si è fermata a 990 euro, la spesa dell’Emilia-Romagna risulta tra le più alte del Paese, insieme a quelle delle altre regioni del Nord dove c’è chiaramente maggiore necessità di riscaldarsi. E questo vale per tutte le nove province:  la più cara per il gas è risultata essere Parma con una spesa media pari a 1.325 euro. A decidere di cambiare operatore sono stati maggiormente gli abitanti delle province di Bologna e Reggio Emilia con una media del 4,6%; mentre più restii a stipulare un nuovo contratto si sono dimostrati i cittadini del ferrarese (2,6%).

Quanto costa la luce in Emilia-Romagna

Per quanto riguarda le spese sostenute dalle famiglie per l’energia elettrica, la media è pari a 473 euro annui, stavolta inferiore a quella nazionale che è arrivata a 500 euro. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà di risparmio più decisa: la percentuale di famiglie dell’Emilia-Romagna che hanno cambiato fornitore nel corso dell’anno è stata del 4,2%, che sale fino al 5% nella provincia di Bologna. Anche per l’energia elettrica, sono stati gli abitanti di Parma e provincia a pagare le bollette più alte (514 euro); a Ferrara troviamo invece i costi più ridotti della regione (429 euro annui) e la percentuale più bassa di utenti che hanno cambiato operatore (3,2%), essendo giustamente soddisfatti della loro spesa contenuta.

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Le bollette della Lombardia sono tra le più care in Italia

Il 2013 è stato un anno duro per i lombardi alle prese con le bollette: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media 1.620 euro, decisamente più dei 1.500 euro spesi mediamente in Italia. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html): il comparatore ha analizzato il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, scoprendo che la Lombardia è la quarta regione più cara in Italia per quanto riguarda i consumi. La provincia lombarda che, in assoluto, ha fatto registrare i costi più alti è Pavia (1.747 euro all’anno), mentre ha sorpreso Milano dove, per pagare le bollette, si è speso meno che in ogni altra provincia della regione (1.441 euro medi annui).

Quanto costa il gas in Lombardia

Nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 1.131 euro la media regionale, a cui i lombardi hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 4,6% dei casi. Rispetto alla media nazionale che si è fermata a 990€, la spesa della Lombardia risulta tra le più alte del Paese. E questo vale per tutte le dodici province: la più cara, sempre per il gas, è risultata essere Sondrio, con una spesa media pari a 1.243 euro, mentre quella dove si è speso meno è Milano con 1.018 euro. Nonostante ciò, è proprio nel capoluogo lombardo che i cittadini hanno scelto maggiormente di rivolgersi a un altro operatore, cambiando nel 7,6% dei casi; mentre a Sondrio, nonostante la spesa più alta, si è rimasti più “fedeli” al proprio fornitore e solo il 2,8% degli utenti ha deciso di cambiare.

Quanto costa la luce ai lombardi

Per quanto riguarda le spese sostenute dalle famiglie lombarde per l’ energia elettrica, la media è pari a 493 euro annui, al di sotto di quella nazionale che è arrivata a 500 euro. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà di risparmio più decisa: la percentuale di famiglie lombarde che hanno cambiato fornitore nel corso dell’anno è stata del 5,8%, che arriva fino al 9,8% nella provincia di Milano. Minore interesse a cambiare, ancora una volta, hanno dimostrato gli abitanti della provincia di Sondrio (4,1%). Guardando, poi, alla spesa annua media, Cremona è prima in classifica per costi elevati (548 euro annui). A spendere meno per l’energia elettrica, compensando i costi record per la fornitura di gas, sono gli abitanti della provincia di Sondrio con una media di 392 euro all’anno.

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Le bollette dei siciliani sono tra le più economiche del Paese

Il 2013 è stato un anno in cui i siciliani sono stati molto fortunati rispetto agli altri italiani e si sono trovati a pagare le bollette meno care del nostro Paese: luce e gas, insieme, sono costate alla famiglia media 1.260 euro, contro la media nazionale che è arrivata a 1.500. A fare i calcoli è stato Facile.it (http://www.facile.it/energia-luce-gas.html): il comparatore ha analizzato il consumo annuo dichiarato dai clienti del portale, scoprendo che la Sicilia è la seconda regione più economica in Italia per quanto riguarda i consumi, dopo la Liguria. La provincia siciliana che, in assoluto, ha fatto registrare i costi più alti è Catania (1.450 euro all’anno), mentre a Siracusa, per pagare le bollette, si è speso meno che in ogni altra provincia della Regione con 1.038 euro medi annui.
Quanto costa il gas in Sicilia
Come nel resto d’Italia, nel 2013 è stata la spesa relativa al gas quella ad avere un impatto maggiore sul budget familiare: 778 euro la media regionale, a cui i siciliani hanno cercato di far fronte cambiando operatore nel 3,7% dei casi. I più fedeli sono stati i ragusani che hanno deciso di stipulare un nuovo contratto di fornitura elettrica solo nel 2,3% dei casi. Rispetto alla media nazionale che ha toccato i 990 euro, la spesa della Sicilia è stata la più economica del Paese dopo quella della Campania, complice il clima mite dovuto alla presenza del mare. E questo vale per tutte e nove le province: Enna, essendo molto montuosa rispetto alle altre, è risultata la più cara per il gas con una media di 950 euro, dato che ha portato gli abitanti di quest’area a cambiare maggiormente operatore rispetto ai conterranei (6,9%). Palermo è la provincia più economica con 732 euro.
Quanto costa la luce ai siciliani
Per quanto riguarda le spese sostenute dalle famiglie siciliane per l’energia elettrica, la media è pari a 486 euro annui, anche in questo caso inferiore a quella nazionale che si è attestata a 500 euro. Pur pesando questa voce in misura minore, Facile.it registra una volontà di risparmio più decisa: la percentuale di famiglie siciliane che hanno cambiato fornitore nel corso dell’anno è stata dell’8%, con picchi del 10,6% a Ragusa, dato di molto superiore al resto d’Italia dove si è scelto un nuovo operatore solo nel 6% dei casi. Per quanto riguarda l’energia elettrica la provincia più cara si è rivelata essere Catania (557 euro), mentre quella con i costi più abbordabili è stata Enna (412 euro).

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