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Casa ecologica?! Solo se certificata

All’avanguardia nel settore delle costruzioni e dell’edilizia sono certamente tutti i progettisti o le aziende che mirano all’ecosostenibilità e quindi alla costruzione di edifici compatibili con l’ambiente e con la salute delle persone che andrà ad abitare all’interno di questi edifici.

Come? Semplice, attraverso l’impiego di materiali naturali che rispettino la natura e l’uomo ma che permettano di ottenere il medesimo comfort, attraverso la realizzazione di un accurato e minuzioso Progetto casa. Inevitabile che la prima scelta cada sul legno, materiale privilegiato fin dalla preistoria per la costruzione che ha consentito, grazie alla sua elasticità e alla sua maneggevolezza di essere impiegato in svariate maniere modalità.
Ma il legno, nonostante la sua origine, non sempre è naturale, e per essere considerato sostenibile deve rispondere ad alcune caratteristiche ben precise che vanno ad incidere sulla sua classificazione e quindi sulle Strutture legno.

Per prima cosa un legno per essere considerato sostenibile deve obbligatoriamente essere prodotto da foreste controllate, che non vadano ad accentuare il forte disboscamento che già colpisce la terra ma in cui sia garantito un reimpianto di alberi e un ciclo di produzione che ne rispetti le tempistiche, anche nel caso delle Case prefabbricate. In egual modo il suo taglio deve essere il più sostenibile possibile nel senso che deve essere effettuato limitando la produzione di gas tossici e inquinamento di qualsivoglia genere. Insomma, il legno è considerato sostenibile solo quando viene prodotto con determinate procedure, che incidono non solo nel suo costo ma anche nella sua qualità.

Un’altra caratteristica che il legno deve avere per essere considerato ecologico è quella che fa riferimento al suo metodo di trasporto nonché la lavorazione preventiva prima che questo venga utilizzato per le costruzioni. Ossia come già detto la modalità di taglio e il suo trasporto le cui emissioni inevitabilmente cambiano nel caso in cui si parli di trasporto su gomma (ad oggi il più inquinante) o su rotaia, o meglio ancora utilizzando i corsi di acqua presenti nelle zone di produzione.

La terza, e fondamentale caratteristiche che si deve prendere in considerazione quando si parla di legno ed edilizia è sicuramente quella dei trattamenti a cui deve essere obbligatoriamente sottoposto il materiale grezzo per poter arrivare ad essere struttura edilizia. Molti sono infatti i trattamenti a cui deve essere sottoposto il legno per poter avere le medesime prestazioni del mattone, con solventi chimici e altri additivi che però devono essere certificati e la cui nocività deve essere inesistente per gli esseri umani. E’ questa una caratteristica fondamentale per avere una casa bio, non solo per rispetto dell’ambiente ma anche per le gravi conseguenze che trattamenti tossici possono avere nei confronti della salute.

L’ultima caratteristica utile per la classificazione è quella relativa allo smaltimento della stessa materia al termine del suo utilizzo. E’ questa una caratteristica fondamentale, come nel caso di pannelli fotovoltaici e similari la cui possibilità di smaltimento si rivela in molti casi la determinante per poter contraddistinguere la qualità di un materiale da un altro. Insomma non basta avere una casa in legno per avere una casa biologica, sono necessarie svariate certificazioni e caratteristiche fondamentali.

A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
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Modulo abitativo MAI: l’evoluzione della bioedilizia made in Italy

Negli ultimi anni molte sono state le ricerche e le sperimentazioni che hanno portato all’elaborazione di nuove tipologie abitative, innovative sia per forma ma soprattutto per efficienza energetica e materiali di costruzione.
Sicuramente il materiale cardine sul quale sia sono basate molte tipologie costruttiva è stato il legno che nel corso degli anni oltre ad aver subito una forte rivalorizzazione ha permesso di produrre una nuova tipologia abitativa di case in legno completamente made in Italy e utilizzabile tecnicamente in tutto il territorio grazie all’adattabilità e alla resistenza a diversi agenti atmosferici e terresti.

Questa tipologia abitativa completamente costruita, elaborata e progettata in Italia ha preso il nome di “Mai”, acronimo che indica il Modulo Abitativo Ivalsa che per l’appunto è stato progettato dai ricercatori dell’istituto Ivalsa (ossia l’Istituto per la valorizzazione del legno e delle specie arboree) del Cnr, Consiglio Nazionale delle Ricerche, in collaborazione con il Ceii, centro Europeo di impresa e innovazione del Trentino e con Habitech-Dttn, ovvero il Distretto Tecnologico Trentino per l’energia e l’ambiente. Un modulo abitativo che ha già ricevuto importanti riconoscimenti a livello mondiale con l’assegnazione della certificazione Leed ( acronimo per Leadership in energy and environmental design) secondo lo standard sviluppato dall’Us green building council che oltre a valutare le metodologie edilizie prende in considerazione anche le materie prime e il loro ciclo di lavorazione soprattutto nel caso delle costruzioni in legno.

Il modulo abitativo Ivalsa tecnicamente consiste in un’abitazione modulare dotata di due stanze da letto, un bagno, una cucina un soggiorno, il tutto all’interno di 33 metri quadri più altri 16 applicabili all’esterno mediante le terrazze. Tutte le stanze sono organizzate e suddivise in 5 moduli prefabbricati e trasportabili in maniera autonoma l’uno dall’altro. Un’abitazione ad alto livello di componibilità ma soprattutto con dei parametri di efficienza energetica elevatissimi che fanno raggiungere un livello encomiabile di sostenibilità ed efficienza.

Inoltre diventa un elemento fondamentale il fatto che le varie componenti quando unite tra loro vanno a formare un edificio completamente finito completo di pavimenti ed impiantistica e di rivestimenti interni. Ma è proprio dal punto di vista dell’efficienza energetica che il progetto Ivalsa diventa veramente innovativo: il legno infatti proviene da foreste italiane del Trentine gestite in maniera sostenibile ed eco compatibile mentre le stanze sono interamente progettate secondo i criteri delle case passive che non hanno bisogno di impiantistica per il riscaldamento. Inoltre la costruzione delle fondamenta con pannelli antisismici fa si che questa tipologia di abitazione sia una valida alternativa al cemento anche nelle zone sismiche e ad alto rischio idrogeologico. Inoltre i rivestimenti interni sono dotati di protezione ignifuga e le facciate dell’edificio sono composte in modo da garantire ventilazione e impermeabilità all’intero edificio anche in caso di forti piogge o in situazioni di intensa umidità. Anche le coperture legnodel tetto dell’abitazione entrano a pieno diritto nella sostenibilità dell’edificio, il tetto e infatti ricoperto interamente con un impianto solare termico non solo per la produzione di energia ma anche per la produzione di acqua calda necessaria. Passando all’interno l’arredamento della casa è interamente prodotto con legno naturale e materiali di riciclo privi di prodotti, o trattamenti, tossici.

A cura di Martina Celegato

Prima Posizione srl

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