Archives

Comunicati

Cesare Geronzi tra D’alema e Confalonieri per presentare il suo “Confiteor”

Dopo la presentazione di Milano Cesare Geronzi torna nella “sua” Roma col suo tour per presentare “Confiteor”

Parterre delle grandi occasioni alla presentazione del libro-intervista di Massimo Mucchetti con Cesare Geronzi, martedì scorso al Palazzo della Cancelleria di Roma.

Tra i politici protagonisti, c’era Massimo D’Alema, che sfoggiava un sorriso delle grandi occasioni. Nel libro, il banchiere Geronzi l’ha ripetutamente citato come esempio di politico preparato e schietto con cui ha avuto un rapporto corretto e cordiale. Ma D’Alema non era il solo politico ieri sera: c’era anche l’ex ministro della Giustizia, il redivivo Oliviero Diliberto.

Per il centrodestra spiccava la presenza in prima fila di Gianni Letta, per anni sottosegretario alla presidenza del Consiglio con Silvio Berlusconi. Tra i due non sono mancate strette di mano e i sorrisi nonostante le parole riservate da Geronzi a Letta stesso in Confiteor. Il progressivo affrancamento dal berlusconismo del “Banchiere di Sitema” d’altronde, è stata chiara anche ieri sera: “Ho votato Berlusconi nel ‘94. Ma forse oggi sarebbe tempo di lasciare”, ha detto l’ex presidente di Generali. Affermazione che ha suscitato consenso e approvazione da parte degli esponenti centristi presenti. C’erano l’economista ed ex banchiere Pellegrino Capaldo, c’era l’ex ministro Giuseppe Guarino, autore di un corposo saggio pubblicato sull’ultimo numero della rivista Formiche in cui sostiene che giuridicamente il Fiscal Compact violerebbe i Trattati europei; argomento che certamente sarà stato discusso nei conciliaboli tra Guarino e l’editorialista Angelo De Mattia, per anni al fianco di Antonio Fazio in Bankitalia. E c’era l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, sostenitore di Mario Monti come ha detto ieri in un’intervista al Financial Times.

Nel suo intervento Massimo D’Alema, sul palco vicino a Confalonieri, è ritornato su Berlusconi: “Il conflitto d’interessi è ancora davanti a noi e dovremo occuparcene”. E sulle critiche al suo governo all’epoca dell’Opa Telecom di Colaninno: “Credo che Guido Rossi si sia pentito di aver definito Palazzo Chigi una merchant bank, visto che lui era parte in causa perché aveva architettato la privatizzazione basata sullo 0,6% in mano a Fiat”. Fedele Confalonieri: “Cuccia diceva che i bilanci Fininvest erano falsi? Tutte balle”.

Battibecchi  che sul palco sono invece intercorsi tra il presidente Mediaset Confalonieri e Mucchetti, “reo” di aver ricordato nel libro che Enrico Cuccia rifiutò di portare in Borsa la Finivest, poi trasformata in Mediaset, perché secondo lui i bilanci della società di Berlusconi erano falsi. Confalonieri si è accalorato in una difesa a oltranza del suo gruppo, ricordando che la quotazione fu seguita da sei grandi banche nazionali, e che quote di Mediaset furono acquisite da tre grandi azionisti stranieri: “Possibile che nessuno si fosse accorto che in Fininvest c’era una contabilità opaca: quelle di Cuccia erano balle”. Al che Mucchetti ha ribadito che il tema dei bilanci Finivest-Mediaset, soprattutto per quel che riguarda i diritti tv dei film, è stato oggetto di inchieste giudiziarie e che all’interno di Mediobanca c’erano manager come Gerardo Braggiotti che avevano sollevato dubbi sul sistema di ammortamento dei diritti.

Il tema del conflitto d’interessi è stato sollevato da D’Alema che ha accusato gli imprenditori di usare i giornali per “tenere sotto scopa il potere politico”. “In Italia – ha detto D’Alema – ci sono molti conflitti d’interessi di cui l’intreccio di potere economico-mediatico-politico di Berlusconi è solo l’esempio più evidente. Cuccia e Geronzi, invece, avevano rispetto per le istituzioni e per la politica, perché pensavano che il mondo economico avesse una responsabilità verso il futuro del Paese”. “Non è vero – ha detto ancora D’Alema – che non abbiamo cercato di risolvere il conflitto d’interesse: nella bicamerale proponemmo di affidare alla Corte Costituzionale il giudizio sulle incompatibilità e io incaricai il sottosegretario Passigli di cercare di rendere più stringente la legge sul conflitto appena varata. Questo tema è ancora di fronte a noi e dovremo occuparcene”.

Per quel che riguarda Monti, D’Alema ha affermato: “Lo riconfermai commissario europeo e gli proposi di andare a Palazzo Chigi un anno prima che diventasse premier. Penso che abbia agito bene, soprattutto per ridare credibilità all’Italia all’estero. Ma il suo compito si è esaurito. Faremo tesoro del rigore del suo governo, da cui non si potrà deflettere. Ma è ora che torni la politica: e non ci si deve scandalizzare che governi chi vince le elezioni”. Alla fine ha preso la parola Geronzi che ha ricordato la sua lunga amicizia con Berlusconi: “Ricordo quando venne a parlarmi della sua discesa in campo nel 94: si presentò con una grande cartella piena di tabelle e grafici e mi disse che aveva parecchi contrasti in casa e in azienda. Era fantastico. Allora l’ho votato e gli sono sempre stato amico. E con amicizia gli dico che forse oggi è il caso di lasciare”.

No Comments
Comunicati

“Confiteor” di Cesare Geronzi e la “sintonia magica” con Bazoli

In occasione della presentazione del suo libro “Confiteor” Geronzi rivendica l’importanza del rapporto con Giovanni Bazoli: “Il rapporto tra noi due è stato un bene per l’Italia”

È possibile che la tanto discussa figura del «banchiere di sistema» non esista. Ma in Italia le banche rappresentano senza dubbio un sistema, e sia Giovanni Bazoli che Cesare Geronzi sono indubbiamente protagonisti di questo sistema.  E i due si sono rincontrati sul palco della Fondazione Corriere della Sera recentemente, alla presentazione del libro di Cesare Geronzi “Confiteor”, scritto a quattro mani con il giornalista Mucchetti. Insieme ai due autori, e al già citato Bazoli, sul palco c’erano Carlo De Benedetti e il direttore del Sole 24 Ore, Roberto Napoletano, coordinati dal direttore del Corriere della Sera, Ferruccio de Bortoli. Il libro, “Un’intervista scomoda fatta da un giornalista scomodo” per De Bortoli, “è un dialogo ser­ rato da cui emerge un racconto tra vero e verosimile- ha osservato Napoletano – che mette a nudo impietosamente le debolezze gravi di un sistema. Certo colpisce che a dirlo con più forza dello stesso Mucchetti sia uno dei protagonisti di questo sistema come Cesare Geronzi”.

In sala erano presenti tra gli altri, l’ex presidente dello Ior Angelo Caloia, il presidente dell’Enel Paolo Colombo, Giulia e Jonella Ligresti, Tarak Ben Ammar e Pietro Salini. Si è parlato del passato, ovviamente,  in un discorso pieno di stoccate ai presenti e agli assenti, qualche provocazione e – su tutto- il desiderio dei due banchieri di rimarcare la propria verità sui fatti raccontati, dai grandi riassetti bancari a Rcs, dalla Fiat a Telecom. Una verità, quella di Geronzi e Bazoli, che passa anzitutto per il legame che li ha sempre visti coinvolti. «Una collaborazione leale» per il presidente di Intesa, una «sintonia magica» per l’ex numero uno di Generali:

«Negli ultimi 15 anni, caro Nanni, il rapporto tra noi due è stato un bene per il Paese», dice Geronzi. Che ora sente la necessità di «reclamarne il merito: abbiamo lavorato per il bene dell’Italia, con spirito di servizio e per restare indipendenti».

Se è vero che Geronzi e Bazoli sono stato decisivi nel delicato riequilibrio del sistema bancario degli ultimi 15 anni, Geronzi reclama per sé e Bazoli il merito di quella che definisce una vera e propria «ristrutturazione». Un percorso fatto di «operazioni coraggiose» come il salvataggio del Banco di Sicilia nel’99 l’integrazione di Bipop-Carire del 2002 per far nascere Capitalia: «Abbiamo avuto coraggio anche se la politica – dice Geronzi – non ci ha fatto lavorare tranquillamente». Già, la politica. Ingerenze, collusioni? «Il problema non sono le relazioni, ma come si approccia il mondo politico», dice Bazoli, che non rinuncia a toccare un tasto delicato, come i rapporti tra Geronzi e Silvio Berlusconi: «Gli ha detto diversi no, e io ne sono sta­ to testimone».

La politica, dunque. Oltre alle banche e a tutti salotti buoni della finanza, dalle Generali (da cui «non so se sono stato cacciato o se ero io che non volevo stare più con loro», dice Geronzi) fino a Fiat, Pirelli, Telecom. Un ruolo a tutto tondo che, per Carlo De Benedetti, fa sia di Geronzi che di Bazoli  non  dei  banchieri  ma  dei power broker. Almeno Geronzi ha fatto il direttore di banca, ma Bazoli si è trovato lì perché l’ha voluto Andreatta. Ha fatto un lavoro eccellente, ma non sa neanche cos’é una banca», ha detto De Benedetti. Che dopo aver dedicato un passaggio all’attuale ministro Corrado Passera («È stato utile quando lo chiamai alla Olivetti perché il suo carattere era rotondo a differenza del mio piuttosto spigoloso»), non ha rinunciato a rivolgere una stoccata a Marco Tronchetti Provera: «Da membro del patto di sindacato Pirelli­ ha detto – considerai una stupidaggine acquistare da Gnutti la Telecom pagando un prezzo spropositato. Quella distruzione di ricchezza è un primato nella storia italiana».

No Comments
Comunicati

Cesare Geronzi come non l’avete mai visto… in televisione

A pochi giorni dall’uscita del libro Confiteor, Cesare Geronzi accetta di apparire in televisione per parlare di trenta anni di finanza in Italia

span style=”font-size: 14pt; font-family: Arial, sans-serif;”> 

Cesare Geronzi è sempre stato restio ad apparire in televisione, ma da qualche giorno il suo Confiteor è disponibile in libreria e allora il “banchiere di sistema” ha deciso di partecipare alla trasmissione televisiva “L’Infedele” di Gad Lerner. Tra le altre cose si è parlato delle primarie del centrosinistra : “Non sono andato a votare ma confesso un dibattito in famiglia, mia moglie è stata un’accesa renziana”. Lerner ha chiesto a Geronzi se le possibilita’ di Bersani di andare a Palazzo Chigi sono serie. “Direi di si’ e me lo auguro anche”, ha risposto Geronzi. Ospiti in studio Massimo Mucchetti, che ha di recente firmato un libro insieme a lui dal titolo “Confiteor”, e Angelo De Mattia, ex “braccio destro” di Antonio Fazio in Banca d’Italia e molto vicino allo stesso Geronzi, di cui ha preso le difese spesso negli ultimi cinque anni su giornali finanziari come MF, sul Riformista, sul Foglio e sul Corriere della Sera.

                                                                                                                                                

Geronzi ha approfittato della platea per parlare di amici e nemici. Ha fatto un’apologia di Piero Giarda, attuale ministro dei rapporti con il parlamento, del quale ha magnificato la conoscenza delle pieghe del bilancio dello Stato. Significativamente, l’ha citato quando era stato tirato in ballo Enrico Bondi, il risanatore di Parmalat chiamato a lavorare di recente per il governo Monti, e nemico giurato di Geronzi, che con la sua Banca di Roma aveva finanziato Callisto Tanzi.

 

Con un Monti bis l’amministratore delegato dell’Eni, Paolo Scaroni, potrebbe diventare ministro degli Esteri,  ha poi detto l’ex banchiere, supposizione “legata alla conoscenza che io ho di una forte e reciproca stima tra il presidente del consiglio attuale e Paolo Scaroni. Quindi l’ipotesi di un Monti bis potrebbe comportare questa nomina di cui io sono convinto”. Tuttavia Geronzi ha detto di non augurarsi un Monti bis: “Io guardo al primato della politica. Deve essere fatta da uomini politici. I tecnici servono, sono buoni consiglieri ma non devono fare la politica”. E’ ovvio che anche questo, come quello su Giarda, è un segnale abbastanza critico mandato dal banchiere di Marino a quell’establishment che oggi l’ha un po’ dimenticato. “Io con la politica, e lo dico in questo modo, non ho mai avuto nulla a che fare”, ha poi aggiunto Geronzi. ‘Il sottoscritto – ha aggiunto – è un banchiere di sistema perche’ ha svolto la funzione istituzionale di salvare alcune banche’. Geronzi ha quindi ricordato alcuni casi come il Banco di Santo Spirito, il Banco di Roma tutte “ex banche dell’Iri che ogni anno doveva ricapitalizzare”. In una recente intervista apparsa sul Corriere della Sera aveva detto che la finanza bianca non contava nulla e che era quella laica a comandare in Italia. Un’altra affermazione quantomeno fantasiosa, ma in linea con l’intenzione di mandare messaggi a pezzi di establishment. Dopo l’addio alle Generali con la vendetta subita da Mediobanca, di Geronzi si è parlato prima come possibile papabile al posto di Tremonti nel governo Berlusconi, e poi come capo dello Ior al posto di Gotti Tedeschi. Tutte  e due le occasioni non si sono concretizzare. Oggi colpisce vedere un banchiere pubblicare un libro-intervista, visto che la riservatezza è sempre stata un must per i banchieri della generazione di Geronzi. Ma si sa che i tempi cambiano e che un certo tipo di establishment (a detta dello stesso Geronzi) è giunto al capolinea.

Fonte: Il Giornalettismo

 

No Comments
Comunicati

Cesare Geronzi si confessa: ecco il suo Confiteor

È uscito in questi giorni Confiteor, il libro intervista in cui Cesare Geronzi, in cui il banchiere rivela tutto quello che c’è da sapere sulla vicenda che lo ha portato a rassegnare le dimissioni da Generali

Per molti anni Cesare Geronzi è stato l’uomo forte della finanza italiana. A lui sono stati attribuiti molti soprannomi, come “Dottor Koch”, per i suoi trascorsi a Bankitalia, “Cardinale” oppure “piccolo Cesare”. Geronzi, che ora ha 77 anni, ha visto la fine del suo dominio quando è stato estromesso dalla presidenza delle Generali. Il consiglio d’amministrazione del gigante italiano delle assicurazioni chiese le sue dimissioni, ad un anno circa dall’arrivo del banchiere romano alla presidenza dell’azienda di Trieste. Ieri è uscito il suo libro “Confiteor”, “confesso”, il cui titolo deriva dalla preghiera penitenziale che si dice a Messa. Come un fedele che confessa al Signore i suoi peccati, così Geronzi si confessa a Massimo Mucchetti. Il cuore di “Confiteor” è però la resa dei conti del banchiere romano con i suoi nemici, coloro i quali si sono messi d’accordo per estrometterlo dalle Generali. I nomi sono già noti: il primo è Diego Della Valle, il più vocale tra i suoi oppositori. Poi nell’elenco “nero” di Geronzi ci sono Alberto Nagel, il capo di Mediobanca, e Lorenzo Pelliccioli, la guida della De Agostini.

L’arrivo di Geronzi al vertice di Generali era stato un passo rischioso per lo stesso manager romano. Dopo aver prima dato forma e poi venduto Capitalia, fusasi con Unicredit, Geronzi scala i vertici della finanza italiana prima con la presidenza di Mediobanca, poi arrivando al vertice di Generali. La compagnia triestina è la “cassaforte” della finanza del nostro paese, un gigante assicurativo terzo in Europa, dietro la tedesca Allianz e la francese Axa. L’incompatibilità tra il banchiere romano e il management di Generali si è subito palesata, anche negli aspetti più personali. Dopo pochi mesi di ostilità crescente, lo scontro esplose nell’inverno del 2011. Diego Della Valle iniziò ad attaccare pesantemente il manager romano, dandogli del “vecchio arrugginito”. Altri, come Mediobanca, condivisero la sua sfiducia nei confronti di Geronzi. Il giorno del giudizio arrivò il 6 aprile del 2011, quando il banchiere romano si dimise dopo che 10 consiglieri d’amministrazione su 17 avevano palesato l’intenzione di sfiduciarlo. Re Cesare li anticipò, ma la ferita è ancora aperta, visti i giudizi dispensati nei confronti dei suoi avversari. “Della Valle è stato solo un emissario, anche se pensava di agire in autonomia”, dice Geronzi, mentre su Nagel e Pelliccioli rimarca come gli tremassero le voci dopo aver saputo la sua intenzione di dimettersi. L’addio alle Generali fu motivato dalla mancanza di un alleato storico, romano come lui.

Cesare Geronzi racconta la sua ultima cena da presidente delle Generali, il momento in cui capì, dopo gli scontri dei mesi precedenti, che la sua era volgeva ormai irrimediabilmente al termine. “La sera del 5 novembre parlai con Vincent Bollorè e ci accordammo per andare a cena. Mi disse che anche Francesco Caltagirone sarebbe venuto. Quando non si presentò, capii che era passato con i miei avversari. Senza il suo sostegno mi sarei dovuto dimettere. Andai a dormire con la decisione dell’addio praticamente già presa”. L’addio di Geronzi alle Generali, però, rimarca il Financial Times Deutschland, è stata una vicenda simbolo della trasformazione del capitalismo italiano. Cesare Geronzi rappresentava il sistema basato sulla stretta connessione tra banche, imprese e Chiesa cattolica. Il banchiere romano è tra le altre cose un confidente del numero due del Vaticano, Tarcisio Bertone. Questa base di potere si sta sbriciolando da molti anni, un cambiamento lento ma ineluttabile. Questo è ben simboleggiato da Mediobanca. Per molti decenni Piazzetta Cuccia decise il destino industriale del paese, come unica banca di investimento italiana. Negli anni novanta però perse il suo monopolio. Ora è diventata una banca normale, e le sue partecipazioni nelle industrie si è molto ridotta. La stessa vicenda della famiglia Ligresti, legatissima a Geronzi, evidenzia questa lenta ma costante trasformazione. Un cambiamento riconosciuto sottotraccia dallo stesso banchiere romano, che come confessa nel libro, ora può parlare di potere e scriverne senza l’ossessione del potere.

 Fonte: Il Giornalettismo

No Comments
Comunicati

Alla sua V edizione il Mediolanum Market Forum diventa punto di riferimento del mondo dell’arte, dell’innovazione e della creatività coniugati con la finanza

Il mondo della finanza – grazie alle iniziative di Banca Mediolanum – intraprende con decisione il cammino per far tornare l’uomo al centro dello sviluppo.
Straordinaria affluenza all’edizione di ottobre 2009, con centinaia di domande di partecipazione rimaste inevase per la ridotta capienza del palazzo della Borsa di Milano, location dell’evento.
I temi in discussione e in approfondimento erano molteplici e complessi ma la centralità era rappresentata da una nuova visione etica come strumento per un’economia sostenibile. Questo nuovo approccio, tra l’altro condiviso anche negli ultimi due grandi meeting globali (USA e Turchia) insieme all’ingegno, alla creatività e ad una prospettiva ecologica è stato il grande protagonista del “Mediolanum Market Forum Ottobre 2009” e del nuovo format “Colazione a Mezzanotte”. A ciò si deve aggiungere, nel corso di una straordinaria giornata all’insegna della condivisione e della ‘contaminazione’, il grande impatto dato dalla presenza in sala di un cospicuo numero di artisti confluiti per il battesimo della “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”. L’editore ha presentato, infatti, una collana di libri realizzati in numero limitato con tecniche artigianali in collaborazione con RAM, una web radio sull’arte, un occasione di connubio tra arte antica e nuove tecnologie. Su questo primo tema ha preso l’avvio la giornata, allo spaccare delle ore otto di mattina. Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio di Banca Mediolanum votato a promuovere attività legate alla cultura, per indagare sul ruolo dell’arte e dell’artista nella società contemporanea.

L’evento è stato trasmesso sul canale satellitare Medionalum Channel (Sky 803) ed in streaming su http://www.mediolanumchannel.tv e sul sito www.mediolanummarketforum.com, su questi portali è possibile vedere diversi contributi degli ospiti al Mediolanum Market Forum di ottobre 2008.

No Comments
Comunicati

In diretta dal Mediolanum Market Forum presso il palazzo della Borsa di Milano: Piu’ forti della crisi

Il Mediolanum Market Forum – Ottobre 2009, alla sua V edizione affronta l’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta, generando nuovi equilibri, nuovi scenari, nuove opportunità.

In questo blocco del programma si approfondirà il tema del valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno sconquasso in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: vengono presentati alcuni casi di successo.

Interverranno:
– Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.
– Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini
– Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum
– Oscar Giannino, Giornalista
– Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko
– Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.

Ecco le loro testimonianze.

Alberto Bauli, Presidente Bauli S.p.A.: “In questo anno difficile è stato possibile crescere ed acquisire quattro marchi storici, operazione già in atto da tempo. Soprattutto in tempo di crisi, puntiamo alla qualità della gestione , degli investimenti. Siamo preparati a sfruttare tutte le occasioni e cogliere il giusto momento. Aumentando le dimensioni possiamo puntare alla maggiore economia di scala; il denaro costa poco… è il giusto momento per fare acquisizioni. C’era la corsa da parte della banche per supportare il nostro progetto di espansione. C’è spazio per fare di più. Il valore delle aziende è sceso, questa è una crisi che riassetterà il tessuto economico. A riguardo dell’export: faremo una joint venture con un’azienda indiana; lì esporteremo la tecnologia che adottiamo, che permette una shelf life allungabile, dunque un risparmio notevole.

Massimo Doris, A. D. Banca Mediolanum:” Noi abbiamo conseguito risultati straordinari quest’anno, +110% rispetto allo scorso anno, nettamente superiori rispetto ai nostri concorrenti. Dobbiamo dire grazie al mix fra decisioni strategiche e opportunità di business. Quando l’anno scorso si parlava di mutui, abbiamo preso una decisione di tagliare i tassi dei mutui, non solo per i nuovi clienti ma anche per quelli che già avevano sottoscritto il mutuo. In tanti aspetti ci siamo posti diversamente dalle altre banche. Ci siamo evidenziati anche per la decisione, subito dopo il fallimento della Lehman, di non penalizzare i nostri clienti e di rimborsarli. Infine,abbiamo raddoppiato gli investimenti pubblicitari ed aumentato le trasmissioni sul nostro canale per tenere informato il mercato. Per il futuro punteremo a prodotti nuovi, come il conto Freedom con grandi vantaggi per il clienti, investiremo sempre in pubblicità e continueremo ad aumentare la formazione. Prevediamo nuovi corsi sia per i consulenti, sia per i manager, ma anche di tipo finanziario per i clienti”.

Remo Lucchi, A. D. Gfk Eurisko afferma: “Il PIL è letteralmente precipitato nel 2008, e si prevede come data per la ripresa il 2017. Le aziende che non hanno preso dei provvedimenti in termini di costi rischiano molto, perché non c’è una ripresa a breve. Bisogna fare innovazione di prodotto, fare veri investimenti per innovazione vera, di prodotto e di processo. Per fare qualità a prezzi interessanti, bisogna fare innovazione di qualità e deve essere perseguita da tutti”.

Enrico Bracalente, Amministratore Unico Gruppo Nero Giardini aggiunge: “L’approccio migliore per affrontare una crisi è aggredirla. Noi già alla fine 2007 abbiamo avuto prime avvisaglie, quindi dai primi mesi del 2008 abbiamo cominciato a fare strategie mirate, investendo moltissimo in formazione, creando una struttura commerciale con più venditori, aumentando la comunicazione. Prodotto, servizio e comunicazione sono i tre fattori principali per un’azienda. In questi momenti difficili bisogna investire sempre, avere la forza economica ed il coraggio. Quando nel 2000 tutti dicevano di dislocare all’estero io sono andato in controtendenza, e questa scelta mi sta premiando anche se allora non è stato facile. Il fatto che oggi il cliente guarda la provenienza del prodotto premia la nostra scelta. In sintesi: noi imprenditori dobbiamo sempre guardare avanti con ottimismo”.

Prosegue Giorgio Viganò, Presidente e A. D. di RVA Rasini Viganò S.p.A.: “Questa crisi è stata anomala perché divisa in più tempi. Noi da subito cercato di soddisfare meglio le esigenze del cliente.Siamo un’azienda famigliare e quindi abbiamo tempi decisionali brevi. Nel 2009 il trend, che per noi era in aumento, ha avuto un rallentamento, ma non un arresto. Abbiamo creato nuova sede che ci ha aiutato molto; abbiamo investito non solo in nuove risorse umane, ma anche nella loro formazione, ed abbiamo puntato molto anche nella comunicazione. Investendo anche nel sociale”.

Conclude Oscar Giannino,giornalista opinionista, : “Sì, ci sono tante opportunità in questa crisi. Ho un termometro aggiornato a ieri di tutto quello che fanno le aziende. Il dato è che i grandi gruppi hanno fatto tagli molto incisivi . Mentre prima si doveva fare outsourcing, oggi bisogna fare inforcing, investendo sulla formazione. Oggi la manifatturiera italiana non è morta, anzi è vitale più che mai.
Da aprile noi stiamo assistendo nel settore della manifattura ad un processo di dislocazione mondiale, soprattutto intorno alla Cina. Di fronte a questa sfida avremo una crescita come quella che si è vista dopo l’Euro”.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.com a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

No Comments
Comunicati

Colazione a (palazzo) mezzanotte: ‘Dopo il ‘diluvio’ nel nome della contaminazione tra arte e finanza.

Nasce un nuovo format come anteprima del Mediolanum Market Forum in programma l’8 ottobre dalle ore 8: “Colazione a mezzanotte” nel quale verrà presentata – su invito di Banca Mediolanum – la nuova casa editrice “Arnoldo Mosca Mondadori Editore”.
La parola d’ordine dell’incontro è ‘contaminazione’. Il mondo della finanza e dell’economia si incontra con quello dell’arte e della cultura: l’arte da mero investimento ritorna ad essere espressione profonda dell’anima, espressione che aiuta a riportare l’uomo al centro di tutte le attività, anche quelle dell’economia. Un compositore, Ennio Morricone, un poeta, Valentino Zeichen, uno scrittore, Paolo Maurensig, un musicista, Carlo Crivelli ed uno scultore, Getulio Alviani, sono invitati a raccontare la loro esperienza quali fautori dei preziosi volumi della casa editrice Arnoldo Mosca Mondadori. Presenzieranno all’evento Dora Stiefelmeier, Mario Pieroni, Cristina Mondadori, Livia Pomodoro e Sara Doris oltre naturalmente a Arnoldo Mosca Mondadori. L’organizzazione dell’incontro è a cura di Mediolanum Comunicazione-Divisione Alboran.

L’evento sarà visibile sul canale satellitare Medionalum Chanell (Sky 803) ed in streaming worldwide sul sito http://www.mediolanumchannel.tv oppure su www.mediolanummarketforum.it a partire dalle ore 9.30 dell’8 ottobre 2009.

No Comments
Comunicati

“Mediolanum Market Forum – ottobre 2009”. DOPO IL DILUVIO

30 settembre 2009. Si avvicina la data della quinta edizione del “Mediolanum Market Forum”, che si terrà giovedì 8 ottobre 2009 con diretta su Sky e sul web dalle ore 9.30 alle 13.40 presso Palazzo Mezzanotte, Piazza degli Affari, Milano.
Il convegno verrà trasmesso in tutta Europa in doppio audio (italiano e inglese) sul canale satellitare Mediolanum Channel (Sky 803) ed in streaming worldwide su internet (www.mediolanumchannel.tv) in 3 lingue (italiano, inglese e spagnolo).
La struttura generale del Forum prevede una ripartizione in 4 blocchi, moderati da Andrea Cabrini, Direttore di Class – Cnbc. La partecipazione è strettamente ad invito.

Introduzione
Obbiettivo principale di questa edizione del Mediolanum Market Forum sarà quello di valutare quali siano le mosse e gli atteggiamenti più adatti per cogliere i segnali di ripresa che giungono da diverse parti. Siamo probabilmente al guado della grande crisi, ma è necessario saper leggere nel modo corretto tutti gli indicatori – non sempre omogenei – che giungono da mercati, economia reale, media e istituzioni. Come ci si comporta allora dopo il diluvio?
L’effetto dirompente che l’ultima grande crisi ha avuto sull’economia e sull’evoluzione produttiva del pianeta sta generando nuovi equilibri, nuovi scenari e nuove opportunità. Una nuova etica sembra essere lo strumento per un’economia sostenibile del domani; e poi l’ingegno e la creatività, la capacità cioè di innovare prodotti e processi produttivi in modo più efficiente, economico ed ecologico. Siamo dunque in una fase estremamente turbolenta: la ripresa è visibile all’orizzonte, ma nel breve periodo potrebbero prevalere ancora timori, incertezze e impulsività.
Di questo nuovo mondo che si sta generando bisognerà imparare le regole, capirne le opportunità e conoscerne alcuni meccanismi. Ecco allora che i protagonisti dell’economia e del mondo bancario potranno chiudere il Forum cercando di delineare il profilo del dopo-crisi, così che la ripresa non diventi un panorama sconosciuto nel quale rischiare di perdersi, ma un mondo migliore colmo di opportunità e regole più solide per tutti. Il convegno è presentato da Banca Mediolanum e organizzato da Mediolanum Comunicazione.

Gli argomenti affrontati durante l’incontro

ORE 8.00
Anteprima della Arnoldo Mosca Mondadori Editore.

ORE10.30
PIU’ FORTI DELLA CRISI
Il valore positivo delle crisi. Ogni evoluzione presenta, prima o poi, un momento critico che ne spezza lo sviluppo lineare con uno stravolgimento in grado di ridisegnare i valori in campo e conseguentemente di rilanciare un nuovo e ancor più significativo progresso. Le opportunità offerte dalla grande crisi del 2009: alcuni casi di successo.

ORE 11.15
L’ANNO CHE VERRA’
I settori e le innovazioni su cui puntare per una ripresa ancor più impetuosa. La velocità del progresso (tecnologico, informatico, nelle comunicazioni) come una costante in continuo aumento nel corso della storia: un moltiplicatore di opportunità col quale non sempre è facile stare al passo. Verranno presentati e raccontati alcuni esempi concreti di produttività, imprenditorialità e ingegno.

ORE 12.20
QUELLO CHE SERVE ALLA GENTE
Negli ultimi 20 anni l’atteggiamento e la consapevolezza dei consumatori sono cambiati come pure gli stessi meccanismi di domanda-offerta. Oggi, aziende ma soprattutto banche, imprese e mondo della consulenza stanno davvero dando ai consumatori ciò di cui hanno bisogno? Quali sono le priorità? Etica nel mondo degli affari e nella fruizione delle risorse: ‘business oriented’ o ‘customer oriented’? L’importanza di una corretta ed efficace comunicazione; i guasti di una cattiva comunicazione; l’importanza di saper ascoltare.

ORE 13.00
IL PARADISO PERDUTO
Il grande nodo dello Scudo Fiscale, tra etica e opportunità. Un’operazione coordinata dai più importanti paesi del mondo che potrebbe portare in Italia alcune centinaia di miliardi di Euro. Dove confluirà o dove dovrebbe confluire questa liquidità? Che contributo potrà dare alla ripresa economica? Avrà conseguenze sui mercati e sull’economia del Paese?

Diretta dalle ore 9.30 su Mediolanum Channel Sky 803 ed in streaming worldwide su www.mediolanumchannel.tv

No Comments