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Il lavoro? Per gli italiani, meglio se “di squadra”

PC, tablet, smartphone e software per comunicare a distanza senza vincoli di spazio e di tempo aprono nuovi scenari anche in ambito lavorativo: ne sono convinti i dipendenti italiani che vedono proprio nell’innovazione tecnologica un importante incentivo al lavoro di squadra, sempre più diffuso e apprezzato negli gli ultimi anni. Secondo il 69% dei lavoratori  intervistati in occasione del Randstad Workmonitor realizzato nel terzo trimestre 2014, la collaborazione tra colleghi consente di ottenere migliori prestazioni professionali. Una percentuale, quella favorevole alla cooperazione, persino superiore alla media globale (pari al 60%) e che vale all’Italia il settimo posto tra i 33 Paesi oggetto d’indagine da parte di Randstad, secondo player al mondo nei servizi di risorse umane.

 

Cresce dunque anche da parte delle aziende l’attenzione dedicata al lavoro in team, percepito come un’importante risorsa da sfruttare per migliorare le performance dei propri lavoratori. «Merito della maggiore disponibilità dimostrata dai dipendenti a imparare le buone pratiche della cooperazione tra i colleghi. E delle aziende che oggi incoraggiano la collaborazione, anche se ai datori di lavoro viene chiesto un ulteriore investimento per la formazione del team, sia in termini di risorse che di tempo dedicato», commenta l’amministratore delegato di Randstad Italia Marco Ceresa.

 

Sono vari i fattori che sembrano aver favorito il nascere di questa nuova prospettiva culturale, a cominciare proprio da tutti quei dispositivi tecnologici che semplificano l’interazione a distanza. In particolare, la quasi totalità degli intervistati italiani – il 91% – ritiene che la collaborazione si faccia sempre più importante con l’avanzamento delle nuove tecnologie. «Se da un lato l’innovazione richiede una maggiore responsabilizzazione delle attività dei singoli, dall’altro sostiene la collaborazione tra colleghi grazie a nuovi strumenti per la comunicazione», precisa Ceresa.

 

Proprio sotto questo punto di vista le aziende possono e devono però ancora fare molto: solo poco più della metà degli intervistati riconosce al proprio datore di lavoro il merito di garantire effettivamente tutti gli strumenti necessari a facilitare il lavoro in team virtuali. Resta in ogni caso favorita la collaborazione a stretto contatto, tanto che il 78% degli italiani dichiara di riuscire tuttora a collaborare meglio con i propri colleghi lavorando faccia a faccia.

Complessivamente, il bilancio dei dipendenti intervistati è comunque positivo. In Italia, stando al giudizio dei lavoratori, le aziende hanno ormai compreso l’importanza di incoraggiare la collaborazione, anziché la competizione individuale, e si stanno attrezzando, con esiti però non ancora del tutto soddisfacenti.

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Rinunciare al lavoro ideale? Sì, per un aumento di stipendio

Ben otto italiani su dieci sarebbero disponibili a cambiare lavoro se solo potessero guadagnare di più. L’aumento di stipendio, ancor prima della crescita professionale o dell’aderenza al percorso di studi, si dimostra la motivazione capace, più di ogni altra, di spingere i lavoratori alla ricerca di un nuovo impiego. Un dato, quello a favore dell’incremento salariale, non solo molto elevato ma persino in parziale contraddizione con il forte gradimento espresso nei confronti della posizione lavorativa già occupata: il 61% degli italiani è infatti pronto a definire “ideale” il proprio impiego.

«In Italia, si registra una curiosa parità tra chi sostiene di svolgere il lavoro ideale e chi lo ritiene esclusivamente una fonte di reddito. In realtà, la motivazione a cambiare lavoro è elevata, giustificata dalla diffusa esigenza di migliorare il livello retributivo, oltre che all’aspirazione di un percorso di crescita professionale – osserva Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia -. Meno forte è la spinta verso un percorso più coerente con i propri studi, che fortunatamente appare un campo di maggiori conferme se 7 italiani su 10 dichiarano di svolgere un lavoro che si addice alla loro formazione e 6 su 10 sceglierebbero lo stesso percorso formativo se dovessero ricominciare da capo».

È questo il quadro emerso dall’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, il Randstad Workmonitor. In 33 diversi Paesi, tra cui l’Italia, un nutrito campione di lavoratori di età compresa tra i 18 e i 65 anni ha permesso al secondo player mondiale nei servizi di risorse umane di raccogliere preziose informazioni sul tema della mobilità, protagonista del secondo trimestre 2014.

Tra i lavoratori europei, i più inclini alla mobilità si dimostrano proprio i dipendenti italiani, sì più propensi alla ricerca di un nuovo impiego ma, al tempo stesso, convinti della necessità di muoversi con grande prudenza. La generale propensione alla mobilità non si traduce infatti in Italia in un’urgenza di cambiare lavoro al più presto: al contrario, il 62% degli italiani crede sia possibile farlo in qualsiasi momento. In pochi, tuttavia, sperano in una vera svolta di carriera, tanto che il 79% degli intervistati sostiene di non confidare in un autentico slancio professionale.

E come trovare un nuovo posto? Grazie alle agenzie specializzate, sempre con maggiore fiducia considerate da chi cerca lavoro capaci di aiutare gli aspiranti dipendenti sia nella ricerca del proprio impiego ideale sia nella definizione del miglior percorso di carriera. In particolare, il 69% degli intervistati ritiene che il lavoro temporaneo possa costituire un trampolino di lancio per ottenere un contratto a tempo indeterminato, soprattutto per i giovani. Il 54% del campione la considera infatti una formula particolarmente adatta ai più giovani.

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Sport e work life balance: il benessere lavorativo al primo posto

Per otto lavoratori su dieci compiere attività fisica regolare permette di ottenere migliori risultati anche in ufficio. Eppure solo un terzo dei datori di lavoro permette di praticare sport durante l’orario lavorativo e appena il 37% mette a disposizione una palestra o attrezzature sportive in azienda. Una mancanza che per i dipendenti non sembra costituire un problema, perché la forma fisica è considerata prima di tutto una responsabilità personale.

“I lavoratori italiani sembrano fedeli al motto ‘mens sana in corpore sano’ – afferma Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia-. La convinzione che l’attività fisica sia di aiuto anche nelle performance di lavoro è ampiamente diffusa tra i dipendenti di tutto il mondo, ma in Italia si nota una particolare attenzione al benessere lavorativo e psicofisico, percepito come il frutto di una combinazione di worklife balance e attività fisica regolare. Di certo, un lavoratore in forma fisicamente e mentalmente sta meglio e approccia con maggiore ottimismo e proattività la giornata lavorativa;in questo modo contribuisce meglio agli obiettivi di business. L’impresa non può che trarre beneficio da questo atteggiamento positivo che si riflette sulla quantità e qualità produttiva. Deve, anzi, incentivarlo con un supporto concreto ad uno stile di vita sano”.

Questo è il quadro delineato dal Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata in 33 Paesi del mondo nel primo trimestre 2014 da Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane, da cui emerge una particolare attenzione dei lavoratori italiani al benessere psico – fisico e al mantenimento di uno stile di vita sano. Il Randstad Workmonitor è realizzato attraverso un sondaggio sottoposto ai lavoratori dipendenti dei diversi Paesi di età compresa tra 18 e 65 anni, impegnati per un minimo di 24 ore alla settimana.

Nonostante la correlazione tra un’attività sportiva costante e il rendimento positivo sul lavoro soltanto il 37% dei datori di lavoro mette a disposizione attrezzature da palestra in ufficio. E appena un terzo (il 33%) permette di fare esercizio fisico o praticare sport durante le ore di ufficio.

I più attenti al benessere psicofisico dei lavoratori sono gli imprenditori del Nord Europa che risultano i maggiori sostenitori di uno stile di vita salutare e curano aspetti come le palestre aziendali, le convenzioni con palestre esterne e l’attenzione all’alimentazione in mensa.

Il Randstad Workmonitor ha analizzato un altro aspetto importante per i dipendenti o per chi cerca lavoro, oltre all’attività fisica e ai suoi risvolti sulla resa lavorativa, nella sfera del benessere personale e del “work life balance”: l’esigenza della cura dei familiari e la disponibilità dei datori di lavoro a rilasciare dei permessi a questo scopo.

L’80% dei lavoratori viene aiutato dal datore di lavoro quando, a causa di motivi personali, è costretto ad assentarsi (nella media globale, il 77%). E nel 61% dei casi accetta assenze dovute alla necessità di doversi prendere cura di un familiare. Del resto, il 57% dei dipendenti italiani si direbbe pronto a lasciare il posto di lavoro, se l’azienda non lo permettesse.

“La cura dei propri familiari è un tema importante e molto sentito nel mondo produttivo, su cui in Italia emerge una sensibilità sia da parte dei lavoratori che dei datori di lavoro – commenta Marco Ceresa -. Più in generale, la relazione tra dipendenti e datori di lavoro su esigenze che attengono alla vita privata sembra essere solida nel nostro Paese. Gli stessi servizi che Randstad offre ai familiari dei propri clienti (es. orientamento) sono un esempio a conferma dei dati emersi.”

http://www.randstad.it/chi-siamo/news-ed-eventi/randstad-award-2014-i-vincitori-e-i-risultati-della-ricerca/ (Benessere lavorativo)

http://www.randstad.it/chi-siamo/news-ed-eventi/randstad-workmonitor-i-edizione-2014/ (Workmonitor)

http://www.randstad.it/jobs/cerca-lavoro/(Cerca lavoro)

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IL SENSO DEL LAVORO A FINE CARRIERA

A Milano sono stati presentati gli esiti della ricerca “Mercato e senso del lavoro: le direttrici del cambiamento” patrocinata da Ranstad, tra le prime società in europa nell’ambito del lavoro interinale. Lo studio evidenzia alcune criticità nell’evoluzione del senso di appartenenza delle persone nel mondo del lavoro in particolare per i lavoratori a fine carriera. I rischi principali che minano la motivazione dei lavoratori derivano dalle ultime tendenze normative in tema di mercato del lavoro in contrapposizione ad una interpretazione ancora troppo rigida della flessibilità sia sul fronte imprenditoriale che su quello giudiziale e amministrativo. Occuparsi della produttività e della motivazione dei lavoratori più maturi è una sfida che non possiamo eludere visto l’evidente e e progressivo invecchiamento della popolazione. Outplacement, Politiche di Welfare aziendale e mobilità interna alle aziende sono le armi nelle mani delle imprese per contrastare il disorientamento dei lavoratori over 60 e il rischio di alienazione dei giovani under 30, un’altra fascia critica anche se per motivi diametralmente opposti.

Dalla ricerca emerge come la qualità del lavoro in Italia – in termini di stabilità, regolarità, retribuzione e coerenza con le competenze acquisite nel sistema di formazione lavoro – presenti una serie criticità, con le fasce di popolazione “under 30” e “over 60” a risentirne maggiormente. Se per i giovani le difficoltà di accesso al lavoro, soprattutto stabile, generano “disaffezione” e “senso di alienazione”, per gli over 60 si nota soprattutto perdita di motivazione e engagement. La categoria degli over 60 risulta penalizzata dai cambiamenti normativi, dall’aumento della disoccupazione e dalla mancanza di flessibilità. Una situazione che genera tra i lavoratori anziani un forte senso di disorientamento. In una popolazione che vede spostarsi costantemente in avanti il termine di uscita dal mondo del lavoro, l’incertezza sul futuro determina un calo consistente nelle motivazioni. E tale fenomeno si accompagna spesso ad un calo di performance. I lavoratori più anziani però risultano generalmente più dediti al luogo di lavoro, meno assenti per malattia e presenti più lungo nel proprio posto di lavoro. Una fotografia che non corrisponde totalmente alla percezione dei colleghi: quattro lavoratori su 10 in Italia ritengono che gli “over 60” siano meno produttivi sul lavoro rispetto agli altri e il 48% crede che si assentino maggiormente dal lavoro a causa di malattia rispetto agli altri lavoratori. Sette su 10 ritengono che i colleghi anziani siano meno in grado di adattarsi ai cambiamenti sul lavoro rispetto agli altri, ma pochi sono a conoscenza di politiche e programmi a sostegno dei lavoratori più anziani. E le aziende? È opinione diffusa tra quelle intervistate dalla ricerca che gli “over 60” forniscano mediamente una performance più bassa rispetto alla stessa popolazione nei cinque anni precedenti. Ma la larga maggioranza non è ancora pienamente attrezzata riguardo a politiche o iniziative per invertire il trend, migliorando la motivazione dei lavoratori maturi. Le prassi sono indirizzate prevalentemente alla “riqualificazione” della professionalità, coinvolgendo gli “over 60” in attività di supporto a giovani come coaching, mentoring o di iniziative formazione/knowledge transfert su aree di competenza specialistica. Solo in casi più rari si offre la possibilità di ricoprire nuovi ruoli attraverso contratti di pari livello o superiore all’interno delle organizzazioni.

L’invecchiamento della popolazione comporta una persistenza nel mondo del lavoro di manodopera sempre più anziana che impone una ristrutturazione progressiva della società e dell’economia per convertire strutture produttive, di welfare e di consumi dagli adulti agli anziani. Tra gli strumenti disponibili, acquisiscono sempre maggiore importanza i servizi di outplacement per il ricollocamento del personale, il cui utilizzo da parte delle aziende oggi in Italia è solo facoltativo e la diffusione appare ancora scarsa. In altri paesi d’Europa dove l’outplacement ha avuto maggiore diffusione, invece, è divenuto obbligatorio. Ad esempio in Francia è avvenuto con il contratto di sicurezza professionale (CSP) per il reinserimento di lavoratori assoggettati a procedura di licenziamento collettivo. E in Spagna, in caso di licenziamento collettivo oltre i 50 lavoratori. C’è poi il patto generazionale: il Part-Time misto a pensione, che prevede la riduzione dell’orario di lavoro di un lavoratore anziano fino a un massimo del 50% e contestualmente l’assunzione di un giovane che cerca lavoro è uno strumento che riduce il costo del lavoro. Più in generale, però, è necessario costruire nuovi profili retributivi e di carriera, in grado di coniugare produttività e costo del lavoro del personale anziano. Sono necessari interventi in grado di garantire una flessibilità funzionale a favore del lavoratore anziano, superando alcuni ostacoli alla gestione flessibile degli inquadramenti, delle mansioni e delle retribuzioni per favorire l’active ageing e il ricambio generazionale Ad esempio, sono possibili politiche di welfare aziendale che prevedano la riduzione del carico di lavoro e una gestione più flessibile dell’orario. Oppure interventi concordati a livello nazionale che rendano l’utilizzo della manodopera anziana meno vincolante in termini di costi e flessibilità organizzativa, come le clausole di fungibilità che permettono di affidare al lavoratore mansioni equivalenti (ad esempio quelle contenute del CCNL dell’industria chimica). O come l’abolizione degli scatti di anzianità, previsti in alcuni casi dalla contrattazione nazionale per favorire l’occupabilità dei lavoratori anziani. È necessaria poi una maggiore attenzione alla salute del lavoratore, tramite miglioramenti ergonomici della postazione di lavoro, un orario di lavoro più flessibile in grado di conciliare vita familiare e lavorativa, la revisione del sistema delle carriere e delle strutture organizzative. Si possono anche utilizzare strumenti di mobilità interna (per ricollocare i lavoratori in posti più agevoli) o esterna per effettuare scambi di manodopera anziana con imprese del distretto industriale in cui condividere e incrementare il know-how verso nuove leve.

Luther Blissett

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CONCERTI ED EVENTI AL CASTELLO DI BENTIVOGLIO

Nella fantastica cornice del Castello di Bentivoglio, Randstad, una delle migliori aziende in materia di lavoro interinale, sostiene il XVII festival della Musica da Camera con un programma pregno di grandi interpreti con un ultimo concerto in cui ci sara’ una prima mondiale. Come sempre si dara’ spazio ai giovani. Tutto questo realizzato dall’associazione culturale “Il Temporale.” Il 6 di ottobre si inizia con la Camerata del Concertgebouw di Amsterdam, una delle piu’ prestigiose orchestre d’Europa. Il programma, inoltre, prevede una performance di Histoire du soldat di Stravinskij.

Continuando con eventi sempre sponsorizzati da Randstad, azienda olandese tra le prime in Europa in fatto di formazione lavoro: 27 ottobre, Mozart Boys and Girls Orchestra, una giovane orchestra di Rovereto nata in seno alla sede nazionale dell’associazione Mozart Italia. Il gruppo e’ affidato all’esperienza di un direttore straordinario per caratura artistica, esperienza strumentale e sensibilita’ pedagogica: il M° ITALO RIZZI. Il programma comprende la rara esecuzione di un concerto di G.B. Martini e il travolgente concerto KV219 di Mozart. 3 novembre, Quintetto Bibiena, (Giampaolo Pretto, flauto; Alessandro Carbonare, clarinetto; Paolo Grazia, oboe; Roberto Giaccaglia, fagotto; Stefano Pignatelli, corno). Nei loro concerti i membri del Quintetto, composto dai primi fiati delle maggiori orchestre italiane, uniscono musica ad alta professionalita’ con performance teatrali e sceniche di grande effetto. Nel programma uno dei loro cavalli di battaglia, Pierino e il lupo, di Prokofiev.

1 dicembre, ZHdK, Orchestra d’archi dell’Universita’ di Zurigo, giovani di grande talento ed energia diretti da Rudolf Koelman, gia’ primo violino del Concertgebouw di Amsterdam. Verra’ eseguita la prima del concerto per pianoforte ed orchestra composto dal compositore praghese Adam Skoumal su commissione del Festival di musica da camera. Il compositore suonera’ come solista. Intorno al Festival: non solo concerti, ma anche arte e incontri. Prima di ogni concerto sara’ possibile effettuare una Visita al Castello; dopo il concerto “A cena con l’artista”, in un locale convenzionato insieme con i musicisti; nella corte del Castello l’installazione Nuvole barocche di Alberto Monti. Tutto questo, lo ricordiamo, anche grazie a Randstad, azienda che, tra le altra attivita’, aiuta chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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TECNICHE DI COMPETENZE COMUNICATIVE CON RANDSTAD

Ad ottobre, e precisamente il 17 e il 18, ci sara’ l’ExpoTraining, una fiera della formazione in ambito di lavoro interinale. Randstad assicurera’ la propria presenza sia con uno stand espositivo sia con alcuni incontri con le aziende. Il workshop sara’ incentrato sulla messa in pratica di teorie sull’approccio utilizzato da Randstad come formazione manageriale in cui al centro c’e’ sempre la persona e la sua capacita’ d’interagire nelle relazioni. Sempre durante questo evento sara’ intervistata Sara Chinchio, training manager di Philips che ci esporra’la sua esperienza.

I partecipanti si troveranno a simulare la conduzione di un aereo su una tratta prestabilita, dovendo gestire una situazione ad alta complessita’, proprio come accade ai piloti reali. Inizialmente i partecipanti, invitati da Randstad, leader nella formazione lavoro, saranno concentrati a familiarizzare con la strumentazione dell’aereo, successivamente dovranno mettere in gioco le loro competenze di comunicazione. Il simulatore attivera’ comportamenti atti a comprendere e diffondere la “cultura della collaborazione e della comunicazione”.

Randstad, presentera’ alle aziende il progetto di orientamento “18.29”, che prevede che ogni dipendente possa coinvolgere un giovane in eta’ di apprendistato facente parte del proprio network di conoscenze. Il servizio, che ha un importante valore di benefit per i dipendenti, sta riscuotendo un grande interesse da parte delle aziende sensibili ai temi di employer branding e retention. Ricordiamo che Randstad e’ una delle aziende leader nel settore di chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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L’ITALIANO VUOLE FARE ESPERIENZA ALL’ESTERO

Molti lavoratori si dicono disposti a trasferirsi in un altro paese, anche perche’ hanno difficoltà a trovare un posto di lavoro e molte volte sono costretti ad accettare posti inferiori al loro grado d’istruzione. Le aziende di lavoro interinale , percio’, hanno un ruolo molto importante come interfaccia tra domanda e offerta. Più di un lavoratore su due userebbe tale servizio se fosse disoccupato e sei lavoratori su dieci dicono che questo possa essere un buon viatico per trovare lavoro a tempo indeterminato.

E’ quanto emerge dal Randstad Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata da Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane e nella formazione lavoro, nel secondo trimestre 2013. Lo studio e’ stato dedicato in particolare alla partecipazione al mercato del lavoro, attraverso un sondaggio sottoposto a lavoratori dipendenti di 32 Paesi nel mondo. “Il Randstad Workmonitor delinea la fotografia di un mercato del lavoro segnato da una profonda incertezza – afferma Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia – in cui emergono in particolare le difficolta’ dei giovani, che faticano a trovare un posto di lavoro adeguato al titolo di studio in tasca, mentre le prospettive della ripresa economica non sembrano indicare un miglioramento a breve. Il senso di frustrazione che genera questa situazione e’ alla radice del dato sorprendente del 65% di italiani pronto a cercare fortuna all’estero”.

Secondo l’indagine del Randstad Workmonitor, 8 lavoratori su 10 in Italia credono che l’esperienza conti piu’ dell’istruzione per trovare un lavoro appropriato. Un’idea condivisa da tutte le fasce di età, anche se in minor misura dai giovani (con età fino a 25 anni), che si dicono d’accordo solo nel 56% dei casi. Nel confronto internazionale, si scopre pero’ che Paesi come Danimarca e Norvegia danno piu’ o meno lo stesso peso all’esperienza e all’istruzione, mentre questa convinzione e’ particolarmente diffusa in Cina (90%), Turchia (85%) e Regno Unito (82%). L’89% dei lavoratori italiani ritiene che oggi per i giovani (fino a 25 anni) sia difficile, per chi cerca lavoro, trovarlo adeguato alle loro capacita’ e competenze. Una percentuale molto alta, che appare la seconda al mondo, allo stesso livello della Spagna ed inferiore solo alla Grecia (91%), trovando pero’ conferma negli alti livelli di disoccupazione giovanile di questi Paesi. Anche se in realta’, la difficolta’ a trovare lavoro in Italia appare trasversale alle generazioni. L’86% degli italiani pensa che trovare la giusta occupazione sia difficile anche per i lavoratori anziani (dai 55 anni in su). Ma questa percentuale, seppure alta, e’ inferiore a quella dei giovani, mentre in Europa si evidenziano maggiori difficolta’ per le fasce di eta’ piu’ avanzata.

Luther Blissett

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RANDSTAD HA INCORONATO IL SALDATORE PROFESSIONALE 2013

Per promuovere attivita’ lavorative sempre molto ricercate dalle aziende, Randstad, leader europeo del lavoro interinale, ha indetto il Campionato Nazionale Saldatori. Tale concorso prevedeva sedici tappe in giro per l’Italia e incoronava il più abile nell’opera di saldatura a filo e a elettrodo. Ricordiamo che tale figura è contesa dalle aziende a peso d’oro.

Questo Campionato Saldatori 2013 e’ stato organizzato soprattutto per far incontrare domanda e offerta nel mondo del lavoro, individuando i migliori in questo settore fortemente ricercato dalle aziende. Randstad, una delle aziende piu’ prolifere nel settore della formazione lavoro, ha selezionato i migliori saldatori in tutte le tappe di questa manifestazione. L’evento e’ stato patrocinato dall’Istituto Italiano della Saldatura in collaborazione con la Lincoln Electric.

Il tour in oggetto si e’ svolto da Brescia ad Alessandria passando da Bergamo, Lecco, Legnano, Piacenza e Novara. Queste sono solo alcune delle citta’ lambite dal concorso. In tutte le tappe i saldatori del posto hanno dovuto misurarsi con prove di abilita’ attraverso strumenti innovativi quale il “VRTEX™360”. Tute professionali e guanti speciali da saldatore sono stati messi in palio come premio per chi ha vinto ogni tappa della manifestazione. Per tutti gli altri una cuffia protettiva da saldatore come premio di consolazione. Un particolare ringraziamento va a Randstad, azienda che aiuta chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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CONCORSO SALDATORI 2013 IN GIRO PER L’ITALIA

C’e’ una figura sempre piu’ rara in Italia: il saldatore. Per questo Randstad, leader nel settore del lavoro interinale, ha indetto una prova di abilita’ in tale disciplina. Il Campionato Nazionale Saldatori, si e’ esteso in sedici tappe lungo l’Italia e ha previsto alcune prove di abilità nella saldatura a elettrodo e a filo incoronando il migliore saldatore della penisola.

Il Campionato Saldatori 2013 e’ stato organizzato in partnership con Lincoln Electric, con il patrocinio dell’Istituto Italiano della Saldatura, e ha avuto l’obiettivo di individuare i migliori professionisti sul mercato, mettendo in contatto domanda e offerta di lavoro tra operai specializzati ed aziende alla ricerca di personale qualificato. Nelle diverse tappe, infatti, i saldatori reclutati da Randstad Technical (azienda leader nella formazione lavoro), dopo aver dimostrato le proprie abilita’ tecniche attraverso le prove pratiche sui processi di saldatura, hanno potuto incontrare le imprese del territorio in uno spazio dedicato al colloquio.

La gara si è svolta a Brescia il 7 maggio per arrivare fino ad Alessandria (in partnership con Confindustria Alessandria) il 6 giugno, passando da Bergamo 8 maggio, Lecco 9 maggio, Legnano (MI) 14 maggio, Gallarate (VA) 15 maggio, Pavia (in Partnership con Confindustria Pavia) 16 maggio, Piacenza 17 maggio, Novara (in partnership con ITIS Fauser) 21 maggio, Venaria Reale (TO) 22 maggio, Cuneo 24 maggio, Genova (presso IIS) 27 maggio, Modena 28 maggio, Casalecchio di Reno (BO) 29 maggio, Forlì 30 maggio e Thiene (VI) 5 giugno. In ognuna delle 16 tappe i saldatori della zona si sono misurati nelle prove di saldatura a filo (FCAW) e a elettrodo (SMAW), sfidandosi attraverso l’innovativo sistema virtuale Lincoln Electric “VRTEX™360”. Per il vincitore di ogni tappa è stato messa in palio una tuta professionale e dei guanti da saldatura offerti da Lincoln Electric, mentre tutti i partecipanti hanno ricevuto una cuffia protettiva per saldatore. Si ringrazia anche Randstad, azienda che aiuta chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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LAVORO IN ITALIA, CI VOGLIONO PIU’ DONNE A COMANDARE

Milano, Per il settanta per cento dei lavoratori, le donne sono piu’ calzanti degli uomini per il ruolo dirigenziale in un’azienda; mentre per l’ottanta per cento dei lavoratori, il sesso cosiddetto “debole” e’ imprescindibile se si vuol creare un team ad alto profilo qualitativo. Questo e’ quanto emerso da una ricerca sul mondo lavorativo condotta da Randstad, gruppo leader nel mercato del lavoro interinale. Il problema e’ che, secondo il 69% dei lavoratori, per le donne ci sarebbero maggiori impedimenti ad accedere ai posti di comando. Inoltre, la maggior parte degli italiani e’ favorevole ad aumentare anche a livello legislativo la presenza di donne in azienda.

I lavoratori italiani, grazie alla ricerca che ha avuto il suo focus sulla parita’ di sessi nella leadership, hanno consapevolezza sull’arretratezza del mercato e della formazione lavoro circa questo argomento. In definitiva, gli intervistati giudicano le donne adatte a ricoprire ruoli nevralgici nelle aziende e denunciano la presenza di ostacoli nell’aggiungere quote rosa nei settori dirigenziali. Tali idee sono portate avanti da entrambi i generi. C’e’ da registrare, purtroppo, lo scoraggiamento da parte delle donne per tale emancipazione professionale, dovuto anche alla crisi economica globale.

Nel resto del mondo, non e’ cosi’ spiccato come in Italia il fatto che i lavoratori indichino le donne piu’ propense a ricoprire i ruoli manageriali. Negli altri paesi, infatti, viene preferita una leadership prevalentemente maschile. In Italia, pero’, l’input alla carriera femminile e’ molto basso; e, in tal senso, il Bel Paese si colloca al 29esimo posto in una graduatoria totale di 32 paesi. Per quanto riguarda la presenza maschile nei ruoli chiave, invece, il nostro paese si colloca al sesto posto. Come detto precedentemente, tutte queste analisi e statistiche provengono da uno studio portato avanti da Randstad, azienda che si occupa di chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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GLI ITALIANI PROMUOVONO I DIRIGENTI DONNA

Secondo un’indagine sul mondo del lavoro condotta da Randstad, azienda leader nel mercato del lavoro interinale e delle risorse umane, per sette lavoratori italiani su dieci, le donne sarebbero più adatte per i ruoli dirigenziali e per 8 su 10, invece, l’apporto femminile sarebbe indispensabile per creare un team di qualità. Il 69% dei lavoratori palesa per le donne maggiori difficolta’ ad accedere a posizioni di comando rispetto all’uomo Visto questi dati, emerge che l’italiano, mediamente, e’ favorevole a delegare alla legge l’obiettivo di una presenza femminile nelle aziende.

La ricerca, che si e’ focalizzata sulla parita’ di genere nella leadership, fa emergere in Italia la consapevolezza dei lavoratori circa l’arretratezza del mercato della formazione lavoro su questo tema. Gli italiani, se da un lato evidenziano gli ostacoli delle donne nel raggiungere posizioni dirigenziali, dall’altro giudicano la componente femminile maggiormente adatta rispetto a quella maschile a posizioni di leadership nella propria organizzazione. E cosi’ si dicono disponibili alle “quote rosa” per consentire alle donne di superare il tetto di cristallo. Opinioni condivise da entrambi i generi, anche se le lavoratrici – che si sentono piu’ preparare alla leadership di quanto le giudichino i colleghi i maschi – appaiono scoraggiate nella battaglia per l’emancipazione professionale, in cui ai problemi storici si aggiungono gli ostacoli della crisi economica.

In Italia i lavoratori giudicano le donne piu’ adatte degli uomini al ruolo di dirigente d’azienda, con una percentuale (41% contro il 34%) superiore sia alla media europea che a quella dei 32 Paesi oggetto di indagine. I lavoratori italiani dichiarano anche di preferire le donne in posizioni apicali nell’organizzazione dal punto di vista personale, a differenza di quanto accade nel resto del mondo, dove viene preferita la leadership maschile (anche se quella femminile appare sempre piu’ adatta al ruolo). In Italia appare molto basso l’impulso aziendale alla promozione della leadership femminile. Solo il 41% dei lavoratori, infatti, ritiene che nella propria azienda le donne siano esortate ad ambire a posizioni di leadership: nella media dei 32 paesi l’Italia si colloca solo al 29° posto, con un valore molto al di sotto della media, seguita solamente dalla Repubblica Ceca, dal Giappone e dall’Ungheria. Mentre il 71% degli intervistati riconosce che il numero di dirigenti uomini nella propria azienda e’ superiore a quello dei dirigenti donne: quanto a presenza maschile tra le posizioni di comando l’Italia e’ al sesto posto, superata solo dai Paesi Asiatici. Tutte queste statistiche provengono da un’analisi fatta da Randstad, azienda che si occupa del ramo di chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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MISMATCH NEL MONDO DEL LAVORO PER RANDSTAD

Un’analisi condotta da Into the Gap per conto di Randstad, (seconda potenza mondiale in materia di lavoro interinale), evidenzia un trend che porterà, nel 2020, ad avere in contemporanea carenze ed eccedenze nelle varie offerte di lavoro, con diversita’ marcate tra i livelli di istruzione e i settori economici. Da un lato ci sara’ un surplus di lavoratori nel settore finanziario, con istruzione media; dall’altro lato ci sara’ una carenza di lavoratori ad alto e a basso livello d’istruzione.

Grazie a questa analisi chiamata Into the Gap, sono state evidenziate grandi disallineamenti di tipo qualitativo e quantitativo per il futuro del mercato e della formazione lavoro. In questo modo potranno esserci sprechi di risorse umane e perdite di produttivita’. Per quanto riguarda la questione italiana, attualmente, abbiamo il 23% della forza lavoro sottoqualificata e il 16% dei lavoratori sovraqualificato. Inoltre, il 18% dei lavoratori non possiede i requisiti d’istruzione necessari per il suo lavoro.

Ponendo l’accento su coloro i quali avranno un alto livello di istruzione, nel 2020 ci sara’ un deficit di manodopera pari a 137 mila persone. Saranno, infatti, piu’ di 2 milioni i nuovi lavoratori con un alto livello scolastico, mentre i 210 mila che sono attualmente in cerca lavoro, saranno riassunti. La domanda, comunque, non bastera’ per saturare il settore. L’UE, percio’, ha deciso una strategia per aumentare i lavoratori ad alta istruzione al 45% entro il 2020.

Luther Blissett

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INTO THE GAP, RICERCA SUL LAVORO

Into the gap, ricerca condotta da Randstad, seconda azienda al mondo in fatto di lavoro interinale, evidenzia alcune grosse anomalie in proiezione futura, cioè nel 2020. Per quella data, ci sara’ un’eccedenza di lavoratori nel settore finanziario e, parallelamente, una mancanza nei servizi alle imprese. Sempre grazie a quest’analisi, possiamo affermare che ci sara’ un surplus di mano d’opera con istruzione media, mentre mancheranno i lavoratori con alto e basso livello d’istruzione.

Into The Gap evidenzia per il futuro del mercato e della formazione lavoro europea ed italiana evidenti disallineamenti sia di tipo quantitativo che di tipo qualitativo, con abilita’ o le competenze dei lavoratori che non corrispondono a quanto necessario per il posto di lavoro ricoperto. Una mancata corrispondenza qualitativa che determina uno spreco di risorse umane e una perdita di produttivita’ per l’intera economia. In Italia il 16% dei lavoratori e’ attualmente sovraqualificato, ovvero presenta un livello troppo alto di istruzione per la sua posizione di lavoro attuale, mentre il 23% invece e’ sottoqualificato (disallineamento verticale). Il 18% dei lavoratori inoltre possiede un’istruzione in un campo diverso da quello necessario per il suo lavoro (disallineamento orizzontale).

Analizzando le prospettive del mercato del lavoro per gli alti di livello di istruzione, nel 2020 si manifestera’ una carenza di manodopera di ben 137mila persone. Nei prossimi anni , infatti, 2,1 milioni di nuovi lavoratori altamente istruiti entreranno nel mercato del lavoro, mentre 210 mila attualmente disoccupati torneranno nel mercato del lavoro, ma questo non sara’ sufficiente per soddisfare l’alta domanda di chi cerca lavoro ed e’ istruito. Questa domanda sara’ maggiore in quanto ci sara’ una domanda di sostituzione di 486mila persone, per sostituire i lavoratori in pensione, e una crescita di 1,9 milioni di nuovi posti di lavoro per i lavoratori molto istruiti nello stesso periodo Per colmare questa lacuna, l’UE ha stabilito una strategia per il 2020 per aumentare il livello di istruzione, stabilendo l’obiettivo del 45% di lavoratori ad alta istruzione entro il 2020. In Italia il tasso di alto livello di istruzione e’ in forte aumento (e’ salito dal 11,6% del 2000 al 20,3% nel 2011), ma ancora in ritardo sul target UE.

Luther Blissett

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QUALITA’ SUL LAVORO MIGLIORI NEL CONVEGNO CON RANDSTAD

Nella scuola di formazione di Bosch Italia, con i partners Randstad (leader nel settore del lavoro interinale), Sodexo e Technogym, lo scorso 12 Marzo si e’ tenuto un convegno inerente la produttivita’ aziendale. La principale domanda posta e’ stata: con il benessere organizzativo ci possono essere benefici per i collaboratori e il business? Questa e’ stata la domanda ricorrente durante il meeting a cui hanno partecipato esponenti di grandi brands come MTV, lo Juventus F.C., la Pirelli, oltre ad istituzioni quali il Ministero del lavoro e l’Assessorato al Benessere di Milano.

E’ stato approfondito il tema del benessere quale elemento cardine per l’incremento della produttivita’ aziendale e capire, inoltre, come renderlo effettivo. Tra i partecipanti all’evento, erano presenti e hanno commentato la questione, (anche in materia di formazione lavoro), il Sig. Marco Ceresa, AD Randstad Italia e Paolo Corno, Direttore commerciale di Sodexo Motivation Solutions.

L’ultimo commento con la relativa chiusa e’ stato affidato al padrone di casa, l’AD Gerhard Dambach che ha ribadito, oltre l’oggettivo problema di chi cerca lavoro, la costante ricerca di migliorie per garantire un miglior tenore di vita equilibrando vita privata e vita lavorativa, dicendo che l’azienda si deve impegnare per costruire un ambiente lavorativo accogliente e sereno. Parallelamente si deve riuscire ad aumentare la produttivita’ aziendale, anch’essa fondamentale per un percorso di crescita sia da parte dell’azienda che da parte dei collaboratori.

Luther Blissett

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CERESA, AD DI RANDSTAD PRESENTE AL CONVEGNO SULLA PRODUTTIVITA’

Nel corso del convegno organizzato dalla scuola di formazione del lavoro del Gruppo Bosch Italia tenuto lo scorso 12 Marzo la domanda era ricorrente: puo’ il benessere organizzativo produrre benefici al business in se’ e ai collaboratori? Questo si sono chiesti il Ministero del lavoro, grandi aziende quali la Pirelli, il Juventus Football Club, MTV e l’Assessorato al Benessere del comune di Milano. Tale evento ha visto la collaborazione di Randstad (leader nel settore del lavoro interinale), Sodexo e Technogym.

Gli incontri hanno voluto approfondire il tema del benessere quale elemento centrale ai fini dell’aumento della produttivita’ aziendale e capire come questo possa trovare operativita’ nelle singole realta’ imprenditoriali. Hanno partecipato con commenti sulla questione, (anche in materia di formazione lavoro), Marco Ceresa – Amministratore Delegato Randstad Italia e Paolo Corno – Direttore Commerciale di Sodexo Motivation Solutions.

Le conclusioni sono state affidate al padrone di casa, l’Amministratore Delegato di Bosch Gerhard Dambach il quale ha sottolineato, oltre ai problemi oggettivi per chi cerca lavoro, l’impegno continuo della multinazionale tedesca nel garantire ai propri collaboratori il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata. “Un’azienda deve impegnarsi costantemente nella costruzione di un ambiente di lavoro sereno e collaborativo. Il management deve essere in grado di guidare e motivare il proprio team, affidare obiettivi stimolanti e adottare nuovi approcci. Tutto questo per evitare lo stress negativo e contribuire al miglioramento della vita lavorativa e personale“ ha concluso Dambach.

Luther Blissett

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INDAGINE RANDSTAD, ITALIANI TUTTO SOMMATO OTTIMISTI

In Italia la situazione economica è giudicata grave dalla maggior parte delle persone con un impiego ma anche da chi cerca lavoro. Malgrado questo momento di malessere economico, la gran parte degli italiani crede in un miglioramento nell’anno corrente, non solo sotto un punto di vista economico finanziario, ma anche per quanto riguarda un aumento di stipendio o dei bonus una tantum accreditati in busta paga.

La prospettiva italiana risulta insolita guardando i risultati del Workmonitor, un’indagine realizzata negli ultimi tre mesi del 2012 dalla multinazionale olandese Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato dellaformazione lavoro. Il bilancio tracciato dal Randstad Workmonitor, effettuato in 32 Paesi del mondo, ha studiato ed evidenziato le previsioni finanziarie e economiche riguardo agli Stati e alle organizzazioni di appartenenza.

L’Italia si distingue nel panorama degli Stati analizzati per un bipolarismo singolare. La percezione di una crisi finanziaria ed economica profonda è accompagnata da una speranza nel futuro molto forte, anche maggiore di Paesi con un’economia più sana e con più probabilità di trovare un lavoro interinale.

Luther Blissett

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PROSPETTIVE PER I LAVORATORI SECONDO RANDSTAD

Gli italiani giudicano grave la situazione economica del proprio paese, sia che essi siano lavoratori sia chi cerca lavoro. Nonostante questo, la maggior parte dei lavoratori dipendenti attende un miglioramento della situazione nel 2013 con effetti positivi soprattutto sugli stipendi magari maggiorati di una ricompensa o un bonus.

E’ una prospettiva eccentrica quella che emerge per l’Italia dal Workmonitor, l’indagine sul mondo del lavoro realizzata nell’ultimo trimestre 2012 dalla multinazionale olandese Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato della formazione lavoro. L’ultima edizione 2012 del Randstad Workmonitor ha tracciato il bilancio di fine anno dei lavoratori in 32 Paesi del mondo, analizzando in particolar modo le prospettive di carattere finanziario riguardo agli Stati e alle organizzazioni di appartenenza.

Per i lavoratori italiani si evidenzia un curioso bipolarismo che costituisce un’eccezione nel panorama internazionale: accanto ad una percezione della crisi particolarmente profonda, la ricerca mostra per l’Italia una fiducia nel futuro superiore alla media anche rispetto a Paesi con performance economiche più positive anche per quanto riguarda la ricerca e l’ottenimento di un lavoro interinale.

Luther Blissett

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INTERVENTO FORMATIVO, GAP CONOSCENZE SCOLASTICHE E SKILLS LAVORATIVE

Il 14 gennaio sono partiti i nuovi corsi dedicati alla formazione di personale alberghiero organizzati da Randstad per gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Assisi. Il progetto di formazione nasce dalla collaborazione tra gli esperti della seconda azienda al mondo nel mercato della formazione lavoro e i docenti. Randstad ha creato un percorso triennale ad hoc in grado di accompagnare gli studenti delle terze, quarte e quinte classi, per aiutarli ad inserirsi più agilmente nel mondo del lavoro.

Due grandi obiettivi sono da raggiungere: Per le classi quarte e quinte, il corso di orientamento di 20 ore, con la finalità di fornire agli studenti gli strumenti e le informazioni necessarie utili a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro. Per le classi terze, un percorso didattico di 14 ore, finalizzato al rilascio del certificato HACCP di base secondo la normativa vigente nella Regione Umbria. Questi due progetti hanno la funzione di sostegno per chi, uscito dalla scuola, cerca lavoro.

L’obiettivo è quello di colmare il gap esistente tra le competenze acquisite a scuola e le skills che quotidianamente sono richieste nel mondo del lavoro, attraverso questi corsi formativi per gli studenti. Quindi, le classi quarte e quinte, apprenderanno determinate nozioni utili all’inserimento futuro nel mondo del lavoro. L’agenzia Randstad, attiva nel mercato del lavoro interinale, è stata diretta promotrice delle iniziative.

Luther Blissett

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RANDSTAD, AGILITA’ D’INSERIMENTO NEL MONDO DEL LAVORO

Per gli alunni dell’Istituto Alberghiero di Assisi sono partiti il 14 Gennaio i corsi dedicati alla formazione di personale alberghiero organizzati da Randstad, agenzia leader nella formazione lavoro. I docenti e Randstad hanno creato un percorso triennale ad hoc fatto in modo che gli studenti del triennio della scuola superiore fossero facilitati nell’ingresso nel mondo del lavoro.

I progetti appena attivati, utilissimi per chi esce dalla scuola e cerca lavoro, puntano al raggiungimento di due macro obiettivi: il corso per le classi terze, che prevede un percorso didattico di 14 ore, è finalizzato al rilascio del certificato HACCP di base secondo la normativa vigente nella Regione Umbria, uno strumento indispensabile per chiunque voglia lavorare nel mondo dell’ospitalità o della ristorazione. Per le classi quarte e per le quinte, invece, il corso di orientamento durerà 20 ore e sarà finalizzato a fornire agli studenti i principali strumenti e le informazioni essenziali utili a favorire l’inserimento nel mondo del lavoro.

Obiettivo della formazione di questi ultimi è la creazione e lo sviluppo di conoscenze di carattere generale e di esperienze collegate al mondo del lavoro attraverso l’offerta di nozioni tese a colmare il gap esistente tra le competenze scolastiche e le skills quotidianamente richieste nel mondo del lavoro. L’intervento formativo, pertanto, offrirà agli studenti delle classi IV e V una base comune di strumenti e saperi utili al futuro inserimento lavorativo con le quinte che, invece, affronteranno direttamente gli strumenti utili per la ricerca del lavoro. L’agenzia Randstad è attiva nella nel mercato del lavoro interinale.

Luther Blissett

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OFFERTE RANDSTAD, PROFILI PIU’ RICERCATI

Alessandra Rizzi, COO di Randstad Italia, afferma che il trend delle aziende nel periodo di Natale, si focalizzerà in gran parte sulle vendite. Ranstad, seconda azienda al mondo nel settore dei servizi per le risorse umane e nel lavoro interinale, crede che questa tendenza si potrà protrarre per i prossimi 2/3 mesi, consentendo temporaneamente al tasso di occupazione di incrementare sensibilmente.

Per gli ultimi due mesi del 2012, infatti, è aumentata la richiesta da parte di molte aziende italiane di professionisti ”stagionali” da inserire in azienda, con i macro settori lusso, cultura, tecnologia e alimentari a farla da padroni. Contratti che, in molti casi, seppur vincolati da una scadenza ”stagionale”, e cioè legati al boom di vendite durante il periodo delle festività, possono rappresentare un primo passo per chi cerca lavoro di inserirsi all’interno di un contesto lavorativo in maniera continuativa.

Per quanto concerne i profili più ricercati, quest’anno il picco di richieste è per addetti alle vendite, store manager e responsabili di negozio seguiti da operai generici e specializzati (come confezionatori e magazzinieri) e promoter commerciali. Molte richieste, infine, anche per gli addetti all’assistenza clienti e di professionisti in ambito call center. Con Randstad inoltre, la formazione lavoro è sempre in continuo rinnovamento, cosicchè si limiti il divario tra lo studio e il lavoro effettivo.

Luther Blissett

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RANDSTAD, LAVORO E CONTINUITA’ PROFESSIONALE

La priorità di Randstad oggi è quella di garantire la continuità lavorativa ad ogni persona all’interno di un’azienda, infatti, ad oggi, i mutamenti sociali ed economici rendono molto spesso necessario cambiare datore di lavoro. La multinazionale olandese Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato del lavoro interinale e delle risorse umane, ha deciso di investire nell’outplacement, ovvero il servizio utile alla ricollocazione dei lavoratori sul mercato.

L’obiettivo quindi sarà quello di gestire le diverse situazioni di transizione di carriera, garantendo continuità e sviluppo professionale, attraverso la formazione lavoro, a tutte le risorse coinvolte. La nuova divisione è in grado, dunque, di supportare imprese e lavoratori nell’individuare e sviluppare professioni spendibili nel mercato, grazie alla specializzazione maturata stando a contatto con numerose aziende.

Quando avviene una transizione di carriera, ogni fase che la caratterizza è gestita dall’outplacement, che si rivolge alle aziende e al professionista che cerca lavoro. Le aziende potranno quindi dare supporto ai propri collaboratori in una fase complessa della loro vita lavorativa e i professionisti e gli imprenditori, potranno riorganizzare la propria attività con i consulenti Randstad, pianificando un progetto professionale mirato, con particolare attenzione alla comprensione della propria particolare situazione.

Luther Blissett

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RANDSTAD, RIPOSIZIONAMENTO LAVORATORI SUL MERCATO DEL LAVORO

Il primo obiettivo di Randstad è quello di garantire una continuità lavorativa ad ogni persona all’interno di un’azienda: infatti, i frequenti cambiamenti sociali ed economici rendono spesso necessario cambiare datore di lavoro. Proprio per questo motivo la multinazionale olandese Randstad, seconda azienda al mondo nel mercato del lavoro interinale, ha deciso di investire nell’outplacement, il servizio dedicato alla gestione della ricollocazione sul mercato dei lavoratori.

Obiettivo della nuova divisione sarà quello di gestire le diverse istanze legate alla transizione di carriera, individuale e collettiva, cercando di garantire continuità e sviluppo professionale (anche attraverso la formazione lavoro) a tutte le risorse coinvolte. Grazie all’elevata specializzazione maturata a stretto contatto con numerose aziende, inoltre, la nuova divisione è in grado di supportare imprese e lavoratori nell’individuare e sviluppare professioni spendibili nel mercato.

L’outplacement, che si rivolge sia alle aziende che al professionista che cerca lavoro, è strutturato per gestire ogni fase che una transizione di carriera comporta. E così, mentre le aziende potranno fornire un supporto ai propri collaboratori in una fase complessa della loro vita professionale e, al contempo, affrontare ristrutturazioni veloci e meno conflittuali, i professionisti, o imprenditori, potranno riorganizzare la propria attività e i propri servizi pianificando, con i consulenti Randstad, un progetto professionale dedicato, con particolare attenzione alla comprensione della propria particolare situazione.

Luther Blissett

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DAL WORK MONITOR RANDSTAD EMERGONO DATI IMPORTANTI

L’agenzia Randstad (leader nel lavoro interinale), multinazionale Olandese seconda al mondo nel mercato delle risorse umane, ha effettuato nell’ultimo trimestre un Work Monitor, un’indagine sul mondo del lavoro. Questa ricerca è stata effettuata in 32 paesi nel periodo che va dal 17 Luglio al 15 Agosto, ed è stata focalizzata sulla coerenza nel percorso professionale, dalla formazione allo sbocco nel mondo del lavoro. Dall’analisi delle risposte de lavoratori italiani emerge grande coerenza tra l’orientamento degli studi e il lavoro in seguito svolto: per il 74% degli italiani è così, mentre per i tedeschi vale per il 66% degli intervistati, mentre per i francesi si sale al 67% (con una media globale del 66%).

Per quando riguarda la politica attuata dalle aziende atta a favorire la formazione lavoro e le opportunità di carriera, emergono altri dati importanti: il difficile e prolungato periodo di crisi e la sproporzione tra domanda ed offerta che caratterizza l’attuale dinamica del lavoro in Italia, non favoriscono di certo gli investimenti. Per questo, fra gli intervistati, l’impresa italiana si contraddistingue per un giudizio molto critico dei lavoratori sulle attività che hanno l’obiettivo di migliorare la qualità professionale aziendale con punte decisamente più alte rispetto agli altri Paesi: per il 60% degli intervistati le aziende non investono in formazione mentre per il 55% non offrono opportunità di carriera.

Tra gli intervistati vi è una grande discrepanza tra il ruolo occupato e le effettive responsabilità ricoperte, infatti, il 36% del campione (rispetto alla media globale del 47%) si sentono sovra-qualificati rispetto alla loro mansione, mentre, il dato che si discosta maggiormente dai colleghi degli altri paesi è il 46% degli operai che si sentono sotto-qualificati (contro il 20% della media globale). Ottima iniziativa il Work Monitor, per informare e tenere aggiornato chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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PERIODO DI CRISI SFAVORISCE INVESTIMENTI, AGENZIA RANDSTAD

A conferma che gli italiani vivono un periodo di disorientamento ci sono i dati del Work Monitor, l’indagine sul mondo del lavoro che l’agenzia Randstad (leader nel lavoro interinale), seconda azienda al mondo nel mercato delle risorse umane, ha effettuato nell’ultimo trimestre. Questa ricerca, condotta in 32 paesi nel periodo che va da metà Luglio a metà Agosto, ci si è focalizzati sulla coerenza nel percorso professionale, dalla formazione al reale sbocco nel mondo del lavoro. Dal campione di lavoratori italiani intervistato emerge una diffusa coerenza tra l’orientamento degli studi e il lavoro in seguito svolto: Infatti è così per il 74%, mentre tra i tedeschi è il 66% e il 67% tra i francesi (contro una media globale del 66%).

Altro dato importante che emerge da quest’edizione del Workmonitor è relativo alla politica attuata dalle aziende per favorire la formazione lavoro e le opportunità di carriera: il difficile e prolungato periodo di crisi – nonché la più marcata sproporzione tra domanda ed offerta che caratterizza l’attuale dinamica del lavoro in Italia – non favoriscono certamente gli investimenti. Per questo, fra gli intervistati, l’impresa italiana si contraddistingue per un giudizio significativamente critico dei lavoratori sulle attività che si propongono proprio l’obiettivo del miglioramento della qualità professionale aziendale con punte decisamente più alte rispetto agli altri Paesi: per il 60% del campione, infatti, le aziende non investono in formazione mentre per il 55% non offrono opportunità di carriera.

Emerge inoltre una prima sostanziale discrepanza, soprattutto nei confronti dei colleghi stranieri, tra il ruolo occupato e le effettive responsabilità ricoperte. E così, mentre pochi italiani, il 36% del campione (rispetto alla media globale del 47%), si sentono sovra-qualificati nelle rispettive attività, il dato che si discosta maggiormente dai colleghi degli altri paesi è quello relativo a coloro che si sentono sotto-qualificati: è infatti quasi un italiano su due, il 46%, a dichiarare di sentirsi sotto-qualificato nelle attività che sta svolgendo, contro una media globale del 20% e con notevole differenza con il 15% dei tedeschi, del 25% dei francesi, del 19% dei lavoratori del Regno Unito per finire, con appena il 14% dei colleghi statunitensi. Il Work Monitor è un’ottima iniziativa che informa chi cerca lavoro.

Luther Blissett

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GIRO D’ITALIA RANDSTAD, DISCUSSIONE SULLA RIFORMA DEL MERCATO DEL LAVORO

La multinazionale olandese Randstad, azienda operante nel mercato del lavoro interinale, sarà protagonista dall’11 settembre al 27 Novembre di una serie di incontri che avverranno in 21 città sparse sul territorio italiano. L’obiettivo di questo tour è discutere la Riforma del Lavoro messa in atto dal ministro Elsa Fornero, includendo nel confronto aziende locali e giornalisti. L’iniziativa, intitolata ”Il mercato del lavoro alla ricerca della flessibilità”, approfondirà gli aspetti più importanti della Riforma con particolare rilievo su flessibilità in entrata e in uscita, facendo un’analisi dei pro e dei contro della nuova disposizione normativa.

Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad Italia afferma che la somministrazione di lavoro è la tipologia contrattuale più diffusa in questo ultimo periodo, e continua dicendo che la Riforma del Lavoro da una parte cerca di creare stabilità per i giovani e dall’altra tenta di rendere le aziende più efficienti. Ceresa conclude, dicendo che l’auspicio è ottenere un buon livello di sicurezza grazie alla flessibilità in entrata e in uscita. Le parole dell’AD di Randstad possono rassicurare chi cerca lavoro, o chi vorrebbe una stabilità per la propria occupazione.

Aprilia è la città che aprirà il tour l’11 settembre e si concluderà il 27 novembre nella sede Randstad di Pescara. Le tappe saranno aperte al pubblico, alle azeinde e ai media, e si terranno alle ore 10,00 nelle sedi Randstad delle rispettive città. I relatori saranno, in base alle tappe, la Dott.ssa Alessandra Rizzi, COO dell’azienda e la responsabile dell’area legale Avv. Sirra Arnoldi, l’Amministratore Delegato di Randstad (azienda leader nella formazione lavoro), Dott. Marco Ceresa e l’Avv. Rossella Fasola,Legal & Public Affairs Manager. Il programma dettagliato del tour è il seguente: Settembre: 11 Aprilia, 12 Brescia, 13 Treviso, 19 Roma, 20 Torino, 25 Novara, 25 Varese, 26 Verona, 27 Padova. Ottobre: 2 Bergamo, 9 Bologna, 17 Cuneo, 22 Savona,23 Faenza, 24 Bari, 25 Napoli, 30 Firenze. Novembre: 12 Catania, 14 Reggio Emilia, 20 Milano, 27 Pescara.

Luther Blissett

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APPROFONDIMENTO SULLA RIFORMA DEL LAVORO, AGENZIA RANDSTAD

Nella cornice di ben 21 città italiane, dall’11 settembre al 27 novembre Randstad, multinazionale olandese attiva nel mercato del lavoro interinale, ha organizzato una serie di incontri: assieme ai manager dell’azienda, giornalisti ed aziende locali, si discuterà dei vari aspetti relativi alla Riforma del Lavoro attuata dal Ministro Elsa Fornero. La discussione, dal titolo ”Il mercato del lavoro alla ricerca della flessibilità”, pone particolare attenzione sulla flessibilità in entrata e in uscita, mettendo sulla bilancia criticità ed opportunità che derivano dalla riforma in oggetto.

”Ritengo che la somministrazione di lavoro sia una delle tipologie contrattuali valorizzate in questo nuovo contesto – commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad. Questa riforma si pone l’obiettivo di realizzare, da una parte maggiore stabilità e tutela per i giovani, dall’altra rappresenta un primo passo per rendere le aziende sempre più efficienti. In un contesto economico di rapido cambiamento l’auspicio è di ottenere un livello elevato di sicurezza occupazionale attraverso la flessibilità sia in entrata che in uscita generando nuove opportunità per i lavoratori e per i datori di lavoro.” Una buona visione del futuro per chi cerca lavoro o chi ha contratti a tempo determinato.

Il primo appuntamento è previsto l’11 settembre presso la sede Randstad di Aprilia per concludersi, dopo aver toccato diverse Regioni e province della penisola, il 27 Novembre prossimo nella sede di Pescara. I relatori per l’azienda saranno, a seconda delle tappe, l’Amministratore Delegato di Randstad Italia (azienda capillare e radicata nella formazione lavoro), Dott. Marco Ceresa, la Dott.ssa Alessandra Rizzi, COO dell’azienda e la responsabile dell’area legale Avv. Sirra Arnoldi e l’Avv. Rossella Fasola,Legal & Public Affairs Manager. Gli incontri, aperti al pubblico alle aziende e ai media, si terranno a partire dalle 10.00 nelle diverse sedi Randstad delle città coinvolte. Ecco il programma dettagliato: Settembre: 11 Aprilia, 12 Brescia, 13 Treviso, 19 Roma, 20 Torino, 25 Novara, 25 Varese, 26 Verona, 27 Padova. Ottobre: 2 Bergamo, 9 Bologna, 17 Cuneo, 22 Savona,23 Faenza, 24 Bari, 25 Napoli, 30 Firenze. Novembre: 12 Catania, 14 Reggio Emilia, 20 Milano, 27 Pescara.

Luther Blissett

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INNOVAZIONE DEL MARKETING, SOFTWARE CREAM

Oramai, non solo per le aziende che vendono prodotti, ma anche per quelle di servizi – come per esempio Randstad Italia, specializzata nel lavoro interinale – è fondamentale il monitoraggio della reputazione online. Randstad è presente nel mondo delle Hr a 360 gradi, con oltre 160 filiali e 800 dipendenti nel nostro Paese. Per capire come l’azienda venga percepita dagli utenti, dalle altre aziende e dai candidati, Randstad ha scelto Cream di Cribis D&B: prodotto sviluppato dalla società del gruppo Crif, fornitrice di software semantico.

Cream, in base a delle keywords, può analizzare e monitorare in tempo reale le opinioni espresse via web. Inoltre è in grado di indicare anche quale fonte ne parla, in che modo e in quale contesto, analizzando giudizi positivi e negativi espressi in rete tracciandone il loro cambiamento nel tempo, creando così infine un Report Sentiment. Alessandro Franza, webmaster di Randstad, spiega come sia difficile il monitoraggio del brand in quanto si parla di un’azienda di servizi e non di prodotto. Per Randstad, leader nella formazione lavoro, la soddisfazione del cliente la si vede nel corso di mesi o anni, non nell’immediato.

L’importanza di poter potenziare o correggere le strategie in atto faceva si che si capisse l’andamento delle valutazioni di Randstad da parte del mercato e soprattutto da chi cerca lavoro. Proprio per questo motivo Randstad ha lanciato due campagne di comunicazione, verificando in tempo reale le variazioni dei commenti in rete. Il webmaster di Randstad Franza racconta quanto fermento si creò nel web, in un primo tempo a Gennaio, dopo aver diffuso i dati di una ricerca sul mercato del lavoro denominata Workmonitor, ed in un secondo tempo a marzo, avendo comunicato un evento aziendale, il Randstad Award. Il software Cream ha dato una visione complessiva immediata ed un sentiment delle attività di Randstad: permettendo di produrre in seguito una mappa contestuale con le keyword associate ai temi scelti. Oggi, la società olandese delle Hr, costruisce le strategie di marketing utilizzando anche Cream, divenuto oramai uno dei principali strumenti di lavoro.

Luther Blissett

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CREANDO UN REPORT SENTIMENT, MONITORAGGIO DEL PROPRIO BRAND

Oramai, non solo per le aziende che vendono prodotti, ma anche per quelle di servizi – come per esempio Randstad Italia, specializzata nel lavoro interinale – è fondamentale il monitoraggio della reputazione online. Randstad è presente nel mondo delle Hr a 360 gradi, con oltre 160 filiali e 800 dipendenti nel nostro Paese. Per capire come l’azienda venga percepita dagli utenti, dalle altre aziende e dai candidati, Randstad ha scelto Cream di Cribis D&B: prodotto sviluppato dalla società del gruppo Crif, fornitrice di software semantico.

Cream è in grado di intercettare, monitorare e analizzare in tempo reale le opinioni espresse via web in base a parole chiave (un’azienda, un marchio, un prodotto o un servizio). Non solo: sa indicare quale fonte ne parla e in che modo, in quale contesto, valutando i giudizi negativi o positivi espressi dalla rete e tracciando il loro cambiamento nel tempo, creando un Report Sentiment. ”Monitorare l’opinione sul nostro brand è particolarmente complesso perchè siamo un’azienda di servizio e non di prodotto”, sottolinea Alessandro Franza, webmaster di Randstad, azienda leader nella formazione lavoro. ”In più, questo servizio è il lavoro, un tema delicato dove la soddisfazione dell’utente si misura non nell’immediato, ma nel corso di mesi o anni”.

Per Randstad, capire come il mercato – e soprattutto chi cerca lavoro – valuti l’azienda e la sua offerta vuol dire ottenere l’opportunità di correggere o potenziare le strategie in atto. Per questo, durante la misurazione, Randstad ha realizzato due campagne di comunicazione, verificando in tempo reale le variazioni nei commenti in rete. ”A Gennaio”, racconta Franza, ”quando abbiamo diffuso i risultati di una ricerca sul mercato del lavoro che veicoliamo trimestralmente, il Workmonitor, il web si è animato, e lo stesso è accaduto a marzo quando abbiamo comunicato un evento aziendale, il Randstad Award: i commenti si sono moltiplicati. Cream ha permesso di avere una visione immediata delle nostre attività, di visualizzare il sentiment e produrre una mappa contestuale con le keyword associate ai temi lanciati”. Cream è diventato uno degli strumenti con cui la società olandese selle Hr costruisce oggi le strategie di marketing.

Luther Blissett

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AGENZIA DI LAVORO RANDSTAD, INIZIATIVA CV DAYS

Per i neo diplomati milanesi quest’anno gli esami non hanno mai fine. Randstad si propone come nuovo insegnante, al termine degli esami di maturità, per fornire loro consigli e suggerimenti per l’introduzione al mondo del lavoro. La multinazionale olandese leader nel lavoro interinale, sarà presente nelle scuole di Milano e provincia con CV Days, tra Luglio e Settembre.

CV Days consiste in un tour itinerante nelle scuole secondarie e in uno screening dei curriculum dei neodiplomati, offrendo inoltre loro l’opportunità di sostenere un colloquio di orientamento con gli esperti Randstad, la seconda azienda al mondo nel settore risorse umane e della formazione lavoro. Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad, crede che l’iniziativa sia volta alla poca esperienza dei giovani nella prima introduzione nel mondo del lavoro, arrivando al diploma senza saper compilare un curriculum o saper come muovesi in un colloquio di lavoro. Conclude Ceresa dicendo che con l’esperienza di Randstad possono aiutarli a migliorare in questo.

Nella seconda metà di Luglio e tra le due settimane a cavallo tra Agosto e Settembre si terranno i colloqui, che prevedono un’analisi dei CV degli studenti: i consulenti Randstad saranno a disposizione per la stesura dei CV stessi. Successivamente gli studenti sosterranno dei colloqui di orientamento di mezz’ora circa l’uno, per valutarne interessi ed attitudini: durante i colloqui gli ”esaminatori” fungeranno dai consiglieri sulle opportunità attuali per la scelta finale dello studente, sia lavorativa sia di prosecuzione degli studi. L’iniziativa CV Days è molto importante per chi cerca lavoro, in quanto aiuta lo studente ad avvicinarsi al mondo del lavoro.

Luther Blissett

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RANDSTAD, COLLOQUI ORIENTATIVI POST MATURITA’

Quest’anno, per i neo diplomati milanesi gli esami non finiscono mai: ad attenderli un nuovo docente che fornirà loro suggerimenti e consigli per potersi inserire al meglio nel mondo del lavoro. Randstad è il nuovo insegnante, multinazionale olandese leader nel lavoro interinale, che tra Luglio e Settembre sarà presente nelle scuole di Milano e provincia con CV Days.

Cv Days è un tour itinerante all’interno delle scuole secondarie che prevede lo screening dei curricula dei neo diplomati e che, inoltre, offre loro la possibilità di sostenere un colloquio di orientamento con gli esperti Randstad, la seconda azienda al mondo nel settore delle risorse umane che si occupa di formazione lavoro. ”Quest’iniziativa di orientamento – commenta Marco Ceresa, Amministratore Delegato di Randstad – nasce dalla consapevolezza che molti studenti non possiedono nessuna esperienza in alcune semplici attività legate all’ingresso nel mondo di lavoro. Molti di loro, infatti, arrivano al diploma senza sapere, ad esempio, come si scrive un curriculum vitae o come si affronta un colloquio di lavoro e, in questa materia, – conclude il Dott. Ceresa – considerata la nostra esperienza, possiamo sicuramente aiutarli a migliorare.”

I colloqui si terranno nella seconda metà di Luglio al termine degli esami di maturità (dal 16 al 27 Luglio) e nelle due settimane a cavallo tra Agosto e Settembre (27 Agosto – 7 Settembre) e prevedono, innanzitutto, un’analisi dei CV cartacei forniti dagli studenti. I consulenti Randstad, in questa fase, saranno a disposizione per fornire suggerimenti e migliorie per la stesura del curriculum. In seguito, inoltre, gli studenti sosterranno un colloquio di orientamento di una mezz’ora per la valutazione delle attitudini e degli interessi durante il quale gli ”esaminatori” forniranno suggerimenti sulle possibilità/opportunità attuali per effettuare la propria scelta, sia lavorativa che in vista di una prosecuzione degli studi. Quest’iniziativa rappresenta una grande opportunità per chi cerca lavoro dopo il diploma.

Luther Blissett

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