La situazione del mercato immobiliare degli ultimi anni del capoluogo friulano non è tra le più rosee dell’intera penisola e ha fatto registrare un calo di circa il 50% delle vendite e delle locazioni negli ultimi 5 anni.
Questo fenomeno non è stato però accompagnato da un calo dei prezzi d’offerta nelle zone centrali e così, gradualmente, l’attenzione della popolazione si è sempre più spostata verso le aree distanti dal centro, la cosiddetta periferia, che al contrario del trend globale di Udine hanno marcato lievi aggiustamenti verso il basso dei prezzi di vendita e locazione degli immobili residenziali e commerciali.
Questo significa che la forbice tra i prezzi al metro quadro, siano essi finalizzati alla vendita o all’affitto, si sia allargata, con una conseguente diaspora e delocalizzazione verso l’esterno anche delle principali attività commerciali e professionali.
Se a ciò si aggiunge il vantaggio che le nuove costruzioni possono garantire a livello di risparmio energetico e di impatto ambientale il quadro è chiaro.
Come sta avvenendo in una grande metropoli come Milano, in cui il fenomeno dello spostamento di aziende e di uffici professionali verso la corona esterna della città è sempre più in espansione, così anche ad Udine, che conta circa 180 mila abitanti, l’abbandono del centro per la periferia è un tema di assoluta attualità.
Il fascino di possedere l’ufficio nel centro, cuore pulsante del commercio del capoluogo, si sta sempre più affievolendo: la crescita abitativa delle periferie, infatti, vuol dire crescita di comunità delocalizzate, non più solo attratte da ciò che è presente tra i palazzi storici delle vie centrali ma capaci di vivere l’intera città in un’ottica sempre più globalizzata e quindi decentralizzata.
Se a questo si aggiunge la valutazione degli immobili commerciali al metro quadro risulta ancora più netta la possibilità di vantaggio economico nella scelta tra un ufficio in centro o in periferia.
Dalle ultime pubblicazioni di settore si passa dai 2.500 € al metro quadro per gli uffici nella zona pedonale tra le storiche strade di via Mercatovecchio, via Canciani, via Savorgnana e Piazza Duomo, agli 800-1.000 € al metro quadro delle zone esterne al di fuori della circonvallazione.
Allo stesso modo i canoni di locazione passano dagli 11 € al mq nelle zone centrali sino ai 4-5 € di quelle periferiche, con un delta di più di 5 € al mq al mese.
Risulta evidente che in un periodo socio-economico come quello che stiamo attraversando in cui le famiglie seguono molti accorgimenti finalizzati ad una gestione più efficiente delle finanze, così anche i commercianti ed i professionisti devono seguire ed assecondare le dinamiche sociali, per mantenere vive e fiorenti le loro attività.
Non ci si può permettere che la redditività delle attività venga assorbita con un impatto percentuale quasi pieno dagli elevati costi di mantenimento degli uffici nelle zone più centrali.
In più, come detto, la possibilità di sfruttare la costruzione dei nuovi edifici delle zone periferiche ai fini professionali garantisce un risparmio anche in termini di costi energetici e di manutenzione.
La cosiddetta crisi o, più concretamente, il modo diverso di spendere il denaro degli ultimi anni ha permesso di creare un nuovo fenomeno di delocalizzazione e sfruttamento globale di tutto il territorio della città di Udine.
Questo può essere uno dei fattori cardine che aiuterà la ripresa economica della città.
Il mercato dell’auto: il nuovo e l’usato
Contrariamente a quanto di possa pensare il mercato dell’auto in Italia è in crescita.
La situazione economica di questi ultimi anni di certo non ha aiutato il settore automobilistico italiano che, però da inizio anno sta tornando a far registrare il segno positivo rispetto alle stesse vendite del 2013.
E parliamo delle auto di nuova immatricolazione.
Discorso simile va fatto anche per il mercato dell’usato che, diciamo così, ha beneficiato nel corso di questi anni della crisi e che, grazie alla diffusione di annunci tra privati su internet, continua il trend positivo.
Una positiva tendenza ancor più predominante la si è registrata nei paesi emergenti come Cina, Brasile e Russia dove gli aumenti rispetto agli scorsi anni sfiorano, e in alcuni casi superano, le tre cifre percentuali.
Tornando al mercato nazionale, l’aumento rispetto allo stesso periodo del 2013 è di +1,94%.
E’ sicuramente un aumento di modesto valore ma è comunque sintomo di una rinnovata vitalità del settore del quattro ruote.
E non si può parlare nemmeno di fulmine a ciel sereno, anzi: dal dicembre 2013 i raffronti mensili con le vendite dei 12 mesi precedenti hanno fatto registrare sempre il segno positivo.
Senza considerare che le voci che si rincorrono tra le stanze di Montecitorio sul riutilizzo degli eco-incentivi entro l’estate hanno indotto i consumatori ad attendere nella decisione di acquistare una nuova auto.
Sotto questa luce, il seppur risicato aumento fatto registrare questo mese, è da considerarsi un fattore molto positivo che si stima prosegua anche nei prossimi mesi.
Altra linfa al settore è data, come detto, anche dal mercato delle auto usate.
Negli ultimi tempi il web ha regalato tantissime opportunità di scambio diretto tra consumatori: automercato.it, autoscout24.it, automobile.it; cittanostra.it sono soltanto alcuni esempi di portali in cui è possibile trovare annunci ed offerte di auto usate che offrono ottime occasioni.
Stando ai dati trasmessi dall’ACI, nei primi 3 mesi del 2014 ogni 100 auto nuove vendute ne sono state acquistate 178 usate, segno che il mercato dell’auto usata continua ad avere il suo appeal.
Infatti la rinnovata crescita del mercato del nuovo crea un automatico riciclo e rivendita del parco auto presente ed una conseguente maggiore quantità e quindi migliore offerta del settore dell’usato.
Ne è testimonianza il calo delle radiazioni, ovvero le auto tolte dalla circolazione stradale: sempre i dati forniti dall’Automobile Club d’Italia ci dicono che nel primo trimestre dell’anno ogni 100 macchine acquistate 85 sono state radiate.
Un circolo virtuoso che può fungere da spinta verso un settore che non può accontentarsi di qualche mese ad un segno più, ma che necessità di continuità.
Una continuità che può essere data da adeguate politiche industriali che vengano veicolate dal governo.
Gli eco-incentivi citati sono sì uno strumento utile ma non sono sufficienti da soli.
Gli esperti del settore richiedono a gran voce un intervento forte che rilanci con più forza un mercato che ha spesso trainato nel passato l’industria italiana e che è necessario torni ai fasti di un tempo.
Animali in appartamento, è sempre possibile?
La passione per cani e gatti ha contagiato da tempo le famiglie italiane, tanto che un recente studio indica che in più della metà degli appartamenti del nostro paese è presente almeno un animale domestico. Ma siamo sicuri che la nostra abitazione sia il luogo migliore per i nostri amici a quattro zampe? Gli esperti ci dicono che un animale in casa è spesso di aiuto per gli adulti, perché spesso colma la solitudine di chi non ha affetti, e inoltre rappresenta un fattore di crescita essenziale per i più piccoli. Accudire un animale, infatti, richiede impegno e pazienza, elementi importanti per lo sviluppo del senso di responsabilità in un bambino.
Naturalmente decidere se possedere o meno un animale domestico è una scelta che non va sottovalutata e deve essere commisurata al contesto in cui si vive, oltre che alle concrete energie da profondere per accudirlo a dovere. In un ambiente domestico, tanto più se non di ampia metratura, animali come cani e gatti subiranno una convivenza forzata con gli uomini, a patto che non si spenda parecchio del proprio tempo per garantire loro frequenti uscite all’aria aperta. Inoltre, non bisogna mai trascurare le più elementari norme igieniche. In un appartamento situato in un condominio e dunque non dotato di cortile o giardino, l’animale vivrà tutto il suo tempo negli ambienti comuni agli esseri umani. Questo, soprattutto in presenza di bambini, deve far considerare la scelta alla luce delle problematiche connesse alla salute. Molti animali infatti sono portatori di malattie e parassiti, e chi li circonda è inevitabilmente più esposto al rischio di contrarre delle infezioni. Gli animali, inoltre, perdono il pelo che si deposita sui pavimenti e sui tessuti: l’abitazione che li ospita, allora, avrà bisogno di cure ancora maggiori rispetto ad una casa che non accoglie animali domestici, e la pulizia dovrà essere particolarmente accurata nelle stanze in cui si mangia e si dorme. Si raccomanda, dunque, l’utilizzo di prodotti specifici per detergere e disinfettare i pavimenti del proprio appartamento. In commercio è possibile trovare una serie di prodotti ideali per questo scopo come ad esempio gli appositi guanti per catturare i peli, da passare sui tappeti e su tutte le superfici infestate. La pulizia della casa sarà facilitata dai moderni aspirapolvere, spesso dotati di tubi snodabili che permettono di arrivare anche negli angoli più reconditi dell’abitazione. E’ buona regola, comunque, spostare di tanto in tanto i mobili per provvedere a pulire zone che di regola sono nascoste alla vista. Un’altra buona norma è quella di non permettere l’accesso del proprio animale nella camera da letto, proprio per evitare che i materassi e i tessuti in generale vengano contaminati. Bisognerà essere inflessibili e insegnare al proprio cane ad usare la sua cuccia per dormire e al proprio gatto la lettiera per i suoi bisogni.
Con alcune accortezze, dunque, ogni casa potrà accogliere un animale. Certo, bisogna farsi comunque guidare dal buonsenso: un appartamento di metratura limitata non sarà la casa ideale per accogliere un animale di grossa taglia.
Gli strumenti per trovare lavoro
In questo nefasto periodo di crisi economica, la ricerca del lavoro pare sia sempre più difficile da attuare, così come pare sia quasi impossibile trovare un lavoro serio, indipendentemente dal tipo di contratto che si otterrà: come bisogna procedere per trovare lavoro? Quali sono gli strumenti utili per poter trovare lavoro?
Uno degli strumenti a vantaggio di chi cerca lavoro riguarda i giornali free press, sia sul web che in versione cartaccia: in essi infatti sono presenti tantissimi annunci di lavoro, ai quali i disoccupati possono rispondere e chiedere ulteriori informazioni qualora l’annuncio sia poco chiaro.
Utilizzare questo strumento è molto semplice: basta infatti leggere attentamente l’annuncio, e contattare l’inserzionista, proprio per chiedergli ulteriori informazioni e fissare il colloquio di lavoro.
Dopo spetterà al disoccupato scegliere o meno se accettare quell’offerta o meno: orecchie ben aperte quindi, in quanto ogni singola informazione che verrà data dal datore di lavoro sarà importante, e dovrà esser valutata con attenzione, prima di scegliere se sottostare a quelle condizioni oppure se ricercare un lavoro che pare offra retribuzione e condizioni lavorative molto migliori.
Il giornale free press non rappresenta l’unico strumento che si può utilizzare per trovare lavoro: esistono anche i siti di annunci, famosi a tutti, nei quali appunto si trovano diversi annunci con offerte di lavoro, alle quali si può rispondere per ottenere un colloquio di lavoro.
Il procedimento è il medesimo del giornale: bisogna leggere attentamente l’annuncio contenente l’offerta di lavoro, e successivamente contattare, per mail oppure per telefono, l’inserzionista, e nel primo caso, per contattarlo occorre inviare anche il proprio curriculum vitae, in maniera tale che l’inserzionista possa scegliere o meno se contattare chi ha risposta all’annuncio, prendendo in considerazione esperienze e formazione del disoccupato.
Un terzo strumento molto utile invece è rappresentato dai social network, ed in particolar modo da Linkedin, il social network nato per far incontrare lavorato con datori di lavoro: ma come sfruttarlo al meglio?
Bisogna crearsi un profilo, il quale deve contenere delle foto sobrie, serie, ed inserire tutte le informazioni che risultano essere utile per trovare lavoro, come ad esempio esperienze passate e corsi di formazione, così come dovranno esser inserite anche tutte le competenze accumulate nel tempo.
Per contattare poi i datori di lavoro, basterà esser sempre presenti sul social network, e sopratutto cercare di mantenere un comportamento meno tipico dei social network: con la cerchia del lavoro bisogna mantenere una certa serietà, poiché si potrebbe rischiare di esser scartati a priori anche per una semplice foto che ritrae il candidato in situazioni poco consone all’ambiente lavorativo.
Infine, vi è il CV, ovvero il Curriculum: questo deve esser possibilmente in formato europeo, e deve esser compilato in maniera onesta, senza aggiungere informazioni non vere, e in tutti i suoi campi.
Questi sono tutti gli strumenti che si possono adoperare per trovare lavoro.
Un nuovo sito per cercare soci e partner
www.cercasisocio.com è un nuovo sito, attivo da inizio novembre che si propone per mettere in contatto partner diversi, di diverse nazioni.
Si tratta infatti di un sito di incontro virtuale tra chi vuole condividere idee, cercare soci operativi, finanziatori o entrambi per lanciare o rinnovare la propria impresa.
Oggi le imprese varcano i confini delle nazioni e si espandono, coinvolgendo realtà, culture, persone diverse per le quali è arduo il contatto con potenziali partner.
Che la ricerca sia nel proprio Comune o si allarghi ad altre nazioni, www.cercasisocio.com è il crocevia per l’incontro e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali.
Per incrementare le opportunità di interscambio tra partner internazionali, a breve sarà affiancato da un sito in francese recherchepartenaire.com e uno in inglese b-partnersearch.com.
Il portale offer anche la possibilità di consultare esperti in diversi settori, finanza, estero, marketing da parte degli utenti che vogliono verificare o essere affiancati per la preparazione e il monitoraggio del proprio business plan.
Infine una finestra sarà aperta sulle opportunità in franchising più innovative e interessanti, per chi vuole essere affiancato nella sua attività di imprenditore.