Il catering moderno, per chi non lo sapesse, nasce all’inizio del 1900, quando una delle prime compagnie telefoniche negli Stati Uniti, la Illinois Bell, sperimenta la realizzazione di una mensa interna per i propri dipendenti.
L’idea viene poi successivamente raccolta anche dalle compagnie ferroviarie che per dare cibo e bevande calde sulle tratte a lunga percorrenza realizzano vagoni adibiti a servizi di catering che possano rendere confortevole ai viaggiatori più facoltosi usufruire di una forma di ristorazione simile a quella dei ristoranti.
Potremo elencare innumerevoli altri esempi pratici per i quali il catering ha fornito una soluzione ideale in grado di soddisfare sia le necessità alimentari che quelle più conviviali.
Soluzioni che hanno permesso di poter consumare cibo e bevande in comune superando ostacoli di spazio e di altra natura in contesti spesso privi di ogni requisito logistico.
Anche per quanto riguarda le nuove norme restrittive introdotte dal lockdown da coronavirus dalle autorità, il catering è in grado di fornire qualsiasi tipo di adeguamento sia per quanto riguarda i distanziamento sociale imposto che per tutte le norme igieniche necessarie che già vengono da anni garantite dal settore al pari delle classiche forme di ristorazione.
Una volta che sarà possibile riunirsi il catering sarà in grado di realizzare soluzioni ad hoc per eventi come matrimoni, dove eccellano servizi come i catering Firenze, feste, meeting ed ogni altro genere di ricevimento dove sarà prevista una fornitura di cibo e bevande.
Partendo dall’individuazione delle location adeguate che potranno essere scelte in base al numero dei partecipanti e di tutte le altre esigenze richieste dalle autorità.
In questo contesto i servizi di catering hanno un know How unico nel loro genere, in quanto la capacità di adattarsi alle richieste più diverse e varie tra loro è sempre stata una prerogativa del settore del catering, che nel corso del tempo ha dimostrato con i fatti di essere una eccellenza nel contesto della flessibilità della ristorazione.
Cucinare che Passione Ma Non Per Tutti
Cucinare è qualcosa di più che provvedere al semplice sostentamento alimentare, non tutti però amano cucinare soprattutto se devono provvedere a soddisfare palati esigenti che non sono di famiglia e per questo più difficili da accontentare.
Quando capita di avere ospiti in casa, amici o parenti cucinare diventa ancora più impegnativo in quanto è normale voler soddisfare i gusti di tutti con piatti che possano far effetto positivo sugli invitati.
Per riuscire a cucinare al di là dei semplici piatti che si preparano tutti i giorni per avere una buona e bilanciata alimentazione è necessario avere esperienza e passione.
Qualità che si acquisiscono con anni di pratica che oltre alla capacità di saper cucinare nel modo corretto un certo numero di ricette necessità anche di abilità nel fare la spesa e saper scegliere gli alimenti giusti e la giusta qualità di essi.
Tutte queste attività non sono semplici da realizzare soprattutto quando dobbiamo mettere a tavola un certo numero di invitati.
Per evitare stress e carichi di lavoro eccessivi, spesso non ben conciliabili con gli altri impegni quotidiani, la soluzione migliore e spesso anche più conveniente è quella di affidarsi ad un servizio di catering Firenze o di altre zone a seconda di ci troviamo.
Oggi esistono molti servizi di catering che offrono cibo a domicilio che sono in grado di soddisfare ogni tipo di richiesta con menu personalizzabili sia nella qualità che nel prezzo.
Spesso i servizi di catering vengono associati ad eventi con numerosi invitati che vengono serviti con menu completi o buffet, oggi molte aziende del settore si sono specializzate anche nel fornire pasti e buffet per un numero di persone limitato garantendo comunque la stessa qualità.
Nel caso oltre al cibo desideriamo anche avere un servizio che ci permetta di goderci al meglio il tempo con gli invitati si può anche prenotare il servizio al tavolo che viene realizzato con personale professionale al pari di un ristorante.
iSchool celebra il Capodanno Cinese 2020
Wushu (arti marziali), Guzheng (arpa cinese), Baozi (dolcetti fusion): la Cina non è mai stata così vicina. iSchool omaggia la festa più importante dello Stato del dragone con una giornata dedicata al Capodanno cinese 2020. Appuntamento sabato 25 gennaio in via Monte Grappa 3 a Bergamo, dalle 10.00 alle 16.00, con tante attività per grandi e piccini, mentre, venerdì 24 e sabato 25, full immersion nella cucina orientale in Taste, il ristorante didattico dell’istituto alberghiero di iSchool (via T. Tasso 49/A Bergamo)
Il nome ufficiale del Capodanno cinese è Festa di Primavera – anche se avviene nel cuore dell’inverno – ed è da sempre contraddistinta da un animale che per il 2020 è il Topo, simbolo di saggezza, ma anche di scaltrezza e di grandi capacità comunicative. Nell’oroscopo cinese, infatti, il topo è il primo segno dello Zodiaco perché secondo la leggenda fu il primo a presentarsi davanti al Buddha prima della sua morte, riuscendo con grande furbizia a portarsi avanti agli altri, saltando sulla schiena del bue. Suggestivo, vero?
E saranno molte altre le storie e le curiosità che saranno svelate durante il Capodanno cinese di iSchool Circle, scuola da sempre vicina al gigante d’Oriente. Si pensi, ad esempio, che l’insegnamento della lingua cinese è parte integrante del programma della scuola primaria. L’evento sarà infatti un’occasione anche per conoscere più da vicino i metodi di insegnamento e la didattica innovativa della scuola paritaria, circondati da un’atmosfera straordinaria.
Lungo tutto il Sentierone risplenderanno le tipiche lanterne cinesi e dalle ore 10 avrà inizio la prima parte della giornata, durante la quale bambini e ragazzi saranno guidati da personale cinese e dalle maestre di iSchool Circle alla scoperta di attività, eventi, tradizioni con tanto di Danza del Dragone a cura dell’Associazione Cinese di Bergamo (ore 10.30). I partecipanti potranno imparare a scrivere i caratteri cinesi, creare decorazioni per l’anno del topo, apprendere l’arte del ritaglio, sperimentare l’uso delle bacchette, cimentarsi con la disciplina delle arti marziali e con la preparazione dei tipici ravioli, avvicinarsi alla dolce melodia dell’arpa e alla danza del ventaglio.
A seguire, dopo un buffet tipicamente ispirato alla cucina cinese, dalle 14 alle 16, sarà tempo di “Italy meets China”: ovvero, mani in pasta per creare i famosi Baozi o Bao, tradizionali dolcetti in stile fusion, grazie alla creatività dei giovani studenti dell’indirizzo alberghiero di iSchool: i Doushabao, ripieni di crema alla nocciola e i Naihaungbao, ripieni di crema pasticcera.
Infine, per i più grandi, la serata proseguirà in Taste. Venerdì 24 e sabato 25, infatti, il ristorante didattico di iSchool presenta un menu a tema curato dagli studenti dell’Istituto Alberghiero con: tè, verdure fermentate, risotto alla cantonese destrutturato, jiaozi ripieni di carne di maiale, mela e salsa di soia, mazzancolle in pasta kataifi, ananas e spinacino, per poi concludere con millefoglie di vaniglia, lemongrass e pepe verde. Una proposta a cavallo tra Oriente e Occidente per conoscere un Paese che non smette mai di stupire, anche a tavola.
Per prenotazioni sito internet https://taste.ischool.bg.it
Piatti della tradizione lombarda e Mercatini di Natale alla Festa Meneghina di Vizzolo Predabissi (Milano)
Vizzolo Predabissi da anni è un punto di riferimento della provincia di Milano e di Lodi in tema di eventi culturali e gastronomici. In occasione del weekend di Sant’Ambrogio (venerdì 6, sabato 7, domenica 8 dicembre), nell’Area Feste in via Verdi, si tiene la prima edizione della “Festa Meneghina”, in cui si combinano il folclore popolare e sociale delle celebrazioni natalizie e i caratteri della tradizione culinaria milanese.
La Festa Meneghina rappresenta il luogo di valorizzazione di alcune tipicità della tavola del territorio e della sua popolazione, come il risotto allo zafferano, l’ossobuco, la cotoletta alla milanese, la trippa, la polenta in molteplici versioni. Piatti gustosi questi che, rigorosamente preparati nel pieno rispetto delle ricette tradizionali e accompagnati da contorni, vini, dolci, possono essere assaporati all’interno della tensostruttura, nel tepore non soltanto dell’impianto di risaldamento ma della pura atmosfera natalizia, con musiche dell’Avvento e bracieri fumati, su cui poggiano paioli enormi di polenta.
All’esterno invece trovano posto bancarelle di artigianato, prodotti natalizi, articoli di antiquariato, pellame, lavoretti fatti a mano e anche stand gastronomici, caldarroste e un’ampia area con le giostre per i più piccini. E poi ancora attrazioni, zampognari e ovviamente Babbo Natale.
«Saranno tre giorni di festa e di condivisione – illustra Alessandro Fico di Club Magellano (organizzatore) -. Alla Festa Meneghina e ai suoi Mercatini di Natale si potranno trovare idee regalo per il 25 dicembre. Ma soprattutto – aggiunge – sarà possibile stare in compagnia, con i propri cari, seduti al tavolo, davanti a un buon piatto della tradizione, o passeggiando tra una bancarella e l’altra».
Appuntamento dunque per la Festa Meneghina e i Mercatini di Natale dalle ore 18.30 del 6 dicembre fino all’8 dicembre. Nelle giornate del 7 e 8 dicembre, in contemporanea con i Mercatini di Natale, aprono i battenti della tensostruttura dalle ore 10.00 alle 24.00. I fornelli della cucina sono sempre accesi, per pranzo e per cena. Le bancarelle, all’aperto, rimangono aperte invece fino alle 22.00, chiudendo un paio di ore prima.
Per chi vuole gustare i piatti della Festa Meneghina nella propria casa è attivo un comodo servizio d’asporto con vaschette di plastica termica, materiale che consente un migliore e omogeneo mantenimento della temperatura.
All’interno della struttura ci sono centinaia di posti a sedere. Per sicurezza, si consiglia sempre la prenotazione ai numeri: 392.4629155 – 392.0116606 – 392.5968174.
Per ulteriori informazioni: www.festameneghina.com
“Fiumi” di polenta al primo appuntamento con la Sagra della Polenta di Vizzolo Predabissi (Milano). Si replica il prossimo weekend
Debutto estremamente positivo per il primo fine settimana della Sagra della Polenta. L’evento, organizzato da Club Magellano per il secondo anno consecutivo, ha richiamato una moltitudine di persone nella tensostruttura da 1300 mq in via Verdi a Vizzolo Predabissi: da venerdì a domenica nei 250 tavoli al coperto (da 10 posti ciascuno) si sono sistemate migliaia di avventori per trascorrere le serate tra forchettate di polenta, chiacchiere, allegria e musica live.
«Siamo entusiasti dell’affluenza registrata in questo primo appuntamento e del calore dimostratoci dai partecipanti – spiega Alessandro Fico, numero uno di Club Magellano -. Gran parte della riuscita dell’evento è merito dello staff, della brigata della cucina e dei validissimi polentieri, che eccezionalmente hanno lasciato Storo (località trentina) per raggiungere la provincia di Milano e preparare quintali della loro speciale polenta».
Tante le offerte comprese nel menù: polenta carbonera, polenta e cinghiale oppure con brasato, cavallina, cotechino, merluzzo fritto, raspadura, salsiccia, gorgonzola, funghi. E poi ancora contorni, salumi, dolci, amari, grappe, caldarroste profumatissime e una selezione di vini (barbera, bonarda, riesling, pinot e rosé).
«Avvisiamo che la manifestazione, per chi se la fosse persa, non è terminata! – aggiunge Alessandro Fico -. Si replica infatti venerdì 18 ottobre dalle 19.00 e sabato 19 e domenica 20 da mezzogiorno a mezzanotte. E rigorosamente a ingresso gratuito».
A rallegrare l’atmosfera del prossimo weekend ci penserà la musica live di note orchestre di liscio; nel dettaglio Monica Riboli (18 ottobre), Pinuccia Cerri (19 ottobre) e Pier e Morena (20 ottobre). Ballerini, aspiranti tali e appassionati delle danze potranno anche divertirsi sulla pista da ballo, allestita per l’occasione e anch’essa al coperto.
Sarà nuovamente attivo il servizio d’asporto per chi volesse portarsi a casa le bontà della Sagra della Polenta.
Prenotazioni tavoli ai numeri 392.5250501 – 392.4629155 – 392.5269429
Per ulteriori informazioni: www.sagrapolenta.it
Consegne a Domicilio e Cibo di Qualità ecco il Successo del Catering
Sarà la frenesia ed i tantissimi impegni della vita moderna ma sempre meno persone hanno il tempo e la capacità, che si acquisisce con la pratica, di cucinare bene.
Questa mancanza di tempo per cucinare bene ha dato luogo ad una sempre maggiore richiesta di cibi non solo pronti ma che siano anche di qualità.
Se in parte tale necessità è stata soddisfatta da un numero crescente di botteghe che non si limitano a vendere alimenti da cuocere ma ad offrire quotidianamente cibi pronti già fatti secondo la tradizione della cucina italiana.
Oltre alle botteghe negli ultimi anni si assistito ad una costante crescita di servizi che consegnano anche cibo a domicilio già pronto, questa particolare attività trova la sua massima espressione nei servizi di catering.
Questi non sono più un esclusiva dei grandi eventi e delle feste come matrimoni e compleanni ma stanno sempre più specializzandosi per servire necessità più quotidiane sia lavorative che ludiche, come semplici cene in famiglia o tra amici.
Una delle città dove tali attività sono molto diffuse e garantiscano un ottima qualità del cibo e del servizio sono i catering a domicilio Firenze, che possono vantare una tradizione culinaria che basa le sue conoscenze sia una tradizione secolare sia su una costante richiesta di servizi molti dei quali di livello internazionale.
Il settore del catering, nonostante si ispiri alla tradizionale cucina italiana, è sempre molto aperto non solo a modificare la propria offerta ma anche ad utilizzare le nuove tecnologie di ristorazione necessarie a migliorare il servizio e la qualità dei cibi consegnati.
Oggi la sfida del settore si basa anche sul saper sfruttare al meglio le nuove tecnologie di comunicazione per essere sempre raggiungibile dalle richieste dei clienti, oltre che per raccogliere velocemente il livello di soddisfazione dei propri servizi ed avare così la possibilità di migliorare.
Siti web, social media ed app rappresentano oggi l’ultima frontiera per acquisire sempre più clienti.
Tra le app più diffuse che consentono di ordinare e ricevere velocemente cibo a domicilio ci sono importanti piattaforme internazionali, alle quali è sufficiente aderire per essere raggiunti da un numero crescente di clienti.
Cibo Made in Italy, dai Ristoranti ai Catering per Arrivare fino ai Piatti Popolari
Il cibo e la tradizione culinaria italiana sono tra le eccellenze made in italy più apprezzate nel mondo, ristoranti e pizzerie sono presenti in tutte le città più importanti del mondo e riscuotono generalmente un grande successo tanto da essere frequentati da una clientela esigente e spesso esclusiva.
Il cibo in italia è molto di più che sostentamento, se si esclude la parte di popolazione uniformata ai trend dietetici degli ultimi anni che propongono diete per diverse finalità che seguono la tabella nutrizionale piuttosto che quella del sapore.
Senza dubbio a contribuire al successo della cucina italiana oltre alla preparazione e alla cottura del cibo ci sono gli eccellenti prodotti gastronomici realizzati ancora oggi con i metodi tradizionali di un tempo, a contribuire ci sono anche gli ottimi vini prodotti toscani e di altre zone di italia.
Un altro settore della ristorazione italiana molto apprezzato è quello dei servizi di catering Firenze e di altre zone del paese che vengono richiesti per eventi esclusivi di livello internazionale.
La eccellenza di questi servizi di catering è tale da essere tra i punti di forza del settore del wedding per stranieri che scelgono di venire in italia a sposarsi sia per la bellezza unica delle location e delle città che li ospitano sia per la eccellente qualità del cibo e del servizio.
La tradizione italiana che piace non è fatta solo di ricette esclusive per pranzi esclusivi e sontuosi banchetti, tra i cibi che riscuotono maggior successo anche presso gli stranieri ci sono molti piatti della tradizione popolare.
Molti di questi cibi sono nati dall’esigenza di ottimizzare anche le parti più povere delle carni che erano solitamente le uniche carni che la maggioranza della popolazione consumava quando aveva la possibilità di mettere in tavola della carne.
Tra questi cibi realizzati con carni più povere c’è il lampredotto e la trippa, questi nome vengono dalla tradizione culinaria Fiorentina ma in altre zone del paese le stesse venivano consumate anche se chiamate con altri nomi.
Il lampredotto in particolare viene proposto in panini conditi con salsa verde a base di prezzemolo e venduto presso banchi ambulanti nelle vie e nelle piazze di Firenze, una ricetta che oltre ai locali piace moltissimi anche ai tantissimi turisti che affollano la città.
A riscuote un grandissimo successo anche oltre i confini nazionali ci sono anche le moltissime varietà di salumi italiani: prosciutto, salami di vario tipo, soprassata, rigatino e lardo di colonnata rappresentano solo alcune delle molte varietà di salumi made in italy che fanno letteralmente impazzire i buongustai di tutto il mondo.
Qualità del Cibo Garantita Anche nei Catering a Domicilio
I catering a domicilio Firenze si sono diffusi anche in una delle regioni italiane dove la qualità del cibo e la tradizione culinaria è considerata una eccellenza a livello mondiale.
Alla qualità del cibo e alla capacità nella preparazione e nella cottura molte aziende di catering aggiungono la loro capacità nel servizio e nell’organizzazione di ogni genere di evento dai grandi ricevimenti alle piccole feste o ritrovi tra amici.
Il servizio di catering a domicilio Firenze è tra i migliori in italia, a premiare queste attività non sono solo gli italiani ma anche gli stranieri in visita della Toscana che trovandosi nel nostro paese scelgono questo tipo di ristorazione per celebrare feste o momenti particolari.
Al di là di matrimoni e occasioni di vario genere uno degli ambiti in cui i catering Firenze a domicilio si sono resi protagonisti di pranzi, buffet e banchetti sono sicuramente i ricevimenti per matrimoni, nel wedding i catering Firenze sono tra i preferiti dalle coppie di sposi italiane e stranieri.
Per quanto riguarda i matrimoni, Firenze è il luogo più scelto dagli sposi che provengono da altri paesi desiderosi di sposarsi in un contesto bellissimo come il capoluogo toscano.
Ad attrarre questo tipo di eventi non sono solo le bellezze monumentali di cui il centro storico della città è pieno ma anche gli ottimi cibi serviti la massima attenzione e cura dalle aziende di catering.
I menu selezionati preventivamente dagli sposi sono preparati consegnati e serviti secondo elevati standard in location bellissime ed uniche.
Queste aziende di ristorazione sono molto diffuse in tutto il territorio nazionale e sono caratterizzate da una totale flessibilità nel proporre menu e servizi, questi sono indicati anche per fornire menu per poche persone per le più diverse esigenze.
Si va dalla fornitura aziendale e quotidiana di cibo e bevande fino al servizio di catering a domicilio per pranzi o ricevimenti a buffet che scelgono la propria casa per organizzare piccole feste o cene tra amici senza accollarsi il lavoro di preparazione e cottura del cibo.
In una società dove sempre più spesso sia gli uomini che le donne hanno poco tempo per organizzarsi ad acquistare, preparare e cucinare, questo tipo di ristorazione offre soluzioni all inclusive dove oltre che eliminare l’incombenza del cibo e delle bevande è anche possibile ottenere prezzi competitivi rispetto ad altre attività come ristoranti e rosticcerie.
Gli Instagramers fiorentini a cena al Ristorante LesSeRre di Spazio Reale
Una serata dedicata al social di foto più famoso al mondo con Igers Toscana, Igers Firenze e una rappresentanza dei più influenti intagramers dell’area fiorentina. Si è tenuta ieri sera al ristorante LesSeRre di Spazio Reale una degustazione che ha permesso di presentare i migliori piatti dello Chef Raimondo Mendolia e le pizze di Jonny, napoletano doc. Una cena caratterizzata dalla buona cucina e dalle bellissime fotografie che è possibile ammirare sui profili Instagram dei partecipanti.
L’idea è nata dalla volontà di mostrare, tramite i social, la qualità dei piatti che è possibile degustare al Ristorante LesSeRre di Spazio Reale e quale percorso migliore se non usufruire delle competenze e delle capacità di chi della fotografia ne ha fatto una passione di vita? Dagli antipasti di norcineria alla pasta fresca fatta in casa, dalla carne di alta qualità ai dolci del pasticcere del ristorante fino alle varie pizze frutto della vera tradizione napoletana.
Il tutto è avvenuto al ristorante LesSeRre che fa parte del Centro Congressuale di Spazio Reale e che è stato, di recente, completamente rinnovato così da offrire al pubblico un luogo in cui l’attenzione alla qualità la si può respirare già nell’entrare. Lo stile Food&Garden e l’attenzione ai dettagli è ciò che caratterizza anche i piatti serviti a tavola. Tutti prodotti freschi e un’attenzione costante alle necessità e bisogni del cliente.
Se numerosi sono stati i piatti portati in tavola ancora di più gli scatti effettuati accompagnati da un live che ha seguito passo passo tutta la serata. Già da oggi è possibile ammirare alcune foto sui profili Instagram dei partecipanti all’evento. Tutto lo staff di Spazio Reale e del Ristorante LesSeRre ci tengono a ringraziare personalmente: Laura Masi – @ruberry – (Igers Toscana), Marco Vanni – @mrvannenstein – e Lorenzo Marchi – @thisisdax – (Igers Firenze), Tommaso Baldi – @tommiiib, e @il_condominio di cui fanno parte: Valentina Veneziano – @val_ina, Valentina Gambicorti – @valegamby, Mirco Farnetani – @mirconfuso, Leonardo Cerini – @eonardo, Claudia Altavilla – @claudianilla, ed Emanuele Terreno – @manu_te per aver accettato il nostro invito e per aver condiviso questa bellissima esperienza. @il_condominio
Per rimanere aggiornato su tutti gli eventi e le attività della Fondazione Spazio Reale, seguici su Facebook, Twitter, Instagram e YouTube.
Dr. Michele Pasotti, Segreteria Comunicazione Fondazione Spazio Reale Impresa Sociale, 055 8991336 – e-mail: [email protected]
Design for Restaurant & Food Retail
Torna a Novembre il Corso di POLI.design dedicato al mondo del Food e della Ristorazione
POLI.design, Consorzio del Politecnico di Milano, apre le iscrizioni alla nuova edizione del corso in Design for Restaurant & Food Retail: un’occasione di specializzazione e aggiornamento per progettisti e gestori dedicata al mondo del food e della ristorazione. Il Corso è alla seconda edizione e si svolge in collaborazione con Federlberghi, SIGEP Salone Internazionale Gelateria, Pasticceria e Panificazione artigianali e AIPi Associazione Italiana Progettisti d’Interni.
Obiettivo dichiarato del corso, infatti, è quello di mettere a confronto in aula gli attori attivi nel mondo del food retail, favorendo l’interazione e la nascita di sinergie tra tutti i protagonisti della filiera: gestori, manager del settore e giovani progettisti avranno la possibilità di confrontare specifici punti di vista, ricavando nuovi spunti da rielaborare nell’ambito delle proprie esperienze professionali.
Il percorso formativo è strutturato in maniera tale da incoraggiare lo sviluppo di questo tipo di relazioni: le 120 ore di didattica sono caratterizzate da un approccio sia teorico sia pratico, focalizzato tanto sull’apprendimento in aula di un metodo progettuale completo, quanto su esperienze dirette sul campo.
Sessanta ore di lezioni frontali, esercitazioni e testimonianze dei migliori progettisti ed esperti, integrate da visite serali guidate dai docenti in ristoranti, spazi innovativi e locali di Milano, che daranno la possibilità ai partecipanti di approfondire le caratteristiche, le funzioni e le soluzioni progettuali più innovative del settore e di acquisire strumenti e tecniche immediatamente spendibili nella professione.
Ampio spazio sarà dato, inoltre, a un project work (60 ore) svolto in gruppi con il supporto di alcune aziende leader di settore, che permetterà agli iscritti di esprimere pienamente le competenze creative e progettuali acquisite.
Novità 2015: tutti i partecipanti della prossima edizione del corso avranno l’opportunità di presentare i propri progetti nell’ambito di una prestigiosa vetrina come SIGEP, la 37^ edizione del Salone internazionale di Gelateria, Pasticceria e Panificazione artigianali, che tra il 23 e il 27 gennaio 2016 richiamerà a Rimini i più importanti protagonisti del settore. Due nello specifico i convegni organizzati dai docenti del corso:
- Tutto quello da sapere per aprire una gelateria a norma di legge (23 gennaio 2016, ore 11:00 – Sala Tiglio)
- Ideare una gelateria pensando ai clienti del presente futuro (23 gennaio 2016, ore 15:00 – Sala Tiglio)
In base alla propria disponibilità di tempo, agli interessi professionali e alle conoscenze dei programmi di progettazione, ai candidati verrà data la possibilità di scegliere se partecipare al percorso didattico completo o alle sole lezioni teoriche.
La precedente edizione del corso ha permesso l’acquisizione di Crediti Formativi Professionali (CFP) per Architetti nella misura di n. 15 CFP. La richiesta di CFP per la nuova edizione è già stata inoltrata all’Ordine.
Sono previste, infine, agevolazioni per iscrizione multiple e per tutti gli ex partecipanti ai corsi di POLI.design.
Per informazioni sulle modalità di iscrizione, sulle agevolazioni e sui CFP contattare l’Ufficio Coordinamento Formazione di POLI.design: [email protected]; Tel. (+39) 0223997275.
Press Contact
Ufficio Comunicazione POLI.design
Tel. (+39) 0223997201 – Mail
Il Teatro Solis domenica a Varco Sabino per i “Territori capaci di futuro”
Uno spettacolo itinerante della compagnia teatrale accompagnerà i visitatori per le vie del paese nel corso della manifestazione legata ad EXPO 2015
Sarà l’allegra compagnia del Teatro Solis di Rieti, domenica 21 giugno, ad invadere pacificamente le vie di Varco Sabino in occasione dell’appuntamento con i “Territori capaci di futuro”. 14 eventi su “cibo, turismo, cultura in Provincia di Rieti” collegati ai temi e alla filosofia di EXPO 2015 e sostenuti dalla Regione Lazio. Trampolieri e funamboli, tra colori e musica, animeranno nel pomeriggio le vie del borgo con uno spettacolo itinerante che accompagnerà i visitatori e non mancherà di incuriosire grandi e piccoli.
Il Lago del Salto e il suo ambiente incontaminato faranno da cornice alla giornata, davvero molto ricca di eventi da non perdere. Sarà possibile effettuare un giro turistico del lago grazie ai battelli a disposizione dei visitatori, che avranno così la fortuna di ammirare le bellezze paesaggistiche del territorio da una prospettiva invidiabile.
Per gli amanti del brivido è prevista, alle 16, una dimostrazione di arrampicata sportiva sulla falesia di Piè la Vena a ridosso del centro abitato. Voluta da un volenteroso gruppo di arrampicatori locali ed inaugurata lo scorso anno, con prese a tacche e piattoni spioventi, risulta essere tra le più difficili da affrontare anche per scalatori esperti.
Nel corso della giornata saranno tanti gli appuntamenti previsti dal programma che prevede alle 9.30 l’apertura degli stand espositivi e il saluto del Sindaco di Varco Sabino Gabriele Maglioni e del Presidente della Comunità Montana del Salto Cicolano Gaetano Micaloni.
Dalle 10.00 alle 13.00 un momento di degustazione esclusivo per i visitatori con l’apertura del laboratorio Antichi Mestieri “Come si realizza il Formaggio”. I partecipanti assisteranno alla preparazione di ottimi formaggi e squisite ricotte realizzati con il metodo tradizionale, e realizzati dai produttori locali.
Il programma della giornata si arricchisce con la presentazione del Menù degli chef dell’Istituto Alberghiero Costaggini di Rieti. Gli chef proporranno una rielaborazione del menù speciale portato a EXPO 2015, con i prodotti tipici del territorio. Sarà possibile degustarlo, a pranzo, presso i ristoranti e gli agriturismi aderenti.
Completa la giornata, alle ore 20, la “cena conviviale” organizzata dalla Pro Loco di Varco Sabino, offerta gratuitamente ai visitatori e da gustare insieme ai molti altri prodotti di grande qualità e a Km Zero che per tutto il giorno si potranno trovare negli stand.
Tutte le informazioni sull’evento e sui prossimi appuntamenti di “Territori capaci di futuro” sono disponibili sul sito www.percorsireatini.it, sulla pagina Facebook Percorsi reatini e sul profilo Twitter @percorsireatini. Per ulteriori dettagli potete scrivere a [email protected]
“All American the Diner”, il nuovo ristorante dove rivivere i meravigliosi anni ’50
Nel vasto panorama di locali offerto da Milano, nasce in via Cassinis 33 – accanto alla stazione della metropolitana Rogoredo – “All American the Diner”, ristornate specializzato in hamburger e carne alla griglia, in perfetto stile americano.
Inaugurato il 29 aprile, All American the Diner si pone un obiettivo ambizioso e anche un po’ provocatorio: offrire “ciò che piace agli americani”.
Ideale per i giovani, per la famiglia e per gustose pause pranzo, il locale è unico nel suo genere, anche per degustare ottimi cocktails nel dopocena.
L’ambientazione è in perfetto stile americano anni ’50. Tutto ricorda quegli anni: i colori, le insegne, l’arredamento, l’auto d’epoca . Anche il personale di sala è ‘american’: dai barman con le bretelle a vista fino a deliziose cameriere sui pattini.
In origine, il ‘diner’ era un lungo lunch vagon situato lungo le strade più famose degli Usa, come la celebre route 66, a gestione famigliare. Proprio come gli italianissimi chioschi street food di Firenze. Gli ideatori di All American the Diner hanno saputo coniugare la loro origine toscana con la passione per gli States, offrendo alta qualità nei prodotti unita ad un’atmosfera americana.
Tutta la professionalità e l’arte del gusto tipicamente italiana la si ritrova nei piatti principali, come gli hamburger black angus, di chianina, bufalo e wagyulen tipo kobe. Per un pranzo veloce non mancano deliziosi sandwich e i mitici hot dogs, così come le french fries, chicken wings e onion rings. Il menù prevede anche delicate insalate e le tipiche cheesecake e apple pie.
Il locale organizza serate a tema, concerti, esibizioni di boogie-woogie e swing in più di trecento metri quadri disposti su due piani; una location davvero originale ed unica dove immergersi e farsi rapire dalla tipica atmosfera descritta nei telefilm americani, come quella tanto amata dai fans di “Happy Days”.
All American the Diner
Via Cassinis 33
347 372 9418
Ufficio Stampa
Indira Fassioni
3338864490
Lievitazione naturale e grani antichi per una pizza gigante; ecco la formula vincente di “AL VICOLO PIZZA&VINO”
Food made in Sicily: l’eccellenza è servita
E dopo la pizza, nasce la “Cotoletteria”: una nuova scommessa tutta catanese
CATANIA – «Lui è la mente creativa, io l’organizzatore». Lui è Lucio Ferlito, l’altro è Angelo Scaringi: due giovani catanesi che insieme gestiscono quello che è ormai diventato punto di ritrovo indiscusso per tutta la città etnea, “Al Vicolo Pizza&Vino”.
Una semplice chiacchierata tra amici al bar ed ecco, dopo qualche mese, la realizzazione di un progetto, che è anche un sogno. “Al Vicolo” sorge in una piccola via interna, un vicolo appunto – da cui l’idea del nome – che dà sulla centralissima via Manzoni, a due passi da piazza Stesicoro e dai resti dell’anfiteatro romano, uno dei luoghi storici più suggestivi di Catania. Dal 31 gennaio 2013 (data d’apertura) a oggi, il brand nato sotto il Vulcano è cresciuto molto: «Siamo partiti con trenta coperti all’interno più una cinquantina all’esterno – racconta Angelo – oggi contiamo oltre quattrocento clienti che ogni sera sperimentano i piatti e i vini della nostra cantina».
La coppia parte già, sin dall’inizio, con le carte vincenti: lui con la passione per il cibo e in particolare per le pizze, l’altro commerciante di professione, con il fiuto per gli affari. Ciò che però distingue “Al Vicolo” dagli altri locali è soprattutto un elemento: le dimensioni della pizza, tanto grande quanto buona. Una pizza gigante, soffice e allo stesso tempo croccante, merito della lievitazione naturale – con un tempo di riposo che va dalle 24 alle 36 ore – e della farina di alta qualità utilizzata. Tra queste la Tumminìa di Castelvetrano o Timilia, variante di grano duro conosciuto sin dagli antichi greci, prodotto pregiato da cui deriva una farina – macinata a pietra – integrale al 100% e con un basso indice di glutine. Oltre alla più conosciuta farina di Kamut, dall’alto contenuto di proteine e sali minerali, facilmente digeribile anche da chi soffre di lievi intolleranze.
Tutti gli alimenti impiegati, dai condimenti alle carni, sono a Km0, genuinamente siciliani. E anche prodotti come la Burrata pugliese o la Scottona fiorentina giungono al Vicolo attraverso una filiera di fornitori tracciati. Anche in fatto di carni “Al Vicolo” ha voluto fare la differenza lanciando la “Cotoletteria”. Dalla tradizione milanese nasce una forma riadattata di “cotoletta alla catanese”: carne di pollo, vitello o cavallo – sempre di grandi dimensioni – usata come se fosse la base di una pizza e quindi arricchita con vari condimenti. Dalla cotoletta alla margherita a quella capricciosa, ecco serviti al tavolo questi gustosissimi piatti, con carni cotte rigorosamente al forno – guai ad usare la frittura, “è troppo pesante e rovina tutto” – per mantenerne intatti i sapori.
Al Vicolo però è conosciuto anche per i suoi gustosi dolci, a partire dalla cheesecake fatta in casa, “appuntamento fisso per molti dei nostri clienti”, aggiunge ancora Angelo. Anche per i più golosi c’è l’imbarazzo della scelta, insomma, e il dolce del giorno in menù cambia sempre. Il ristorante offre poi un’ampia gamma di vini delle migliori cantine e birre artigianali, alcune delle quali provenienti dal vicino birrificio del Faro o da quello Tarì di Modica. Ottime per accompagnare una pizza altrettanto al top, conosciuta e apprezzata anche da personaggi del mondo dello spettacolo, come Anna Falchi, Enzo Iacchetti e gli attori di Centovetrine. «Ultimamente anche il famoso rapper Rocco Hunt è venuto a farci visita», racconta il ristoratore, che aggiunge pure calciatori e politici alla lista degli ospiti VIP.
Aperto sette giorni su sette, Al Vicolo si lavora costantemente fino a tarda sera grazie a una squadra di oltre 25 persone, che dal prosecco all’amaro, gestiscono i tavoli e i clienti con grande professionalità. Quella del Vicolo è però una pizza migliorata, un prodotto di qualità, vero mantra per i due gestori.
«Io sono un commerciante e sono cosciente che l’anima del commercio è la vendita – ci spiega ancora Angelo – ma per esperienza so anche che i risultati si ottengono solo con la qualità». Una pizza profondamente legata alla sua Catania, tanto da prendere i nomi delle vie più celebri: dalla classica Via Etnea (la tradizionale margherita) alla più saporita Via Biscari (arricchita con pistacchio), le pizze accontentano tutti i palati. Se è la qualità quella che premia, allora perché non esportarne la formula della “food-experience”, diffondendo il know-how, il format e la conoscenza del prodotto? C’è anche questo tra i progetti futuri del Vicolo: creare una rete di franchising in tutto il mondo, serbando però gelosamente la ricetta segreta.
Lievitazione naturale e antichi grani per una pizza gigante. Ecco la formula vincente del “VICOLO PIZZA&VINO”
Food made in Sicily: l’eccellenza è servita
E dopo la pizza, nasce la “Cotoletteria”: una nuova scommessa tutta catanese.
CATANIA – «Lui è la mente creativa, io l’organizzatore». Lui è Lucio Ferlito, l’altro è Angelo Scaringi: due giovani catanesi che insieme gestiscono quello che è ormai diventato punto di ritrovo indiscusso per tutta la città, “Al Vicolo Pizza&Vino”. Una semplice chiacchierata tra amici al bar ed ecco, dopo qualche mese, la realizzazione di un progetto, che è anche un sogno. “Al Vicolo” sorge in una piccola via interna, un vicolo appunto – da cui l’idea del nome – che dà sulla centralissima via Manzoni, a due passi da piazza Stesicoro e dai resti dell’anfiteatro romano, uno dei luoghi storici più suggestivi di Catania. Dal 31 gennaio 2013 (data d’apertura) a oggi, il brand nato sotto il Vulcano è cresciuto molto: «Siamo partiti con trenta coperti all’interno più una cinquantina all’esterno – racconta Angelo – oggi contiamo oltre quattrocento clienti che ogni sera sperimentano i piatti e i vini della nostra cantina».
La coppia parte già, sin dall’inizio, con le carte vincenti: lui con la passione per il cibo e in particolare per le pizze, l’altro commerciante di professione, con il fiuto per gli affari. Ciò che però distingue “Al Vicolo” dagli altri locali è soprattutto un elemento: le dimensioni della pizza, tanto grande quanto buona. Una pizza gigante, soffice e allo stesso tempo croccante, merito della lievitazione naturale – con un tempo di riposo che va dalle 24 alle 36 ore – e della farina di alta qualità utilizzata. Tra queste la Tumminìa di Castelvetrano o Timilia, variante di grano duro conosciuto sin dagli antichi greci, prodotto pregiato da cui deriva una farina – macinata a pietra – integrale al 100% e con un basso indice di glutine. Oltre alla più conosciuta farina di Kamut, dall’alto contenuto di proteine e sali minerali, facilmente digeribile anche da chi soffre di lievi intolleranze.
Tutti gli alimenti impiegati, dai condimenti alle carni, sono a Km0, genuinamente siciliani. E anche prodotti come la Burrata pugliese o la Scottona fiorentina giungono al Vicolo attraverso una filiera di fornitori tracciati. Anche in fatto di carni “Al Vicolo” ha voluto fare la differenza lanciando la “Cotoletteria”. Dalla tradizione milanese nasce una forma riadattata di “cotoletta alla catanese”: carne di pollo, vitello o cavallo – sempre di grandi dimensioni – usata come se fosse la base di una pizza e quindi arricchita con vari condimenti. Dalla cotoletta alla margherita a quella capricciosa, ecco serviti al tavolo questi gustosissimi piatti, con carni cotte rigorosamente al forno – guai ad usare la frittura, “è tropo pesante e rovina tutto” – per mantenerne intatti i sapori.
Al Vicolo però è conosciuto anche per i suoi gustosi dolci, a partire dalla cheesecake fatta in casa, “appuntamento fisso per molti dei nostri clienti”, aggiunge ancora Angelo. Anche per i più golosi c’è l’imbarazzo della scelta, insomma, e il dolce del giorno in menù cambia sempre. Il ristorante offre poi un’ampia gamma di vini delle migliori cantine e birre artigianali, alcune delle quali provenienti dal vicino birrificio del Faro o da quello Tarì di Modica. Ottime per accompagnare una pizza altrettanto al top, conosciuta e apprezzata anche da personaggi del mondo dello spettacolo, come Anna Falchi, Enzo Iacchetti e gli attori di Cento vertrine. “Ultimamente anche il famoso rapper Rocco Hunt è venuto a farci visita”, racconta il ristoratore, che aggiunge pure calciatori e politici alla lista degli ospiti VIP.
Aperto sette giorni su sette, Al Vicolo si lavora costantemente fino a tarda sera grazie a una squadra di oltre 25 persone, che dal prosecco all’amaro, gestiscono i tavoli e i clienti con grande professionalità. Quella del Vicolo è però una pizza migliorata, un prodotto di qualità, vero mantra per i due gestori. “Io sono un commerciante e sono cosciente che l’anima del commercio è la vendita – ci spiega ancora Angelo – ma per esperienza so anche che i risultati si ottengono solo con la qualità”. Una pizza profondamente legata alla sua Catania, tanto da prendere i nomi delle vie più celebri: dalla classica Via Etnea (la tradizionale margherita) alla più saporita Via Biscari (arricchita con pistacchio), le pizze accontentano tutti i palati. Se è la qualità quella che premia, allora perché non esportarne la formula della “food-experience”, diffondendo il know-how, il format e la conoscenza del prodotto? C’è anche questo tra i progetti futuri del Vicolo: creare una rete di franchising in tutto il mondo, serbando però gelosamente la ricetta segreta.
Ottima riuscita e numerose presenze per il ciclo “Cibo, tra necessità e desiderio” organizzato da Marco Carra della Commissione Agricoltura della Lombardia
Si è concluso Venerdì 18 Ottobre 2013 il ciclo di conferenze dal titolo “Cibo, tra necessità e desiderio” organizzato in occasione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, dal rinomato Avv. Marco Carra, in qualità di Capogruppo della Commissione Agricoltura della Regione Lombardia. I cinque appuntamenti si sono tenuti nelle province di Brescia, Lodi, Crema, Mantova e Milano, quest’ultimo presso il Pirellone, sede della Regione Lombarda e hanno trattato il grande e attuale tema della “Sostenibilità alimentare”.
Contrariamente a quanto si pensa, il cibo, inteso come “necessità”, è una prerogativa di tutto il Mondo, non solo dei Paesi emergenti, dunque anche della nostra Comunità Europea, dove la crisi ha riportato in luce la questione dell’autosufficienza alimentare. L’industria alimentare italiana è in crescita grazie alle esportazioni, che sottolineano l’ottima qualità delle nostre produzioni agricole, ma, nonostante lo sviluppo, le imprese sono in netto calo, così come il SAU, la Superficie Agricola Utilizzabile. Lo scopo dei dibattiti è stato proprio quello di dare importanza e rilievo a queste questioni, di cui si parlerà anche all’interno dell’EXPO 2015, per offrire, all’intera popolazione, un “Made in Italy” alimentare che sia un punto di riferimento imprescindibile per qualità e appeal.
Carra dichiara “Dobbiamo agganciare il treno dell’Expo 2015 per promuovere la nostra produzione agroalimentare” e continua “Uno dei nostri obiettivi è riuscire a far approvare, a Milano, nel 2015, una Carta Mondiale della nuova agricoltura: una sorta di Protocollo di Milano, in grado di sintetizzare i temi dell’agenda italiana, europea e mondiale, per rilanciare un nuovo modello che dia risposte concrete ai cambiamenti globali e agli obiettivi del millennio, promossi dalle Nazioni Unite“.
Lunch Beat Second Session giovedì 11 aprile
Giovedì 11 aprile dalle 13.00 alle 14.00 Lunch Beat Milano & 65mq presentano Lunch Beat Second Session.
“Se è la tua prima volta al Lunch Beat, devi ballare.”
L’idea è creare un nuovo modo di vedere le cose, partendo dalla pausa pranzo. Una piccola rivoluzione, un punto di partenza per vivere meglio, dal lavoro alla vita quotidiana.
“Se è la tua seconda, terza, quarta volta al Lunch Beat, devi ballare!”
Non un panino in ufficio, non un’insalata al ristorante, ma un happening dove la prerogativa è non parlare di lavoro, non
pensare alla riunione del pomeriggio, staccare la spina.
Lunch Beat è un nuovo modo di vivere la pausa pranzo. Sessanta minuti di musica, cibo e socializzazione.
La location prescelta è il 65mq che ospiterà, per la prima volta a Milano, il concept internazionale che ha riempito le piste delle principali capitali europee.
Nell’innovativo locale di via Casale, angolo Alzaia Naviglio Grande, avrà luogo l’appuntamento che cambierà la prospettiva con cui si pensa alla pausa pranzo.
L’evento avrà la durata di 60 minuti tra pranzo smart e dj set: un’alternativa movimentata alla solita pausa con i colleghi, con l’opportunità di mangiare cibo sano, fare movimento e conoscere nuove persone.
Il Dj Set sarà a cura di Marco Parenti, in arte Mark:eno. Ormai in consolle dai leggendari anni novanta è molto affezionato al supporto vinilico e spazia, tra molti generi, dalla techno dei rave party anni ‘90, al black beat più moderno, fino ad arrivare al più ricercato Groove/Nu disco contemporaneo delle feste in riva al mare. Per quest’occasione sappiamo che non ci deluderà con una selezione elettro-funk-groove da mozzare il fiato.
Marco Parenti fa parte della organizzazione ed etichetta di Viareggio LØVETEMPO: Disco/Nu Disco, Old-School, Headz e Acid House, picchi di New Wave, Post Punk alla newyorchese e Space Disco sono il propellente per la macchina LØVETEMPO, che fino ad oggi ha viaggiato tra i locali e le location più improbabili, ha fatto salire e scendere passeggeri di ogni dove, senza mai trascurare l’obiettivo principale: the bassline!
” I Dischi che ascoltiamo raccontano quello che vorremmo essere o forse, quello che non saremo mai.”
http://www.lovetempo.net/
http://www.mark-eno.eu/
Lunch Beat nasce a Stoccolma nel 2010 e da un movimento underground si trasforma, in poco tempo, in un fenomeno di successo.
Lunch Beat Milano vuole riproporre il format contestualizzandolo nella capitale della moda, con un appuntamento che mira a diventare un nuovo punto di riferimento per tutte le persone che ancora non si sono arrese alla routine lavorativa.
Link Utili:
http://www.facebook.com/65metriquadri
http://www.facebook.com/LunchBeatMilano
Ufficio Stampa By
Rosaspinto
Via Privata Schiaffino, 25
fb: planeteamoureuse f
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skype: indirarosaspinto
Un viaggio tutto Italiano tra Torino, Parma e Firenze
Il piacere del gusto e dell’arte.
Alla Villa dei Capolavori di Mamiano di Traversetolo, Parma, sede della Fondazione Magnani Rocca di Parma, arrivano le opere della mostra “Delvaux e il Surrealismo: un enigma tra De Chirico, Magritte, Ernst, Man Ray”, in esposizione fino al prossimo 30 Giugno.
Da anni la gestione del ristorante e del bar del museo è affidata all’Hotel Palace Maria Luigia: un’occasione perfetta per dedicarsi una pausa di gusto tra un’opera e l’altra. (http://www.palacemarialuigia.com/)
Per chi invece vuole vivere un soggiorno indimenticabile nei pressi di Parma, Il Relais Villa Matilde, la splendida villa patrizia nel cuore del Canavese, riapre i battenti in occasione della Pasqua ed inaugura una nuova stagione ricca di appuntamenti: ricevimenti, passeggiate in bicicletta, visite culturali, tour gastronomici e tante altre sorprese in una meta tutta da scoprire. ( www.relaisvillamatilde.com )
Per gli amanti del gusto invece ecco una ricetta esclusiva creata dallo Chef del Ristorante Conservatory del Grand Hotel Villa Medici di Firenze ( www.villamedicihotel.com): risotto con zucca gialla e tartufo.
Per la preparazione si necessita di 1 kg di riso arborio, 300 g di zucca gialla a pezzetti, 100 g di tartufo nero, 4 litri di brodo vegetale e 100 g di parmigiano grattugiato.
Bollire il brodo vegetale, mentre in un’altra padella si tosta il riso con un po’ di burro; aggiungere la zucca gialla al riso, mescolare ed aggiungere anche il brodo; cuocere a fuoco medio mescolando per tutto il tempo ed aggiungere brodo se il composto si secca; spegnere il fuoco dopo 15 minuti, aggiungere il parmigiano e saltare. Un tocco di tartufo nero a lamelle ed il piatto è pronto per essere gustato!
Dipinti e grandi tromp d’oeil color pastello affrescano le pareti dell’Hotel Palace Maria Luigia, facendo da quinta luminosa e serena agli arredi di gusto classico. Raffinatezza e calda accoglienza caratterizzano anche il servizio, all’altezza del nome che l’Hotel porta, quello di Maria Luigia, la moglie di Napoleone che regnò a Parma. Città d’arte e di grande tradizione musicale e gastronomica, Parma vive con passione i suoi riti fra cui la buona cucina, la cultura e il piacere degli incontri sociali. Per questo il salone dai marmi rosati dell’Hotel si apre su “La Piazzetta”, il patio esterno diventato punto di ritrovo irrinunciabile per un aperitivo.
Quando il grande cancello del Relais Villa Matilde si chiude alle vostre spalle, non avete dubbi: in questa splendida villa del ‘700, state per vivere un’esperienza da film. Ricordate “Berry Lindon”, il capolavoro di Kubrick? Arredamenti d’epoca, quadri, marmi, fregi, caminetti, specchi, scuderie trasformate in ristorante e un parco secolare: le atmosfere, raffinate e colte, sono quelle volute e vissute dalla famiglia aristocratica Bocca e conservate grazie all’attento restauro. Ma dove ci troviamo? Nell’antico paese rurale di Romano Canavese, nella campagna piemontese, famosa per le sue specialità enogastronomiche e i suoi castelli, fra la città di Torino e la Valle d’Aosta, sulla linea diretta dei trafori del Gran S. Bernardo e del Monte Bianco, a soli 40 km dall’aeroporto di Torino Caselle.
Ci sono ambienti che per il loro equilibrio e la loro eleganza infondono in noi un benessere profondo. Tra questi, il Grand Hotel Villa Medici, annoverato tra i 500 World’s Best Hotels dalla prestigiosa rivista Travel+Leisure. Nei suoi ampi saloni, nel suo giardino con piscina, nelle camere con preziosi interior decor, nella terrazza che si spalanca sulla città, si respira grande armonia. L’anima settecentesca della villa, espressa dai suoi fregi, broccati e marmi, si sposa con arredi sobri ed eleganti dove il ritmo fra pieno e vuoto è sapientemente dosato. La posizione è invidiabile: nel cuore storico di Firenze, a pochi passi dall’Arno, in un contesto riservato e tranquillo, dove il verde del giardino con piscina crea una gradevole isola di relax nella città.
Sina Hotels: ad ogni gusto il suo.
Il marchio Sina Hotels nasce nel 1958, quando una villa del ‘700 di Firenze diventa il primo dei Sina, il gruppo di hotel di lusso che cresce di anno in anno, scegliendo solo location uniche e trasformandole in hotel dal fascino indiscusso e dalla raffinata ospitalità. Così, da Romano Canavese a Milano, da Roma a Firenze, da Perugia a Parma, da Venezia a Viareggio, Sina Hotels offre un viaggio nell’hotellerie di lusso italiana con 11 location, da vivere con tutti e cinque i sensi. Merito del fascino degli spazi e del servizio di alto livello offerto da uno staff di grande valore, accuratamente selezionato e costantemente aggiornato.
[email protected] www.sinahotels.com
La pasta diventa un pasto completo, con il condimento giusto
La pasta rappresenta, senza alcun dubbio, il piatto più amato in Italia: riempie gli occhi, soddisfa il palato e contagia con il buon umore. Pasta Toscana evidenzia come il giusto condimento renda un piatto di spaghetti, o di qualsiasi altro formato, un piatto completo, sano ed equilibrato.
In passato condannata da regimi dietetici ferrei, la pasta sta godendo sempre più del suo successo planetario e di una considerazione diffusa anche tra nutrizionisti e fautori dell’alimentazione sana ed equilibrata. La pasta, il piatto della cucina italiana più amato ma forse meno conosciuto per le sue proprietà, diventa un alimento a cui non si deve assolutamente rinunciare a patto di scegliere un condimento leggero e salutare.
La pasta apporta al nostro organismo un quantitativo di carboidrati che sono altamente e facilmente digeribili, e nelle giuste quantità rappresenta un cibo fondamentale per un sano sviluppo psico-fisico del nostro organismo. La sua semplicità di ingredienti e lavorazioni consente di portare in tavola tanto gusto senza l’aggiunta di conservanti, infatti è il lento processo di essiccazione che consente di preservarne a lungo la qualità e di rendere ancora più fragrante il suo profumo e di esaltarne la tenuta in cottura.
Appare evidente come il ruolo del condimento sia importantissimo: una scelta equilibrata consente di completare le proprietà nutritive della pasta. Un sugo con verdure o pesce, un ragù di carne a basso contenuto di grassi, salse rapide a base di aglio, peperoncino, acciughe, capperi o erbe aromatiche esaltano il sapore unico di Pasta Toscana e rendono perfetto l’apporto di Sali minerali, fibre, proteine per un pasto completo bilanciato e sano.
RINFRESCO E INAUGURAZIONE DELLA NUOVA ENOTECA IN VIALE MEDITERRANEO a CHIOGGIA (VE)
L’enoteca in Viale Mediterraneo a Chioggia (VE) cambia gestione e filosofia, Venerdì 20 Luglio dalle 19,30 la grande inaugurazione con molte autorità chioggiotte tra cui il Sindaco e alcuni assessori.
Cambia gestione e cambia passo l’Enoteca in Viale Mediterraneo 501 (di fronte all’Elettro-Fer e di fianco al bar Kuadra) al cui timone c’è ora Roberta Lanza.
Venerdì 20 Luglio, dalle 19,30, avrà luogo il rinfresco di apertura a dare il via a questa nuova iniziativa volta a portare a Chioggia prodotti enologici di grande qualità, con un occhio di riguardo al rapporto qualità/prezzo e senza cedere alla tentazione di prodotti puramente glamour.
L’obbiettivo di Roberta è quello di far conoscere ai suoi concittadini i migliori prodotti per qualità e prezzo che emergono dalle sue costanti ricerche e dalle sue frequenti visite alle migliori cantine d’Italia. Si riscoprono così anche i piccoli produttori che – purtroppo – non sono sempre rinomati ma che hanno grande passione per i loro vini e per i loro prodotti, passione che è evidente al momento della degustazione.
Presso l’enoteca sarà possibile trovare quindi – oltre ai classici vini sfusi – una selezione dei migliori vini D.O.C. italiani, accompagnati dai più classici champagne e chateaux francesi.
All’inaugurazione saranno presenti il sindaco Giuseppe Casson e alcuni assessori, oltre che tutti gli appassionati di enologia della città.
Durante l’evento sarà possibile usufruire di un generoso rinfresco e degustare quattro dei vini che saranno poi disponibili alla vendita, tra cui l’ottimo Franciacorta Monterossa.
Anche l’occhio vuole la sua parte e quindi i partecipanti potranno apprezzare le fotografie, frutto dei tanti viaggi a tema enologico, del celebre fotografo Alesssandro Boscolo Agostini (che, tra le altre cose, ha recentemente curato le foto del libro “Kitchen in Love” di Valeria Benatti, speaker di Radio 102.5) e i disegni di Luca Pagan realizzati per l’occasione, due artisti veri talenti di Chioggia.
L’enoteca stessa, inoltre, è un elogio alla passione ed alla qualità chioggiotta in quanto il progetto viene curato da Giuseppe Adelardi ed il logo è stato realizzato dal talentuoso disegnatore Diego Boscolo Fiore.
Un progetto, dunque, nel quale la qualità e l’importanza dell’idea e della passione per il buon vino si fondono con l’attaccamento al territorio e la valorizzazione di ciò che Chioggia può offrire.
Non potete mancare!
Per info:
041-55.44.293
[email protected]
4 Forchette Michelin all’Antinoo’s Lounge
Premiata l’alta cucina in laguna.
Venezia nutre gli occhi e lo spirito. L’Antinoo’s Lounge and Restaurant, affacciato sul Canal Grande, nutre invece i palati più raffinati con proposte di alta cucina.
4 Forchette Michelin sono state conferite all’Antinoo’s Lounge del Centurion Palace di Venezia! Lo Chef Massimo Livan ha raggiunto la top list dei ristoranti della laguna a due anni dall’apertura dell’hotel.
Terra e mare, luci e ombre, Venezia e Roma. Il nuovo nato del gruppo Sina, il Centurion Palace, propone un interessante gioco di contrasti. La facciata in arioso stile gotico veneziano cela, come un merletto sapientemente lavorato, la personalità spiccatamente moderna degli interni, dal design deciso, i colori forti e le atmosfere uniche. Siamo nella zona più antica di Venezia, accanto alla Basilica di Santa Maria della Salute, tra Punta della Dogana e il Museo Peggy Guggenheim, con accesso diretto sul Canal Grande. Di fronte a noi la spettacolare vista di San Marco. Proprio qui, nel cuore di Venezia, Roma parla di sé. Durante le opere di restauro viene ritrovata, infatti, la moneta di Antinoo, personaggio caro all’imperatore Adriano in onore del quale l’Hotel viene denominato Centurion Palace.
Il marchio Sina Hotels nasce nel 1958, quando una villa del ‘700 di Firenze diventa il primo dei Sina, il gruppo di hotel di lusso che cresce di anno in anno, scegliendo solo location uniche e trasformandole in hotel dal fascino indiscusso e dalla raffinata ospitalità. Così, da Romano Canavese a Milano, da Roma a Firenze, da Perugia a Parma, da Venezia a Viareggio, Sina Hotels offre un viaggio nell’hotellerie di lusso italiana con 11 location, da vivere con tutti e cinque i sensi. Merito del fascino degli spazi e del servizio di alto livello offerto da uno staff di grande valore, accuratamente selezionato e costantemente aggiornato.
[email protected] www.sinahotels.com
Hotel Brufani Palace, Perugia: 4 Forchette Michelin al Ristorante Collins!
4 Forchette al Ristorante Collins!
La cucina creativa umbra si aggiudica il prestigioso riconoscimento Michelin.
Con la sua cucina di eccellenza, il ristorante Collins fa affacciare la sua clientela internazionale sul vasto panorama della cucina umbra. Nella bella stagione, il panorama si allarga sulla splendida terrazza che domina la valle. L’American Bar, in perfetto stile inglese, rappresenta il salotto elegante della città e d’estate si apre sulla piazza antistante l’Hotel regalando una vista imperdibile.
Il Ristorante Collins del Brufani Palace Hotel si è aggiudicato 4 Forchette Michelin e il titolo di miglior ristorante di Perugia, grazie alla maestria dello Chef Marco Faiella, che propone la cucina umbra rielaborata con creatività.
La storia dell’Hotel Brufani Palace, inaugurato nel 1884 dal Sig. Giacomo Brufani, inizia in piscina. Qui, sotto le volte medioevali dell’antica Rocca Paolina, il fondo in cristallo della piscina rivela splendide rovine etrusche, rinvenute durante i lavori di restauro. Ed è così che gli Estruschi diventano compagni di nuotate per gli ospiti illustri che, in ogni stagione dell’anno, frequentano l’Hotel. Basta sfogliare il libro degli ospiti per scoprire che le sue sontuose atmosfere hanno accolto personalità quali Charlie Chaplin, la Regina Madre d’Inghilterra, Rita Levi Montalcini, Antony Hopkins, Bruce Springsteen e molti altri. Dalle balconate e dalla terrazza panoramica dell’Hotel, situato nel cuore della Perugia medievale, lo sguardo abbraccia l’intera città e le circostanti valli umbre, attraverso le quali si raggiungono in breve tempo le incantevoli città di Spello, Assisi, Gubbio, Todi e Orvieto.
Il marchio Sina Hotels nasce nel 1958, quando una villa del ‘700 di Firenze diventa il primo dei Sina, il gruppo di hotel di lusso che cresce di anno in anno, scegliendo solo location uniche e trasformandole in hotel dal fascino indiscusso e dalla raffinata ospitalità. Così, da Romano Canavese a Milano, da Roma a Firenze, da Perugia a Parma, da Venezia a Viareggio, Sina Hotels offre un viaggio nell’hotellerie di lusso italiana con 11 location, da vivere con tutti e cinque i sensi. Merito del fascino degli spazi e del servizio di alto livello offerto da uno staff di grande valore, accuratamente selezionato e costantemente aggiornato.
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Verona diventa slow anche con l’asparago, signore in tavola
L’occasione, infatti, è una serata di valorizzazione di questo ortaggio organizzata a Pastrengo, l’11 maggio presso il ristorante Hotel La carica (www.lacarica.com) alla presenza di Marco Brogiotti, presidente Slow Food Veneto, Claudio Rama, presidente Confcommercio comprensorio Baldo Garda, Luigi Frigotto Assessore Provinciale politiche agricole, Emidio Bedendo Presidente Consorzio Valorizzazione Asparago di Verona. Sarà presente inoltre Adrian Dimache Segretario Generale Camera Commercio Italo Rumena, con cui il sistema veronese sta da tempo collaborando con iniziative di cooperazione e promozione dei prodotti agroalimentari. “Attraverso le condotte locali – spiega Marco Brogiotti – Slow Food Veneto vuole valorizzare la qualità organolettica di questo asparago sensibilizzando cuochi e consumatori all’utilizzo di un prodotto fresco proveniente da un territorio sano, un prodotto la cui bontà e qualità passa attraverso metodi di coltivazione sostenibili e fortemente legati alla storia e alla cultura del territorio, così da riconoscere il giusto valore economico e quindi remunerare adeguatamente sia il produttore che il ristoratore. Il territorio è un elemento da salvaguardare, un biglietto da visita, un punto di forza che va tutelato e rispettato”. A sostegno di questa valorizzazione, e grazie all’attività della condotta Slow Food Monte Baldo, presieduta da Enrico Olioso, anche lui presente alla serata, da quest’anno entra in scena la Comunità del cibo dedicata all’asparago, organismo che riunisce i soggetti che operano nell’asparago e che si impegna a sostenere la qualità e la sostenibilità delle loro produzioni. La serata sarà condotta dal padrone di casa Claudio Rama: “Siamo orgogliosi che questa coltura sia diventata una delle maggiori della Provincia. Con gli chef di questo territorio abbiamo lavorato all’innovazione sulle ricette, con accostamenti e modi di degustazione originali rispetto alla tradizione culinaria, raggiungendo risultati importanti per i nostri produttori ma soprattutto per i consumatori”. Per l’occasione Emidio Bedendo, presidente del Consorzio per la tutela e valorizzazione degli Asparagi di Verona, realtà che raggruppa oltre il 70 per cento dei produttori di asparagi della provincia scaligera, illustrerà ai presenti con immagini, e con i semi stessi del prodotto, il ciclo vitale dell’asparago, frutto di un impegno con la natura di centinaia di milioni di anni, nati dall’unione di acqua, terra, aria e calore. “Gli Asparagi – racconta Bedendo – sono al centro dell’attenzione di una vastissima comunità di ricercatori del gusto, che ne apprezzano le caratteristiche per tutta la durata della stagione. Dal aprile a giugno, come vuole la tradizione, prosperano sotto il piano dei ricchi campi che vanno da Rivoli ad Arcole”. La cena in programma è disponibile su www.aspatiragodiverona.it al quale è stato affiancato il profilo facebook /dallaterraallatavola per i vostri “Mi piace”.
I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto: a Napoli la performance di Giò Lacedra
Arriva a Napoli, dopo l’esordio a Milano e le tappe di Cesena e Pescara, la performance-mostra itinerante di Giovanna Lacedra “IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO”.
I disturbi dell’alimentazione diventano protagonisti di un evento artistico di grande impatto che vuole trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico: dal 14 al 21 aprile alla Galleria LineaDarte Officina Creativa, con il Patrocinio del Comune di Napoli.
Napoli, 14 aprile 2012: alle ore 18:00, la galleria LineaDarte Officina Creativa ospiterà “Io sottraggo. La triangolazione cibo-corpo-peso”, una performance-confessional autobiografica, ideata, scritta e agita da Giovanna Lacedra, artista di origine lucana e fiorentina di formazione, che vive e lavora a Milano.
L’evento, curato da Grace Zanotto, con video-sonorizzazione di Giuseppe Fiori, mette in scena, nello spazio creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di venti minuti, i rituali ossessivi-compulsivi che normalmente vengono consumati in segreto da chi sviluppa una patologia del comportamento alimentare, svelandone ogni crudezza.
“E’ un atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore – afferma l’artista – in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato. La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato. La vera patologia è la piaga del disamore. La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. L’incolmabile precipizio dentro il cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione”.
Giovanna Lacedra ha deciso di prendere tra le mani la materia informe della propria sofferenza per trasformare in arte la patologia del disturbo anoressico-bulimico e per sensibilizzare le coscienze verso un disagio troppe volte sottovalutato o, peggio ancora, tenuto nascosto.
E così, può capitare che una donna, artigliando nelle sabbie mobili della propria fragilità, si ritrovi sotto le unghie briciole di coraggio. Un coraggio inaspettato ma utile per gridare il proprio dolore, il proprio disagio, la propria fame. Può capitare che una donna, confessando se stessa, con la parola, con l’azione, con il corpo, riesca a prestare la propria voce, la propria rabbia e la propria speranza a milioni di altre donne che invece tacciono. Per paura o per vergogna. O per non disturbare. Perché a tutt’oggi, scandalosamente, i disturbi del comportamento alimentare sono ancora sottovalutati, superficializzati, e ignobilmente derisi. Patologie che uccidono, sono lette come capricci.
Una mostra in cui nulla più si nasconde, e ogni crudezza si svela: a integrare le tematiche affrontate dalla performance, una sequenza di foto-reportage che hanno catturato dettagli di un corpo in spigoloso dissolvimento e le intime pagine dei diari scritti nei mesi più deliranti della patologia.
Trasformare in arte la patologia.
Fare in modo che il corpo, da anni ostaggio di rituali ossessivi, da anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima e carnefice di se stesso, diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali malattie: il disturbo anoressico-bulimico.
Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi.
Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare.
Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.
Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera.
Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio.
Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita.
Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te
IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO.
IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico, autentico, catartico e sensibilizzatore. Un atto in cui è il corpo stesso a confessare la verità che è dentro tutto il cibo divorato e rifiutato.
La verità che è dentro tutto il nutrimento sottratto e vomitato.
La vera patologia: la piaga del disamore.
La corrosione del contatto. La voragine di una mancanza. Incolmabile precipizio dentro al cuore e nello stomaco. Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito a essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione.
Anoressia, Bulimia, Bing Eating, Obesità. Malattie della nutrizione. Malattie dell’amore.
Perché il nutrimento cui si anela, quello stesso nutrimento che si teme, e che spinge a divorare bestialmente tutto e più di tutto, cibo cotto, cibo crudo, perfino cibo congelato, prima dolce e poi salato… quel nutrimento, non sarà mai cibo. Mai.
Inutili orge alimentari si alternano a digiuni ascetici: corse al massacro, per il corpo e per l’anima, schiaccianti quanto vacue al fine di anestetizzare una fame insaziabile. Un flusso di vacuità non arginabile. Perché è l’amore il nutrimento primario che chiamiamo all’appello, con un grido che dalle fauci si perde in corridoi infiniti, e senza ascolto. E’ l’amore, e non il cibo, il nutrimento che ci affama.
Il cibo non è che una dipendenza e un’astinenza. È il sintomo di una patologia.
Ma la verità è altrove: è nel bisogno di non aver bisogno. È nell’inesauribile fame di tutto. È in quell’anoressia che nel tempo massimo di un infinitesimo, si trasforma in bulimia, Perché la bulimia, in realtà, è sempre stata lì appostata, ad aspettare il momento della resa. La bulimia in realtà è quel mostro che brama e trama dietro le quinte dell’anoressia.
Foto di Massimo Prizzon
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Dai diari in mostra:
14 Maggio 2005
“Voglio diventare la trama di me stessa. Devo diventare quello che c’è sotto.
Si può incontrare la verità delle cose… quando si impara a levare il superfluo.
4 Luglio 2005
“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.
Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.
Oggi: 475 Kilocalorie.”
22 Luglio 2005
“ Ore 9.00: Kg 40.8. Anche dopo i dieci vasetti di yogurt ingurgitati, il mio peso è rimasto invariato. Ho paura del tempo, soprattutto quando non scorre. Devo pianificarlo. Devo controllarlo. Ore 18.00: Kg 40.7”
28 Luglio 2005
“Sento il cuore rallentare… freddo e formiche tra le costole…sento la mia bradicardia…il formicolio nella testa… le gambe di gesso… la vita che si slaccia da me…”
SCHEDA TECNICA
IO SOTTRAGGO.
LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO
di Giovanna Lacedra
a cura di Grace Zanotto
Galleria LineaDarte Officina Creativa
Via Domenico Soriano 34 –Napoli
con il Patrocinio del Comune di Napoli
Live performance: sabato 14 aprile 2012, ore 18.00
Mostra diari, foto e video: dal 14 al 21 aprile – dalle 16.00 alle 19.00
Ingresso libero
Infoline: 081 5494271
www.lineadarte-officinacreativa.org
Ricette facili e originali per fare alla griglia
I protagonisti delle grigliate sono di solito la carne come il manzo ed il maiale, il pesce e le verdure, che si cucinano con pazienza in carbonella, brace dio legna o le più moderne attrezzature come girarrosti elettrici o a gas. La griglia deve essere in tutti i casi molto calda prima di collocarci la carne per evitare che ci si attacchi e i pezzi controllati in tutto momento poiché un minuto in più di cottura può far perdere il sapore alle braciole più saporite.
Una tecnica molto abituale per rendere più saporite e più tenere le nostre carni cucinate in griglie e barbecue è la marinatura. 24 ore prima di cucinare la carne, mettetela in un recipiente con mezzo bicchiere di olio di oliva, un getto di vino bianco, sale, pepe bianco e prezzemolo macinati a piacere, un pizzico di curry, cayenna, noce moscata e cumino. Questa marinatura serve sia per entrecote e pezzi relativamente grandi di carne che per cucinare uno spiedo girarrosto di pollo, manzo o maiale.
La carne macinata è un altro degli ingredienti che diventa protagonista di barbecue all’aria aperta, specialmente nei mesi più caldi dell’anno. Inoltre alle ormai classiche hamburger, esistono delle ricette come le koftas, di origine arabo, che sorprendono per la loro ricchezza di sapori e che possono cucinarsi anche in girarrosti a gas o anche in forno se non disponete degli attrezzi. Per elaborare le koftas, serve mescolare un kilo di carne macinata (tradizionalmente di manzo ma potete usare anche macinato di maiale o misto) con un uovo, sale e pepe. Bisogna poi aggiungerci una cipolla tritata, il succo di mezzo limone, un cucchiaio di curry, due cucchiaini di cumino e un pizzico di cannella in polvere. Una volta il tutto è ben mescolato, deve mettersi in frigo per almeno un’ora finché acquisisca consistenza, dopodiché basta creare dei pezzi a forma di salsiccia, infilarci uno spiedino e collocarli sulla griglia o barbecue.
Per quanto riguarda il pesce, i tempi di cottura su girarrosti e griglie sono più veloci rispetto a quelli della carne. Le proteine e benefici naturale di questo cibo si mantengono se cucinato in questo modo, che rappresenta inoltre un’alternativa sana ad altri metodi di cottura già che riduce il contenuto di grassi di alcuni pesci come il salmone e la sardina. Un’alternativa sorprendente alle preparazioni di pesce tradizionali è la grigliata di ostriche, una ricetta molto facile ma di successo assicurato. Basta mettere le ostriche chiuse nella griglia ed aspettare che comincino ad aprirsi. A questo punto è già possibile servirle, in tutto il loro splendore, senza aggiunte di nessun tipo.
Alcune delle ricette meno conosciute per realizzare sui girarrosti sono quelle che hanno la frutta come protagonista. Queste possono cucinarsi all’interno di un panino oppure in forma di spiedino tutti frutti, un modo diverso di mangiare le nostre dosi diarie magari combinate con altri piatti di carne. L’ananas è la frutta da cucinare alla griglia per eccellenza, ma anche le mele danno degli ottimi risultati.
Ci sono insomma tante preparazioni da aggiungere al ricettario dei tradizionali cibi di barbecue, magari integrandoli per creare delle nuove pietanze da mettere in pratica nella prossima riunione tra amici intorno ad una buona grigliata.
Articolo a cura di Alba L
Prima Posizione Srl – promozione ricerca
Cibo, sport e natura…che vita quella di Asiago!
L’Altopiano di Asiago, noto anche come 7 comuni, rappresenta una delle risorse montane del Veneto che, grazie alle numerose strutture e alla posizione veramente privilegiata, può offrire opportunità di ogni genere e attività adatte ad ogni età.
Numerose sono infatti le attività sportive che si possono svolgere sull’altopiano a partire dalle rinomate pista da sci che in inverno richiamano molte persone che praticano varie discipline invernali alloggiando nei numerosi immobili asiago come lo snowboard e slittino ma anche durante la stagione estiva le attività sportive da praticare sono molte. I sentieri tracciati e sicuri dove praticare nordic walking e mountain bike, ma anche dove fare semplici escursioni di piacere e scoprire le bellezze di questo altopiano. Lungo i sentieri e vicino alle ville in montagna numerosi sono anche i rifugi e le malghe delle quali approfittare per assaporare le buonissime specialità come il formaggio, i funghi e lo speck che in queste zone hanno un sapore tutto particolare e sicuramente indimenticabile.
A proposito di funghi, molti sono i sentieri e i percorsi lungo i quali si possono raccogliere queste delizie di stagione vicini ai noti appartamenti in montagna. Lo possono fare anche i turisti basta che rispettino delle semplici regole per non interferire negativamente con l’equilibrio naturale e senza eccedere nella raccolta. Innanzitutto bisogna essere muniti di un tesserino e di un permesso che vengono rilasciati dai comuni in cui è permessa la raccolta all’interno dei boschi (la comunità montana è autorizzata al rilascio solo per i residenti o fuori regione, per tutti gli altri bisogna fare riferimento alla Provincia di appartenenza). Importanti sono poi i basilari consigli sulla tipologia di fungo da raccogliere e come farlo. Innanzitutto è importante avere con sé un cesto di vimini e non un sacchetto di plastica che ne compromette le caratteristiche, mai raccogliere un fungo perché è bello o profumato, sono i metodi che la natura usa per attrarre verso cose nocive, uscire al mattino presto segnalando almeno al personale dell’hotel o comunque a qualcuno che si sta andando a funghi. Molti altri sono i consigli che si possono facilmente reperire, l’ideale è acquistare dei piccoli manuali tascabili da portare con sé e consultare all’occorrenza.
Ma l’Altopiano non è solo un luogo per gli adulti…anche i più piccoli hanno numerosi spazi a loro dedicati dove svolgere delle attività divertenti e scoprire il mondo montano e tutto il suo fascino e mistero. E’ nell’Altopiano di Asiago infatti dove si può trovare il Villaggio degli Gnomi, fantastiche creature popolatrici dei boschi che da sempre sono protagonisti di numerose storie, leggende e anche film e cartoni animati. Si narra infatti che queste piccole creature, così piccole che sembra possano stare all’interno del palmo di una mano, si trovino proprio nei boschi di Asiago, e si facciano vedere solo ai bambini bravi e che si comportano bene con la natura e con gli animali del bosco.
Ma è nella cucina che si può trovare ciò che unisce grandi e piccini…le delizie di Asiago infatti, apprezzate ormai non solo in tutta Italia ma anche esportate con grande successo all’estero si possono ritrovare proprio nei piatti semplici che da sempre deliziano i palati di grandi e piccini. Non resta che prenotare la nostra vacanza e….buon appetito!
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Aumentare le vendite
I forni a legna professionali Valoriani sono i fiori all’occhiello delle pizzerie italiane ed estere
Quando si parla di cibo in Italia così come all’estero la tendenza sempre più diffusa è quella di porre l’accento sulla qualità, sia delle materie prime che degli strumenti utilizzati nelle cucine domestiche e professionali. I forni a legna Valoriani si stanno diffondendo in modo sempre più marcato nelle pizzerie italiane e non, sintomo che sempre più ristoratori prestano una reale attenzione a ciò che presentano sulle loro tavole.
Gli italiani sono sempre stati esigenti in tema di “ben mangiare” e di rispetto delle tradizioni culinarie del proprio paese, e quest’attenzione si sta espandendo poco per volta nel resto del mondo. Una volta ancora, come già accaduto per la cultura, lo stile e la moda, il Bel Paese è preso ad esempio per l’educazione alimentare e in molti operano al fine di esportarla all’estero. In questo contesto il forno a legna non fa altro che legarsi ad un immaginario che restituisce genuinità ai cibi, regalando al pane e alla pizza il ‘sapore di una volta’, della cucina ‘della nonna’.
Questa severità si esplica nella preservazione di alimenti unici al mondo, di procedure artigianali tramandate di generazione in generazione quale patrimonio dell’intero paese. In quest’ottica entrare in una pizzeria o in un ristorante e scorgere un bel forno Valoriani nella cucina a vista del locale è sempre di più una garanzia di qualità e rispetto dell’antica tradizione culinaria tutta italiana. Esso è un valore aggiunto, il fiore all’occhiello che rappresenta una promessa di un prodotto speciale, dal sapore unico, lontano dai prodotti industrializzati di massa.
Pur inizialmente pensato e realizzato per le pizzerie, il forno a legna risulta estremamente versatile in cucina e non si limita alla sola pizza. Scegliere di utilizzare forni a legna professionali Valoriani, come Vesuvio ad esempio, rappresenta un vero investimento per il futuro del proprio locale, essi consentono, infatti, di realizzare una cucina genuina e naturale che mantiene inalterate le proprietà nutritive dei cibi e che ne esalta le fragranze e i sapori.
Una grigliata da professionista!
Sicuramente la grigliata rappresenta uno dei momenti più tradizionali e caratteristici della stagione calda che ricollega a quell’atmosfera di convivialità e festa che l’estate, grazie alla temperature, alle vacanze e altri fattori riesce a portare.
Sicuramente queste cene sono prerogativa dell’estate ma fortunatamente la tecnologia ci viene incontro anche in questo versante! Sempre più infatti sono i ristoranti dotati di griglia o grill elettrici, spiedi che possono offrire questi deliziosi e succulenti piatti anche d’inverno e in locali chiusi ma sempre più diffusi sono anche gastronomie d’asporto che offrono questo tipo di piatti da portar via per essere gustati a casa in compagnia di amici e parenti.
Ma quali sono i segreti per una grigliata perfetta? Quali sono le caratteristiche che deve avere un barbecue da “professionisti”? Innanzitutto bisogna considerare che non tutte le grigliate sono uguali, alcune addirittura possono essere nocive e vi è un punto esatto su cui calibrare la cottura della carne affinché non vi si annidino amine eterocicliche, creosoto, idrocarburi policiclici e diossina o altre sostanze simili. Queste sostanze solitamente si formano quando si cucina a fiamma viva senza particolari attenzioni o competenze o strumentazioni come può essere un girarrosto elettrico che invece dovrebbero essere indispensabili come in qualsiasi altra ricetta o tipologia di cottura del cibo.
Una delle cose fondamentali da conoscere è sicuramente la differenza tra grill e barbecue che molte volte vengono identificati tra loro ma che in realtà sono due cose ben distinte in base a diverse caratteristiche quali le materie prime come carne verdure e altri tipi di cibo, e caratteristiche del mezzo come tipo della fiamma, utilizzo di carbonella o legna, cottura a gas o altro ancora. Inoltre molta importanza hanno fattori come la marinatura della carne, legno utilizzato, posizione della griglia rispetto al vento la tipologia del legno dal quale si ricava la brace stessa e la sua disposizione rispetto al cibo e alla superficie totale del piano di cottura.
Uno degli strumenti più apprezzati dai griller appassionati o per professione è sicuramente il girarrosto. Il valore aggiunto degli girarrosti riconosciuto da tutti è sicuramente quello di permettere il posizionamento del cibo durante la cottura sia dal punto di vista di punto di cottura sia dal punto di vista di distanza dalla sorgente di calore. Il tutto tramite un sistema di ingranaggi che consente l’uniformità di cottura dell’intero pezzo di carne senza incorrere in spiacevoli inconvenienti come scottature o nei casi più gravi ustioni.
Uno dei segreti per un buon barbecue o una buona grigliata è sicuramente quello di non avere fretta. Quella alla griglia è infatti una cottura lenta che necessità tempo e pazienza per poter portare a risultati soddisfacenti per il palato. Solitamente alla griglia si cucinano soprattutto carni rosse o bianche, pesce, verdure funghi e formaggi ed ognuno di questi cibi può assumere di volta in volta sapori diversi in base alle caratteristiche di legna e brace. Un segreto del mestiere è sicuramente quello di porre in anticipo la griglia sulla brace in modo che all’arrivo dl cibo quest’ultima sia ben calda e non faccia attaccare il cibo quando lo si deve girare. Buon appetito!
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Lead generation
La cucina italiana: da panino a gourmet!
Molti sono i valori che quotidianamente fanno parte delle nostre abitudini ma sicuramente, come confermano numerose indagini, quelli più sentiti dagli italiani sono l’impegno verso la tutela dell’ambiente, ormai principio fondamentale e linea guida anche per le politiche internazionali, e l’attenzione verso una buona e sana alimentazione.
Solo valori emotivi come l’amore, l’amicizia e la famiglia riescono a spodestare questi principi, che però assumono una valenza completamente diversa in quanto non solo rientrano in categorie sociologiche differenti ma sono anche rivolti a qualcosa al di fuori della sfera personale ed emotiva con la quale il singolo individuo interagisce.
Tornando alle indagini è emerso che almeno 4 italiani su dieci almeno una volta alla settimana consuma panini, tra cui panini on line,e altri alimenti da forniture bar fuori di casa caratteristiche che sottolinea ancora di più come l’attenzione all’alimentazione sana e corretta esuli dal contesto familiare e dalla valenza emotiva che il cibo stesso può avere. Non solo, essendo l’Italia la patria di cibi gourmet e di origine controllata questa attenzione viene sempre più a riproporsi nella scelta stessa del cibo che si consuma al bar e in pausa pranzo.
Molto richiesti sono i prodotti tipici che si contraddistinguono non solo per bontà ma anche per digeribilità e per denominazione di origine. Per esempio preferita è una semplice bruschetta pomodoro con verdure o qualche affettato o pane tramezzini al panino da fast food che risulta essere pesante se mangiato in pausa pranzo e troppo ricco di calorie a causa delle salse e dei troppi condimenti.
Inoltre, da una recente inchiesta di Coldiretti è emerso che il 65% degli italiani vorrebbe assaggiare panini gourmet, prodotto tipico dell’Italia che potrebbe offrire una grande varietà di proposte in questo senso grazie ai numerosi prodotti DOP i IGP di cui detiene l’esclusiva. Prodotti sempre più valorizzati che hanno riacquistato tutto il loro valore non solo per i fanatici del salutismo ma per l’intera composizione della popolazione. Un aspetto da prendere in seria considerazione se si confrontano i risultati delle indagini di qualche anno fa che evidenziavano una certa indifferenza verso questi prodotti.
Un valore, quello della sana alimentazione, che diventa proprio durante la fase della consapevolezza dell’essere umano ossia tra i 30 e i 64 anni che parte dalla valutazione sulla diretta conoscenza degli ingredienti che compongono il cibo, dal luogo di vendita prodotti alimentari, siano essi prodotti salati o biscotti dolcetti, e dalla loro origine e provenienza.
Ciò non deve far pensare che questa ricerca della qualità del cibo faccia passare in secondo piano la ricerca del gusto dell’edonismo e della soddisfazione del palato, anzi. Nonostante questo sia un aspetto privilegiato dal sesso maschile la qualità viene identificata con la bontà, facendo passare in secondo piano altre componenti come il prezzo, la velocità di preparazione o la cura nella presentazione. Un’alimentazione salutare e genuina che tende la mano a quelle che sono da sempre le caratteristiche della tradizione culinaria italiana, sia nei pasti veloci che nei pasti tradizionali, senza disdegnare i prodotti pronti, purchè la loro qualità sia indiscussa e testata senza basarsi sul principio delle marche ma su dati scientifici accurati.
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Web tv
La buona alimentazione…ovunque!
Sempre più diffusa sia in ambiti aziendali che in ambiti privati è la tendenza ad appoggiarsi ad aziende che offrono servizi di catering di svariati tipologie.
In molti casi le aziende di catering possono offrire servizi che spaziano dal banchetto sobrio a quello sontuoso soddisfacendo tutte le tipologie di allergie alimentari, peculiarità come celiachia o intolleranze e gusti particolari che vanno dal pesce alla carne fino ad arrivare alle verdure. Il catering, termine inglese che definisce l’approvvigionamento e la preparazione di cibarie, in Italia viene considerato un tutt’uno con il banqueting che consiste nella somministrazione di cibi e bevande in luoghi diversi da quello della cottura e di rifornimento. Solitamente le aziende che offrono servizi di catering ricevimenti sono in grado di accontentare anche i clienti più esigenti attraverso allestimenti particolari e su misura anche attraverso la collaborazione con fioristi e allestitori professionisti che sono in grado di valutare tutte le necessità e prevedere anche il più piccolo inconveniente.
Solitamente con un sopraluogo all’interno dell’ambiente in cui si deve svolgere il banchetto il responsabile di tali servizi è in grado di elaborare numerose alternative da far poi scegliere al committente. In molti casi l’allestimento e la preparazione delle vivande è talmente particolare e rispettoso delle esigenze da divenire addirittura preferibile ad un ristorante o agriturismo specializzato.
Uno dei servizi che è sempre più richiesto grazie alle nuove tendenze alimentari e le nuove salutari abitudini che vengono ricordate e incentivate sia dai nutrizionisti che dai dietologi ed altri esperti del settore sono i menù cosiddetti “biologici”. In realtà questi menù propongono piatti della tradizione solo che vengono utilizzati prodotti di certificata provenienza biologica il che riporta alla stagionalità dei prodotti e mira alla loro freschezza sia nella cottura che nel trasporto dal luogo di produzione al luogo di preparazione. Proprio nella preparazione entra in gioco la competenza e il servizio del catering aziende la cui peculiarità è quella di mantenere la freschezza e la bontà del cibo per tutta la durata del banchetto.
Esistono anche catering che propongono menù originali ed etnici e che sono adattissimi per un particolare ricevimento matrimonio o per un particolare avvenimento come può essere un anniversario, un’inaugurazione, o diversi avvenimenti che meritano di essere festeggiati a dovere. Proprio nel versante delle ricorrenze i catering riescono ad accontentare tutte le necessità grazie alla loro innata capacità di adattarsi a qualsiasi tipo di location, sia essa classica come una villa o un castello, fino alle più moderne o di fortuna come show room o magazzini che vengono allestiti solo per l’occasione.
Una delle peculiarità che contraddistingue e rende preferibile la scelta di un’azienda che si occupa di catering è la possibilità di adattarsi a qualsiasi tipo di esigenza economica del cliente plasmando la proposta gastronomia e di allestimento in base alla precise richieste del richiedente e occupandosi di tutto dall’inizio alla fine compresi addobbi, location per ricevimenti, musica e intrattenimento liberando così da ogni preoccupazione l’interessato o gli interessati che sempre più spesso non riescono a mantenere il controllo su tutto per mancanza di tempo o di specializzazione nel settore in questione.
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Ufficio stampa
Quando il cibo passa dalla moda
Quando si parla di alimentazione molte volte il pensiero corre al mondo della moda che spesso viene indicato come portatore di stereotipi diseducativi e poco sani.
Negli ultimi anni però molte sono state le campagne a favore della buona ed equilibrata alimentazione e ammirevoli sono stati gli sforzi di case di moda nel proporre modelli non troppo inaccessibili per magrezza. A partire dalla campagna Nolita che molti ricorderanno anni fa’ contro l’anoressia, molte altre sono state le iniziative ce hanno coinvolto gli addetti ai lavori dell’intero settore che hanno profuso il loro impegno non solo nel loro lavoro ma anche promuovendo stili di vita e regimi alimentari sani ed equilibrati con iniziative trasversali che coinvolgano ristoranti buoni e salutari.
L’ultima campagna antianoressia è partita in concomitanza con la settimana della moda di Milano e porta il titolo “Food is fashion and health”, nulla di più adatto nel bel paese dove l’alimentazione e buona e salutare e dove numerosi sono i ristoranti che offrono anche servizi come pranzo di lavoro utilizzabili in qualsiasi occasione.
Il progetto relativo a questa campagna è stato realizzato da Federico Gordini, event manager di numerosi eventi culinari tra i quali spicca la Milano Food Week , e l’Assem cioè l’associazione che praticamente rappresenta il 90% delle agenzie che si occupano di modelle e modelli non solo a Milano ma in tutta Italia. I destinatari della campagna pubblicitaria sono soprattutto le adolescenti, ma anche i ragazzi sono sempre più vittime di disfunzioni alimentari, che sono più suscettibili dell’essere influenzate da questi modelli di magrezza. La campagna si svolgerà attraverso la distribuzione della bag di stoffa contenente alimenti di provenienza totalmente italiana sani e genuini come mele, grana, pasta, olio e cioccolato a tutti gli addetti ai lavori, soprattutto alle modelle e ai modelli. Oltre all’incentivazione alla buona alimentazione l’iniziativa è volta a smentire lo stereotipo che vuole che sia la moda la causa delle numerose e diffuse disfunzioni alimentari presenti tra i giovani e i giovanissimi, stereotipo smentito dalle numerose manifestazioni e originali iniziative che coinvolgono questo settore in maniera pressoché capillare.
La campagna riprende un principio fondamentale dell’alimentazione che deve essere non quello del mangiare molto ma del mangiare bene prodotti sani e genuini che possono essere offerti in maniera particolare e raffinata attraverso numerosi menu fisso di ristoranti in giro per tutta Italia. Ogni regione infatti ha le proprie tradizioni e le proprie ricette tipiche ma è indubbio che una nuova generazione di chef e specialisti stia lavorando per la creazione di piatti che si rifacciano alla tradizione ma in maniera light, senza troppi grassi inutili ma fornendo ricette che possano essere apprezzabili anche da chi vuole mantenere la linea.
In questa valutazione, cioè quella nel rivisitare le ricette tradizionali in versione light, si sono specializzati molti critici gastronomici che attraverso blog e riviste specializzate danno recensione ristoranti, ricette e originalità premiando chi sperimenta e riesce ad innovare lasciando intatti alcuni elementi gastronomici. Nell’attesa di poter degustare questi piatti in un bel ristorante design possiamo sempre cimentarci con esperimenti all’interno delle nostre cucine e deliziare i nostri cari. In fondo il cibo è bellezza e quando la materia prima è di qualità la nostra fantasia può lavorare liberamente!
A cura di Martina Celegato
Prima Posizione srl
Ufficio stampa