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Salute e Benessere

Il trattamento della gonartrosi mediante cellule staminali

La gonartrosi, o artrosi del ginocchio, è una patologia degenerativa caratterizzata da alterazione dell’omeostasi cellulare, usura cartilaginea, danno osseo subcondrale e dei tessuti adiacenti. Il trattamento per le forme di gonartrosi iniziale-moderata prevede diverse opzioni: infiltrazioni di cortisone o acido jaluronico, terapia chirurgica con microfratture e trapianto di condrociti autologhi. Questi ultimi trattamenti non hanno mai dimostrato di avere dei risultati a lungo termine favorevoli. Per quanto riguarda invece le microfratture, esse rappresentano sicuramente il trattamento più vecchio, semplice ed economico: consistono nell’eseguire delle piccole perforazioni sulla superficie ossea danneggiata per richiamare cellule midollari ed ematiche dal tessuto osseo spongioso ed attivare così la produzione di un tessuto fibrocartilagineo che però non ha le stesse caratteristiche di elasticità e resistenza della cartilagine.

Il trattamento con cellule staminali mesenchimali rappresenta l’ultima frontiera nel campo della medicina rigenerativa: tali cellule possono essere prelevate dal tessuto adiposo o midollare. Il prelievo dal grasso è sicuramente più agevole e meno aggressivo di quello midollare. Si esegue tramite una vera e propria liposuzione (generalmente addominale) e centrifugazione per ottenere un denso materiale giallastro. I meccanismi di azione sono tre: il primo meccanico lubrificante simile a quello dell’acido jaluronico; il secondo è chimico, in quanto tali cellule attivano una cascata enzimatica (il cosiddetto meccanismo paracrino) e portano alla produzione di una serie di fattori di crescita e molecole che regolano l’omeostasi riportando ad un equilibrio nel turn-over cellulare; il terzo è dato dalla ipotetica differenziazione di tali cellule multipotenti in condrociti, maccanismo non ancora dimostrato in vivo.

Una recente analisi della letteratura scientifica ha dimostrato che il trattamento della gonartrosi mediante cellule staminali è una terapia efficace nel breve follow-up a 12-24 mesi; emerge inoltre che in tutti gli studi clinici eseguiti le cellule staminali sono state associate a terapie adiuvanti come il PRP (plasma ricco di piastrine) o l’acido jaluronico e a trattamenti chirurgici vari (artroscopie, microfratture ed osteotomie tibiali). Da qui emerge che ci sono diversi bias che potrebbero aver influenzato positivamente i risultati. Nasce la necessità di eseguire degli studi clinici in cui le cellule staminali possano essere utilizzate da sole.

 

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Conservazione cordone ombelicale: nel 95% dei casi cordoni buttati

Secondo dati recenti è del 95% la percentuale di cordoni ombelicale che dopo il parto vengono gettati tra i rifiuti biologici senza che il loro prezioso contenuto di cellule staminali venga prima prelevato e conservato. Perché accade questo? Perché sono ancora moltissime le famiglie in attesa di un bambino che non hanno mai sentito parlare di conservazione cordone ombelicale e cellule staminali.

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Eleonora Daniele: Stamina o no, facciamo qualcosa subito: se non si ascolta la disabilità la si crea

Un grande sociologo di nome Tom Shakespeare in “The Social Model of Disability”, parla del “modello sociale della disabilità” (espressione coniata da Mike Oliver), definendola come “creazione sociale causata dalla relazione tra un invalido e la società che lo rende disabile. I problemi che i disabili affrontano sono il risultato dell’oppressione sociale e dell’esclusione, non dei deficit individuali, non è il disabile che deve vergognarsi, ma è la società che deve farlo se opprime ed esclude”.

Cito questo famoso sociologo, anch’egli disabile, per riferirmi al caso di Sofia, bambina malata di Sma 1 (atrofia muscolare spinale), caso divenuto popolare grazie al programma televisivo “Le Iene”. In questi giorni i genitori di Sofia hanno postato su Facebook dei video in cui si dimostrano grandi miglioramenti della piccola grazie alle cure compassionevoli del metodo Vannoni (dopo la terza iniezione Sofia riprende a deglutire e a mangiare).

Le critiche che sono state rivolte al capo di Stamina Foundation (l’ultima sulla prestigiosa rivista scientifica “Nature”) sono varie e non esattamente comprensibili per chi di medicina o di staminali non ne capisce.

Di certo pochi hanno le competenze necessarie per giudicare se quella di Vannoni sia una via praticabile o meno, ma la percezione che si ha è quella della “mancanza di ascolto”. Ci sono genitori (e non solo quelli di Sofia) che chiedono aiuto, che testimoniano come nel corso del tempo questo genere di cura porti evidenti benefici ai propri figli malati, che non vogliono rassegnarsi a non combattere, e con coscienza e dignità si espongono per non gettare la spugna davanti alla mancanza di speranza e alla possibilità di una cura che sta dando dei frutti immediati.

La malattia della piccola Sofia non aspetta le decisioni della burocrazia. Ci vorrebbero delle soluzioni, non delle critiche, delle proposte non degli attacchi.

Abbiamo sentito delle risposte fino ad adesso?

Vannoni continua a difendersi sui giornali, tutti prendono tempo, i poveri genitori non riescono ad avere confronti seri se non in televisione, dove raccontano la propria disperazione e chiedono di essere “ascoltati”. Se non si ascolta la disabilità, la si crea. Se la società non abbassa le barriere, produce quella stessa disabilità che dovrebbe invece assistere e accudire, come si fa con un bambino che piange e che ha bisogno di amore. Vannoni o no, facciamo qualcosa e subito.

Fonte: http://www.eleonoradanieleblog.it/news/stamina-o-no-facciamo-qualcosa-subito-se-non-si-ascolta-la-disabilita-la-si-crea/

per maggiori informazioni o se volete lasciare una risposta andate su www.eleonoradanieleblog.it

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CelluleStaminaliCordoneOmbelicale.it: il nuovo portale informativo sulla conservazione del cordone ombelicale

Conservazione cordone ombelicale, ricerca scientifica, cellule staminali ma anche maternità e gravidanza, questi i temi trattati dal nuovo sito CelluleStaminaliCordoneOmbelicale.it.

Ogni giorno nuove notizie dal mondo della ricerca scientifica su salute, gravidanza e cellule staminali. Tanti contenuti informativi spiegano con parole semplici ma sempre con rigore scientifico cosa sono le cellule staminali, a cosa servono, cosa significa conservare il cordone ombelicale, qual’è la differenza tra donazione pubblica e conservazione privata, qual’è la legislazione vigente in materia e molto altro ancora.

Uno spazio informativo aperto ai commenti e al contributo di tutti: condividi con la community i tuoi dubbi, le tue esperienze e la tue opinioni. Visita CelluleStaminaliCordoneOmbelicale.it

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Cellule staminali, alcune nozioni per conoscerle

Sono sempre di più le mamme che, mouse o libri alla mano, si documentano sulla cosiddetta “conservazione cellule staminali“. La consapevolezza di avere l’opportunità unica di raccogliere e conservare le cellule staminali del cordone ombelicale al momento della nascita di un bambino è sempre più diffusa.

È però importante conoscere bene gli argomenti di base: cosa sono le cellule staminali? Dove si trovano? Perché sono così importanti? Proviamo a rispondere a queste domande.

Le staminali sono cellule indifferenziate, non svolgono cioè  una funzione definita all’intero dell’organismo. Questo tipo di cellule possiede due importanti caratteristiche che sono alla base dell’interesse medico nei loro confronti: sono in grado di replicarsi, cioè di dare origine ad altre cellule staminali, e di generare tutti i tipi di cellule che compongono un organismo adulto.1 Attenzione però, esistono diversi tipi di cellule staminali, suddivisi a seconda del tipo di cellule che sono in grado di generare. Le staminali totipotenti, infatti, hanno la capacità di differenziarsi in tutte le cellule che formano un individuo mentre le staminali pluripotenti possono dare origine a tutte le cellule di un individuo adulto, escluse le cellule dei tessuti extraembrionali come la placenta. Le staminali multipotenti, infine, possono originare diversi tipi di cellule limitatamente a una funzione specifica: fanno parte di questo gruppo le staminali del sangue (ematopoietiche), la cui potenzialità è quella di dare origine a tutte le cellule della linea ematica.

Ma dove si trovano le cellule staminali? Virtualmente, questo tipo di cellule è presente in tutti i tessuti di un individuo. A seconda della loro sede le staminali si suddividono in embrionali, cordonali o adulte. Le staminali embrionali sono presenti nell’embrione e sono cellule pluripotenti2, la raccolta di questo tipo di cellule causa però la distruzione dell’embrione e non può quindi che sollevare dubbi di natura etica. Le staminali cordonali,invece, vengono prelevate dal cordone ombelicale al momento della nascita attraverso una procedura del tutto indolore e sicura sia per la mamma che per il neonato.

Questo tipo di staminali desta in particolar modo l’interesse della medicina rigenerativa perché si tratta di cellule con notevoli proprietà differenziative3. Le staminali cordonali inoltre sono immature dal punto di vista immunologico3,4: questa loro caratteristica fa si che anche in caso di trapianto allogenico (quando cioè le staminali infuse non provengono dal paziente) sia minimizzato, rispetto ad altri tipi di staminali, il rischio di reazioni immunitarie come il rigetto.

Le staminali adulte, infine, sono virtualmente presenti in ogni tessuto di un individuo adulto5, ma spesso il loro prelievo è vincolato all’esecuzione di procedure invasive e soggette a qualche rischio.

Questi sono i concetti di base, le fondamenta dalle quali partire per costruire una solida conoscenza in tema di cellule staminali, una conoscenza che potrà guidare ogni genitore verso una decisione serena e consapevole in merito alla conservazione del cordone.

 

A cura di: Ufficio Stampa Sorgente

Per maggiori informazioni: www.sorgente.com

 

 

Note

1 Thomson, J.A., et al., Embryonic stem cell lines derived from human blastocysts. Science, 1998. 282(5391): p. 1145-7.

2 Menendez, P., et al., Human embryonic stem cells: potential tool for achieving immunotolerance? Stem Cell Rev, 2005. 1(2): p. 151-8.

3 Francese, R. and P. Fiorina, Immunological and regenerative properties of cord blood stem cells. Clin Immunol, 2010. 136(3): p. 309-22.

4 Harris, D.T., Non-haematological uses of cord blood stem cells. Br J Haematol, 2009. 147(2): p. 177-84.

5 Ikada, Y., Challenges in tissue engineering. J R Soc Interface, 2006. 3(10): p. 589-601

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Linea Stem-Cells per capelli stressati e per capelli trattati

In pieno inverno, a causa dell’umidità, dello smog e dello stress provocato dal lavoro e dai mille impegni, i capelli perdono la loro naturale brillantezza. Se a questo si aggiungono gli effetti indesiderati che possono indurre i vari trattamenti coloranti, diventa necessario intervenire per restituire salute ai nostri capelli.

L’innovativa e dinamica azienda del settore beauty BluOrange, nella sua ricca offerta di prodotti per la cura dei capelli, spicca per una linea assolutamente rivoluzionaria, perfetta per affrontare il problema dei capelli stressati: stiamo parlando della linea Stem-Cells BluOrange si distanzia dai soliti prodotti “ricche di vitamine” e punta dritta al cuore del problema grazie a una serie di prodotti Bio-Rigeneranti a base di cellule staminali vegetali attive per capelli stressati e per capelli trattati. La serie Stem-Cells presenta una gamma completa: shampoo bio-rigenerante, impacco intensivo bio-rigenerante e trattamento concentrato bio-rigenerante.

Le benefiche cellule staminali sono cellule primitive non specializzate, presenti in ogni organismo vivente, dotate delle straordinarie capacità di auto-riproduzione, quasi all’infinito e senza invecchiamento, attraverso vari cicli di divisione cellulare. Inoltre, si possono differenziare in altri tipi di cellule.

Per questo prodotto, è stato selezionato un particolare derivato a base di estratto di cellule staminali di origine vegetale, il PhytoCellTecTm, in grado di agire rapidamente sul bulbo pilifero con rinforzando la struttura capillare e ristrutturando la “cuticola”.

Oltre allo Shampoo bio-rigenerante, che permette alle cellule pilifere di essere maggiormente ricettive ai fattori di crescita, si associa l’impacco intensivo bio-rigenerante: è una crema ristrutturante, tonificante e antiossidante che aiuta la moltiplicazione delle cellule del follicolo capillare, potenziando e stimolando la crescita.

Il trattamento concentrato bio-rigenerante, infine, è una lozione d’urto rigenerante ed energizzante che riattiva le funzioni cellulari del bulbo pilifero, supporta la prevenzione della caduta dei capelli e la relativa perdita di spessore degli stessi. Non serve, inoltre, utilizzare grandi dosi di prodotto: è sufficiente applicare una fiala sulla cute della testa, due volte a settimana, senza risciacquo.

Potete trovare ulteriori informazioni sulla linea Stem-Cells o sugli altri prodotti BluOrange su www.bluorange.it.

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Lipofilling: Conservare il Grasso per Impieghi Successivi. Le Nuove Frontiere della Chirurgia Mini Invasiva.

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  • 16 Gennaio 2012

Lo scopo del lipofilling è quello di dare turgore, rotondità e curve armoniche nelle zone dove si creano inestetici punti di vuoto. A causa di un forte dimagrimento o per costituzione naturale, alcune zone possono sembrare vuote, cioè senza una rotondità che regalerebbe sensualità e forme più morbide.

Con il Lipofilling si ottiene il modellamento plastico dei volumi, attraverso l’infiltrazione di grasso autologo (cioè prelevato) dal proprio grasso, molto ricco di cellule staminali. La combinazione della liposuzione con il lipofilling è il percorso chirurgico ideale per il rimodellamento completo della silhouette.

Il lipofilling si esegue ambulatorialmente in quanto entrambe le aree, donatrice e ricevente, vengono anestetizzate con anestetico locale. Utilizzando un piccolo ago collegato ad una siringa il grasso viene estratto dal sito donatore dove il vostro grasso è più compatto quale l’addome ed i glutei. Una volta aspirato, il grasso viene trattato per rimuovere l’eccesso di fluidi e poi reiniettato utilizzando una sottile cannula. Questo procedimento può essere ripetuto sino ad ottenere la correzione desiderata.

Grazie alla crioconservazione è possibile conservare il grasso in eccesso e utilizzarlo successivamente anche dopo diversi anni per ritocchi successivi senza dover prelevare del nuovo grasso.

Coniugare una chirurgia mininvasiva e una medicina rigenerativa garantisce non solo un risultato meno invasivo per il/la paziente, ma garantisce un risultato estetico migliore, più armonioso, più naturale e che si prolunga maggiormente nel tempo.

Dott. Alessandro Gennai
chirurgo plastico ed estetico
Bologna | Modena | Reggio Emilia | Milano | Cagliari
segreteria unificata tel. 051.649.4945
conservareilgrasso.gennaichirurgia.it

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Una Riserva di Staminali per Tutti – Incontro Informativo il 23 Maggio a Bologna

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  • 13 Maggio 2011

Lunedì 23 Maggio 2011 alle ore 19 presso l’esclusivo Hotel Savoia Regency di Bologna si terrà l’incontro Informativo Una Riserva di Staminali per Tutti. Argomento dell’incontro sarà la possibilità di prelevare cellule staminali adulte dal tessuto adiposo: questa nuova rivoluzionaria scoperta consente a chiunque di crearsi una propria riserva di cellule staminali. Queste cellule possono (e potranno sempre più) essere utilizzate in una pletora di ambiti clinici (dalla chirurgia cardio-vascolare alla chirurgia estetica). La partecipazione è assolutamente gratuita. Si prega, tuttavia, di voler confermare la partecipazione chiamando il numero verde Cryo-Save 800 438 270, tutti i giorni dalle 09:00 alle 22:00. Non esiti nell’estendere l’invito ad amici e familiari potenzialmente interessati alla tematica.

Interverranno all’incontro il Prof. Stefano Grossi, direttore scientifico di Cryo-Save Italia ed il Dott. Alessandro Gennai, chirurgo plastico di fama nazionale. “La tecnica di crioconservazione prevede di raccogliere, lavorare e conservare la miscela ricca di staminali adulte provenienti dalla liposuzione grazie a una nuova procedura di crioconservazione specifica per i tessuti adiposi – spiega il prof. Grossi -. Il grasso viene congelato a 196 gradi sotto zero in vapori di azoto libero e si può riutilizzare almeno per i 20 anni successivi per eventuali ritocchi, senza quindi ricorrere a nuovi prelievi, risparmiando tempi e costi.

Dott. Alessandro Gennai
chirurgo plastico ed estetico
via delle Lame 98 – Bologna
tel. 051.649.4945
www.gennaichirurgia.it

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Liposuzione: il Grasso si mette in Banca oggi per Ringiovanire domani

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  • 14 Gennaio 2011

Mettere in banca le preziose cellule staminali contenute nel grasso aspirato durante la liposuzione per utilizzarle un domani per ringiovanire o per migliorare il proprio corpo. E’ la nuova frontiera della medicina estetica e consiste nella conservazione delle cellule mesenchiali presenti nel grasso aspirato durante la liposuzione, che in questo modo non viene buttato o utilizzato subito per un lipofilling, ma viene messo al sicuro in una banca in Belgio per essere utilizzato in un prossimo futuro.

«Il lipofilling, ossia l’innesto del proprio grasso come trattamento anti-age nel viso o per rimodellare il corpo, ad esempio seno, gambe e addome, è ormai una realtà consolidata nella medicina estetica, in quanto si tratta di una soluzione naturale, atossica e senza il rischio di rigetto» afferma Alessandro Gennai, chirurgo plastico di Bologna socio dell’Eafps (European academy of facial plastic surgery) che esegue questo trattamento da anni. Fino a oggi, tuttavia, era necessario eseguire il prelievo dei tessuti adiposi e l’innesto durante lo stesso intervento, in quanto il grasso non poteva essere conservato e in alternativa andava buttato.

«Con questa nuova pratica invece, ci sono vantaggi notevoli: la paziente non è obbligata a eseguire i due interventi contemporaneamente, ma può scegliere di fare il reinnesto quando ritiene più opportuno. – prosegue Gennai, uno dei primi in Italia a conservare il tessuto adiposo nella “banca del tessuto” – Non solo: le cellule adipose e staminali mesenchimali crioconservate mantengono le caratteristiche biologiche che hanno al momento del prelievo e quindi sono una vera e propria riserva di “giovinezza” in quanto possono essere riutilizzate per la tecnica di lipofilling, ma possono essere anche riutilizzate per curare patologie per le quali si conoscono o si intravedono possibilità di cura con la medicina rigenerativa attraverso le cellule staminali mesenchimali».

Una delle più importanti banche europee di crioconservazione di tessuto adiposo è Cryo-Lip, che fa parte della multinazionale Cryo Save, nata per la conservazione delle cellule staminali: «La conservazione delle staminali del grasso è una novità assoluta del 2010, resa possibile grazie ai progressi fatti nel campo della raccolta e lavorazione della preziosa miscela ricca di staminali» afferma Stefano Davanzo responsabile di Cryo Lip Italia. In Italia è stata introdotta da fine settembre, ed è stato il secondo paese in Europa a praticarla tre mesi dopo la Spagna. Oggi è diffusa anche negli Stati Uniti, Grecia, Bulgaria, Ungheria, Cipro e Paesi Bassi.

«La tecnica di crioconservazione prevede di raccogliere, lavorare e conservare la miscela ricca di staminali adulte provenienti dalla liposuzione grazie a una nuova procedura di crioconservazione specifica per i tessuti adiposi – prosegue Davanzo -. Il grasso viene congelato a 196 gradi sotto zero in vapori di azoto libero e si può riutilizzare almeno per i 20 anni successivi per eventuali ritocchi, senza quindi ricorrere a nuovi prelievi, risparmiando tempi e costi». Se è vero che l’utilizzo del grasso congelato, nella stragrande maggioranza dei casi, è per motivi estetici, il materiale assicura comunque la possibilità di curare alcune patologie, senza poi considerare le frontiere della chirurgia rigenerativa.

«Per ora siamo nella prima fase del progetto, quella informativa dei medici – aggiunge Davanzo -. A differenza della raccolta delle staminali del cordone ombelicale, dove il medico ha un ruolo marginale in quanto è quasi sempre la paziente che decide e porta avanti il progetto con la struttura scelta, con Cryo Lip il chirurgo plastico è decisivo. E’ lui che propone il servizio , effettua prelievo e, nel 99% dei casi, inietta il tessuto. Per questo l’informativa è rivolta a medici selezionati, che devono avere una vasta esperienza, ma anche voglia di innovazione e motivazione».

Dott. Alessandro Gennai
chirurgo plastico ed estetico
Bologna | Milano | Cagliari | Modena
segreteria tel. 051.649.4945
www.gennaichirurgia.it

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Note informative sulle Terapie staminali – www.beike.ch

BEIKE BIOTECHNOLOGY – CHI SIAMO
Essendo una compagnia all’avanguardia nel campo delle biotecnologie e della medicina rigenerativa, Beike si dedica allo sviluppo di tecnologie e protocolli per trattamenti sicuri ed efficaci che utilizzano cellule staminali adulte, con particolare attenzione alle cellule derivate da cordone ombelicale e da sangue del cordone ombelicale. Beike ha stipulato partnership con scienziati leader nel settore e con più di 250 medici e 30 ospedali in tutta la Cina specializzati nella somministrazione di terapie con cellule staminali per il trattamento di malattie neurologiche, vascolari, malattie del fegato e altre patologie. La nostra missione è di essere il leader mondiale nella ricerca e nell’applicazione clinica delle cellule staminali, di rendere la terapia con cellule staminali accessibile e il più economica possibile per coloro che ne hanno bisogno e di migliorare la qualità di vita di ciascun paziente.
Beike Biotechnology ha già sviluppato protocolli di trattamento specifici per molti tipi di malattie e lesioni, protocolli che sono utilizzati da dottori in tutta la Cina per trattare più di 200 pazienti ogni mese. La nostra tecnologia è stata utilizzata in quasi 20,000 trapianti di cellule staminali dal 2001 e il nostro network di scienziati ha pubblicato più di 100 articoli in eminenti riviste bioscientifiche cinesi e 7 pubblicazioni in revisione paritaria (peer-review) su rinomate riviste scientifiche internazionali, tra cui Nature e Journal of Translational Medicine.

Centri di Trattamento
Beike seleziona soltanto i migliori ospedali per trattare i nostri pazienti. Questi centri ospedalieri sono autorizzati e accreditati dal Ministero della Sanità cinese e hanno in genere 600 o più posti letto per pazienti internazionali. Gli elevati standard del nostro processo di selezione sono solo uno dei fattori che distinguono Beike da tutte le altre compagnie che forniscono trattamenti con cellule staminali. Il nostro team di leaders valuta ogni potenziale ospedale in base alla località, alla professionalità, all’accessibilità, e ad altro ancora. L’intero processo di selezione dei migliori ospedali non si concentra solo sul livello di conoscenze mediche dei dottori, ma tiene anche in considerazione la formazione clinica dei suoi infermieri, la qualità del personale addetto alla riabilitazione, la professionalità dello staff di supporto nonché la manutenzione dell’ospedale stesso. Il partenariato viene stabilito soltanto quando l’ospedale soddisfa i nostri elevati standard di selezione.

Il nostro impegno personale verso i nostri clienti non finisce qui. La politica che in genere adottiamo è quella di riservare ai nostri pazienti una sezione o addirittura un’intera ala dell’ ospedale affinché abbiano a disposizione un ambiente ottimale in cui ricevere le cure. Molti centri dispongono anche di una o più camere piuttosto ampie (vedi foto), più spaziose delle camere standard, con divani e sedie, e, talvolta, di un soggiorno supplementare.

Cellule staminali e metodi di trattamento
Cellule staminali adulte
Sono tre le “fonti” da cui Beike preleva le cellule staminali: sangue del cordone ombelicale, cordone ombelicale, midollo osseo autologo. Dopo aver esaminato tutte le informazioni mediche del paziente, i dottori del nostro dipartimento medico consiglieranno da quale fonte prelevare le cellule staminali per il trapianto. In alcuni casi, i protocolli di alcuni pazienti possono prevedere l’utilizzo di più di un tipo di cellule staminali.

Cellule staminali ottenute da Sangue del Cordone Ombelicale (UCB, Umbilical Cord Blood stem cells)
Per molti disturbi, come Atrofia Muscolare Spinale, Atassia, e malformazioni del Nervo Ottico, i protocolli di Beike prevedono l’utilizzo di cellule staminali derivate da sangue del cordone ombelicale (da ora in poi, le chiameremo cellule staminali UCB). Le nostre iniezioni di cellule staminali UCB sono costituite da una soluzione contenente tre sottospecie di cellule staminali, ovvero cellule staminali ematopoietiche, cellule progenitrici endoteliali e cellule staminali mesenchimali. Come è stato dimostrato da numerosi studi, le cellule staminali ematopoietiche e le cellule staminali progenitrici endoteliali sono responsabili della formazione dei tessuti del corpo. Le cellule staminali mesenchimali, invece, stimolano la crescita dei condrociti (un tipo di cellula fondamentale per il rinnovamento dei tessuti, in particolare della cartilagine), delle cellule epatiche, delle cellule renali e dei neuroni, e sono molto utili a contrastare disturbi vascolari nelle aree del cervello, oculari, e in tutto il corpo compresi cuore, rene e pancreas. Tuttavia, a seguito degli studi fin’ora condotti sulle cellule staminali, si ritiene che i benefici riscontrati dai pazienti siano da attribuire ai fattori di crescita rilasciati dalle cellule staminali una volta somministrate.

Cellule Staminali Mesenchimali del Cordone Ombelicale (UC-MSC, Umbilical Cord Mesenchymal Stem Cells)
Sulla base di recenti pubblicazioni scientifiche e della nostra esperienza, i protocolli Beike prevedono l’impiego di cellule staminali mesenchimali del cordone ombelicale (d’ora in poi, UC-MSC) sotto determinate condizioni per le quali si ritenga appropriato il loro utilizzo. Queste iniezioni contengono una percentuale maggiore di cellule staminali mesenchimali rispetto alle iniezioni di UCB e si avvicinano molto alla composizione delle colture di cellule prelevate dal midollo osseo dei pazienti. Tutti i pazienti affetti da Sclerosi Multipla e SCI (Lesioni Spinali) ricevono questo tipo di iniezione in quanto queste cellule non solo producono importanti fattori di crescita e possono differenziarsi nei tipi cellulari desiderati, ma possono anche contribuire a regolare il sistema immunitario, riducendo infiammazioni, cicatrici, e apoptosi cellulare.

Cellule Staminali ottenute dal Midollo Osseo (BM, Bone Marrow Stem Cells)
Per alcune patologie, quali Lesioni Spinali, Paralisi Cerebrale, Traumi Cerebrali, Piede Diabetico, Necrosi della Testa del Femore e malattie cardiache, i medici possono utilizzare cellule staminali ottenute dal midollo osseo del paziente stesso (a seconda delle condizioni individuali del paziente). Le cellule staminali vengono prelevate dal midollo osseo che viene asportato dal paziente e, a seconda del tipo di midollo, si possono preparare una o due iniezioni separate. Queste iniezioni contengono inoltre un’alta concentrazione di cellule staminali mesenchimali e sicuramente le cellule staminali ottenute dal midollo osseo costituiscono una valida opzione per coloro che intendono utilizzare soltanto le proprie cellule staminali.

Metodi di Trattamento

Iniezione per via endovenosa (EV)
L’iniezione di cellule per via endovenosa (EV) è un metodo molto semplice che dovrebbe già essere noto alla maggior parte dei pazienti. Una sottile cannula con un catatere in punta viene inserito nella vena del paziente. Una volta che la cannula è posizionata in modo corretto, l’ago viene sfilato e il catetere di plastica flessibile viene lasciato nella vena con il tubicino attaccato. La soluzione di cellule staminali disciolte nel siero del sangue del cordone viene somministrata attraverso EV (previa valutazione da parte del personale medico, il desametasone può essere somministrato anticipatamente per evitare potenziali reazioni allergiche). In genere non è necessario l’impiego di sedativi per questa procedura. L’intero processo di iniezione EV richiede meno di 45 minuti.

Puntura Lombare
La puntura lombare (LP) è comunemente indicata col nome di Rachicentesi. Si tratta di una procedura utilizzata per accedere al liquido cefalorachidiano e al midollo spinale e contribuisce a fornire cellule staminali direttamente nel liquido cerebro-spinale, baipassando la barriera emato-encefalica. I nostri medici ritengono che questo sia il metodo meno invasivo per la somministrazione di cellule staminali direttamente nel sistema nervoso centrale. Il fluido cefalorachidiano (CSF) è utilizzato dal corpo per proteggere il cervello e il midollo spinale, limitando la possibilità di lesioni a queste aree. Il corpo produce costantemente CSF e quindi qualsiasi liquido che venga asportato viene poi reintegrato entro un paio d’ore.

Iniezioni locali

Le iniezioni locali possono essere utilizzate per trattare una grande varietà di casi. Tra questi si annoverano: lesioni al midollo spinale, neuropatia periferica, piede diabetico e distrofia muscolare. Per le iniezioni locali, le cellule staminali ottenute dal midollo osseo o dal sangue del cordone ombelicale vengono somministrate con una serie di più iniezioni, alcune direttamente nell’area lesa e altre nella zona circostante.

Iniezione intravascolare Interventistica

L’iniezione intravascolare interventistica può essere applicata per il trattamento di alcune malattie cerebrovascolari e cardiovascolari, nonchè malattie vascolari periferiche, come l’ictus, le malattie ischemiche e la necrosi della testa del femore. Le cellule staminali trapiantate sono iniettate direttamente nelle aree danneggiate.

www.beike.ch

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Terapie staminali sicure e all’avanguardia

E’ possibile curare malattie neurodegenerative gravi come la Sclerosi Multipla, la Sclerosi Laterale Amiotrofica (più conosciuta come SLA) o l’Atassia di Friedrich, un disturbo associato a problemi di coordinazione nei movimenti? Non ancora completamente. Tuttavia grazie alle cellule staminali è senz’altro possibile migliorare la qualità di vita delle persone che ne soffrono, o quantomeno arrestare la progressione della malattia.
E’ la notizia diffusa nella conferenza stampa organizzata tempo fa a Milano da BEIKE EUROPE SA che ha presentato la terapia realizzata in Cina: cellule staminali ottenute da sangue prelevato dal cordone ombelicale vengono iniettate nel midollo spinale di pazienti affetti da malattie neurodegenerative, come appunto la SLA.
Il trattamento non guarisce totalmente, ma può restituire ai pazienti alcuni movimenti quotidiani, come l’afferrare con sicurezza un bicchiere, pettinarsi con un braccio prima quasi immobile, o riuscire ad alzarsi da una sedia senza aiuto.Non solo: con il passare del tempo i miglioramenti permangono. Il malato resta malato, ma guadagna sostanzialmente nella qualità della vita, come hanno spiegato alcuni pazienti (due italiane e uno svizzero) presenti alla conferenza stampa e che si sono recati in Cina per sottoporsi al trattamento.
Le staminali sono cellule indifferenziate, per così dire “vergini”, e aventi quindi la possibilità di trasformarsi in cellule specializzate: muscolari, ematiche o cerebrali. Agendo come una sorta di sistema di riparazione del corpo, le staminali possono accellerare i meccanismi biologici per sla riproduzione di altre cellule, e ciò alla sola condizione che la persona ricevente sia in vita.Per il trattamento Beike usa di norma cellule staminali estratte dal cordone ombelicale.
Solitamente dopo il parto il cordone ombelicale viene distrutto assieme alla placenta. Nel nostro caso invece dopo aver ottenuto dalla partoriente il consenso alla donazione del cordone ombelicale, si procede ad un primo esame volto ad accertare che la donatrice sia esente da malattie ereditarie o genetiche. Una volta effettuato questo test, immediatamente dopo la nascita un ago viene inserito nel cordone, e si procede così al prelevamento di un quantitativo di sangue compreso fra 80 e 140 ml, che viene immediatamente racchiuso in un recipiente sterile contenente un fattore anticoagulante.Il recipiente viene quindi inviato alla Banca del Sangue, dove il contenuto viene sottoposto a un severo esame: si controllano tanto l’eventuale presenza di malattie contagiose (sifilide, epatite, HTLV, HIV, CMV) quanto l’assenza di contaminazioni da microbi di ogni tipo.Se l’esame risulta negativo e la Banca del Sangue rilascia un attestato di purezza, il sangue passa infine al laboratorio della Beike, situato a Shenzhen. A questo punto, le cellule in esso contenute vengono nuovamente esaminate dal personale di laboratorio: un doppio controllo, quindi, al fine di offrire ai pazienti la massima sicurezza possibile.Infine, le cellule staminali ottenute dal sangue del cordone ombelicale vengono poste in un terreno di coltura che non contiene né prodotti di origine animale né sottoprodotti di alcun tipo. Ogni uno o due giorni il terreno viene cambiato, e le cellule vengono costantemente monitorate: al minimo segno di anormalità o di contaminazione tutta la coltura viene immediatamente distrutta. Il ciclo di crescita richiede dai 7 ai 10 giorni. In questo lasso di tempo è normale che alcune cellule più deboli – e quindi inutili – muoiano, lasciando spazio unicamente allo sviluppo di quelle forti e attive.Terminato il ciclo, si sono ottenute circa dieci milioni di cellule staminali dei tipi CD34 e CD133, che vengono infine prelevate dal terreno di coltura, isolate e trasportate all’ospedale Nan Shan, situato sempre a Shenzhen, a poca distanza dal laboratorio della Beike.Si pensa che ciò possa derivare dal fatto che il sangue del cordone possiede un sistema immunitario ancora non allo stato aggressivo e che pertanto le cellule, solitamente attive in una reazione immunitaria, non sono ancora “educate” ad attaccare il ricevente. Più tecnicamente si può affermare che le cellule staminali provenienti dal sangue del cordone ombelicale presentano il vantaggio di un sistema immunitario ancora di fatto inattivo, unito a quello di un telomero (ovvero della terminazione del cromosoma) ancora relativamente lungo. In altre parole, queste cellule hanno la capacità di trasformarsi nella maggior parte delle cellule di vario tipo presenti nel corpo.
Il processo di produzione comprende un metodo per l’estrazione di cellule staminali di tipo CD34, CD133 e mesenchimali. Le cellule del cordone ombelicale così ottenute possono essere immagazzinate e trapiantate successivamente nell’organismo del donatore stesso, di un membro della famiglia o di un destinatario indipendente.La tecnica impiegata in Cina dal dottor Sean Hu ha già permesso la cura di oltre 6000 pazienti.
La Beike Biotechnology consapevole che i pazienti possano avere delle legittime preoccupazioni sugli effetti collaterali negativi del trattamento con cellule staminali ha effettuato uno studio su 3097 casi.Le più comuni reazioni al trattamento sono: febbre, mal di testa, dolore alle gambe, diarrea, vomito e reazioni allergiche. Meno del quattro per cento dei pazienti ha accusato uno di questi sintomi.
Gli effetti vissuti dai nostri pazienti sono coerenti con le prevedibili reazioni di routine per le Intravenose e per le Iniezioni lombari.
Questi dati confermano i precedenti studi su 264 pazienti e permettono a Beike di operare con sicurezza nell’utilizzo delle cellule staminali coltivate nei propri laboratori.
Beike Europe (www.beike.it) è inoltre lieta di annunciare che alla casa madre cinese “Beike Biotechnology Co. Ltd.”, azienda dibiotecnologia, leader mondiale nelle terapie cellulari, è stata rilasciata la certificazione ISO9001 dalla International Organization for Standardization ( agenzia composta da organismi nazionali di normalizzazione di 159 paesi che promuovono standard qualitativi elevati per tutti processi aziendali).
Per informazioni
www.beike.it
[email protected]

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Le donne e internet: l’esperienza del parto

Molte donne raccontano l’esperienza del parto, sempre di più lo fanno pubblicando su internet i racconti delle loro avventure. Se pensiamo a navigare un po’ l’area semantica del parto attraverso il motore di ricerca di Google però, ci si accorge che le fonti di esperienza diretta sono veramente innumerevoli.
Quel che più colpisce, però, è il fatto che tra tutti i racconti che si possono navigare, nessuno sembra proporre una dinamica esperienziale simile all’altra. Questo punto è molto interessante per sotto due punti di vista ben distinti: da una parte la differenza massima aiuta a capire come umanamente un’esperienza non sia ripetibile e sia sempre unica (abbiamo appositamente affrontato un argomento così forte per l’emozionalità di chi si racconta in prima persona); dall’altro la varietà infinita delle fonti permette ad un utente di vagliare criticamente le informazioni in modo da trarne una media esaustiva per la sua necessità di informazione.
Così, calandosi nel ruolo di futuri padri, vogliamo informarci su cosa potrà voler dire per una madre il parto. Tra le miriadi di pagine a sfondo quasi esclusivamente rosa dell’universo femminile post-parto, ci imbattiamo in modo randomico in tutte le fasi del parto. C’è chi racconta con dolore i giorni del travaglio e chi li racconta con serenità; chi da più rilevanza invece al dolore del momento del parto e chi invece sostiene che un’epidurale è la soluzione migliore per non soffrire e soprattutto priva di controindicazione; chi ricorda il parto solo con dolore, chi solo con gioia.
Non mancano ovviamente gli approfondimenti tecnici delle madri attente e curiose che prima di partorire vogliono scoprire tutto sull’universo umano e la medicina. In questi luoghi si incontrano le informazioni più interessanti come l’opinione delle mamme sull’uso delle cellule staminali del cordone ombelicale, la loro conservazione e i vantaggi che prospettano per il futuro figlio.
Ogni racconto un taglio diverso, ogni racconto un sentimento diverso, ogni racconto un’informazione in più.
In due ore di navigazione tra blog, siti e forum siamo diventati molto esperti sull’argomento e quasi ci sentiamo di contribuire a qualche discussione.

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In cosa consiste l’utilizzo estetico delle cellule staminali?

Chirurgo-plastico-estetico.it è un portale che vuole essere uno strumento utile e diretto d’informazione, per capire e conoscere la chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.
Si tratta di un portale innovativo dove ognuno può raccogliere e chiedere direttamente informazioni e curiosità riguardanti i diversi tipi d’interventi chirurgici (dalla chirurgia ambulatoriale minore alla chirurgia del corpo, passando per la sempre più richiesta mastoplastica additiva, liposuzione o rinoplastica).
Il Dott. Antonio Tambuscio (Dottore Specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva) risponde regolarmente alle più disparate domande degli utenti pubblicandole poi in forma rigorosamente anonima nel sito. In questo modo Chirurgo-plastico-estetico.it funge da vero e proprio archivio d’informazioni. Una fonte gratuita, utile e funzionale alla quale poter sottoporre i propri dubbi e le proprie perplessità in fatto di chirurgia estetica, plastica e ricostruttiva.

Qui di seguito riportiamo l’ultima domanda inviata al portale e la conseguente risposta del Dott. Antonio Tambuscio riguardante il Lipofilling, una nuova frontiera nell’ambito della chirurgia del corpo.

In cosa consiste l’utilizzo estetico delle cellule staminali?

Il lipofilling e le cellule staminali sono in effetti una nuova frontiera in chirurgia plastica sia in campo estetico che ricostruttivo. Tuttavia molte cose imprecise e alcune totalmente sbagliate sono state dette in merito al loro utilizzo. In termini semplici il lipofilling consiste nel prelievo di tessuto adiposo con una piccola liposuzione e il successivo reimpianto dello stesso attraverso micro iniezioni, a scopo riempitivo. E’ appunto l’effetto riempitivo che ha una applicazione immediata in chirurgia estetica per procedure quali il rassodamento del viso e dei glutei, piccoli aumenti del seno, correzione di esiti di traumi o altri interventi chirurgici. E’ stato dimostrato inoltre che all’interno del tessuto adiposo sono presenti grandi quantità di cellule staminali adulte in grado di differenziarsi in molti altri tessuti tra cui tessuto connettivo, vasi sanguigni, etc. Questa caratteristica consente trattamenti anche estremamente efficaci soprattutto in campo ricostruttivo, in caso di esito di traumi, ulcere croniche, danni da radioterapia, etc… La validità e l’utilita della “componente staminale” del grasso in campo estetico è in realtà ancora in fase di studio e spesso erroneamente decantata.

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