Le opere d’arte si guardano, noi le possiamo anche toccare. La sensazione del velluto è unica, se a questa uniamo i colori, i nostri due sensi sono appagati. Ecco come si potrebbero narrare le opere di Anna Paola Cibin in poche parole.
L’artista nasce a San Donà di Piave (Venezia) nel ‘74, dopo essersi specializzata in arte della tessitura e design, studia con maestri vetrai di Murano, ed è nel 1997 che inizia lo studio della stampa su velluto, esperienza nella quale trova la propria identità artistica.
Le sue opere, uniche e originali, riutilizzano l’uso di antiche polveri per la tintura e la lavorazione del velluto che da bianco si trasforma in colori ed effetti. I suoi arazzi “li stampa, li macchia, li arricchisce” di foglie d’oro e d’argento e con l’inserimento di particolari in vetro di Murano. Il velluto è pura magia e il colore è un continuo giocare con il vetro che appare e scompare a seconda del punto di osservazione. Il velluto e il vetro, nella loro essenza tattile, apparentemente distanti e in contraddizione, assecondati con sensibilità, risultano invece, vicini e complementari.
Ed è così che dalle città più importati, a livello artistico, quali la stessa Venezia, Milano e Firenze. Anna Paola espone a Londra e Parigi fino ad arrivare a Singapore.
Nel 2011 a Venezia, Isola di San Servolo, lo Studio “VelvetLagoonVelvet”, nel contesto della Biennale d’Arte di Venezia è un divenire delle profondità della laguna dove protagonisti sono i pesci, soli o in gruppo, reali o immaginari in cui l’artista immerge il visitatore in un esaltazione dei sensi. Nel 2012 le opere raggiungono l’esposizione a livello internazionale.
Vorrei concludere con le parole di Rossana Pittelli, esperta d’arte presso l’Istituto di Cultura di Londra in occasione della presentazione del progetto all’IMAGO Art Gallery e degli artisti che ne hanno fatto parte, compresa Anna Paola Cibin, che dice: “…il mio più profondo apprezzamento va a queste dieci giovani promesse: le loro Opere sono quello che in definitiva dà vita a questa celebrazione della diversità e della coesione, da sempre prerogativa del nostro paese, l’Italia.
A queste menti libere ed incorrotte, a queste intelligenze sbrigliate, tedofori del nostro futuro artistico, non posso che non augurare BUONA FORTUNA.”
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Novella Donelli – Ufficio Stampa Jit
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