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SAVE THE DATE: 1° Convegno sulla Sicurezza per le Infrastrutture Critiche

Roma – 18 Settembre 2014, 1° Convegno sulla Sicurezza per le Infrastrutture Critiche organizzato dal Gruppo DAB Polo Tecnologico Sicurezza in partnership con l’Associazione Italiana Infrastrutture Critiche – AIIC dal titolo “Security Management delle Infrastrutture Critiche. Soluzioni a Confronto per una Gestione Sostenibile“.

Durante la giornata saranno esaminati i temi relativi alla Sicurezza Fisica delle infrastrutture che, per la loro importanza e strategia, sono definite da diversi punti di vista critiche:

  • Business Continuity, garantire la continuità dei processi e delle procedure.
  • Advanced Risk Management, individuare le misure di Sicurezza per il miglioramento ed il controllo al fine di massimizzare l’efficacia e l’efficienza.
  • Ottimizzazione dei costi, minimizzare i costi totali di Sicurezza e favorire la creazione del valore.

L’evento si terrà a Roma dalle ore 9:30 alle ore 13:00 presso la Sala Convegni del Gruppo DAB Polo Tecnologico Sicurezza.

La Sala Convegni sarà officina di idee per diffondere la Cultura della Sicurezza e promuovere innovazione.

La partecipazione è gratuita.

Per maggiori informazioni: www.gruppodab.it

 

 

Ufficio Stampa Gruppo DAB SpA

Via Tiburtina 1135 – 00156 Roma

Tel. + 39 06 412121

e-mail [email protected]

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fabbricadigitale ha ottenuto la certificazione di Continuità Operativa BS25999 (Business Continuity)

fabbricadigitale, nell’ottica di migliorare costantemente il proprio modello organizzativo e raggiungere i massimi livelli qualitativi dei servizi erogati, è tra le poche società italiane ad avere ottenuto la certificazione BS25999 riguardante la Continuità Operativa (Business Contuinity).
La BS25999 garantisce all’azienda, attraverso una strategia di resilienza, di operare ad un livello qualitativo predefinito anche in caso di condizioni avverse o catastrofiche.

 

Recentemente, a fronte delle numerose scosse di terremoto percepite nella nostra area, il fatto di avere accolto in azienda una serie di processi e contromisure per affrontare situazioni critiche ci rendono orgogliosi della nostra azienda. Questo aspetto pensiamo possa essere un grande valore aggiunto anche per i nostri partner e clienti con i quali da sempre vogliamo istaurare un rapporto di fiducia reciproco.

Questa nuova certificazione, sommata alle altre già acquisite negli anni , è sinonimo della volontà di fabbricadigitale di garantire ai propri stakeholders i massimi livelli di sicurezza e affidabilità, motivo per il quale ci stiamo già preparando per adattarci al nuovo standard ISO22301.

 

http://www.fabbricadigitale.it/nuovo-di-fabbrica/comunicati-stampa/siamo-certificati-BS25999-business-continuity.html

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Soluzioni anti “network downtime” – la ricetta di KEMP Technologies

La maggior parte delle aziende dipendono ormai da internet e da applicazioni web-based per la conduzione delle proprie attività. I manager IT si confrontano con una gestione necessariamente dinamica delle risorse di rete necessarie a tali applicazioni. Che si tratti di e-shops che basano il proprio successo commerciale su applicazioni web o di organizzazioni che dipendono dalle informazioni fornite loro attraverso il web, garantire la disponibilità continua dei servizi di rete si impone sempre più spesso come priorità.

Arcene (BG) – Il problema di fondo è semplice: un sito o applicazioni fruibili via web non accessibili o lente frustrano i clienti, che abbandonano repentinamente il sito o l’applicazione. Se il reparto IT non è conscio di eventuali problemi di accessibilità, l’azienda difficilmente prenderà seriamente eventuali lamentele in merito al sito o all’applicazione web, generando involontariamente un circolo vizioso che equivale – a livello globale – ad un’inavvertita defenestrazione di milioni di dollari di fatturati. L’indisponibilità o la carente fruibilità dei servizi di rete può mettere in ginocchio qualsiasi azienda e sembra presentarsi sempre nel momento peggiore. Conoscere e comprendere l’utilizzo delle applicazioni web ed il traffico da esse generato può aiutare a prevenire futuri mal di testa a fronte di cambiamenti oggi sempre più inattesi e picchi di traffico improvvisi. Analizzando i seguenti punti i manager IT possono ridurre tali evenienze:

1. Impiego delle piattaforme internet aziendali.

In primis è necessario comprendere come viene impiegato il sito aziendale. Il tipo di traffico ed i picchi associativi dipendono dalla tipologia del sito, è un e-shop? Un sito multimediale? Una piattaforma di servizi hosted che offre accesso remoto via web alle applicazioni aziendali? Sono noti orari particolari durante il giorno in cui si instaurano picchi di traffico o periodi dell’anno in cui vengono lanciate eventuali promozioni? Che contenuti offre il sito? Ci sono molti video o immagini da visualizzare o è un sito più testuale? Tutti questi elementi determinano strategie infrastrutturali diversificate. Oggi sono disponibili numerosi strumenti di monitoraggio della rete che favoriscono una più profonda comprensione dell’impiego attuale delle risorse web e una più concreta previsione dei trend futuri.

2. I server

Quanti server vengono impiegati in azienda? Ad un certo punto sarà necessario aggiungerne di nuovi, ma se non si coordina il traffico su tutti i server tale investimento non darà i frutti sperati. Il traffico può essere gestito con soluzioni intelligenti, in grado di coordinare i flussi dietro le quinte indirizzando il traffico su uno o sull’altro server in modo affidabile. Esistono application delivery controller (ADC) che distribuiscono il traffico su due o più server attraverso una serie di algoritmi di bilanciamento e regole di switching dei contenuti, che indirizzano il traffico sui server che, in un dato momento, offrono

le migliori prestazioni. Tali soluzioni avanzate, proposte sia come device hardware sia come software per piattaforme virtuali, sono ormai disponibili sul mercato a condizioni decisamente abbordabili.

3. Delocalizzazione dei server

Un sito può essere irraggiungibile per più motivi, da un improvviso picco di traffico ad un attacco DoS (Denial of Service), dal black-out al malfunzionamento dello switch o dei server impiegati. E’ necessario valutare se sia opportuno mantenere tutti i server in uno stesso luogo o se non sia meglio mettere altrove eventuali server applicativi aggiuntivi. Esistono ADC in grado di operare su più location. In questo caso, qualora i server posti in un dato luogo diventino troppo lenti o addirittura inaccessibili l’infrastruttura presente in una seconda location può farsi carico del traffico applicativo proveniente dai server lenti o indisponibili della prima location, garantendo la costante operatività aziendale.

4. Applicazioni che richiedono “persistenza”

La maggior parte delle applicazioni di tipo transattivo salvano temporaneamente informazioni sullo “stato della sessione” o altri dati prima che essi vengano archiviati in via definitiva nel log dell’applicazione. La funzione di “persistenza” dei server o della sessione indirizza un dato utente sempre allo stesso server per l’intera durata della “sessione”, onde garantire all’utente un’esperienza di fruizione del sito positiva e lineare. Ad esempio il carrello di un sito e-commerce deve essere dotato di tale funzione in modo da consentire al cliente di collegarsi allo stesso web server per l’intera durata della sessione senza perdere tutti i dati inseriti nel carrello. In caso di improvvisa indisponibilità del server, un ADC è in grado di mantenere inalterati tutti i dati, trasportando l’intera sessione su un altro server, in modo trasparente per l’utente.

5. Copertura dei server

Se un server diventa inaccessibile, l’ADC è in grado di metterlo off-line e di reindirizzare il traffico ai server restanti. Questa funzione è chiamata failover e richiede capacità avanzate di monitoraggio dello stato operativo del server, onde identificarne tempestivamente eventuali crolli di performance o l’indisponibilità ed inoltrare immediatamente il traffico ad un altro server. In questo modo, tutte le applicazioni impiegate in un’azienda vengono dotate della alta disponibiità di norma garantita solo per applicazioni critiche, semplificando l’infrastruttura e riducendo nel contempo i costi operativi.

I server gestiscono enormi quantitativi di dati e nelle attuali infrastrutture di rete si possono instaurare colli di bottiglia che rallentano le applicazioni web-based, un guaio se proprio in quel momento si registra un traffico elevato. Per le aziende tali evenienze possono dar luogo alla perdita di potenziali clienti / acquirenti e alla riduzione della produttività degli impiegati. Una gestione adeguata del traffico consente di individuare eventuali picchi e di indirizzare il traffico su server meno utilizzati, ottimizzare quindi con effetto immediato le prestazioni delle applicazioni ed evitare direttamente di chiedersi se una carente fruibilità dei servizi di rete può sotterrare l’azienda.

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Business continuity e attività bancarie

Con il termine business continuity si intende la capacità di una banca, o in generale di qualsiasi realtà imprenditoriale, di continuare a pianificare la propria attività anche in periodi di crisi, come ad esempio un evento catastrofico, un attacco terroristico o informatico, e molto altro ancora. Ed è inutile sottolineare come, in tempi incerti e di crisi come quelli odierni, il piano di business continuity sia diventato, mai come oggi, una necessità.

Finalità del documento sono dunque quelle di consentire una stima del danno economico in caso di emergenza, nonché di pianificare eventuali riprese per l’attività della realtà imprenditoriale o bancaria. Per questo, il piano di business continuity deve contenere una serie di informazioni indispensabili per la gestione della crisi: indicazione delle figure coinvolte e descrizione dei piani di attività che vede coinvolte ognuna di esse ed una eventuale documentazione di supporto.

Otre che agli interessi prettamente economici , il piano business continuity bancario è utile per salvaguardare la propria credibilità e immagine, in un mercato globale in cui le informazioni viaggiano ormai alla velocità di un click.

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