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Carcere di Milano Bollate: Straordinaria conferenza di presentazione del concorso “26motiviperfarearte” con l’ideatore Vittorio Gucci, Antonio Vandoni e il manager Salvo Nugnes

Il Carcere di Milano Bollate ha visto la presenza di un evento d’eccezione, che si è tenuto dinanzi ai detenuti in data Giovedì 2 Ottobre 2014: la conferenza di presentazione dello straordinario concorso denominato “26MotiviPerFareArte” in presenza del suo ideatore, Vittorio Gucci, noto personaggio del mondo della musica e dello spettacolo, del Direttore di Radio Italia Antonio Vandoni, membro della giuria di qualità e del manager produttore Salvo Nugnes, che li ha affiancati in qualità di relatore durante l’incontro. 

Di recente si è tenuta la conferenza stampa ufficiale presso lo storico contesto della “Milano Art Gallery” dove nella sala gremita di Tv e giornalisti Gucci, insieme ad illustri giurati tra cui Giorgio Forattini, Cristiano De André, Antonio Vandoni ha spiegato le fasi salienti in cui si svolgerà lo strepitoso concorso. In collegamento telefonico dalla Corsica è intervenuto il professor Vittorio Sgarbi, presidente di giuria, che ha speso parole di lodevole compiacimento per l’iniziativa, che avrà tra i 26 vincitori designati anche un detenuto artista di bollate.

Gucci racconta “L’idea nasce ormai 3 anni fa. L’emozione è molta, perché siamo finalmente giunti alla fase del -debutto ufficiale-. Il 26 non è un numero scelto casualmente. Infatti, da sempre mi accompagna nella vita, anche se purtroppo sono nato il 25 alle 23.55, ma festeggio comunque il compleanno il 26”. E proseguendo precisa “Saranno proprio 26 i giovani artisti vincitori del concorso, di cui 24 selezionati tramite il web e provenienti dagli istituti scolastici e dalle accademie, uno sarà scelto tra i carcerati di Bollate e uno presso la comunità Exodus di Don Antonio Mazzi. Le opere d’arte selezionate verranno poi riprodotte in capi d’abbigliamento, occhiali da sole, scarpe, accessori vari e molto altro. L’idea portante di questa iniziativa è finalizzata a offrire una concreta opportunità ai giovani artisti emergenti distribuiti nell’intero comprensorio territoriale italiano di dare spazio alla propria vena creativa, stimolandoli ad esprimersi con massima libertà e fantasia sul motivo trainante del loro fare arte”.

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Grande evento al Carcere di Bollate a Milano che terrà un straordinario incontro con Cristiano De André in conferenza autobiografica affiancato dal manager Salvo Nugnes

Continua con grandi ospiti il calendario delle iniziative a scopo benefico solidale per i detenuti, all’interno del Carcere di Bollate a Milano, con una presenza d’eccezione, il cantautore musicista Cristiano De André, che terrà una conferenza in stile autobiografico dal titolo “De André’ si racconta tra musica e parole” in data Venerdì 11 Luglio 2014. Ad affiancarlo in qualità di relatore sarà il manager Salvo Nugnes, organizzatore dell’evento, che rientra nel corposo programma del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano” da lui ideato, per rendere la cultura accessibile a tutti. Nel novero degli illustri personaggi si sono avvicendati nomi di spicco, tra cui Bruno Vespa, Francesco Alberoni, Margaret Mazzantini, Toni Capuozzo, Corrado Augias, Vittorio Sgarbi, Umberto Veronesi, Roberto Gervaso, Paolo Crepet, Piero Chiambretti, Katia Ricciarelli, Silvana Giacobini, l’indimenticabile Margherita Hack e molti altri. 

De André nell’occasione farà ascoltare alcuni pezzi celebri, accompagnandosi con la chitarra e racconterà il suo percorso nel mondo della musica, la sua recente esperienza sanremese di merito successo, gli aneddoti del suo rapporto con il padre, il mitico Fabrizio De André.

Sulla tournée “De André canta De André” spiega “La tournée per me è stata come una terapia. Mi ha fatto fare pace con certi vecchi fantasmi del passato. Cantare le canzoni di mio padre è stato un po’ come sentirmi lui, quasi un esorcismo”.

Sul nuovo disco dichiara “È un disco, che mi corrisponde completamente, perché dentro ci sono io, le mie convinzioni più intime, il mio modo di essere anarchico, ma anche uno sguardo sulla nostra società e verso la politica. Invito a non essere silenziosi, a farsi sentire, a prendere coraggio e a fare delle scelta precise. Ognuno di noi dovrebbe cercare di tirare fuori la sua anima e di combattere per dare senso e per colorare il proprio cielo. L’importante è non restare in silenzio a farsi governare dai primi che passano. Credo sia ora di tirare fuori la grinta e di non delegare più nessuno”.

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CULTURA MILANO: TONI CAPUOZZO AFFIANCATO DA SALVO NUGNES IN UNA CONFERENZA SPECIALE DAVANTI AI DETENUTI DEL CARCERE DI BOLLATE.

E’ stata una conferenza molto interessante quella tenuta lo scorso Martedì 27 Maggio 2014 dallo storico giornalista e volto televisivo Toni Capuozzo, che assieme al manager Salvo Nugnes, in qualità di relatore, si è raccontato dinnanzi ai detenuti del Carcere di Bollate, a Milano.

 

L’incontro fa parte del ricco calendario di appuntamenti del Festival Artistico Letterario “Cultura Milano”, un salotto culturale creato allo scopo di rendere la cultura accessibile a tutti, che annovera ospiti illustri come Bruno Vespa, Vittorio Sgarbi, Margaret Mazzantini, Piero Chiambretti, Umberto Veronesi, Katia Ricciarelli, Francesco Alberoni, Giorgio Forattini e molti altri.

 

“Nel corso del tempo, ho perso l’illusione di salvare le persone nei Paesi di guerra, come invece può fare un medico. Il momento più difficile è quello del ritorno a casa, per il disagio di tornare alla normalità quotidiana” così afferma Capuozzo, conosciuto e stimato da sempre per il suo modo di fare giornalismo, sempre in prima linea e in diretta dagli scenari di guerra del mondo e continua “La mia passione nasce per caso. Era alla fine degli anni Settanta, avevo 30 anni e mi sono trovato in Nicaragua alla vigilia della rivoluzione sandinista. Vedevo i rastrellamenti militari, parlavo coi reduci dalle prigioni. E raccoglievo tutto in un quadernino. Ne sono nati dei pezzi che sono stati pubblicati solo dopo l’ascesa al potere del Fronte sandinista sul giornale Lotta Continua, anche se da qualche anno non ero più un militante del movimento”.

 

Capuozzo, che attualmente è impegnato nella trasmissione di successo “Terra!” in onda su Rete Quattro e in un progetto a supporto di importanti reportage nelle zone nevralgiche dei fronti di guerra, durante la conferenza ha sorpreso il pubblico di carcerati dichiarando che anche lui ha passato un’esperienza in prigione quand’era giovane, in quanto è stato recluso in un istituto carcerario tedesco, quindici giorni, per un nonnulla.

 

 

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Toni Capuozzo e il manager Salvo Nugnes in conferenza di solidarietà al carcere di Bollate

Toni Capuozzo, storico giornalista e popolare volto televisivo, sarà protagonista della conferenza “Una vita in prima linea” con finalità a scopo solidale per i detenuti dell’Istituto Penitenziario di Bollate a Milano, insieme al manager di noti personaggi Salvo Nugnes, che lo affiancherà come relatore. L’iniziativa in data Martedì 27 Maggio, rientra nell’eterogeneo programma di “Cultura Milano” il Festival Artistico Letterario, che rende la cultura alla portata di tutti, con eventi, che ospitano nomi di spicco tra cui Umberto Veronesi, Vittorio Sgarbi, Bruno Vespa, Paolo Crepet, Francesco Alberoni, Claudio Brachino, Giorgio Forattini, Margaret Mazzantini, Piero Chiambretti, Flavio Caroli, Katia Ricciarelli, Mogol, Silvana Giacobini, Paolo Limiti.

Durante l’incontro, Capuozzo si racconterà in chiave autobiografica, svelando anche interessanti episodi legati alle sue intense esperienze, nei tanti luoghi dove ha vissuto da vicino le guerre più cruenti e spietate, fornendo una testimonianza dettagliata e accorata di quei tremendi scenari.

Capuozzo dice “La guerra non mi interessa dal punto di vista delle battaglie, ma perché è una specie di seduta psicanalitica collettiva, dove tutte le convenzioni normali crollano”. E prosegue “Dalla guerra sono tornato cambiato, perché essa, come una malattia, insegna il vero valore delle cose, rivela te a te stesso, toglie molte illusioni“.

Dichiarando di aver avuto spesso paura, spiega “La paura più grande è la paura virtuale. La paura va sempre controllata, se si riesce a capire il fascino della spericolatezza, si riesce a controllarla. Nel corso del tempo, ho perso l’illusione di salvare le persone nei Paesi di guerra, come invece può fare un medico. Il momento più difficile è quello del ritorno a casa, per il disagio di tornare alla normalità quotidiana“.

In riferimento alle parole come odio, amore, pace sostiene, che bisogna imparare ad attribuire ad esse il giusto peso e non a consumarle come degli “Attrezzi“. Con la sua saggia lezione di vita insegna, con tanta umiltà, a dare più importanza a ciò, che ci circonda e a valorizzare meglio quanto possediamo.

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