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Risparmio, con il lockdown gli italiani si sono avvicinati di più alla Borsa

La Consob ha messo in evidenza un dato interessante riguardo al rapporto tra gli italiani, il loro risparmio e la borsa di Milano. Durante il lockdown che è seguito allo scoppio della pandemia da Covid, ben 185 mila cittadini si sono avvicinati per la prima volta al mercato azionario.
Questo boom ha finito anche per modificare il profilo medio degli investitori attivi a Piazza Affari.

Gli investitori e l’impiego del risparmio

borsa milanoDallo studio della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, che ha analizzato l’attività di trading in azioni tra gennaio 2019 e settembre 2021, emerge quindi una crescita significativa dell’interesse verso il mercato azionario da parte del mondo del piccolo risparmio.
Infatti i nuovi investitori, prima del 2019, non avevano mai comprato né venduto azioni.

Il Covid e altri fattori incentivanti

Va evidenziato che l’incremento di 185 mila unità è molto elevato, se teniamo conto che trader attivi in quei mesi erano poco più di 560 mila.
Le new entry nel modo azionario hanno approfittato soprattutto del calo delle quotazioni, che c’è stato subito dopo lo scoppio della crisi pandemica. Che le restrizioni collegate ai lockdown sono state la prima causa dell’incremento dell’interesse verso il mercato azionario italiano, è evidente. Ma anche le innovazioni tecnologiche sono state una concausa, così come la diffusione dei broker 0 zero spread presenti sul mercato.

Cambia il profilo dell’investitore retail

L’avvicinamento di questi individui alla borsa ha comportato inoltre diversi cambiamenti nello scenario complessivo.
Anzitutto il controvalore medio individuale si è abbassato rispetto alla media del 2019. Ciò è dovuto al fatto che il risparmio medio da impiegare è minore. Inoltre i Consob evidenziano che questo gruppo di piccoli investitori è costituito di una popolazione più giovane di 10 anni rispetto agli investitori tradizionali, con una marcata presenza maschile.
Un altro aspetto molto importante riguarda le performance dei nuovi investitori, che in linea di massima sono risultate migliori degli investitori preesistenti.

Presenza permanente

Va infine aggiunto che l’avvicinamento al mercato azionario del popolo del “piccolo risparmio” non è stato un fattore temporaneo, visto che la gran parte ha continuato ad operare anche dopo la fine delle restrizioni. Cioè è andata ad allargare in modo permanente la platea degli investitori retail. Di conseguenza anche i volumi scambiati sul mercato azionario italiano sono cresciuti.
Peraltro il discorso vale per l’intero panorama degli investimenti. Ad esempio è cresciuto il lottaggio forex nel mercato valutario, così come gli investimenti nelle commodities.

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Mercati finanziari, la crisi erode anche il patrimonio dei super-ricchi

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  • 29 Giugno 2022

Il peso di una inflazione crescente, che costringe le banche centrali ad alzare i tassi di interesse, sta schiacciando i mercati finanziari globali.
Assieme ai timori recessivi riguardo all’economia mondiale, questi fattori stanno colpendo in modo violento i portafogli dei super ricchi del mondo, che si sono sgonfiati sensibilmente negli ultimi mesi.

Il contraccolpo sui mercati finanziari globali

mercati finanziariSecondo i dati pubblicati periodicamente dal Bloomberg Billionaires Index, le 500 persone più ricche del mondo hanno perso dall’inizio dell’anno 1.400 miliardi di dollari. Si tratta di una cifra shock, tenuto conto che equivale quasi al Pil della Russia interna (secondo la Banca mondiale nel 2020 ammontava a 1.483 miliardi).

Di questi, 345 miliardi di dollari sono stati persi dai primi cinque Paperoni del mondo. Inoltre ben 206 sono andati in fumo nella giornata di lunedì 13 giugno, che è stata terribile per i mercati azionari e ha prodotto esiti catastrofici per le strategie trading intraday dei maggiori hedge funds mondiali.

Il bilancio del 2022

I Paperoni del mondo legano le loro fortune all’andamento della propria compagnia o agli investimenti effettuati sui mercati finanziari, specialmente nel settore azionario. E così, se lo scorso anno il rally dei mercati finanziari avevano aumentato la popolazione dei ricchi di circa l’8%, quest’anno lo scenario è opposto.

Sia chiaro, nessuno di loro finirà sul lastrico, però è palese che nessuno vuole vedere il proprio portafoglio di investimenti diminuire del 20%. Per i clienti più facoltosi poi, il contraccolpo è maggiore perché si tratta di cifre imponenti.
Basta pensare che la persona più ricca del mondo, Elon Musk, ha visto il suo patrimonio personale ridursi di 64,5 miliardi di dollari dalla fine del 2021, portando il suo patrimonio netto a circa 206 miliardi di dollari. Ma batoste analoghe le hanno subite tutti, incluso i maggiori fondi di investimento come Blackrock, Elliott Wave, ecc

I dati globali

Complessivamente i dati mostrano che il numero di ricchi in Asia-Pacifico è diminuito del 4,2%, mentre in Europa sono cresciuti. Questo rende il Vecchio Continente la seconda area di presenza dei super-miliardari, dietro il Nord America che domina la graduatoria da dieci anni.
Eppure, gli americani che rientrano nel Bloomberg Billionaires Index hanno perso circa 760 miliardi di dollari quest’anno, di cui 690 miliardi dalla fine del primo trimestre.

Le perdite del mercato azionario hanno intaccato la quota di ricchezza controllata dal top 1% degli americani, che è scesa al 31,8% alla fine del primo trimestre rispetto al record del 32,2% di inizio anno.

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Mercati azionari, la speranza di vedere il “toro” dipende soprattutto dai vaccini

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  • 8 Gennaio 2021

Il 2021 è l’anno del “bue“. Il che può essere la perfetta metafora di quello che attende i mercati azionari. Infatti il bue è un animale che lavora sodo a testa bassa. Quello che servirà per avere una ripresa robusta dell’economia: lavorare sodo e tirare dritto.
Ciò che invece sperano di vedere i mercati azionari è il “toro“, ossia l’animale che identifica un mercato che si muove al rialzo.

Quanto durerà l’ottimismo sui mercati azionari

mercati azionariLa fine dello scorso anno ci ha lasciati con qualche spiraglio di ottimismo, derivati anche dall’inizio delle campagne di vaccinazione. Ma la strada è ancora lunga.
E’ fuor di dubbio comunque che l’esistenza di uno o più vaccini in grado di affrontare e domare la pandemia, sia condizione necessaria per una vera ripresa economica. Questo lo sanno bene anche i mercati azionari. Tuttavia gli operatori di Borsa non possono aspettare gli eventi, devono sempre cercare di anticiparli. In questo senso il rally delle scorse settimane fa trasparire un forte ottimismo. Un caso su tutti: le notizie sul DAX tedesco, che ha raggiunto nuovi record storici.

Il 2021 a due velocità

Ci aspetta quindi un “toro” sul mercato azionario? Questo è più difficile da prevedere.
Di sicuro per ancora un bel po’ di tempo, gli operatori finanziari dovranno consultare i bollettini sanitari ancor prima delle note sulla congiuntura. Secondo la maggior parte degli analisti, ci aspetta comunque un anno a due velocità.

Nel primo periodo, che dovrebbe durare un trimestre o poco più, il Covid sarà ancora ben presente. Mentre procederanno le campagne vaccinali, possiamo aspettarci altri lockdown più o meno intensi, che potrebbero innescare dei gap up o down sui mercati azionari.
Nella seconda parte dell’anno, dovrebbe concretizzarsi il pieno recupero.
Nel frattempo a sostenere i mercati ci saranno ancora le banche centrali e la politica fiscale dei vari governi.

I pericoli all’orizzonte

Bisogna però chiedersi se ci sono fattori che potrebbero incidere su questo scenario. Insomma, cos’è che potrebbe andare storto?
Diversi fattori potrebbero creare grattacapi al mercato azionario. Anzitutto la ripresa dell’inflazione, che ci sarà con l’inevitabile aumento dei tassi. Le eventuali nuove ondate dei contagi da Covid. L’eccessiva fiducia nelle previsioni.

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Le Cip è BIGBAG, per aver sempre con sé tutto ciò che serve.

Puoi scegliere di indossare ciò che vuoi, ma è la borsa che poi fa la differenza.

C’ è chi cerca funzionalità e capienza, chi invece ama stile e bon ton: ogni donna rispecchia la propria personalità nella borsa che sceglie di indossare.

Ed è così che dalla “fabbrica dei sogni” di Rossella Matteazzi nasce Le Cip, proprio per soddisfare “certe” esigenze, senza trascurare carattere e qualità.

  • BIGBAG, la Confortevole
  • TRAVELBAG, la Dinamica
  • LONGBAG, l’Affascinante

Soft per eccellenza la BIGBAG accoglie tutto il tuo mondo dall’alba all’imbrunire, dall’agenda al cellulare, dal rossetto alle chiavi di casa. Pensata per chi vive intensamente la città, dal lavoro al tempo libero, dallo shopping  all’aperitivo è una borsa versatile, un accessorio indispensabile per avere a portata di mano tutto il necessario proprio quando tu vuoi.
E’ possibile abbinarla alla sua Trousse nelle stesse nuance di colore e pellame. Una Coppia Vincente.

E’ il colore, ecco l’elemento che domina e contraddistingue la BIGBAG: armonioso cipria, vellutato kiwi, coinvolgente mosto, vivace zafferano, regale bluette, dolce cherry. Per il tuo Look glam “dedicati” alla BIGBAG la soft che più aspettavi.

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Jit di Novella Donelli
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Patrizio Surace ha portato in Borsa la sua PMS

Patrizio Surace, da dieci al timone della sua Pms. Ora è da un anno la prima azienda del settore della comunicazione ad essersi quotata in Borsa . Con un consiglio d’amministrazione al femminile.



Pms
, gruppo di comunicazione corporate e finanziaria, che ha debuttato nella seconda metà di marzo dello scorso anno al listino AIM di Borsa italiana, diventando così la prima matricola dell’anno e la prima azienda del settore ad essere trattata su un listino ufficiale.

Pms è l’acronimo e la creatura di Patrizio Surace, classe 1957, con oltre 30 anni trascorsi nel campo della comunicazione economico-finanziaria di impresa.
Entrato appena 21enne alla sala stampa di Palazzo Chigi, a soli 30 anni viene catapultato al vertice della comunicazione del gruppo siderurgico di Stato Ilva, la più grande operazione di ristrutturazione degli anni ’80 targata Iri. 3 anni dopo è al fianco di Carlo de Benedetti come direttore della comunicazione worldwide di Olivetti e, dopo un breve passaggio in Camera di commercio a Milano con Piero Bassetti, nel 1996 diventa assistente per la comunicazione dell’allora amministratore delegato di Telecom Italia Francesco Chirichigno. E lì inizia a pensare di mettersi in proprio, cosa che gli riesce nel Maggio del ’99, con un carnet di aziende come Fiamm, Mercedes-Benz e Snia.

“Nel 2000 Pms aveva già 27 clienti, fatturava poco meno di un milione di euro e contribuì a superare una sorta di monopolio nel settore delle pierre” ricorda adesso Patrizio Surace, che in 10 anni ha creato un gruppo da poco più di 8 milioni di euro di ricavi, con 80 risorse in 4 sedi e che ha alle spalle 80 operazioni di finanza straordinaria per oltre 63 miliardi di euro.

(Fonte: Economy 17-03-2010 di Mikol Belluzzi)

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Flavio Cattaneo: Piazza Affari distribuirà quasi 17 miliardi agli azionisti

La primavera dei dividendi si annuncia generosa: Piazza Affari distribuirà quasi 17 miliardi agli azionisti grandi e piccoli. Le utilities, con l’8 e mezzo per cento di A2A in testa, sono quelle con il rendimento più generoso sui prezzi attuali. In media, comunque, i 40 titoli più capitalizzati del nostro listino offrono un 3,2% e quindi sono ancora in gara con i Btp quinquennali, che danno poco di più. Anche se i prezzi sono risaliti (+15% da gennaio, -13% il bilancio 2010), i titoli ad alto dividendo restano una partita da valutare. Con tutti i pro e i contro da mettere sul tavolo.

Un bel gruzzolo del valore di 16,7 miliardi di euro sta per scivolare nelle tasche delle centinaia di migliaia di azionisti che hanno puntato su Piazza Affari. E che incuranti delle osculazioni del listino milanese — sceso nel 2010 del 13% e risalito nelle prime settimane del 2011 di circa il 15% — hanno deciso di investire sulle società ad alto dividendo.
Perché titoli come A2A (rendimento per dividendi al1`8,4%), Terna, amministratore delegato Flavio Cattaneo e Eliei (6,3%), Snam Retegas (6%), Eni (5,4%) offrono «cedole», largamente superiori al 4,81% di un Bip a 10 anni e addirittura al 5,46% di un Btp trentennale. Se tutte le blue chip dell’indice Ftse/Mib fossero un’unica grande società la supercedola annuale pagata agli azionisti, rapportata alla capitalizzazione aggregata, raggiungerebbe un rendimento del 3,2%, pochi decimali in meno rispetto al 3,40% di un Btp a 5 anni.

Monte
Investire in azioni ad alto dividendo, dunque, conviene perché spesso sono proprio i dividendi, reinvestiti e capitalizzati, che fanno la differenza nelle performance di borsa sul lungo periodo. Il monte dividendi pagato negli anni arriva talvolta ad incidere sulla performance finale (total return) molto più delle vistose e repentine variazioni dei corsi azionari, con i loro ricorrenti e imprevedibili capital gain (guadagni m conto capitale) o capital loss (perdite in conto capitale).

L`elaborazione condotta da CorrierEconomia sulle grandi capitalizzazioni dell`indice Ptse/Mib e sulle piccole e medie taglie di Piazza Affari riesce dunque ad anticipare che la campagna dividendi del 2011 sarà generosa .Il monte dei dividendi che verranno distribuiti salirà, appunto, dai 16,02 miliardi del 2010 ai 16,70 del 2011. Il rendimento medio (dividend yield) scenderà invece leggermente dal 3,4% del 2010 al 3,2% di quest`anno per l`effetto — virtuoso dell’aumento delle quotazioni di Borsa, che stanno al denominatore del rapporto.Naturalmente il criterio di scelta basato sulle cedole deve essere considerato in modo critico. I dividendi, per essere un buon criterio di selezione dei valori azionari, devono essere stabili, ripetibili, possibilmente crescenti negli anni. (…)

Confronti
Il confronto fra il rendimento delle azioni ad alto dividendo e quello delle obbligazioni, non dice tutto sulla convenienza dell’investimento in titoli ad alta cedola. Vediamo perché. Se c`è l`inflazione, alla scadenza del termine di un prestito obbligazionario, il capitale rimborsato sarà svalutato di un ammontare pari al valore dell`aumento del costo della vita nel periodo. Un titolo

azionario, invece, fa riferimento a cespiti reali, che si rivalutano in Borsa di pari passo con l`inflazione. Detto in altri termini le cedole dei dividendi azionari sono «reali» e risentono molto meno del tasso di inflazione, perché il capitale sottostante (l`azione corrispondente) si rivaluta nel tempo. Non così, invece, avviene per il capitale «svalutato» che viene rimborsato da un’obbligazione ordinaria a tasso fisso al momento della scadenza.
(…)

CorriereEconomia 21 febbraio 2011 di DI MARCO SABELLA E ADRIANO BARRI`

Fonte (Corriere.it)

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Flavio Cattaneo: Terna ha confermato la politica dei dividendi per i prossimi esercizi

Confermata la politica dei dividendi con una crescita annua del 4%. Il 2010 batte le attese con un ebitda oltre 1,17 mld e ricavi a 1,58 miliardi. Positivi gli analisti. Titolo poco mosso

Il nuovo piano industriale di Terna è molto più aggressivo delle stime degli analisti. Ieri l’amministratore delegato Flavio Cattaneo e il presidente, Luigi Roth, hanno illustrato le strategie per il prossimo quinquennio.



Il business plan
prevede un’accelerazione degli investimenti da 4,3 a 5 miliardi di euro per le attività regolate. Inoltre, sarà triplicato l’impegno di investimento per le attività non tradizionali, per le quali è stato stanziato fino a 1 miliardo.

Terna prevede che dal 2011 al 2015 la crescita media annua dei ricavi regolati sarà di circa il 6%, grazie all’aumento degli investimenti. L’aumento dei ricavi e il controllo dei costi consentirà di migliorare la redditività dall’attuale 74% al 78% alla fine del periodo di piano.

Al contrario, l’assorbimento di cassa generato dal piano di investimenti e dalla politica dei dividendi porterà ad un aumento del debito netto di 2,6 miliardi di euro alla fine del 2015, comunque inferiore a quanto previsto nel precedente piano industriale.
Tuttavia, questa strategia non ha impedito a Terna di confermare la politica dei dividendi, che prevede una crescita annua della cedola del 4%, assumendo il 2008 come anno di riferimento. Inoltre, come già accaduto con la cessione di Terna Participações, una parte delle plusvalenze registrate con la vendita delle attività non tradizionali potrà integrare i dividendi.

Nel corso della presentazione dei risultati il management ha escluso la possibilità di procedere con acquisizioni.
Non si sono fatte attendere le indicazioni degli analisti. Le principali banche d’affari che seguono il titolo hanno rivisto al rialzo la valutazione sull’azienda. (…)

Fonte (SoldiOnline)

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Flavio Cattaneo: Piazza Affari I «cani» non deludono sul piano della distribuzione del dividendo

Piazza Affari spera che non sia un altro anno da cani. Nel 2010 i titoli selezionati secondo la teoria statunitense dei Dog, che scommette sulle azioni ad alto rendimento, hanno chiuso l`anno in rosso facendo peggio anche dell`indice delle blue chips.

La muta di Piazza Affari ha lasciato sul terreno il 15,6% rispetto al 13,2% del mercato.
I cani non hanno invece deluso sul piano della distribuzione del dividendo: in media il rendimento è stato superiore al 5%, rispetto al 4% registrato dall`indice nello stesso periodo, con punte del 6,3% se si prende il caso di Terna a cui spetta la palma d`oro della generosità. Valori di tutto rispetto anche in assoluto considerato che i tassi di mercato sono stati, e restano, su livelli molto bassi anche considerando i Btp a 10 anni che stazionano sotto il 4%. Entrando nei dettagli si scopre che a frenare la corsa dei titoli ad alto rendimentosono sfate quattro storie: Fondiaria Sai, Lottomatica, A2A e Mediaset. Il caso di Fondiaria Sai è quello più deludente: la società ha perso il 44% in 12 mesi penalizzata anche dall`avvio di un pesante piano di ristrutturazione che oltre alla cessione di attività immobiliari prevede un consistente aumento di capitale. Operazione che quasi mai piace al mercato, soprattutto in un momento di scarsa liquidità come quello attuale. Soddisfazioni invece sono arrivate da Snam Rete Gas, Terna e Parmalat che oltre a una cedola particolarmente generosa hanno chiuso l`anno in territorio positivo. Nonostante la delusione la teoria dei cani spinge a confermare quasi al 100% la muta del 2011.
L`unica novità è rappresentata dall`ingresso di Telecom Italia che prende il posto di Geox. Ma attenzione quest`ultima esce dalla lista dei titoli con il pedigree unicamente per l`esclusione dall`indice delle blue chip avvenuta lo scorso 17 dicembre.

Diversamente avrebbe fatto parte anche quest`anno della lista in virtù del rendimento 2010, pari al 5,8%. Ricordiamo infatti che la selezione avviene all`interno del paniere delle blue chip (Ftse Mib) scegliendo i titoli con il valore più elevato nel rapporto tra l`ultimo dividendo e il prezzo di chiusura dell`anno borsistico.
I titoli acquistati devono avere tutti lo stesso peso in portafoglio e vanno conservati per 12 mesi.
Molto spesso la scelta di questa strategia ha dato soddisfazioni agli investitori, soprattutto negli anni in cui le quotazioni non hanno brillato in modo particolare. Negli Usa le statistiche dei Dog arrivano fino al 1973, testimoniando un ritorno medio annuo del 17,7% mentre nello stesso periodo il Dow Jones ha reso 1`11,9%.
I cani della razza statunitense nel 2010 si sono presi la rivincita sull`indice Dow Jones dopo la sconfitta patita nel 2009. La muta a stelle e strisce ha registrato un rialzo del 15,5% rispetto all`11% del più noto mercato azionario statunitense. Si è trattato della prima vittoria dei Dog dal 2006 quando i segugi offrirono un 30,3% contro il 19,1% del Dow Jones.
Il maggiore successo è stato quello di DuPont (+48%). Balzo a due cifre anche per McDonald`s, Home Depot, Boeing, Chevron e Kraft. Hanno deluso invece le farmaceutiche ovvero Pfizer e Merck che hanno perso rispettivamente il 3,7% e 1`1,4%. E per il 2011? A fare da capofila troviamo AT&T, che si presenta alla partenza con uno yield del 5.9% mentre nei primi 5 posti ritroviamo Verizon, Pfizer, Merck e Kraft.
Mentre Intel e Johnson &Johnson sostituiscono Home Depot e Boeing.

(Fonte:CorrierEconomia)

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Il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha messo a segno performance in netta controtendenza: dall’inizio dell’anno il titolo Terna ha guadagnato il 12%

Terna chiude la seduta di martedì 9 novembre facendo registrare un guadagno dell’1,43% e arrivando così a segnare il nuovo massimo storico a 3,36 euro per azione.

Da inizio anno il titolo Terna guadagna il 12%, performance decisamente superiore e in controtendenza a quelle del mercato italiano (FTSEMib -7,18%) e del settore Utilities europeo (-8%).
La prima settimana di novembre è stata tutta positiva: dopo aver toccato il massimo storico a quota 3,345 euro per azione, ha chiuso venerdì 5 con un guadagno dello 0,60%, mentre l’indice Ftse Mib di Piazza Affari, dopo il -1,28 dell’ultima seduta, in cinque giorni ha ceduto l’1,19 per cento.

titolo terna crescita in borsa

La Borsa italiana, protagonista di un’altra settimana negativa, la seconda consecutiva, ha forse pagato il ritorno dei timori sulla ripresa dell’economia, con il nuovo allarme sulla tenuta dei conti pubblici irlandesi. E ad appesantire ulteriormente gli indici di Piazza Affari c’è stato poi il bilancio negativo di alcuni titoli le cui trimestrali non sono state accolte positivamente dal mercato. In questo scenario il gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha messo a segno performance in netta controtendenza: dall’inizio dell’anno, con l’indice della Borsa italiana che ha ceduto il 7.18%, il titolo Terna ha guadagnato il 12%. Un andamento decisamente migliore anche rispetto al settore delle utilities in Europa, negativo, sempre da gennaio, con un meno 8 per cento.

Nella stessa settimana di riferimento le Borse europee sono state caratterizzate da un andamento contrastato e dominato dall’incertezza, in un contesto che ha visto i mercati mondiali muoversi in direzione opposta, e con l’indice Morgan Stanley Msci World cresciuto di 1 punto percentuale. Sia in occidente che in oriente le contrattazioni sono state condizionate, prima dall’attesa e poi dagli effetti, delle elezioni di “midterm” americane e dall’annuncio del piano di stimolo all’economia Usa proposto dalla Federal Reserve. La Banca centrale statunitense ha annunciato il varo di un piano da 600 miliardi di dollari per il riacquisto di Tbond che dovrebbe iniettare nuova linfa nel sistema economico, ridando slancio ai consumi e abbassando la disoccupazione. E i due avvenimenti hanno riacceso le speranze di una ripresa dei mercati globali, guidata principalmente da un’accelerazione della congiuntura Usa.

Sui mercati finanziari europei il nervosismo ha però continuato a condizionare gli scambi. L’indice d’area Stxe 600 ha comunque chiuso l’ultima seduta della settimana in positivo (+0,42%). E così pure Londra e Francoforte, rispettivamente a +0,21% e +0,29%, hanno evidenziato segnali di recupero, mentre l’indice della Borsa di Parigi è rimasto invariato e Madrid ha ceduto l’1,65 per cento.

(Fonte: Terna WebMagazine)

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Flavio Cattaneo, AD Terna: due articoli da Repubblica del 18 ottobre 2010

Il 18 ottobre 2010 Repubblica.it pubblica due importanti notizie sui successi di Terna, AD Flavio Cattaneo.

Terna, via libera del CdA a vendita del Solare a Terra Firma

(Teleborsa) – Roma, 18 ott – Terna, SunTergrid Terra Firma Investments (GP) 3 Limited – società interamente controllata da Terra Firma Capital Partners III, L.P., hanno firmato un accordo per il trasferimento del 100% del capitale sociale di Rete Rinnovabile S.r.l., società interamente controllata di Terna, AD Flavio Cattaneo, attraverso SunTergrid

Flavio Cattaneo Terna Articolo su Repubblica

Il valore stimato dell’operazione, si legge nel comunicato di Terna, AD Flavio Cattaneo,  si attesta tra 620 e 670 milioni di euro ed è stato concordato modularmente sulla base degli impianti che, alla data del closing, previsto per il 31 marzo 2011 e subordinato alla realizzazione di alcune condizioni sospensive (tra cui l’approvazione del bilancio di esercizio di RTR al 31 dicembre 2010), beneficeranno alternativamente degli incentivi del Conto Energia 2010 o del Conto Energia dei primi mesi del 2011.
(…)
L’accordo prevede che Terna, AD Flavio Cattaneo, fornisca a RTR servizi di manutenzione e sorveglianza e monitoraggio degli impianti secondo contratti definiti nell’ambito dell’operazione di cessione di carattere pluriennale. Alla scadenza indicata dei singoli contratti di affitto, Terna, guidata da Flavio Cattaneo, rientrerà in possesso delle aree.
(…)
L’Amministratore Delegato, Flavio Cattaneo, AD Terna, ha commentato così l’operazione: “Siamo molto soddisfatti dell’accordo raggiunto. Abbiamo concluso un’operazione che fa bene a Terna, al paese e al sistema elettrico. Infatti, in tempi molto brevi, il management di Terna è riuscito a costituire, avviare e cedere una società, RTR, che sarà, al closing, il primo operatore unitario di fotovoltaico in Italia e tra i primi in Europa. La nuova società, con i circa 150 MWp farà crescere in un solo colpo di quasi il 10% l’attuale parco fotovoltaico italiano, consentendo un risparmio annuo di circa 135 mila tonnellate di emissione di CO2 nell’aria, importante contributo anche per la salvaguardia dell’ambiente”.

Terna: giornata positiva a Piazza Affari

(Teleborsa) – Roma, 18 ott – Giornata positiva per Terna, AD Flavio Cattaneo, a Piazza Affari. Piazza Affari ha premiato le operazioni concluse dall’azienda con un rialzo dello 0.96% e un valore di chiusura a 3,15 euro “piazzandosi” nel listino internazionale come miglior titolo regolato d’Europa

Flavio Cattaneo Terna Articolo su Repubblica

Il titolo del gruppo guidato da Flavio Cattaneo è stato sospinto al rialzo già dopo l’annuncio che il Cda ha approvato la distribuzione dell’acconto sul dividendo dell’esercizio 2010, di 0,08 euro/azione Inoltre un’ulteriore spinta verso l’alto è arrivata dopo che il CdA di Terna, AD Flavio Cattaneo,  ha dato l’OK alla vendita del Solare a Terra Firma per un valore stimato tra 620 e 670 milioni di euro.

(Fonte: la Repubblica.it)

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Flavio Cattaneo, AD di Terna: Dividendi I record di Piazza Affari

Borsa Da A2A a Telecom, da Enel a Terna, AD Flavio Cattaneo,  la mappa delle attese per il 2011
Con i prezzi piatti c’è chi può arrivare fino al 9%
Borsa piatta, cedole ricche. Se il Toro si fa desiderare non così avviene per i profitti che, almeno a giudicare dagli ultimi risultati semestrali, sono tornati a farsi vedere anche con una certa consistenza. Uno scenario che difficilmente s’invertirà nei prossimi mesi e così, almeno per il 2011, è probabile che si vada incontro a una ricca stagione di dividendi.

Flavio Cattaneo

In casa
Proprio grazie alla debolezza del mercato, infatti, chi investe oggi ha una buona probabilità di assicurarsi rendimenti invidiabili rispetto a quelli dei titoli di Stato, che, si veda il caso del 5 anni tedesco, viaggiano poco sopra l’l%. Prendendo in considerazione le blue chip (nella top ten delle Blue Chip da Corriere Economia 11 ottobre 2010, Terna, Flavio Cattaneo, compare al 5° posto) e le mid cap di Piazza Affari il rendimento dei dividendi sì pone oggi mediamente al di sopra del 4%, ma in diversi casi supera il 5%. Ai vertici della classifica delle società più generose con gli azionisti troviamo l’utility A2A che, con una cedola di 10 centesimi, rende, ai prezzi attuali di Borsa, quasi il 9%. Alle sue spalle Enel che tra qualche settimana pagherà un acconto sul dividendo dell’anno prossimo pari a 10 centesimi. Considerando il saldo, in arrivo nella primavera del 2011, la cedola dovrebbe salire a 27 centesimi pari a un rendimento del 6,9%. Al terzo posto Lottomatica che promette un dividendo del 6,4%. Ma la prima società tra quelle appartenenti alla top ten che distribuirà una cedola è Snam Rete Gas. Il 18 ottobre verrà staccata una cedola di 9 centesimi che, sommati al saldo in arrivo nel maggio 2011, faranno un «bottino» di 21 centesimi: il 5,6% di rendimento ai prezzi di oggi. Uno scenario positivo per chi ama il cassetto e le cedole che potrebbe durare ancora, almeno secondo Marco Paolucci amministratore delegato di Lux Gest Asset Management: «Non si vedono rischi eccessivi per quanto riguarda il trend dei profitti dei titoli italiani ad alto rendimento. Sono aziende abituate a lavorare con bassi tassi di crescita, attive in mercati regolamentati e poco o per nulla esposte al ciclo economico dei Paesi emergenti.

È questo il caso di: Enel, Telecom Italia, Terna, AD Flavio Cattaneo, Snam Rete Gas, e più in generale tutte le utilities». Telecom Italia in particolare si avvale sia di buoni fondamentali che di attese speculative. «In Brasile — continua Paolucci — prima o poi verranno generati importanti flussi di cassa. Ma anche nell’ipotesi in cui la società dovesse cedere tali asset, l’incasso sarebbe molto superiore rispetto alle attuali valutazioni di Borsa». Si pensi ai caso Repsol che ha venduto i propri asset brasiliani a investitori cinesi per circa 7 miliardi di dollari rispetto a una stima di mercato di 4 miliardi.

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Patrizio Pazzaglia, responsabile investimenti di Bank Insinger de Beaufort spiega: «A nostro avviso a parte i dividendi in distribuzione a breve, bisognerà verificare la tenuta dei profitti e quindi se gli attuali livelli di pay out (percentuale di utile distribuita come dividendo ndr) potranno essere mantenuti». Noi — prosegue Pazzaglia — abbiamo un’aspettativa positiva in quanto si è visto come le società siano diventate impermeabili alla volatilità dell’economia grazie agli incrementi della produttività e le azioni di ristrutturazione messe in atto in questi anni. Pazzaglia sottolinea come le maggiori prospettive di miglioramento siano quelle dei titoli bancari. «Rispetto al passato i pay out sono più bassi, ma in futuro cambieranno politica per fare contenti gli azionisti in particolare le Fondazioni. Oggi il rendimento di Unicredito e Banca Intesa è di circa l’l,5% ma ci aspettiamo che a breve si sposterà verso il 3%». E lo stesso discorso vale per le compagnie assicurative, sebbene in maniera meno marcata. Sul mercato sembrano esserci davvero tutte le condizioni per fare felici gli azionisti dopo che nel corso degli ultimi anni la politica dei dividendi si era fatta più restrittiva a causa della crisi. Certamente l’ipotesi non ancora tramontata di un nuovo minimo dell’economia e di conseguenza delle Borse, spinge a considerare ancora poco sostenibili gli attuali livelli di redditività ma, almeno nel 2011, la situazione sembra ormai consolidata.

Tratto dal Corriere Economia: Dividendi I record di Piazza Affari di ADRIANO BARRI’ 11 ottobre 2010

(Fonte: Corriere Economia)

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Borsa Virtuale: la simulazione di trading su Borsa Italiana

Borsa Italiana offre un utile strumento a chi muove i primi passi nell’ambito dei mercati finanziari: oggi infatti è possibile investire in Borsa in maniera “virtuale”, simulando strategie reali senza rischi.
Borsa Virtuale propone  strumenti per la simulazione del trading.

E’ possibile scegliere se monitorare i tuoi investimenti creando una tua personale e gratuita Lista Titoli, oppure entrare in competizione gratuita con gli altri Utenti nel Portafoglio Base.
Portafoglio Base è la simulazione gratuita che consente di creare un portafoglio titoli virtuale acquistando e vendendo gli strumenti finanziari quotati sui mercati di Borsa Italiana: è possibile quindi simulare un investimento in borsa, monitorarne il rendimento e valutarne le performances.

Se invece si è alla ricerca di una simulazione di tipo professionale c’è il Portafoglio Professional che è la simulazione che consente di creare un portafoglio titoli virtuale con funzionalità avanzate che consentono un maggiore realismo: infatti è possibile ricevere il pagamento dei dividendi dei titoli azionari, il pagamento delle cedole laddove presenti e il rimborso dei titoli a scadenza …e da oggi la versione Professional è ancora più realistica con la possibilità di inserire ordini, shortselling e Take Profit/Stop Loss.

Coloro i quali sono già iscritti al sito di Borsa Italiana possono accedere semplicemente inserendo username e password, per chi invece non lo fosse occorre compilare il form di registrazione.

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“Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012”. Lo scenario di ‘Basilea 3’.

Lo scenario di ‘Basilea 3’ al centro del convegno del 3 e 4 maggio 2010 a Roma  

 I temi legati alla riforma degli standard di Basilea saranno al centro del convegno “Basilea 3 – Banche e imprese  verso il 2012” organizzato dall’Abi il 4 e 5 maggio presso il Palazzo dei Congressi a Roma e dedicato agli scenari dopo la crisi, alle novità regolamentari e alle iniziative concrete per banche e imprese in questa prolungata fase di recessione economica e fragile ripresa. Nel  corso del convegno sarà presentata la Guida “Conoscere il Rating” – realizzata nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sui Rapporti banche-imprese, a cui partecipano oltre all’Abi tutte le principali rappresentanze di impresa  – un nuovo strumento per sviluppare maggiori competenze sulle metodologie e sulle tecniche di misurazione e  valutazione del rischio creditizio che sarà presto disponibile allo sportello.

La Guida di Bancaria Editrice “Conoscere il Rating – Come viene valutata l’affidabilità delle imprese con l’Accordo di Basilea”, verrà data in omaggio a tutti i partecipanti al convegno.

Info e iscrizioni: http://www.abieventi.it/eventi/1051

  

Basilea3: Abi, attenta valutazione per ridurre rischi d’impatto su ripresa      L’applicazione troppo rigida della riforma delle regole sul capitale potrebbe penalizzare l’evoluzione del quadro macroeconomico.  Necessari analisi d’impatto delle norme ed eventuale secondo giro di consultazione. I nuovi standard rischiano di irrigidire i criteri  di concessione del credito e compromettere la ripresa dell’economia. Questa la valutazione del settore bancario italiano alle proposte  del Comitato di Basilea contenuta nel position paper messo a punto dall’Abi      Migliorare la qualità del capitale senza penalizzare il sostegno delle banche allo sviluppo dell’economia, avere la  garanzia di un piano di gioco livellato e globale, condurre una scrupolosa analisi dell’impatto dei nuovi standard  anche a livello macro e prevedere un’ulteriore fase di consultazione dopo la prima calibrazione delle misure da  adottare. Un messaggio forte e chiaro quello che arriva dal settore bancario italiano espresso attraverso le risposte  fornite alla consultazione sulla riforma bancaria – terminata il 16 aprile – e contenute nelle 108 pagine del position  paper presentato dall’Abi al Comitato di Basilea e alla Commissione europea.    Tra le richieste prioritarie dell’Associazione bancaria un’attenta valutazione dell’impatto e degli eventuali effetti  dell’entrata in vigore delle nuove regole che non si concentri solo sul capitale, sulla redditività e stabilità delle  banche, ma che riguardi anche il quadro macroeconomico nazionale e internazionale, ancora caratterizzato dal  difficile andamento della congiuntura. Prime analisi evidenziano che nel prossimo decennio si avranno effetti  significativi misurabili in alcuni punti di perdita del Pil con un annesso costo in termini di disoccupazione. Pertanto,  è importante prevedere prima dell’effettiva entrata in vigore delle nuove regole una seconda fase di valutazione e  consultazione che coinvolga attivamente il mercato.    Le banche italiane auspicano che il nuovo framework sia implementato in maniera omogenea e coordinata a livello  europeo e internazionale con la definizione di un’unica tabella di marcia. In questo senso l’Abi suggerisce di  prevedere momenti di verifica dell’effettiva implementazione dei nuovi standard per monitorarne la progressiva  attuazione ed evitare arbitraggi regolamentari. A livello europeo è necessario assicurare il massimo raccordo tra le  nuove proposte del Comitato di Basilea e gli interventi già in atto o in corso di attuazione da parte del legislatore  comunitario.    L’Abi chiede di estendere le più stringenti regole prudenziali in discussione anche agli intermediari non bancari in  base al principio che attività equivalenti devono essere soggette a regole omogenee per evitare indebiti e pericolosi  vantaggi competitivi. Le nuove misure, inoltre dovranno tenere conto adeguatamente delle peculiarità giuridiche e  operative delle banche di credito cooperativo e della loro organizzazione a rete. Tali peculiarità  non trovano oggi  appropriata declinazione nel documento posto in consultazione.

 

L’Abi chiede di estendere le più stringenti regole prudenziali in discussione anche agli intermediari non bancari in  base al principio che attività equivalenti devono essere soggette a regole omogenee per evitare indebiti e pericolosi  vantaggi competitivi. Le nuove misure, inoltre dovranno tenere conto adeguatamente delle peculiarità giuridiche e  operative delle banche di credito cooperativo e della loro organizzazione a rete. Tali peculiarità  non trovano oggi  appropriata declinazione nel documento posto in consultazione.     Sul merito più specifico della proposta, le banche italiane chiedono clausole di salvaguardia (grandfathering)  adeguate nella loro durata e una profonda revisione di quanto ipotizzato dal Comitato di Basilea in tema di  deduzioni apportate al capitale regolamentare, soprattutto con riferimento al trattamento delle voci collegate alle  imposte anticipate e differite, agli interessi di minoranza e alle partecipazioni tra banche, assicurazioni e finanziarie.  In particolare, occorre evitare effetti distorsivi e penalizzanti e modificare radicalmente l’attuale proposta di  deduzione dal capitale delle attività per imposte anticipate – come quelle originate dalla svalutazione dei crediti – che  per la peculiarità del sistema fiscale assume una valenza fondamentale per il settore bancario del Paese.     L’Abi evidenzia , in linea con quanto sta emergendo in sede di Federazione Bancaria Europea, come sia  prematuro definire in questo momento eventuali buffer patrimoniali e come, invece, sia prioritario perseguire un  allineamento della normativa contabile tale da rendere le novità normative omogenee con i dati di bilancio.    I temi legati alla riforma degli standard di Basilea saranno al centro del convegno “Basilea 3 – Banche e imprese  verso il 2012” organizzato dall’Abi il 4 e 5 maggio e dedicato agli scenari dopo la crisi, alle novità regolamentari e alle iniziative concrete per banche e imprese in questa prolungata fase di recessione economica e fragile ripresa. Nel  corso del convegno sarà presentata la Guida “Conoscere il Rating” – realizzata nell’ambito dell’Osservatorio  Permanente sui Rapporti banche-imprese, a cui partecipano oltre all’Abi tutte le principali rappresentanze di impresa  – un nuovo strumento per sviluppare maggiori competenze sulle metodologie e sulle tecniche di misurazione e  valutazione del rischio creditizio che sarà presto disponibile allo sportello.

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Basilea3: Abi, attenta valutazione per ridurre rischi d’impatto su ripresa

L’applicazione troppo rigida della riforma delle regole sul capitale potrebbe penalizzare l’evoluzione del quadro macroeconomico. Necessari analisi d’impatto delle norme ed eventuale secondo giro di consultazione. I nuovi standard rischiano di irrigidire i criteri di concessione del credito e compromettere la ripresa dell’economia. Questa la valutazione del settore bancario italiano alle proposte del Comitato di Basilea contenuta nel position paper messo a punto dall’Abi.

Migliorare la qualità del capitale senza penalizzare il sostegno delle banche allo sviluppo dell’economia, avere la garanzia di un piano di gioco livellato e globale, condurre una scrupolosa analisi dell’impatto dei nuovi standard anche a livello macro e prevedere un’ulteriore fase di consultazione dopo la prima calibrazione delle misure da adottare. Un messaggio forte e chiaro quello che arriva dal settore bancario italiano espresso attraverso le risposte fornite alla consultazione sulla riforma bancaria – terminata il 16 aprile – e contenute nelle 108 pagine del position paper presentato dall’Abi al Comitato di Basilea e alla Commissione europea.

Tra le richieste prioritarie dell’Associazione bancaria un’attenta valutazione dell’impatto e degli eventuali effetti dell’entrata in vigore delle nuove regole che non si concentri solo sul capitale, sulla redditività e stabilità delle banche, ma che riguardi anche il quadro macroeconomico nazionale e internazionale, ancora

caratterizzato dal difficile andamento della congiuntura. Prime analisi evidenziano che nel prossimo decennio si avranno effetti significativi misurabili in alcuni punti di perdita del Pil con un annesso costo in termini di disoccupazione. Pertanto, è importante prevedere prima dell’effettiva entrata in vigore delle nuove regole una seconda fase di valutazione e consultazione che coinvolga attivamente il mercato.

Le banche italiane auspicano che il nuovo framework sia implementato in maniera omogenea e coordinata a livello europeo e internazionale con la definizione di un’unica tabella di marcia. In questo senso l’Abi suggerisce di prevedere momenti di verifica dell’effettiva implementazione dei nuovi standard per monitorarne la progressiva attuazione ed evitare arbitraggi regolamentari. A livello europeo è necessario assicurare il massimo raccordo tra le nuove proposte del Comitato di Basilea e gli interventi già in atto o in corso di attuazione da parte del legislatore comunitario.

L’Abi chiede di estendere le più stringenti regole prudenziali in discussione anche agli intermediari non bancari in base al principio che attività equivalenti devono essere soggette a regole omogenee per evitare indebiti e pericolosi vantaggi competitivi. Le nuove misure, inoltre dovranno tenere conto adeguatamente delle peculiarità giuridiche e operative delle banche di credito cooperativo e della loro organizzazione a rete. Tali peculiarità non trovano oggi appropriata declinazione nel documento posto in consultazione.

Sul merito più specifico della proposta, le banche italiane chiedono clausole di salvaguardia (grandfathering) adeguate nella loro durata e una profonda revisione di quanto ipotizzato dal Comitato di Basilea in tema di deduzioni apportate al capitale regolamentare, soprattutto con riferimento al trattamento delle voci collegate alle imposte anticipate e differite, agli interessi di minoranza e alle partecipazioni tra banche, assicurazioni e finanziarie. In particolare, occorre evitare effetti distorsivi e penalizzanti e modificare radicalmente l’attuale proposta di deduzione dal capitale delle attività per imposte anticipate – come quelle originate dalla svalutazione dei crediti – che per la peculiarità del sistema fiscale assume una valenza fondamentale per il settore bancario del Paese.

L’Abi evidenzia , in linea con quanto sta emergendo in sede di Federazione Bancaria Europea, come sia prematuro definire in questo momento eventuali buffer patrimoniali e come, invece, sia prioritario perseguire un allineamento della normativa contabile tale da rendere le novità normative omogenee con i dati di bilancio.

I temi legati alla riforma degli standard di Basilea saranno al centro del convegno “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012” organizzato dall’Abi il 4 e 5 maggio e dedicato agli scenari dopo la crisi, alle novità regolamentari e alle iniziative concrete per banche e imprese in questa prolungata fase di recessione economica e fragile ripresa. Nel corso del convegno sarà presentata la Guida “Conoscere il Rating” – realizzata nell’ambito dell’Osservatorio Permanente sui Rapporti banche-imprese, a cui partecipano oltre all’Abi tutte le principali rappresentanze di impresa – un nuovo strumento per sviluppare maggiori competenze sulle metodologie e sulle tecniche di misurazione e valutazione del rischio creditizio che sarà presto disponibile allo sportello.

Roma, Palazzo Altieri, 26 aprile 2010

A cura dell’Ufficio Stampa ABI.

Per ulteriori informazioni:

Ildegarda Ferraro – Responsabile Ufficio Stampa ABI

Tel. 066767596 – 066767411

[email protected][email protected]

Rosangela Iannicelli – Ufficio Stampa ABI – Tel. 066767388  – e-mail: [email protected]

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“Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012”, un appuntamento da non perdere

La chiave per interpretare correttamente lo scenario del dopo 2008/2009 è individuare con la massima attenzione gli scenari venutisi a creare e l’allineamento tra le imprese e il mondo bancario sui passi concreti da programmare da qui al 2012. Il convegno, organizzato da ABIEventi, rappresenta un momento chiave di approfondimento delle tematiche bancarie per l’attualità dell’argomento, l’ampiezza della partecipazione e l’opportunità di relazione dal vivo e online. Roma, Palazzo dei Congressi, 4 e 5 maggio 2010.
Il 4 e 5 maggio 2010 torna il grande evento ABI su Basilea 3, punto di riferimento per tutto il sistema bancario italiano. Al Palazzo dei Congressi di Roma si dibatterà sul tema chiave Basilea 3 e in particolare, come recita il sottotitolo, sugli “scenari dopo la crisi, le novità regolamentari, i passi concreti di oggi per le banche e per le imprese”.
L’evento “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012”, rivolto ad un target bancario, imprenditoriale, manageriale, finanziario, commerciale e legale, è imperdibile sotto molti punti di vista. Focalizzato sul tema del credito alle imprese, uno dei più critici e attuali nell’odierno scenario economico, rappresenterà un momento unico in Italia per ampiezza di partecipazione e per gli interlocutori istituzionali italiani ed europei coinvolti. I regulators (Banca d’Italia, il CEBS, la Commissione Europea), l’ABI, gli accademici più importanti e le banche, attraverso le circa 80 presentazioni, la ricchissima documentazione e i dibattiti, approfondiranno il tema Basilea 3, sul quale sussistono ancora molti dubbi, offrendo un’occasione di confronto dal vivo e di chiarimento imperdibile.
Partecipare per allinearsi con le nuove regole in vista del 2012
L’evento ABI rappresenta in Italia un momento unico per ampiezza di partecipazione. Non esserci vorrebbe dire perdersi il confronto dal vivo, nonché una documentazione ricchissima, considerato che ci saranno circa 80 presentazioni sui temi chiave. E anche l’aspetto relazionale è da ritenersi unico: la grande community che si creerà durante l’evento potrà trovare uno spazio dove continuare a condividere materiali ed esperienze, in attesa dell’evento successivo. Infatti, il sito www.abieventi.it   ospita un nuovo forum dedicato al convegno “Basilea 3”. Al momento sono state attivate tre differenti “stanze” di discussione: una, più di scenario, “Basilea 3: banche e imprese verso il 2012”; l’altra, più tecnica, “Basilea 3: le novità regolamentari”; e l’ultima, più generale, nella quale è possibile inserire domande e suggerimenti che verranno discussi al convegno.

Save the date:

“Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012” – 4 e 5 maggio, Palazzo dei Congressi, Roma.
Per maggiori informazioni e iscrizioni:
Segreteria organizzativa: tel. 06 86389705 – 06 86391684
Email: [email protected]
Sito: http://www.abieventi.it/eventi/1051

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On line il nuovo Forum di ABI Eventi sul convegno ‘Basilea 3’

Nell’ambito di questa strategia attenta alla dimensione “social” della rete, il sito www.abieventi.it ospita un nuovo forum dedicato al convegno “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012”, appuntamento chiave per l’intero sistema finanziario italiano, che si svolgerà il 4 e 5 maggio 2010 al Palazzo dei Congressi di Roma. Per fornire un ulteriore strumento di comunicazione e confronto a tutti gli operatori dell’universo finanziario, nel cammino di avvicinamento a Basilea 3, ABI Eventi ha deciso di sperimentare uno spazio on-line dedicato alle banche e alla imprese italiane, che possa aiutare i partecipanti del convegno a chiarire le tematiche affrontate, esprimere opinioni, confrontarsi.

Già ora, nelle settimane antecedenti il grande appuntamento del 4-5 maggio, sono state aperte alcune “stanze” di discussione dedicate ai macro-temi economici e finanziari, che saranno poi discussi nel convegno, ma non solo. Il forum resterà attivo anche durante e dopo l’evento, permettendo a tutti i partecipanti di proseguire il confronto on-line, approfondendo le problematiche che man mano emergeranno.

Per partecipare alla discussione basta collegarsi al sito di ABIEventi, aprire la pagina dedicata all’evento “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012” e andare nella sezione “Forum” (indirizzo URL: http://www.abieventi.it/eventi/1051/basilea-3-banche-e-imprese-verso-il-2012), dove si potranno leggere i vari interventi e aggiungere domande e risposte facilmente, lasciando nome, cognome e un indirizzo e-mail valido.

Al momento sono state attivate due differenti stanze di discussione: una, più di scenario: “Basilea 3: banche e imprese verso il 2012”; l’altra, più tecnica: “Basilea 3: le novità regolamentari”.

Il forum rappresenta un ulteriore strumento rivolto non solo a tutti i partecipanti all’Evento, ma anche a chi, non potendo essere presente fisicamente, vuole far parte della Community di Basilea 3.

Forum: http://www.abieventi.it/eventi/1051/basilea-3-banche-e-imprese-verso-il-2012

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Il convegno “Basilea 3”, l’appuntamento di riferimento per banche e imprese verso il 2012

In un momento storico in cui la complessità richiede competenze in continua evoluzione e un approccio di grande apertura ai problemi da risolvere e alle opportunità da cogliere, è fondamentale sviluppare le occasioni di riflessione qualificata che stimolino rinnovate interpretazioni e accrescano consapevolezza e cultura professionale.

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI), con l’obiettivo di presidiare tutte le tematiche chiave per il Sistema Bancario e il Sistema Paese ad esso collegato, è promotrice dell’appuntamento “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012Gli scenari dopo la crisi, le novità regolamentari, i passi concreti oggi per le banche e per le imprese”, che si terrà il 4 e 5 maggio 2010 al Palazzo dei Congressi di Roma.

Le tematiche

“Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012” rappresenta l’evento più importante dell’anno per l’estrema attualità della tematica; un appuntamento chiave per affrontare alcuni macro temi e per capire i punti cruciali e le novità della nuova regolamentazione e quali i passi fondamentali per affrontarle in vista dell’introduzione dei nuovi criteri a partire dal 2012. Il convegno si svilupperà su sessioni plenarie e sessioni parallele di approfondimento con specifici percorsi consigliati ai delegati di banche grandi e medio/piccole e su alcuni dei  temi più attuali quali la nuova architettura di vigilanza, la qualità del capitale, gli intermediari sistemici, la gestione delle crisi, il rischio di liquidità, i buffer anticiclici, il rischio di controparte e i rischi di mercato, il Crd, lo stato dell’arte del Pillar 2, il rischio di concentrazione, la leverage ratio e lo Stress Test. Un’ampia, attrezzata e moderna area espositiva, progettata con filosofia lounge per favorire in ogni modo il networking, sarà allestita nello spazio di fronte alla Sala Plenaria.

Un’occasione di cultura, di approfondimento ma anche di relazione

Il tema Basilea 3 sul credito alle imprese, in particolare, è uno dei più importanti e attuali sullo scenario economico. L’appuntamento “Basilea 3” rappresenta un momento unico in Italia per ampiezza di partecipazione, per posizionamento, per gli interlocutori istituzionali italiani ed europei coinvolti e un’occasione in cui i regulators, l’ABI, gli accademici più importanti e le banche vengono a raccontare e raccontarsi, offrendo un momento di confronto e di chiarimento unici.

Il valore aggiunto dell’essere presenti è inoltre dato, oltre che dalla ricchezza dei contenuti (circa 80 presentazioni sui temi chiave), dal networking e dalla relazione. In soli due giorni si possono incontrare tutti coloro che hanno un ruolo chiave sulla materia di ‘Basilea 3’ nelle banche, nelle imprese e nelle università.

Per partecipare a “Basilea 3 – Banche e imprese verso il 2012” è necessario isciversi compilando il form sul sito di ABIEventi.

Segreteria organizzativa: tel. 06 86389705 – 06 86391684

Email: [email protected] Sito: http://www.abieventi.it/eventi/1051

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Lo sviluppo della cultura dell’impresa bancaria e il convegno “Basilea 3. Banche e imprese verso il 2012”

L’Associazione Bancaria Italiana (ABI), promuove nella società civile e presso il sistema bancario e finanziario coscienza dei valori sociali e comportamenti ispirati ai principi della imprenditorialità e alla realizzazione di un mercato libero e concorrenziale. In questa ottica è promotrice, in collaborazione con ABIEventi, dell’evento: “Basilea 3. Banche e imprese verso il 2012”, in programma a Roma, presso il Palazzo dei Congressi, il 4 e 5 maggio 2010, evento che quest’anno si propone come guida verso Basilea 3 e un punto di riferimento per tutto il sistema bancario italiano.
L’evento rappresenta un appuntamento chiave per capire quali sono le novità regolamentari e quali i passi fondamentali per affrontarle, anche in vista dell’introduzione dei nuovi criteri a partire dal 2012.
Il convegno, nell’arco delle due giornate, si svilupperà su sessioni plenarie e sessioni parallele di approfondimento sui temi: nuova architettura di vigilanza, qualità del capitale, intermediari sistemici, gestione delle crisi, rischio di liquidità, buffer anticiclici, rischio di controparte e rischi di mercato, CRD, stato dell’arte del Pillar 2, rischio di concentrazione e leverage ratio, Stress Test, e sugli strumenti per supportare l’accesso al credito e la capitalizzazione delle imprese.

“Basilea 3. Banche e imprese verso il 2012” . Palazzo dei Congressi di Roma, 4 e 5 maggio 2010.

Informazioni:

Segreteria organizzativa:

tel. 06 86389705 – 06 86391684

Email: [email protected]

Sito: http://www.abieventi.it/eventi/1051

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Alessandro Marchesi, responsabile commerciale di Mediolanum Comunicazione, in diretta su Mediolanu Channel

La puntata di ieri sera, lunedì 23 novembre, di “Economia, quello che gli altri non dicono”, in onda su Mediolanum Channel, si è aperta con un annuncio stampa veicolante il concetto ‘capovolgi il tuo punto di vista’. È stato subito evidenziato il punto focale della trasmissione: ‘Comunicare positivo ai tempi della crisi’. Proprio a tal proposito Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione, ha sottolineato durante la trasmissione che: “Oggi è importantissimo comunicare ma molte aziende non ne hanno il coraggio ed è un grosso errore perché chi osa può avvantaggiarsi enormemente nei confronti dei competitors. In chiusura ha ribadito come “Tanti nuovi imprenditori sono nati durante una crisi perché si sono ritrovati a dover cercare nuove strade, nuove idee e quindi vincenti”.

Mediolanum Channel è su:
Sky, canale 803
http://www.mediolanumchannel.tv/

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Alessandro Marchesi ospite di Paolo Liguori su Mediolanum Channel

Questa sera, lunedì 23 novembre, alle ore 21.00 verrà trasmesso in diretta su Mediolanum Channel il programma”Economia. Quello che gli altri non dicono!”, che vuole dare un’alternativa a tutti quei media che, in un momento di crisi come quella che stiamo vivendo, danno un’informazione parziale e fermandosi troppo spesso ai luoghi comuni. Durante la trasmissione, condotta da Paolo Liguori, vengono presentati ospiti che raccontano il loro modo di vivere la crisi, le soluzioni che hanno trovato per non lasciarsi fermare, dando una visione economica “positiva”. Tra gli ospiti della serata Alessandro Marchesi, direttore commerciale Alboran, divisione di Mediolanum Comunicazione: “Comunicare ai giorni nostri vuol dire utilizzare la tradizione con l’innovazione: usare strumenti nuovi ma con criteri tradizionali”.
Satellite: Canale 803 di Sky
Link Sito: http://www.mediolanumchannel.tv

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Ancora echi da “Colazione a Mezzanotte”

Tre letture per emozionare, dare speranza e soprattutto ricordare che l’arte è ancora viva e pulsante.
Parole eleganti e toccanti si sono sentite durante “Colazione a mezzanotte”, anteprima del Mediolanum Market Forum, parole con cui si è voluta aprire una giornata dedicata all’economia ed alla crisi. I versi di Giuseppe Ungaretti che hanno emozionato profondamente il pubblico sono stati seguiti dalle parole di Ermanno Olmi , capaci di dare speranza in un momento di crisi profonda come quello in cui viviamo ed infine dal brano di Gianna Nannini in grado di richiamare quella spiritualità che troppo spesso oggi viene dimenticata.
In un luogo dove l’economia ha sempre regnato la poesia ha trovato uno spazio e lo ha usato per ricordarci che vive ancora. E le emozioni regalate dalle penne di tre grandi artisti risuonano ancora a Palazzo Mezzanotte, cercando di ricordare che arte ed economia devono tornare a camminare fianco a fianco come nel Rinascimento, uno dei periodi più lucenti della nostra storia che guarda caso è venuto dopo un periodo tra i più bui.
“La notte bella” di Giuseppe Ungaretti è stata la poesia che più ha emozionato la platea si può leggere qui di seguito:

Quale canto s’è levato stanotte/che interesse/di cristallina eco del cuore/le stelle/Quale festa sorgiva
di cuore a nozze/Sono stato/uno stagno di buio/Ora mordo come bambino /la mammella/lo spazio/
Ora sono ubriaco d’universo.

E’ possibile vedere tutti gli ospiti che sono stati presenti ed il video del format su Mediolanum Channel

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Alla sua V edizione il Mediolanum Market Forum diventa punto di riferimento del mondo dell’arte, dell’innovazione e della creatività coniugati con la finanza

Il mondo della finanza – grazie alle iniziative di Banca Mediolanum – intraprende con decisione il cammino per far tornare l’uomo al centro dello sviluppo.
Straordinaria affluenza all’edizione di ottobre 2009, con centinaia di domande di partecipazione rimaste inevase per la ridotta capienza del palazzo della Borsa di Milano, location dell’evento.
I temi in discussione e in approfondimento erano molteplici e complessi ma la centralità era rappresentata da una nuova visione etica come strumento per un’economia sostenibile. Questo nuovo approccio, tra l’altro condiviso anche negli ultimi due grandi meeting globali (USA e Turchia) insieme all’ingegno, alla creatività e ad una prospettiva ecologica è stato il grande protagonista del “Mediolanum Market Forum Ottobre 2009” e del nuovo format “Colazione a Mezzanotte”. A ciò si deve aggiungere, nel corso di una straordinaria giornata all’insegna della condivisione e della ‘contaminazione’, il grande impatto dato dalla presenza in sala di un cospicuo numero di artisti confluiti per il battesimo della “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”. L’editore ha presentato, infatti, una collana di libri realizzati in numero limitato con tecniche artigianali in collaborazione con RAM, una web radio sull’arte, un occasione di connubio tra arte antica e nuove tecnologie. Su questo primo tema ha preso l’avvio la giornata, allo spaccare delle ore otto di mattina. Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di Banca Mediolanum votato a promuovere attività legate alla cultura, per indagare sul ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea.

L’evento è stato trasmesso sul canale satellitare Medionalum Channel (Sky 803) ed in streaming su http://www.mediolanumchannel.tv e sul sito www.mediolanummarketforum.com, su questi portali è possibile vedere diversi contributi degli ospiti al Mediolanum Market Forum di ottobre 2008.

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In diretta dal Mediolanum Market Forum presso il palazzo della Borsa di Milano: Piu’ forti della crisi

Il Mediolanum Market Forum – Ottobre 2009, alla sua V edizione affronta l’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta, generando nuovi equilibri, nuovi scenari, nuove opportunità.

In questo blocco del programma si approfondirà il tema del valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno sconquasso in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: vengono presentati alcuni casi di successo.

Interverranno:
– Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.
– Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini
– Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum
– Oscar Giannino, Giornalista
– Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko
– Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.

Ecco le loro testimonianze.

Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.: “In questo anno difficile è stato possibile crescere ed acquisire quattro marchi storici, operazione già in atto da tempo. Soprattutto in tempo di crisi, puntiamo alla qualità della gestione , degli investimenti. Siamo preparati a sfruttare tutte le occasioni e cogliere il giusto momento. Aumentando le dimensioni possiamo puntare alla maggiore economia di scala; il denaro costa poco… è il giusto momento per fare acquisizioni. C’era la corsa da parte della banche per supportare il nostro progetto di espansione. C’è spazio per fare di più. Il valore delle aziende è sceso, questa è una crisi che riassetterà il tessuto economico. A riguardo dell’export: faremo una joint venture con un’azienda indiana; lì esporteremo la tecnologia che adottiamo, che permette una shelf life allungabile, dunque un risparmio notevole.

Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum:” Noi abbiamo conseguito risultati straordinari quest’anno, +110% rispetto allo scorso anno, nettamente superiori rispetto ai nostri concorrenti. Dobbiamo dire grazie al mix fra decisioni strategiche e opportunità di business. Quando l’anno scorso si parlava di mutui, abbiamo preso una decisione di tagliare i tassi dei mutui, non solo per i nuovi clienti ma anche per quelli che già avevano sottoscritto il mutuo. In tanti aspetti ci siamo posti diversamente dalle altre banche. Ci siamo evidenziati anche per la decisione, subito dopo il fallimento della Lehman, di non penalizzare i nostri clienti e di rimborsarli. Infine,abbiamo raddoppiato gli investimenti pubblicitari ed aumentato le trasmissioni sul nostro canale per tenere informato il mercato. Per il futuro punteremo a prodotti nuovi, come il conto Freedom con grandi vantaggi per il clienti, investiremo sempre in pubblicità e continueremo ad aumentare la formazione. Prevediamo nuovi corsi sia per i consulenti, sia per i manager, ma anche di tipo finanziario per i clienti”.

Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko afferma: “Il PIL è letteralmente precipitato nel 2008, e si prevede come data per la ripresa il 2017. Le aziende che non hanno preso dei provvedimenti in termini di costi rischiano molto, perché non c’è una ripresa a breve. Bisogna fare innovazione di prodotto, fare veri investimenti per innovazione vera, di prodotto e di processo. Per fare qualità a prezzi interessanti, bisogna fare innovazione di qualità e deve essere perseguita da tutti”.

Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini aggiunge: “L’approccio migliore per affrontare una crisi è aggredirla. Noi già alla fine 2007 abbiamo avuto prime avvisaglie, quindi dai primi mesi del 2008 abbiamo cominciato a fare strategie mirate, investendo moltissimo in formazione, creando una struttura commerciale con più venditori, aumentando la comunicazione. Prodotto, servizio e comunicazione sono i tre fattori principali per un’azienda. In questi momenti difficili bisogna investire sempre, avere la forza economica ed il coraggio. Quando nel 2000 tutti dicevano di dislocare all’estero io sono andato in controtendenza, e questa scelta mi sta premiando anche se allora non è stato facile. Il fatto che oggi il cliente guarda la provenienza del prodotto premia la nostra scelta. In sintesi: noi imprenditori dobbiamo sempre guardare avanti con ottimismo”.

Prosegue Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.: “Questa crisi è stata anomala perché divisa in più tempi. Noi da subito cercato di soddisfare meglio le esigenze del cliente.Siamo un’azienda famigliare e quindi abbiamo tempi decisionali brevi. Nel 2009 il trend, che per noi era in aumento, ha avuto un rallentamento, ma non un arresto. Abbiamo creato nuova sede che ci ha aiutato molto; abbiamo investito non solo in nuove risorse umane, ma anche nella loro formazione, ed abbiamo puntato molto anche nella comunicazione. Investendo anche nel sociale”.

Conclude Oscar Giannino,giornalista opinionista, : “Sì, ci sono tante opportunità in questa crisi. Ho un termometro aggiornato a ieri di tutto quello che fanno le aziende. Il dato è che i grandi gruppi hanno fatto tagli molto incisivi . Mentre prima si doveva fare outsourcing, oggi bisogna fare inforcing, investendo sulla formazione. Oggi la manifatturiera italiana non è morta, anzi è vitale più che mai.
Da aprile noi stiamo assistendo nel settore della manifattura ad un processo di dislocazione mondiale, soprattutto intorno alla Cina. Di fronte a questa sfida avremo una crescita come quella che si è vista dopo l’Euro”.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.com a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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Colazione a (palazzo) mezzanotte: ‘Dopo il ‘diluvio’ nel nome della contaminazione tra arte e finanza.

Nasce un nuovo format come anteprima del Mediolanum Market Forum in programma l’8 ottobre dalle ore 8: “Colazione a mezzanotte” nel quale verrà presentata – su invito di Banca Mediolanum – la nuova casa editrice “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”.
La parola d’ordine dell’incontro è ‘contaminazione’. Il mondo della finanza e dell’economia si incontra con quello dell’arte e della cultura: l’arte da mero investimento ritorna ad essere espressione profonda dell’anima, espressione che aiuta a riportare l’uomo al centro di tutte le attività, anche quelle dell’economia. Un compositore, Ennio Morricone, un poeta, Valentino Zeichen, uno scrittore, Paolo Maurensig, un musicista, Carlo Crivelli ed uno scultore, Getulio Alviani, sono invitati a raccontare la loro esperienza quali fautori dei preziosi volumi della casa editrice Arnoldo Mosca Mondadori. Presenzieranno all’evento Dora Stiefelmeier, Mario Pieroni, Cristina Mondadori, Livia Pomodoro e Sara Doris oltre naturalmente a Arnoldo Mosca Mondadori. L’organizzazione dell’incontro è a cura di Mediolanum Comunicazione-Divisione Alboran.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.it a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

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“Mediolanum Market Forum – ottobre 2009”. DOPO IL DILUVIO

30 settembre 2009. Si avvicina la data della quinta edizione del “Mediolanum Market Forum”, che si terrà giovedì 8 ottobre 2009 con diretta su Sky e sul web dalle ore 9.30 alle 13.40 presso Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari, Milano.
Il convegno verrà trasmesso in tutta Europa in doppio audio (italiano e inglese) sul canale satellitare Mediolanum Channel (Sky 803) ed in streaming worldwide su internet (www.mediolanumchannel.tv) in 3 lingue (italiano, inglese e spagnolo).
La struttura generale del Forum prevede una ripartizione in 4 blocchi, moderati da Andrea Cabrini, Direttore di Class – Cnbc. La partecipazione è strettamente ad invito.

Introduzione
Obbiettivo principale di questa edizione del Mediolanum Market Forum sarà quello di valutare quali siano le mosse e gli atteggiamenti più adatti per cogliere i segnali di ripresa che giungono da diverse parti. Siamo probabilmente al guado della grande crisi, ma è necessario saper leggere nel modo corretto tutti gli indicatori – non sempre omogenei – che giungono da mercati, economia reale, media e istituzioni. Come ci si comporta allora dopo il diluvio?
L’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta sta generando nuovi equilibri, nuovi scenari e nuove opportunità. Una nuova etica sembra essere lo strumento per un’economia sostenibile del domani; e poi l’ingegno e la creatività, la capacità cioè di innovare prodotti e processi produttivi in modo più efficiente, economico ed ecologico. Siamo dunque in una fase estremamente turbolenta: la ripresa è visibile all’orizzonte, ma nel breve periodo potrebbero prevalere ancora timori, incertezze e impulsività.
Di questo nuovo mondo che si sta generando bisognerà imparare le regole, capirne le opportunità e conoscerne alcuni meccanismi. Ecco allora che i protagonisti dell’economia e del mondo bancario potranno chiudere il Forum cercando di delineare il profilo del dopo-crisi, così che la ripresa non diventi un panorama sconosciuto nel quale rischiare di perdersi, ma un mondo migliore colmo di opportunità e regole più solide per tutti. Il convegno è presentato da Banca Mediolanum e organizzato da Mediolanum Comunicazione.

Gli argomenti affrontati durante l’incontro

ORE 8.00
Anteprima della Arnoldo Mosca Mondadori Editore.

ORE10.30
PIU’ FORTI DELLA CRISI
Il valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno stravolgimento in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: alcuni casi di successo.

ORE 11.15
L’ANNO CHE VERRA’
I settori e le innovazioni su cui puntare per una ripresa ancor più impetuosa. La velocità del progresso (tecnologico, informatico, nelle comunicazioni) come una costante in continuo aumento nel corso della storia: un moltiplicatore di opportunità col quale non sempre è facile stare al passo. Verranno presentati e raccontati alcuni esempi concreti di produttività, imprenditorialità e ingegno.

ORE 12.20
QUELLO CHE SERVE ALLA GENTE
Negli ultimi 20 anni l’atteggiamento e la consapevolezza dei consumatori sono cambiati come pure gli stessi meccanismi di domanda-offerta. Oggi, aziende ma soprattutto banche, imprese e mondo della consulenza stanno davvero dando ai consumatori ciò di cui hanno bisogno? Quali sono le priorità? Etica nel mondo degli affari e nella fruizione delle risorse: ‘business oriented’ o ‘customer oriented’? L’importanza di una corretta ed efficace comunicazione; i guasti di una cattiva comunicazione; l’importanza di saper ascoltare.

ORE 13.00
IL PARADISO PERDUTO
Il grande nodo dello Scudo Fiscale, tra etica e opportunità. Un’operazione coordinata dai più importanti paesi del mondo che potrebbe portare in Italia alcune centinaia di miliardi di Euro. Dove confluirà o dove dovrebbe confluire questa liquidità? Che contributo potrà dare alla ripresa economica? Avrà conseguenze sui mercati e sull’economia del Paese?

Diretta dalle ore 9.30 su Mediolanum Channel Sky 803 ed in streaming worldwide su www.mediolanumchannel.tv

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Giuseppe Mascitelli: vision, tecnocreatività e ‘wearable technology’

Milano, 26 settembre 2009. L’anno Europeo della Creatività e Innovazione (“The European Year of Creativity and Innovation 2009”) ha portato alla ribalta, durante il periodo più impegnativo della crisi mondiale, l’importanza del concetto di innovazione coniugato con quello della creatività e sull’argomento è stato intervistato Giuseppe Mascitelli, AD di Mediolanum Comunicazione.
Ecco l’intervista avvenuta durante la preparazione di un evento che si terrà a Palazzo Mezzanotte di Milano nei primi giorni di ottobre.

Nei periodi di recessione, come quello che stiamo vivendo, qual è il ruolo che devono svolgere la creatività e l’innovazione?

“La creatività, in questo particolare momento, diventa la medicina per guarire, ma con questo non intendo la medicina da ‘pronto intervento’ bensì quella che saprà, passato il momento di emergenza, essere la vera linfa vitale della ripresa che sta già mostrandosi in questo finale di anno…’.

‘Gente Money’ del gennaio 2001 pubblicava una sua intervista riguardante Planet Alboran, una web tv antesignana con oltre 50 canali tematici, intervista in cui testualmente asseriva: “Con il progetto Planet Alboran vogliamo essere soprattutto multicanale: i nostri programmi si ricevono via satellite, via cavo, con modem normale o con Adsl. Stiamo anche sperimentando un formato per cellulare. Tv, pc o cellulare non importa il media di arrivo…”.
Quello che affermava ben 8 anni fa risulta ancor oggi di massima attualità: possedeva la sfera magica per vedere il futuro?

“La mia formazione a Urbino nella facoltà di filosofia e la frequentazione di un gruppo di lavoro capeggiato dalla Jervis Comba, mi ha aiutato a non accontentarmi mai e di cercare sempre il ‘non-visto’ …. Anche ora, in cui mi adoperando per la contaminazione tra un linguaggio teatrale e polisensoriale con uno tecnologicamente avanzato, mi sento di portare un messaggio di innovazione. Continuo a ripeterlo e lo ribadisco anche in questa occasione: il concetto di ‘Tecnocreatività’, da me espresso nei primissimi anni ’90, è il riassunto della tendenza vincente in questi anni di forte trasformazione”.

Per concludere. Tutti ora parlano di web, social network, interazione computerizzata e lei invece, grazie alla partnership, fatta già qualche anno fa, con Mobango, una Mobile Company, guarda alla telefonia mobile e alle opportunità che potrebbe generare: non si stanca di essere sempre avanti di un passo?

“Come diceva Walt Disney bisogna guardare sempre avanti e nel caso decidessimo di voltarci verso il passato deve servire solo per essere più attenti ed esperti nell’affrontare le nuove sfide; ma per capirle in profondità è necessario avere dimestichezza con un approccio di stampo culturale/antropologico che ci insegna come i simboli, i valori e le idee condivise possono appartenere a specifiche comunità e diventare il vero ‘collante’ per tenerle vive e coese. L’interazione applica questo concetto e Mobango – una delle prime community per mobile nate in internet con quasi 5 milioni di utenti iscritti – rappresenta un’ulteriore evoluzione: l’essere ‘wearable’, proprio dei cellulari preannuncia come il concetto di condivisione e social networking si appresti a diventare ‘indossabile’ “.

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Nasce “FinanzaOk – la finanza per tutti”

Si comunica la nascita di un nuovo sito internet dedicato al mondo dell’economia e della finanza. In un momento in cui la finanza è al centro delle notizie, dove tutte le persone più o meno indirettamente sono coinvolte dall’evolversi della situazione dei mercati finanziari, nasce questo progetto per portare meggior informazione a tutti coloro che non vogliono più rimanere all’oscuro in questa realtà, che se conosciuta a dovere, può rivelarsi fantastica e ricca di opportunità.

Articoli aggiunti quotidianamente, o quasi, percorreranno l’intero mondo della finanza coprendo vari aspetti e tematiche di interesse degli investitori. Una panoramica generale verrà progressivamente approfondita per fornire anche a chi non fosse alle prime armi degli utili strumenti di riflessione e analisi.

In aggiunta a una parte probabilmente di stampo maggiormente teorico, sarà premura affiancare consigli di natura prevalentemente pratica per fornire metodiche applicabili nell’analisi degli strumenti finanziari.

Scopo dichiarato è quindi diventare risorsa di riferimento per il panorama finanziario, senza sordarsi però il pubblico a cui ci si rivolge, tenendo di conseguenza un profilo che consenta un facile accesso e una facile comprensione anche ai meno esperti.

FinanzaOk.it aspetta solo di essere visitato ed inserito tra i preferiti per rimanere continuamente aggiornati e per approfondire la tematica trattata.

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Bundstrategy.com: il portale per gli investimenti in Borsa

La web agency Dysotek è lieta di presentare Bundstrategy.com (http://www.bundstrategy.com), il sito di consulenza finanziaria per gli investitori in Borsa.
Bundstrategy.com è un portale amministrato da un Team di professionisti nel settore dei mercati finanziari, che da molti anni studiano i flussi e le dinamiche dei prezzi delle piazze Borsistiche.
Lo Staff si prefigge di offrire una consulenza professionale, in ambito finanziario, per permettere all’investitore di generare profitti costanti e duraturi nel tempo.
Il progetto è stato realizzato dalla nostra web agency con le più moderne e stabili tecnologie web oriented: XHTML, CSS, PHP e MYSQL.
Il sito ha ottenuto la validazione sul codice XHTML (in quasi tutte le pagine) e CSS da parte del W3C.
Il portale è stato localizzato nelle 5 principali lingue europee: Italiano, Inglese, Francese, Spagnolo e Tedesco.
Abbiamo sviluppato un prodotto con un design accattivante e d’impatto, semplice da navigare e professionale.
Il portale offre diversi servizi: notizie, risorse online, aree informative con grafici e dati finanziari.
Le news del sito possono essere lette dagli utenti anche tramite tecnologia Feed RSS.
Un sistema di abbonamento permette agli utenti d’iscriversi al sito, tramite corrispettivo di un pagamento mensile o annuale, e di accedere alle aree dedicate ai clienti abbonati.
E’ anche disponibile un’abbonamento trial da 7 giorni per provare gratuitamente i servizi di consulenza finanziaria offerti dal sito.
I servizi forniti dalla nostra web agency hanno rispettato in pieno tutti gli obiettivi richiesti dallo Staff del sito, il quale si è dichiarato estremamente soddisfatto del lavoro svolto.
Il Team di Bundstrategy.com può ora quindi presentare online, in modo professionale, informazioni, grafici e aggiornamenti sul mondo finanziario.
Come sempre è disponibile nel nostro sito una pagina dedicata al cliente con la case history del servizio (http://www.webmastercf.com/case-history-bundstrategy.htm).
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Comunicato inviato dall’ufficio stampa della Dysotek.
La Dysotek offre servizi web e soluzioni professionali per le aziende.
I nostri servizi sono già stati scelti con successo da diverse imprese ed enti, sia italiani che internazionali.
Contattateci per maggiori informazioni sui nostri servizi d’informatica.
# Numero Verde: 800.135856
# Fax: 178.4415041
# E-mail: [email protected]
# Skype: fracalvi
# Sito: dysotek.it
# Sede: Via Salemi 33, 56121 Pisa – località Riglione (PI)

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La Borsa italiana: cos’è e come funziona

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  • 3 Ottobre 2008

La Borsa è un mercato fondato su regole precise in cui vengono scambiate determinate merci, che possiamo definire “strumenti finanziari“. Le merci scambiate in Borsa sono soprattutto azioni, quote parte del capitale sociale di un’azienda, ma non solo. Rispetto al passato nella Borsa non vi è più nulla di fisico: il salone delle grida, gli agenti di cambio…sono un lontano ricordo e, ormai dal 1994, l’intero listino è informatizzato.
Da ciò deriva la possibiltà, ormai nota, del Trading online, uno strumento che consente di operare in borsa anche ai piccoli risparmiatori.

Solitamente, quando si parla di Borsa, si pensa immediatamente alle azioni, ma la Borsa è in realtà un mercato diversificato, dove sono trattati strumenti finanziari sempre più complessi. Proprio a causa di quest’ampia varietà di prodotti, si è reso necessario nel tempo ripartire la Borsa in più segmenti, secondo la logica di “un mercato per ogni tipologia di strumento finanziario“. I mercati regolamentati operanti nel nostro paese sono diversi.

A seconda dei prodotti finanziari scambiati, la borsa si articola in comparti operativi: 1) Azionario (MTA – Mercato Telematico Azionario), in cui si scambiano i titoli azionari quotati in Borsa. A sua volta, questo mercato si suddivide in: a. Blue Chip, b. Star, c. Standard, d. MTA International, e. MTF (Mercato Telematico dei Fondi). 2) SEDEX , 3) After Hours (TAH), 4) MOT (Mercato Telematico dei Titoli di Stato e delle Obbligazioni), 5) Contratti a premio (MTR), relativi ad azioni, obbligazioni convertibili, warrant quotati e diritti di opzione, 6) IDEM (Italian Derivates Market).

Nuovo Mercato. È un mercato che si rivolge alle imprese dotate di maggiori contenuti innovativi e con alte prospettive di crescita. Permette inoltre di dare una forte visibilità europea alle imprese quotate, in quanto il Nuovo Mercato fa parte del circuito Euro.NM, alleanza di mercati azionari per le imprese innovative.

Mercato ristretto. È il mercato in cui vengono negoziate azioni, obbligazioni e warrant che non sono ammessi alle contrattazioni ufficiali di Borsa: tale mercato presenta infatti criteri di ammissione alle quotazioni meno severi rispetto al mercato principale, ma offre comunque all’investitore le stesse garanzie del mercato maggiore.

IDEM (Mercato Italiano dei Derivati). Nell’IDEM vengono trattati gli strumenti derivati come i contratti futures e i contratti di opzione aventi come attività sottostante strumenti come i tassi di interesse, valute…

Mercato dei blocchi. In esso troviamo pacchetti di azione, appunto “in blocco”, ovvero con quantitativi così alti che la loro negoziazione sul mercato azionario principale uno spostamento delle quotazioni (verso l’alto in caso di un grosso ordine di acquisto, verso il basso in caso di vendita): per evitare questa situazione è stato previsto di scambiare questi pacchetti in tale mercato.

Terzo Mercato. È un mercato non regolamentato. Le contrattazioni, infatti, avvengono “spontaneamente” in un locale presso Piazza Affari, dove gli intermediari si scambiano titoli non ancora quotati nel mercato regolamentato.

Le possibilità, per chi vuole investire parte dei propri risparmi in Borsa, sono divrse: 1) essere un investitore individuale e agire in piena autonomia (attraverso il trading, lo strumento più immediato e meno costoso; appoggiandosi alla propria banca); 2) scegliere la strada del risparmio gestito, affidandosi a un professionista dell’investimento (si possono sottoscrivere quote di un fondo o affidarsi a una gestione patrimoniale).

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FOREX: UN’ENTRATA EXTRA

Negli ultimi anni sono diventati sempre più diffusi metodi e tecniche per avvicinare il mercato della borsa anche ai singoli cittadini che avevano qualche risparmio da investire.In questo panorama il forex è uno dei migliori sistemi per poter guadagnare senza rischiare grossi capitali e senza avere conoscenza tecniche approfondite.Prevede un investimento minimo ( a partire da $ 50) e nessuna competenza economica relativamente alle operazioni in borsa.La prima cosa da fare è quella di aprire un conto virtuale con uno dei tanti brokers ed iniziare a familiarizzare con la piattaforma che ti permette di effettuare le operazioni. L’elemento positivo è il fatto che puoi iniziare ad operare utilizzando soldi virtuali ovvero senza utilizzare i tuoi soldi veri!Solo dopo che hai capito come funziona davvero il sistema allora sì che potrai iniziare con un piccolo investimento ( $ 50 minimo).Penso sia un modo come un altro per fronteggiare questo periodo di crisi economica creandosi un’ entrata extra.

http://www.autostima.net/shopping/prodotto.php?id_prodotto=195&pp=7256

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