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STORICA EVOLUZIONE PER TURATI BOISERIES

 Il 2015 è un anno di grandi evoluzioni per Turati Boiseries, punto di riferimento del settore dell’interior design per la sua capacità di coniugare l’esperienza artigianale e la qualità italiana, la grande esperienza e l’innovazione continua attraverso la rivisitazione di canoni classici. Le boiseries della maison di Mariano Comense, ricercate da chi si sente attento collezionista e non semplice acquirente, nel tempo hanno raggiunto location prestigiose in tutto il mondo.

Dopo l’apertura nel mese di aprile del primo Temporary Hub nel cuore di Milano, Turati Boiseries si presenta al mercato con un’altra grande novità offrendo soluzioni d’arredo chiavi in mano sempre caratterizzate dal comune denominatore dell’alta qualità e dall’interpretazione esclusiva dell’interior. Questa scelta di ampliamento del servizio, tutt’altro che improvvisata, deriva da una strutturata strategia imprenditoriale che conserva ancora quell’anima così semplicemente artigianale di persone che fanno della passione per questo mestiere il loro valore aggiunto, senza negarsi alle sperimentazioni più ardite e alle richieste più sofisticate di una clientela che esige il meglio e l’esclusivo.

Detentrice di una proprietà intellettuale, data da oltre 70 anni di esperienza nel settore, che coniuga la precisione tipica della brianza e il savoire-faire italiano tanto apprezzano nel mondo, Turati ha scelto di avviare questo importante salto nella fornitura di un servizio integrato per rispondere alle esigenze di un mercato sempre più complesso, con caratteristiche specifiche in ogni singolo Paese.

Dall’analisi degli aspetti tecnici e progettuali dell’intera abitazione, alla consulenza nella scelta delle finiture degli ambienti, alla realizzazione delle soluzioni d’arredo per ogni ambiente della casa: Turati si presenta da oggi con questa nuova strategia aziendale, vincente, premiata dalla qualità e dalla consolidata esperienza nella composizione di interior. Eclatante esempio di sviluppo produttivo, considerato oggi un modello per l’arredamento di classe, Turati Boiseries dopo aver collaudato negli anni più recenti un ampliamento delle proprie attività con servizi sempre più integrati, diventa così il punto di riferimento per coloro che desiderano avere un unico interlocutore, affidabile e capace, per la scelta dei propri ambienti.

Con grande maestria e capacità imprenditoriale l’azienda ha saputo  porre il patrimonio artigianale al servizio dell’innovazione del gusto, rispondendo così sia allo stile classico tradizionale che alle più attuali tendenze del mercato.

Una vastissima gamma di soluzioni personalizzabili, la scelta minuziosa dei materiali, la cura dei dettagli e lo studio degli spazi abitativi sono le garanzie che l’azienda offre attraverso un sofisticato lavoro sartoriale. Cucina, salone, bagno, camera e uffici: il savoire-faire di Turati si espande così ad ogni stanza per creare interni armoniosi e in linea con il  gusto estetico del consumatore.

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Acustica Abitativa: accesa polemica, a Padova, sulle nuove norme UNI.

A Padova, alla presenza di un folto pubblico di addetti ai lavori che riempiva la vasta sala Le Vele dello Sheraton Conference Center, si è tenuto il convegno dal titolo “Da oggi l’acustica abitativa è UNIforme”.
Brillantemente moderato dal caporedattore di Radio24, Sebastiano Barisoni e organizzato da AcusticaGroup2.0, il convegno ha visto relazioni e vivaci dibattiti sullo stato dell’arte dell’acustica applicata al benessere abitativo, in merito alla normativa vigente ed al futuro decreto che accoglierà le direttrici della nuova Norma UNI in materia.
L’incontro ha sottolineato quanto sia le norme attuali – DPCM 5/12/97 – che i presumibili nuovi as­setti legislativi siano sostanzialmente carenti rispetto alle aspettative dell’acquirente di immobili residenziali, poiché ciò che la norma ritiene come miglior risultato di abbattimento acustico è, nella realtà, a malapena sufficiente a definire una situazione accettabile. Si presume, inoltre, che l’auspicabile obbligo di dichiarare la classe di isolamento acustico raggiunto dalla costruzione, al rogito, rimarrà lettera morta togliendo alla nuova norma l’unica possibilità di incidere sulla valutazione commerciale degli immobili.
E’ stato rimarcato, comunque, che l’isolamento acustico non è un valore assoluto ma è relativo al contesto abitativo e urbanistico. E soprattutto che la cosiddetta “tenuta di facciata”, che è relativa ai rumori esterni, non protegge assolutamente da vicini chiassosi o dalle sonorità derivanti dalla fruizione quotidiana di un’abitazione: televisore, aspirapolvere, calpestio, sciacquone, ecc.
In edilizia, un’acustica corretta non è il risultato dell’uso di uno specifico materiale bensì il frutto di un sistema interdisciplinare che parte dalla progettazione architettonica, in una logica di razionalizzazione totale dell’opera. Il sistema di costruzione a secco – ovviamente adattato alle esigenze residenziali e perfezionato con tecniche altamente evolute come ben spiegato da Sergio Russo e Cristian Bortot durante il loro intervento – si è dimostrato il più idoneo a garantire, oltre a vantaggi termici e antisismici, il miglior grado di isolamento acustico perché consente di scollegare la “cellula abitativa” dalla struttura portante.
Hanno dibattuto: Tommaso Gabrieli tecnico Arpav, Paolo Giacomin vice presidente della commissione acustica UNI, l’imprenditore Sergio Russo, i tecnici acustici Cristian Bortot e Fabio Ceol, l’architetto Francesco Zacchia e l’avvocato Maurizio Guiducci.
Sotto accusa un po’ tutti, dal progettista che molto spesso si pone il problema acustico solo a cantiere finito e cerca di porvi rimedio con soluzioni legate all’inserimento forzoso di materiali fonoisolanti, alle istituzioni che latitano nell’applicazione delle poche ed insufficienti norme a disposizione, ai costruttori, troppo vincolati a presunte logiche di competitività fino alla stessa UNI che – come concludeva Barisoni – avrebbe potuto, nel definire le nuove norme, “osare di più”. Particolarmente duri gli interventi dal pubblico del tecnico veronese dell’Arpav Massimo Donzellini e del tecnico competente veneziano Stefano Barina.

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