E’ compito degli enti locali pensare a misure di riduzione degli inquinamenti atmosferici ma il Blocco degli euro 2 proposto da Bresso e Saitta non è secondo noi la miglior soluzione. Nel caso non dovessero riuscire a trovare un’altra soluzione è loro dovere pensare a contributi per aziende e privati che da un giorno all’altro si troveranno impossibilitati ad utilizzare la proprio auto.
Un esempio di atteggiamento diverso è la proposta del presidente Formigoni, che ha inviato una lettera al presidente della Commissione Europea Barroso per chiedere di istituire fondi specifici per il piano contro le polvere sottili a contemporaneamente ha approvato incentivi che permettono a privati ed aziende un ricambio di veicoli graduale e non troppo penalizzante. Questi erano alcuni dei punti che il PDL aveva proposto a Saitta e alla Bresso per impedire il blocco dei veicoli Euro 2 a Ottobre che loro avevano deciso.
Il 27 Ottobre però il centro sinistra ha bocciato tutte queste proposte votando il solo rinvio del blocco all’inizio dell’anno prossimo.
“Avevamo dato parecchie alternative per evitare di penalizzare i cittadini – ha dichiarato Claudia Porchietto, il Capogruppo PDL della Provincia di Torino – ma il centro sinistra le ha bocciate tutte ed ha votato solo una mozione che è un insieme mal assortito dei nostri suggerimenti e in sostanza rinvia unicamente il blocco dei veicoli a gennaio 2010″.
Italia 150: un trampolino di lancio per aziende e lavoratori piemontesi.
Aziende piemontesi al tracollo, tasso di disoccupazione in preoccupante aumento e CIG (cassa integrazione guadagni) che registra un incremento del 600%, traducibile in 40 milioni di ore lavorative, nei primi sei mesi del 2009 rispetto al 2008. Di fronte a questo panorama, causato dalla crisi i 7 milioni di euro stanziati dal governo per 150 anni dell’Unità di Italia possono fungere da trampolino di lancio per le aziende e i lavoratori piemontesi.
Non possiamo quindi che augurarci che questa grande opportunità non venga sprecata e non si ripetano gli errori olimpici e che i 7 milioni di euro, uniti alle risorse che verranno messe in campo per questa occasioni, vengano impegnati nel migliore dei modi.
Per questa ragione chiederemo a Saitta che siano solo aziende locali a venire coinvolti nei preparativi, nell’organizzazione e nella gestione dei festeggiamenti.
Eutelia-Agile: serve un piano B
“Come ha sottolineato la Fiom – ha detto Claudia Porchietto, Capogruppo PDL della Provincia di Torino – se le istituzioni non intervengono in modo concreto sul caso Eutelia Agile il problema rischia di diventare ingestibile. A Ivrea verranno messi in mobilità 109 lavoratori su 172 e a Torino 110 su 139. Chiediamo alla Provincia di intervenire per tutelare le 200 famiglie che rischiano di trovarsi senza stipendio”. Con queste parole Claudia Porchietto ha espresso la sua preoccupazione e la necessità che la Provincia di Torino ed il Presidente Antonio Saitta si attivino cercando una soluzione alternativa, un piano b, se l’accordo con l’azienda non dovesse concretizzarsi. Non è più tempo di parole ma di fatti.
PORCHIETTO (PDL): “EUTELIA, SI SCONGIURI L’IPOTESI DI CHIUSURA DEGLI STABILIMENTI”
Dopo aver manifestato a fianco dei lavoratori dell’Eutelia, che da mesi non ricevono gli stipendi e che rischiano la disoccupazione senza veri motivi produttivi, Claudia Porchietto, Capogruppo PDL, afferma: “Non possiamo permettere che in un momento di forte crisi economica i lavoratori siano utilizzati come arma per ottenere maggior finanziamenti statali.
È compito di tutti gli amministratori attivarsi per tutelare i lavoratori ed evitare che chi lavora sia strumentalizzato o ancor peggio non adeguatamente rispettato”.
CLAUDIA PORCHIETTO (PDL): LA RETE INTRANET DEL CONSIGLIO DELLA PROVINCIA NON FUNZIONA
Nelle riunioni fatte in giugno e nell’ultima in ordine di tempo, fatta gli scorsi giorni con un gruppo di esperte di web al femminile, si è sottolineato ancora una volta la drammatica situazione della nostra regione e della provincia riguardo il problema della banda larga (le zone non connesse sono tantissime) e la mancanza di spinta all’innovazione. Riguardo a quest’ultimo aspetto è sintomatico la possibilità di accesso – come consigliere – alla rete Intranet del sito della Provincia, che permette di consultare delibere di giunta o qualsiasi atto amministrativo: ebbene si può effettuare l’accesso solo se collegati ad un computer all’interno degli uffici dell’Ente. Cosa significa ciò? Che ogni giorno tutti i consiglieri devono fare una scelta: controllare l’operato della giunta e quindi stare in ufficio, oppure andare sul territorio per ascoltare le esigenze dei cittadini. Fuori dal palazzo, nei giorni feriali o da casa il sabato e la domenica, con gli uffici chiusi, tutti i consiglieri sono impossibilitati a svolgere il proprio lavoro. Questa situazione non ci aiuta a colmare quel distacco, sempre più evidente negli ultimi drammatici mesi, che ci separa da altre provincie e regioni agguerritissime nei confronti del’innovazione
Ancora senza sede 150 studenti del Liceo Pascal e Claudia Porchietto guida la protesta ed un’interrogazione nella sede della Provincia
Esattamente un anno fa, il 10 settembre 2008, il presidente Saitta insieme all’assessore D’Ottavio incontrava l’amministrazione del Comune di Sangano per fare il punto sui lavori – all’epoca definiti ‘in fase di ultimazione’ – della realizzazione della sede distaccata, per l’avvio dell’indirizzo socio-psico–pedagogico del Liceo Pascal di Giaveno.
A settembre 2008, come fedelmente riportato anche dalle notizie stampa, il presidente Saitta aveva assicurato la consegna dell’edificio entro il febbraio 2009, in tempo utile quindi per l’avvio regolare dell’anno scolastico 2009/2010.
Sulla carta la nuova scuola sarebbe costata quasi tre milioni di euro, investimento enorme ma giustificato dalla sostenibilità ambientale dell’edificio. Infatti, la struttura, sempre sulla carta, vantava una progettazione all’insegna dell’efficienza energetica, grazie all’uso di materiali naturali, riciclabili ed ecocompatibili, a cominciare da rubinetteria elettronica per il risparmio energetico o dalla posa di pareti ventilate per un miglior comfort termoigronometrico, fino ad un tetto trasformato in giardino.
Il 3 aprile 2009 (in piena campagna elettorale) nel bilancio di fine mandato della giunta Saitta veniva scritto: “la giunta ha completato i nuovi istituti di Osasco, Oulx e Sangano con soluzioni architettoniche moderne e compatibili con l’ambiente”.
(http://www.provincia.torino.it/speciali/2009/bilancio_fine_mandato/edilizia_scolastica.htm)
Oggi 150 studenti che si illudevano di poter finalmente andare a scuola a Sangano, anziché banchi e insegnanti hanno trovato un cantiere. A maggio (e quindi con mesi di ritardo rispetto al crono-programma stabilito e un mese dopo le dichiarazioni trionfalistiche del presidente) la ditta appaltatrice ha interrotto i lavori di realizzazione della sede, lasciando un edificio costruito solo in parte e non agibile.
Con quale serietà amministrativa un Presidente può mettere per iscritto l’ultimazione di un’opera che invece è ancora sotto cantiere?
‘Colazione 2.0’ e web al femminile
Il 15 settembre ’09 si è tenuta la terza ‘Colazione 2.0’, questa volta declinata al femminile.
Elena Garnero, Vittoria Colizza, Marilena De Giorgio, Ada Guglielmino, Lorenza Franzino, Claudia Porchietto, le partecipanti, assieme a Vittorio Pasteris collegato via skype.
Tra le principali tematiche di confronto ricordiamo le difficoltà che incontrano le donne
nell’ entrare in rete anche solo come blogger, le scarse opportunità lavorative che il Piemonte offre, l’ eccesso di reti non ottimizzate, lo scarso sfruttamento delle molteplici opportunità che la rete offre e la volontà di attivarsi concretamente per porre rimedio a tutte queste realtà.
La conclusione dell’incontro portava ad intendere la femminilità come un atteggiamento mentale fluido ed elastico che ben si disegna nei contorni della rete sia in termini di innovazione che di creatività.
Torino: Claudia Porchietto, consigliere provinciale all’opposizione, è al lavoro per creare interventi specifici sul territorio
Claudia Porchietto, a capo dell’’opposizione nel consiglio provinciale di Torino, fa qualche riflessione sull’attuale situazione imprenditoriale della provincia di Torino, coadiuvata da numerose segnalazioni provenienti direttamente dal territorio e dichiara di essere alla ricerca di nuove strade per uscire in tempi brevi dalla crisi
Fronteggiare la crisi rappresenta uno dei problemi più urgenti per tutto il territorio proprio nel giorno in cui Obama e la BCE lanciano un fascio di luce sulla possibile uscita a breve dalla crisi mondiale. A livello provinciale Claudia Porchietto, ex presidente Api (Associazione piccole e medie imprese) di Torino e a capo dell’’opposizione nel consiglio provinciale torinese, è molto attenta alla realtà imprenditoriale locale, della cui attuale situazione fa un’analisi precisa e per la quale sta cercando soluzioni ritagliate sulle peculiarità e sulle esigenze dell’area.
“In questo momento” dichiara la Porchietto “il clima è di trepidante attesa per l’autunno ma non si percepiscono ancora segnali di positività sul territorio. Credo che sia fondamentale puntare l’attenzione soprattutto sulle migliaia di piccolissime aziende, spesso a conduzione familiare, che oggi, per un problema di rapporto con il sistema bancario, rischiano di chiudere. E’ un problema molto sentito dal territorio: su Facebook, ad esempio, ho ricevuto numerose segnalazioni tra le quali quella di Gaia che parla delle eterne tempistiche (6-8 mesi) per fare arrivare i fondi alle aziende.
E’ infatti la Regione, spiega Gaia, che si fa garante in parte o in toto del finanziamento concesso alle imprese, che però impiega in media (e quando va bene) circa 6-8 mesi per erogarli. Contemporaneamente, mi ha sempre fatto presente Gaia, le banche non concedono più i pre-finanziamenti che fino ad un anno fa venivano concessi perchè non vogliono esporsi per il tempo che passa tra il pre-finanziamento e l’erogazione dei fondi regionali.
In questa situazione le aziende, in attesa dei fondi, si trovano a dover licenziare, ad indebitarsi più di quello che possono saldare oppure a chiudere sia nel caso in cui si trovino in difficoltà sia nel caso in cui abbiano richiesto i fondi per ampliare l’attività e creare nuovi posti di lavoro.
In questo momento sono convinta che sia più che mai necessario intraprendere azioni che consentano di preservare le imprese; oggi non si può pensare di aiutarle a sviluppare nuovi mercati, si deve riuscire solamente a salvare le aziende dal fallimento, dalla messa in liquidazione o dalla chiusura supportandole nei confronti del sistema bancario e ricreando le condizioni affinchè a un imprenditore venga ancora voglia di produrre sul territorio.
Quello che sto cercando di ottenere sono interventi ad hoc per il territorio, sfruttando ad esempio l’effetto ‘alta velocità’. Servono opere di compensazione che non dovrebbero essere gestite soltanto dagli enti locali, bensì controllate da un tavolo formato dalle associazioni imprenditoriali, dagli enti del territorio (i Comuni), dalla Regione e dalla Provincia.
Sono alla ricerca insomma di nuove vie per il territorio e sto provando ad identificare interventi normativi specifici e ad hoc per la provincia di Torino che siano utili al nostro territorio e non solo di interesse nazionale come i decreti anticrisi”.
http://www.claudiaporchietto.it
Claudia Porchietto alle Provinciali: serve un nuovo modo di fare politica
Cosa si deve fare per avere un’istituzione vicino ai cittadini e ai loro problemi
“Ho dato la disponibilità a fare il candidato per il centrodestra – spiega Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino – e non con il centrodestra; voglio riuscire ad allontanare il vecchio modo di fare politica e mandare un messaggio nuovo a questa Provincia da troppi anni radicata su tradizioni che non hanno più senso di esistere. Mi sono contornata da persone che mixano perfettamente la conoscenza della Res Publica con quella della società civile e tecnica dall’altra; ambedue le competenze sono necessarie per dare una progettualità a 360 gradi all’ente della Provincia. Tutte le occasioni, sia istituzionali che private, debbono essere sfruttate al massimo della loro potenzialità: la crisi che stiamo vivendo e molti cittadini meglio dei politici sanno di che cosa sto parlando, non lascia scampo. Ci vogliono idee, grande senso di squadra, atteggiamento innovativo e grande progettualità da trasmettere ai cittadini unitamente alla sicurezza, al primo posto nella nostra carta programmatica”. E conclude: “Come richiede questa mia candidatura, sono orientata soltanto a ciò che è di interesse per il territorio torinese: qui non c’è mai stata una figura che si occupasse della città e della provincia; quando mi sono buttata nella mischia politica ho messo in campo l’intenzione di portare persone nuove per poter realmente cambiare le cose”.
Ballottaggio a Torino: Catena Vota Antonio
Quando gli effetti di una sconfitta possono dimostrarsi devastanti, chi rischia tale sconfitta è disposto a qualsiasi azione, anche la più bieca.
Il dubbio che comunque sorge è se sia solo la paura della sconfitta a suggerire certi comportamenti o se, ancor più grave, sia la predisposizione naturale all’utilizzo degli stessi. L’ultima idea promossa dalla sinistra è pubblicata sul sito del suo candidato alla Presidenza della Provincia di Torino: “Antonio”, dove è promosso un “concorso a premi” per chi “dimostrerà” di aver “convinto a votare, meglio se accompagnato a votare” il maggior numero di elettori.
Viene previsto un punteggio per ogni elettore, doppio per quegli elettori che non si sono recati al primo turno, ma non viene previsto il modo per “dimostrare” il punteggio raggiunto. Il regolamento del concorso, peraltro obbligatorio, in realtà manca, pertanto è demandato al “giocatore” ingegnarsi a portare la “prova del voto”: forse con la foto della scheda elettorale scattata col cellulare? Ma voto a chi, anche a Porchietto? Si vince solo in caso di vittoria di Antonio ed il concorso è denominato “la catena di Vota-Antonio”, pertanto chi votare se non “Antonio” ?
“Scambio di voto”, “violazione del segreto del voto” e poi cos’altro?
Lo svilimento di uno dei più fondamentali diritti costituzionali del cittadino libero: il diritto al voto. L’elettore diventa un “giocatore” ed un “bersaglio a punti”, l’elezione diventa un “gioco”, un “concorso”, un insulto all’intelligenza stessa di coloro che sono chiamati alle urne. Chi propone quest’aberrazione si fregia tuttavia, nella pagina introduttiva al concorso, della propria tradizione fatta di valori, di antifascismo, di difesa delle regole e della legalità, perchè gli ingredienti della propria “pozione magica” sono il rigore, l’onestà e la democrazia! Quando è chiamato a risponderne non si giustifica neanche, ma riesce solo a rispondere al giornalista “E’ uno scherzo fatto dai giovani del PD”. Si, senz’altro è uno scherzo, ma per la parte che richiama i valori fondamentali decantati!
Peccato però che lo scherzo continui e la pagina sul sito sia ancora accessibile, perché lo “scherzo” è in realtà una chiara strategia elettorale dalla quale a questo punto lo stesso “Antonio” non può più dissociarsi e ne assume la piena responsabilità. Quale potrà essere il futuro di un partito i cui “giovani” sanno produrre tali iniziative e qual è la responsabilità dei “vecchi” che non hanno saputo insegnare, ma che vorrebbero continuare a “governare”? Cosa ne pensano i sostenitori di “Antonio”, che esprimono il loro voto ad una “Italia dei Valori”, della quale si potrà anche non condividere alcuni indirizzi politici, ma ai quali si deve senz’altro il riconoscimento dei Valori fondamentali della Democrazia?
E cosa ne pensano oggi i nuovi sostenitori “di centro”, che saranno chiamati a breve ad appoggiarlo?
Ballottaggio a Torino: disobbedienza istituzionale
La decisione presa dal Presidente Saitta e dalla sua giunta, in merito allo sforamento del Patto di stabilità ha diverse chiavi di lettura e crea molte perplessità, pur confermando altrettante convinzioni.
La verifica dell’eventuale sforamento del patto di stabilità, peraltro imposto da normative UE e non dal Governo come erroneamente appare citato dal comunicato stampa della Provincia, può avvenire esclusivamente alla chiusura del bilancio annuale con la verifica del rispetto dei rapporti tra le entrate e le uscite dell’anno di riferimento.
Non è pertanto corretto, in corso d’anno, parlare di sforamento del patto ed in particolare parlarne nella prima metà dell’anno.
Tale verifica potrebbe avvenire esclusivamente qualora l’uscita deliberata, unitamente a quelle già effettuate a tale data, superasse ampiamente la previsione di uscite del bilancio previsivo del medesimo anno; in caso contrario anche un’uscita più alta del previsto potrebbe essere compensata da successive contrazioni delle uscite previste per il restante periodo dell’anno, sì da rientrare alla fine nei parametri imposti.
Nel caso specifico, a fronte di uscite previste mediamente dal bilancio della Provincia di Torino per circa 500 milioni di euro, i pagamenti in questione ammonterebbero complessivamente a 28 milioni di euro, pertanto a poco più di un 5%, valore che nei successivi 7 mesi del 2009 potrebbe essere facilmente recuperato con contrazione mensile dei pagamenti di circa 4 milioni.
Questo dato di fatto tuttavia ci tranquillizza, perché, se così non fosse, la scelta volontaria di un’amministrazione di sforare il patto di stabilità dovrebbe essere letta quantomeno come una scelta scellerata ed ignara delle conseguenze immediate che ne seguirebbero.
Il punto G1 della circolare n.2 del 27/01/2009 del Ministero delle Economie e delle Finanze prevede infatti espressamente sanzioni pesantissime nel caso di sforamento del patto di stabilità, da applicarsi nell’anno successivo al mancato rispetto della condizione, senza più la possibilità di recupero prevista precedentemente.
la riduzione automatica dei trasferimenti provenienti dal Ministero degli Interni e che rappresentano le principali entrate dell’ente Provincia, per l’importo stesso dello sforamento;
l’impossibilità al ricorso all’indebitamento anche se finalizzato ad investimenti;
la riduzione della spesa corrente a non più della media dell’ultimo triennio;
divieto di assumere personale;
la riduzione del 30% dei compensi dei consiglieri (che peraltro potrebbe essere vista dai cittadini come la preoccupazione minore).
In pratica una “bravata” del genere ingesserebbe perlomeno per un anno le attività dell’Ente.
E’ pur vero che il punto C7 della medesima circolare prevede particolari condizioni legate allo sforamento del patto su pagamenti per investimenti, che determinerebbero la disapplicazione di tali sanzioni, ma la Provincia di Torino non rispetta tali condizioni, né qualora le rispettasse si sarebbe potuto parlare di “atto di eroismo civico” da parte della giunta Saitta nel non rispettarle.
Non rimane che fare un passo indietro e chiedersi perché la nostra provincia sia nella condizione di dover “sforare il patto di stabilità” per effettuare quello che dovrebbe essere la condizione più naturale di una qualsiasi amministrazione sia pubblica che privata: il rispetto delle “obbligazioni” assunte, il rispetto dei termini di pagamento.
Sorge a questo punto l’ovvio dubbio che diventa la conferma di una convinzione: che la Provincia non sia stata gestita bene.
Il patto di stabilità non è un meccanismo perverso ideato per giustificare quella che nel privato sarebbe definita “inadempienza”, bensì è un meccanismo che dovrebbe indirizzare e limitare le scelte economiche dell’ente pubblico per evitarne l’eccessivo indebitamento; diverse province onorano le proprie obbligazioni ed i propri pagamenti senza dover sforare il patto di stabilità.
In parole povere Saitta e la sua giunta avrebbero dovuto pensarci prima!
Rimane ancora un dubbio, o sarebbe meglio definirla un’ulteriore conferma di un’ennesima convinzione: che dopo anni di “inadempienza” nei pagamenti, l’evento elettorale abbia suggerito la più bieca delle “strumentalizzazioni”, quella di farsi plaudire per un atto di disobbedienza che altro non è che la conseguenza di incapacità, ma che tanto vorrebbe confondersi con un atto di “eroismo” consumato su un terreno creato ad arte, per un finale pirotecnico e di “sacrificio civile”.
L’ennesima umiliazione, o come direbbe un comunista di altri tempi, Giorgio Gaber “…una disgrazia che vorrebbe volare, ma che non ha neanche più l’istinto del volo”.
Ballottaggio elezioni provinciali a Torino: Emanuele Filiberto appoggia Claudia Porchietto mentre l’Udc si spacca
Il Principe ha sancito ieri sera in piazza Bengasi il suo sostegno alla candidata del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Torino, grande segno del disagio vissuto in questi momenti nel popolo dell’Udc: Rosario Marra, candidato nel collegio 6 Borgo San Donato, è stato sospeso dal partito per aver negato il proprio appoggio a Saitta
Torino, 17 giugno 2009 – Emanuele Filiberto di Savoia, contrariamente all’Udc, il partito con cui si è candidato alle recenti cosultazioni europee, si è schierato con Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, al ballottaggio il 21 e 22 giugno.
Dopo un incontro informale tra i due che ha sancito la convergenza su programmi e atteggiamento politico, il Principe sabaudo è intervenuto ieri sera alla festa di Piazza Bengasi a Torino per confermare pubblicamente il suo schieramento con la candidata del centrodestra, per confrontarsi con gli elettori e per incontrare i media.
Emanuele Filiberto, simbolo del Piemonte sabaudo di antica tradizione, ha apprezzato la scelta e la volontà di cambiamento della candidata del centrodestra dopo essersi confrontato con la Porchietto sui programmi e sui valori di una nuova e moderna amministrazione e ne ha subito condiviso le impostazioni, quale unico candidato al di fuori degli schemi classici dei partiti.
“Quella di Claudia – ha dichiarato Emanuele Filiberto di Savoia – è l’unica candidatura veramente nuova nel panorama della politica piemontese; insieme potremo costruire un tempo nuovo di sviluppo e benessere per Torino e la sua provincia. Amo la terra dei miei avi e ritengo fondamentale una svolta in ambito amministrativo. Solo con un cambiamento che guardi al di fuori della logica partitocratica si potrà incidere con concretezza per il suo rilancio: tutto ciò si riflette nella candidatura di Claudia. È nel suo programma, infatti, che riconosco il mio stesso impegno di stampo civico e popolare che rappresenta esattamente il mio elettorato”.
Claudia Porchietto ha risposto affermando: “apprezzo la coraggiosa scelta di Emanuele Filiberto e lo ringrazio per il suo impegno, tanto temuto nelle stanze buie degli accordi per le poltrone della politica. Insieme vogliamo dire basta alla politica grigia che ha mal governato questa Provincia per quindici anni: è ora di cambiare!”.
La scelta di Emanuele Filiberto e soprattutto la decisione dell’Udc di schierarsi con Saitta, ha provocato forte disagio in tutto il partito, lo dimostra anche il fatto che Rosario Marra, candidato nel collegio 6 di Borgo San Donato con l’Udc, è stato sospeso dal partito perché, come ha dichiarato, “non mi sento di far parte di questo partito che non si dovrebbe chiamare Unione di centro bensì ‘vado dove tira il vento’. Nonostante abbia ottenuto nel mio collegio elettorale 2836 voti con 1197 preferenze, non voglio che i miei voti vadano al centrosinistra, ma nel senso giusto e cioè in questo caso verso Claudia Porchietto per gli ideali che ha dimostrato”.
Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino, ha incontrato i sindacati di polizia per parlare di sicurezza
Il 17 giugno la candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino Claudia Porchietto ha incontrato i sindacati di polizia Siulp e Sap per affrontare il tema della sicurezza
Torino, 18 giugno 2009 – Ieri Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, ha incontrato i sindacati di polizia Siulp e Sap, per verificare le loro esigenze e per ragionare con i rappresentanti delle forze dell’ordine sui temi della sicurezza, in modo da iniziare un confronto che possa proseguire anche nel dopo elezioni.
L’incontro è stato anche occasione per un scambio di vedute su uno dei punti cardine del programma per garantire la sicurezza: la polizia provinciale. Progetto che potrebbe sviluppare sul territorio una presenza che si traduca in un’azione efficace a sostegno dell’attività delle forze dell’ordine.
“E’ chiaro che la polizia provinciale – ha sottolineato Claudia Porchietto – non sarà un ulteriore corpo di polizia dedicato all’ordine pubblico, ma svilupperà un’azione di vigilanza e prevenzione sul territorio affiancandosi, nel rispetto delle normative e delle prerogative del Prefetto, a quelle che sono le forze che già si occupano di ordine pubblico.
Segnali positivi sono arrivati dai sindacati di polizia che hanno giudicato interessante e importante l’idea di creare un corpo di polizia provinciale. Si tratta di un progetto che andrà vagliato con la massima attenzione, che potrebbe supportare efficacemente gli agenti nella loro attività quotidiana.
La nostra proposta di polizia provinciale potrebbe dunque colmare talune necessità di sicurezza, visto che a norma di legge il personale potrà acquisire la qualifica di agente di polizia giudiziaria e agente di pubblica sicurezza.
Questo incontro conferma ancora una volta che la politica del fare e della concretezza, attuata con semplici azioni sul territorio, può portare ad aumentare realmente la sicurezza tra i cittadini”.
I segretari provinciali dei sindacati di polizia Siulp e Sap, Eugenio Bravo e Silverio Sabino, hanno poi aggiunto: “Abbiamo apprezzato molto la concretezza della candidata presidente del Pdl e valutiamo positivamente l’incontro avvenuto”.
Provincia di Torino al Ballottaggio: a Porta Palazzo migliaia di cittadini per dire NO alla delinquenza.
Migliaia di persone hanno preso parte a Porta Palazzo alla catena umana promossa da Claudia Porchietto contro la delinquenza
Torino, 18 giugno – Grande partecipazione ieri sera all’iniziativa promossa dal comitato elettorale di Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino, per dire No alla delinquenza. “Delinquenti arrendetevi, siete circondati” lo slogan della manifestazione che ha visto migliaia di persone confluire fin dalle 19.30 in Piazza della Repubblica. Una grande catena umana ha circondato tutta Porta Palazzo, quartiere in cui si svolge il mercato più grande d’Europa, con lo scopo di ribellarsi alla diffusa criminalità che imperversa nella zona.
“La sicurezza è un diritto – ha sostenuto Claudia – ed è una necessità per tutti i cittadini”. Clima festoso in piazza della Repubblica; gente di tutte le età ha voluto lanciare un monito soprattutto alle istituzioni che hanno fatto poco o nulla per combattere una criminalità sempre più dilagante.
Qualche momento di tensione si è verificato poco l’inizio della manifestazione, quando in piazza è arrivato un gruppo di giovani dei centri sociali torinesi che, con tamburi e striscioni, hanno contestato l’iniziativa del centrodestra. Le forze di polizia hanno evitato che si verificassero incidenti e, nonostante la presenza delle due diverse “fazioni”, l’evento è proseguito senza particolari difficoltà.
Primo e-book in rete sulla politica condivisa
Le testimonianze del web riguardo la distanza tra politica e cittadini e la creatività di Torino sono state raccolte in un e-book
Nell’era del web 2.0 anche la politica diventa condivisa: è uscito il primo e-book che raccoglie le testimonianze raccolte in rete su “Come colmare il divario tra la politica e le persone” e “Torino viene vissuta come una città estremamente creativa, ma nel contempo anche poco capace di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee da essa prodotte”. L’e-book, scaricabile dal ning http://cambiareinsieme.com, raccoglie le segnalazioni, i pareri, la rabbia e la passione verso una nuova forma di politica condivisa e dimostra come il web sia uno strumento che permette a chiunque il proprio parere, senza filtri e in totale libertà; i contributi riportati nell’e-book non hanno infatti subito alcuna forma di censura.
Le due inchieste sono state promosse da Claudia Porchietto, candidata alla presidenza della provincia di Torino (al ballottaggio il 21 e 22 giugno), attraverso Facebook nell’aprile del 2009 e allargate poi su altri social media.
Dalle risposte alla prima inchiesta emerge una delusione nei confronti dei politici, ma anche una forte voglia di riacquistare fiducia nella politica: “vogliamo aria nuova nella politica” dice Mario mentre Sergio pretenderebbe dai politici “credibilità, onestà, correttezza” perchè, pensa Claudia, “la politica non dovrebbe essere né di destra né di sinistra, è semplicemente di tutti”. Ci sono anche persone che, come Donato, sono completamente sfiduciate: “la politica fa male alla pelle”.
Chi ha risposto a quest’inchiesta ritiene in genere che il divario politica-persone sia colmabile; se Angelo sostiene “vedo arduo colmare il divario” e Fabiana “il divario mai si sanerà”, molti altri si sono dimostrati più possibilisti. “Si può colmare” (Giampiero), “certamente si può e si deve colmare” (Agnese), “si deve colmare” (Virginia), “difficile forse, ma pur sempre possibile!” (Lorena). Qualcuno è invece decisamente ottimista: “tale divario effettivamente si colmerà” afferma Gianmaria.
Per uscire dall’impasse della distanza della politica nei confronti della gente, chi ha risposto alla prima inchiesta dà qualche consiglio; primo tra tutti, quello di restare vicino ai cittadini e ai propri elettori: “politica con la gente, per la gente, tra la gente” suggerisce Franco, “amici dei cittadini” secondo Franco, “filo diretto tra la politica e il cittadino” afferma Stefania e “una politica al servizio del cittadino” consiglia Alessandro.
Dice Emanuele A. G. ‘Credo che per avvicinare e colmare il divario, il metodo sia quello sportivo, ovvero il coinvolgimento. Rendendo partecipi le persone ai progetti e alle idee di chi ci governa, si creerebbe la condivisione o le critiche propositive che permettono di avere un avvicinamento ed un interessamento da parte della gente’.
Le persone richiedono inoltre ai politici una maggiore vicinanza agli elettori e una maggiore normalità da parte dei politici perchè troppo spesso vengono visti come casta inavvicinabile e soprattutto coerenza con ciò che i politici dicono prima di essere eletti. “Non essere ‘casta’ tra ‘poveri mortali’” (Armando), agire “per il bene comune e non per se stessi prima e dopo le elezioni” (Paola), “alle parole seguano i fatti” (Bruno). Alex, come molti altri, consiglia di “coinvolgere i giovani”, elettori importanti e oggi troppo spesso scollati dalla politica.
Questo divario deve quindi essere colmato; in fondo, come sostiene Carlo, “politica e persone non sono altro che due facce della stessa medaglia”.
La seconda inchiesta, in appendice nell’e-book, riguarda la creatività di Torino e l’incapacità della città di sviluppare e trattenere sul proprio territorio le stesse idee che ha prodotto.
Una causa di questa situazione è dovuta, secondo i piemontesi che hanno risposto, ad un atteggiamento diffuso di immobilismo tipico della città sabauda: Torino, dice Filippo, “‘bogia nen’, letteralmente non si muove”, mentre Paolo la definisce “ermetica, austera e discreta”. Ciò su cui concordano molti è il fatto che Torino sia poco valorizzata e poco comunicata: è “incentrata sul fare e non sull’apparire” (Marco), non lavora “sull’immagine della stessa” (Giancarlo), “non pubblicizza il risultato” (Barbara); i torinesi sono “molto bravi a fare e poco a vendere” (Angelo) e “non sfruttano a dovere le potenzialità” (Giacomo).
Dice Federico B. ‘Eccessivo understatement e ridotta apertura al mondo esterno hanno provocato quest’incapacità a valorizzare le notevoli risorse di cui dispone. Un ruolo fondamentale in questo senso l’ha giocato, per troppo tempo, la presenza ingombrante di un soggetto monopolista che, come tale, non ha mai avuto interesse ad un reale sviluppo’.
“Torino è stata la capitale di tutto ciò che è creatività”, afferma Luca, ma, sostiene Carlo, “le buone idee poi si sviluppano altrove e tornano all’origine soltanto negli ormai numerosi musei di cui è piena la città”. Questo perché “manca una classe dirigente che sia portatrice di innovazione” (Carlo) e perché Torino ha avuto “una dirigenza e un’imprenditoria spesso fuori dal mondo”. E’ su queste incapacità che bisogna lavorare, sostiene la maggioranza di chi ha risposto a questa seconda inchiesta, oltre che, come dichiara Rino, dare “massima fiducia ai giovani”, per far tornare Torino alle glorie del passato.
http://cambiareinsieme.ning.com/profiles/blogs/al-ballottaggio-in-provincia
La squadra: i 150 di Claudia Porchietto
La candidata alla presidenza della provincia di Torino, al ballottaggio il 21 e 22 giugno, ha presentato la sua lista civica di 150 persone, tra cui molte donne, tutte impegnate sul territorio
Torino, 15 giugno 2009 – Aria nuova in Provincia, entusiasmo, positività e coraggio di credere nella possibilità di cambiare le cose. Sono i tratti distintivi del gruppo di 150 tra uomini e donne che da giorni sono all’opera sul territorio per sostenere la corsa alla presidenza della Provincia di Torino di Claudia Porchietto.
Il 12 giugno i 150 sono stati presentati in una conferenza stampa a Mirafiori, in via Anselmetti 67, all’interno della struttura dell’associazione Crescere Insieme, realtà che si occupa dell’aiuto alle famiglie in difficoltà.
Tra di loro vi sono imprenditori e casalinghe, operai e impiegati, giovani, donne e tanti volenterosi che hanno deciso di mettere a disposizione tutta la loro grinta per raggiungere l’obiettivo storico al ballottaggio di domenica 21 e lunedì 22.
“Questa è una grande opportunità – ha sottolineato Claudia Porchietto -. E va vissuta con l’entusiasmo e la positività che ci deve trasmettere la possibilità che abbiamo di raggiungere il risultato. La nostra Provincia negli anni passati ha perso molte delle sue eccellenze, i suoi fiori all’occhiello, per colpa degli errori di un’amministrazione di centrosinistra miope e imbalsamata. Penso all’ente moda, al salone dell’auto, alla Rai, alla dirigenza dei grandi gruppi bancari. Ma ha perso anche tanti cervelli, giovani di talento che sono andati all’estero in cerca di opportunità che il nostro territorio non è stato capace di offrire loro. Ciò non dovrà mai più accadere. Noi, con la Lega Nord e tutte le altre liste che ci hanno sostenuto in questi mesi di campagna elettorale, ci siamo impegnati e ci impegneremo in futuro a difendere il nostro territorio e le nostre famiglie. Vogliamo proteggere il lavoro sul territorio e il lavoro si protegge non con le parole ma smettendola con le politiche di investimento sbagliate. Vogliamo dare valore alle vere competenze delle persone e alle loro capacità: questo sarà un punto fondamentale della mia futura struttura. E poi, così come è stato importante in questi giorni, per il futuro sarà importante il supporto delle donne, al di là delle quote rosa. Donne che si sono impegnate e hanno dimostrato che cosa vuole dire saper lavorare sul territorio. Attenzione particolare, nel mio progetto per la Provincia, l’avranno le politiche a favore della famiglia, dei figli e degli anziani. Mancano asili e persone formate ad assistere bambini e anziani. E una delle principali funzioni della Provincia è proprio quella legata alla formazione. Per cui sarà necessario intervenire in questo ambito.
Questa è la Provincia che vogliamo, che rappresenta la svolta e che i nostri 150 amici porteranno nelle strade di tutte le città. Questo è il nostro progetto, nel quale molti torinesi hanno già dimostrato di credere”.
“Se sarò eletta presidente – ha concluso il suo intervento Claudia Porchietto – gli assessori saranno otto, con una grande attenzione al territorio di tutta la Provincia e certamente ci sarà spazio per delle donne”.
Claudia Porchietto, Elezioni Provinciali a Torino: un ballottaggio carico di … festa e impegno civile
Per dare alla gente la possibilità di passare qualche ora in allegria e per dare un segnale di impegno civile, Claudia Porchietto, al ballottaggio per la presidenza della Provincia di Torino per il centrodestra, organizza una serie spettacoli serali a Torino e ad Avigliana per lunedì 15 giugno, martedì 16 giugno. Per il 17 giugno invece grande appuntamento con l’impegno e una ‘Catena Umana’ contro la criminalita’
“Saranno serate in cui ascoltare buona musica, anni ’60, assistere a spettacoli di artisti di strada e fare qualche risata – aggiunge Claudia Porchietto -. Spettacoli gratuiti aperti a tutti in cui si mangerà qualcosa e si starà insieme. Sono convinta che sia ora di dare una svolta anche alla mentalità compassata e poco agile che troppo spesso troviamo in alcuni politici del nostro territorio. In piazza ci potremo trovare tutti per parlare del futuro della nostra Provincia, o anche solo per ascoltare un po’ di musica e scambiare una battuta. Il nuovo volto che vogliamo dare al nostro territorio è anche in queste piccole cose, nella consapevolezza che insieme si possano affrontare problemi e difficoltà, ma che insieme si possa anche trascorrere una serata in allegria. Mercoledi 17 invece, ci sarà l’occasione di un impegno civile che è nel cuore di tutti torinesi: “Una Catena umana per la Sicurezza” dalle ore 20.00 alle ore 22.00, per sensibilizzare opinione pubblica e cittadini sul problema della sicurezza”.
Ecco i programmi
Lunedì 15 giugno, a partire dalle ore 21, in via Pietro Cossa 293 a Torino, spettacolo con gli artisti di strada
Martedì 16 giugno, a partire dalle ore 21, in piazza Bengasi a Torino “I favolosi anni ’60” musica e balli con Giampieretti, Donatello, Paki dei Nuovi Angeli e Renato dei Profeti. Durante la serata verrà distribuita GRATUITAMENTE la farinata sfornata di continuo dai forni a legna attivi in loco.
Mercoledì 17 giugno, una “Catena umana per la Sicurezza” dalle ore 20.00 alle ore 22.00 con appuntamento in P.zza della Repubblica angolo Via delle 3 Galline abbiamo organizzato un’importante iniziativa dal titolo “Catena umana per la Sicurezza: delinquenti arrendetevi! Siete circondati.” Per sensibilizzare opinione pubblica e cittadini tutti sul problema della sicurezza abbiamo scelto come luogo simbolo proprio Porta Palazzo, cuore della città e purtroppo e da fin troppo tempo immagine chiave del degrado sociale, dello spaccio, dell’immigrazione clandestina e della microcriminalità imperante.
I Centri per l’Impiego al centro del rilancio della “formazione utile”
Torino, 11 giugno 2009 – Sarà necessario realizzare un piano per valorizzare la formazione utile, quella cioè quella coerente all’agevolazione dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro, con l’obbiettivo di generare un maggior numero di impieghi a tempo indeterminato.
Nel programma di Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla guida della Provincia di Torino, la formazione ha un ruolo fondamentale, vista la necessità di rilancio del lavoro sul territorio.
In questo contesto un ruolo primario lo avranno i 13 centri per l’impiego (Cpi) provinciali, che sono attualmente in funzione con risultati non del tutto convincenti.
I centri per l’impiego andranno rivisti in termini di efficacia ed efficienza, il che non vuole dire che verranno diminuiti, ma che dovranno essere rilanciati in modo che l’offerta di lavoratori che proviene da queste strutture sia effettivamente appetibile per il mercato del lavoro. Ciò potrà avvenire con diversi strumenti tra cui, ad esempio, un accordo quadro tra Cpi e Agenzie per il Lavoro (APL), utilizzando al meglio il fondo FORMATEMP (oggi sottoutilizzato). Altra idea sarà la creazione di un Coordinamento provinciale dei Centri per l’Impiego e degli operatori privati per governare ed indirizzare il mercato e le politiche del lavoro, al fine di predisporre un sistema costante di rilevazione ed analisi delle dinamiche del lavoro sul territorio.
“La Provincia ha un compito fondamentale nella nostra società – spiega Claudia Porchietto -. Quello di promuovere la formazione per garantire ai cittadini un lavoro sicuro e tutelato dai diritti, in modo da combattere la disoccupazione e promuovere l’emersione dal lavoro nero. Oggi la sensazione è che le aziende in cerca di validi operatori non si rivolgano ai centri per l’impiego della Provincia. Questo perché, di fatto, tali strutture oggi non sono in sintonia con le necessità di chi offre posti di lavoro.
Ciò è dovuto principalmente alla scarsa attenzione della giunta uscente a potenziare e riformulare queste realtà, che invece di proporre innovative ed adeguate azioni di politica attiva del lavoro a chi è in cerca di occupazione tendono a rimanere, salvo rare e lodevoli eccezioni, strutture appesantite da vincoli burocratici e meno “pronte” a registrare i repentini cambiamenti del mercato del lavoro e della congiuntura economica. I centri per l’impiego hanno perciò una sempre crescente necessità di personale realmente qualificato che possa operare con strumenti all’avanguardia, nel giusto numero, formato internamente e pronto a gestire il delicato compito che è loro affidato trovandosi a contatto con una realtà difficile com’è quella della disoccupazione.
Poi, è fondamentale rimodulare l’offerta di lavoratori in accordo con le reali necessità delle aziende che cercano operatori. Solo a questo modo si potranno avere dei centri per l’impiego efficienti e utili davvero, pronti a ridurre la disoccupazione. In sintesi non si tratta di tagliare i centri per l’impiego, ma di far render al meglio il denaro che oggi è impiegato per il funzionamento di queste strutture che svolgono anche un importantissimo ruolo sociale”.
La politica del fare: Tav, Tangenziale Est…
La realizzazione della Tav, uno dei punti di confronto per le elezioni provinciali di Torino e d’incontro tra Enzo Ghigo, coordinatore PdL Piemonte e il sindaco di Torino, ancora oggi è un motivo di convergenza programmatica tra centrodestra e centrosinistra
Claudia Porchietto, candidata di Pdl, Lega Nord e delle altre formazioni del centrodestra alla Presidenza della Provincia di Torino, ha tra i sei punti del suo programma la costruzione della Tav, da troppo tempo rimandata.
Riguardo il claim ‘E’ ora di fare la Tav’ Claudia Porchietto illustra il suo punto di vista: “Da troppi anni si parla della tratta ad Alta Velocità Torino-Lione, della Tangenziale Est e della quarta corsia della Tangenziale Nord, senza fare niente e dimenticando che portare la nostra provincia al centro del principale asse di comunicazione del continente vuol dire creare posti di lavoro per la gente e sviluppo per l’economia locale. Ascoltando le esigenze delle comunità interessate, voglio adoperarmi per accelerare l’apertura dei cantieri perché la nostra provincia non perda l’ultimo treno per il futuro”.
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G8 Università: Enzo Ghigo (PdL) «Solidarietà alle forze dell’ordine»
Enzo Ghigo, coordinatore regionale piemontese del PdL, solidarizza con gli agenti di polizia per gli scontri durante il corteo contro il G8 dell’Università e sottolinea la gravità dei tre episodi di intolleranza verso il gazebo e i furgoni elettorali di Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla Presidenza della provincia di Torino
Torino, 20 maggio 2009 – «Esprimo la mia solidarietà agli agenti di polizia per gli atti di violenza di cui sono stati vittima e il totale apprezzamento per l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare i teppisti che hanno dato la peggiore prova di sé». Così il coordinatore del Pdl Piemonte, Enzo Ghigo, a proposito degli scontri durante il corteo contro il G8 dell’Università a Torino. «L’episodio di sabato scorso ai danni di alcuni sindacalisti, messo in atto da facinorosi infiltratisi alla manifestazione sulla Fiat – aggiunge Ghigo – e i gravissimi fatti di ieri sono segnali preoccupanti che fanno temere una recrudescenza dell’estremismo». Solidarietà inoltre alla candidata del centrodestra in corsa per le elezioni provinciali di Torino, Claudia Porchietto, «il cui furgone elettorale – dice Ghigo – nella giornata di ieri, è stato danneggiato probabilmente dagli stessi teppisti, i quali hanno anche strattonato e insultato il conducente del mezzo. Quanto avvenuto ieri a margine di un evento di carattere culturale come il G8 dell’Università non può avere alcuna giustificazione poichè nulla ha a che fare con la dialettica democratica e con le regole del vivere civile. Non dimentichiamoci, inoltre, che domenica 17 maggio, a Carmagnola, è stato attaccato un altro furgone elettorale: sono stati strappati gli adesivi e bucate le gomme. Il giorno prima, invece, al Lingotto, di fronte a Eataly, alcuni facinorosi presubilmente fuoriusciti dal corteo dei metalmeccanici Fiat partito da Mirafiori hanno preso d’assalto e distrutto il gazebo della candidata».
Le elezioni per la Provincia di Torino: Claudia Porchietto all’attacco
L’escalation di Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino: tre esempi
Emerge con chiarezza la differenziazione degli schieramenti che si contrappongono per le elezioni della Provincia di Torino, guardate da tutta Italia come centrali nell’attuale offensiva del centrodestra. Ecco l’escalation di questi giorni da parte di Claudia Porchietto, candidata di Pdl, Lega Nord e delle altre formazioni del centrodestra: durante il convegno ‘Il futuro di Torino Nord’ la Porchietto, sempre più supportata da sondaggi elettorali vincenti, affermava: “Il progetto del ‘Tram-treno’ risulta meno costoso e più razionale rispetto alla faraonica Linea 2 della metropolitana voluta dal Sindaco. La seconda linea di metropolitana per il capoluogo, posizionata sull’asse nord-sud, costa 80 milioni di euro a chilometro con una capacità massima di trasporto, in condizioni ideali, di meno di 10mila persone l’ora. Il progetto attualmente allo studio invece” afferma sempre la candidata del centrodestra “studia nuove soluzioni di tram-treno e di Stand-Bahn, largamente utilizzate in città europee comparabili a Torino. Tale realizzazione, caratterizzata dall’interoperabilità dei sistemi, costerebbe intorno ai 50milioni di euro al chilometro e potrebbe trasportare oltre il doppio dei passeggeri in condizioni ideali, risultando dunque assai più conveniente e utile dell’attuale sistema Val”. Durante l’incontro organizzato dall’Ande (Associazione nazionale donne elettrici), la Porchietto ha prodotto un serrato pressing sull’attuale presidente della Provincia, denunciando:
“nei prossimi tre anni la Provincia dovrà per legge ridurre del 72% le spese in conto capitale. Dobbiamo trovare fonti finanziarie alternative: ad esempio diamo ai privati la manutenzione di strade e di scuole in cambio della costruzione di opere. Bisogna gestire l’ente come un’azienda, contenere le spese, velocizzare i tempi”.
Infine, alla Conferenza stampa per la presentazione del progetto di polizia provinciale, la candidata alla presidenza delle provinciali di Torino ha affermato: “La nostra Provincia è sempre più insicura: se, nell’ultimo anno, si è assistito a una riduzione dei reati a livello nazionale, il nostro territorio è tra i pochi che continua a registrare un aumento delle rapine, dei furti nelle abitazioni, degli stupri e dei crimini legati allo spaccio di stupefacenti. È evidente quindi che serva un rafforzamento degli strumenti esistenti, ossia il Corpo di polizia provinciale e i fondi regionali stanziati per i patti sulla sicurezza alle Province ad oggi sotto utilizzati. Se, quindi, è importante prevedere maggiori fondi per la garanzia dell’ordine, da parte della Provincia è anche necessario che l’Ente stesso richieda maggiori stanziamenti alla Regione Piemonte per contrastare quella che sta diventando una vera e propria emergenza sicurezza. Ma soprattutto è necessario razionalizzare le forze e le risorse già esistenti per rendere il servizio di controllo e presidio del territorio più efficiente e funzionale alle esigenze dei singoli comuni”.
Info: http://www.claudiaporchietto.it
Con le trovate elettorali di Saitta la Provincia rischia la paralisi
La smania elettorale del presidente Saitta rischia di costare cara alla Provincia di Torino
Torino, 25 maggio 2009 – Prima la trovata di infrangere il patto di stabilità (lanciata ad orologeria dal presidente uscente che si è finto paladino delle aziende che vantano cospicui crediti con l’ente territoriale quando invece avrebbe potuto pagarle ben prima) che potrebbe generare la pesantissima sanzione del Governo di un blocco totale degli investimenti per il 2010. E come si può intuire: niente investimenti, niente progetti e sviluppo per il futuro.
Poi è arrivata la demagogica trovata di sacrificare gli affitti di tre edifici come la Caserma Bergia, la Questura e la Prefettura, per cinque anni, che a circa 2 milioni l’anno fanno 10 milioni di mancati introiti su di un bilancio che sopravvive già di bassissime entrate, quasi esclusivamente derivate dall’Ipt, per domandare al Governo agenti di polizia o carabinieri in più. La realtà però è diversa. Da anni la giunta Saitta non riscuote gli affitti della Prefettura (e presumibilmente per altri anni non avrebbe continuato a riscuoterli) e i soldi promessi altro non sono che i finanziamenti per la sicurezza della Regione che, per legge, la Provincia di Torino trasferisce attraverso appositi bandi ai Comuni. Sostanzialmente Saitta fa solo il passacarte.
“E’ ora di smetterla di fare campagna elettorale sulla pelle dei cittadini – attacca Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino – demolendo ciò che resta di un ente Provincia con il bilancio in rosso. La sicurezza è una priorità, e sono certa che il Governo saprà rispondere alle necessità del nostro territorio con le dovute misure. Non è però possibile pensare che il presidente uscente utilizzi l’ente come un suo personale pozzo da cui tirare fuori artifici elettorali, che di fatto potrebbero avere gravissime ripercussioni sulla possibilità di amministrazione futura. E in che condizioni si troveranno le casse dell’ente se si continua a prelevare in modo dissennato risorse, vedi la campagna pubblicitaria partita poco prima del periodo elettorale? Perché dopo le ‘regali’ spese di comunicazione e i soldi stanziati per la sua segreteria (i cui capitoli di bilancio nel 2009 arriveranno a ben 36.000.000 euro) il presidente uscente non ha più fondi a disposizione se non quelli dedicati all’edilizia scolastica o alla messa in sicurezza delle strade. Dove si troveranno dunque i fondi per questi interventi? La nostra proposta di riorganizzazione delle polizie locali, non costando praticamente nulla, ha indicato una strada per una gestione del problema sicurezza improntata al giudizio e alla responsabilità. Le proposte del presidente uscente invece paiono sempre più scomposte e prive di fondamento.
E’ giunto il momento di fermare questa gestione della Provincia, che antepone gli interessi elettorali ai bisogni reali dei cittadini e a una corretta amministrazione della cosa pubblica”.
Porchietto: provincia di Torino, ente utile se ci sono idee e capacità di innovazione
Claudia Porchietto, in corsa per le elezioni amministrative torinesi, si è confrontata ieri, all’Unione Industriale, con gli altri due candidati alla presidenza della provincia sulla propria visione dei compiti dell’ente. Secondo la candidata del centrodestra bisogna promuovere progetti concreti in tempi certi.
Torino, 28 maggio 2009 – Ennesimo incontro, ieri sera all’Unione Industriale, tra i tre aspiranti presidenti alla Provincia di Torino. Claudia Porchietto, candidata di Pdl, Lega Nord e delle altre formazioni del centrodestra, ha puntato sulla chiarezza dei concetti: “Parlo in modo concreto: le Province sono enti che vanno ben governati; un ente iperburocratizzato va quindi ripensato e riportato alle reali funzioni per cui è stato istituito, ovvero offrire servizi ai cittadini”.
Riferendosi al suo programma ‘E’ ora’, ha spiegato che “ho dato tempi e risparmi certi; nessun altro candidato ha parlato di riduzione delle spese, non ho sentito dire da nessuno, per esempio, che la Provincia ha 15 assessori e la Regione Piemonte solo 12. Mi candido alla provincia perchè la reputo un ente utile se si possiedono idee e capacità di innovazione”.
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Gasparri: Porchietto scelta valida per competenza e credibilità alle elezioni amministrative di Torino
Il capogruppo del Pdl al Senato, in visita nel capoluogo piemontese, ha avuto parole di stima per la candidatura di Claudia Porchietto, che “dà un segnale della crescita e dell’arricchimento del Pdl, che sta coinvolgendo anche rappresentanti del tessuto produttivo e della società civile”
Torino, 29 maggio 2009 – Maurizio Gasparri, capogruppo del Pdl al Senato, era ieri a Torino per sostenere la candidatura di Claudia Porchietto alle elezioni provinciali di Torino. Durante la riunione nella sede piemontese del partito ha espresso infatti il suo apprezzamento nei confronti della Porchietto: “Avete scelto proprio la persona giusta; la candidatura di Claudia dà un segnale della crescita e dell’arricchimento del Pdl, che sta coinvolgendo anche rappresentanti del tessuto produttivo e della società civile. Siamo molto fiduciosi nel risultato elettorale per le prossime amministrative, la Provincia di Torino è uno dei banchi di prova più impegnativi e delicati; la candidata scelta e il programma presentato offrono il massimo della competenza e della credibilità”. “Il nostro programma” ha ribadito Claudia Porchietto “è per la concretezza degli interventi con tempi certi di realizzazione, tagli seri agli sprechi e un’amministrazione provinciale che possa avere nuove entrate con progetti realizzabili”.
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Claudia Porchietto, candidata alla Presidenza della Provincia di Torino, interviene sull’Anno Europeo 2009 dell’Innovazione e della Creatività
La candidata del centrodestra alle elezioni amministrative di Torino parla del rilancio del territorio
Claudia Porchietto, candidata di Pdl, Lega Nord e delle altre formazioni di centrodestra alla Presidenza della provincia di Torino, ha fatto del rilancio delle funzioni propulsive al rinnovamento dell’ente per cui è candidata, il suo cavallo di battaglia. “Riportando la Provincia di Torino e le sue funzioni” afferma “negli ambiti in cui può essere realmente operativa, si potrà avere un ente che sia il fulcro di un rilancio del territorio che avrà positive ricadute in ogni ambito e lo strumento di un territorio d’eccellenza a livello internazionale, capace di attirare investimenti e risorse”. In occasione dell’Anno Europeo 2009 dell’Innovazione e della Creatività, Claudia Porchietto ha sottolineato l’importanza di puntare proprio sulla creatività per uscire dalla crisi, trasformando quest’ultima in opportunità: “Siamo sempre stati visti come una città e una provincia fortemente creative, limitate però dall’incapacità di implementare e trattenere sul nostro territorio questa grande carica innovativa”. Ora sembra ci siano segnali incoraggianti: le ultime mosse di Fiat sono sotto i riflettori di tutto il mondo e il riconoscimento di Barak Obama all’innovativo knowledge torinese ha certamente lasciato un segno profondo. “In quest’ottica” conclude Claudia Porchietto, candidata alle elezioni provinciali “ho lanciato anche un’inchiesta sull’‘Incapacità di Torino e Provincia nello stabilizzare la propria creatività ed implementarla sul proprio territorio’; le risposte saranno raccolte in un e-book”.
Info: http://www.claudiaporchietto.it
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In Provincia giace un piano per installare 28 nuovi autovelox
Necessità di sicurezza o di fare cassa? Si chiede Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino
Torino, 2 giugno 2009 – Messo sotto silenzio forse a causa della tornata elettorale, o per altre ragioni meno note, giace in un cassetto dell’uscente giunta provinciale e dell’assessorato alla viabilità, il piano per installare 28 nuovi autovelox fissi in 14 punti strategici sulle strade torinesi, in aggiunta a quelli già utilizzati dai comuni, con il fine di “aumentare la sicurezza”.
Si tratta di un progetto che nelle intenzioni della giunta uscente avrebbe dovuto essere realizzato entro l’autunno, con il bando di gara chiuso entro l’estate. Ma che per ora è fermo forse in attesa di conoscere chi sarà ad aggiudicarsi la guida di Palazzo Cisterna. Un asso nella manica, che il presidente che disobbedisce al patto di stabilità pare si sia preparato, in caso di vittoria, utile forse a trovare un extra gettito per la Provincia di domani. Già perché gli autovelox, installati per contrastare la velocità eccessiva sulle strade e con essa gli incidenti, hanno anche l’appetitosa caratteristica di saper rimpinguare le casse dell’amministrazione che li gestisce grazie a un flusso costante di denari prelevato dalle tasche degli incauti proprietari dei veicoli che infrangono il limite.
Il progetto, che fa riferimento al Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, prevede un esborso dell’ente, per l’installazione di tali strumenti in affitto, di circa 3 milioni 200 mila euro per tre anni, ossia 6.400 euro al mese per ogni coppia di varchi. A tanto ammonterebbe il canone. E riporta scritto a chiare lettere che i “proventi delle sanzioni spettano all’ente che rileva le sanzioni”, in questo caso la Provincia. Per il controllo delle sanzioni, poi, sarebbe necessaria una convenzione con le polizie municipali dei comuni.
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, sottolinea: “Più di tre milioni di euro potrebbero essere investiti in modo diverso sulla viabilità, anziché destinarli solo all’installazione di autovelox. La sicurezza deve rimanere una priorità e l’azione deterrente verso chi viaggia a velocità pericolose è legittima, ci mancherebbe. Le priorità delle nostre strade però, tra cui anche quelle più pericolose come la 460 del Canavese che andrebbe raddoppiata, sono altre. Perché ci sono già tutte le varie amministrazioni comunali che, tramite le loro polizie municipali, sono impegnate nel controllo della velocità delle vetture. E a questo impegno va aggiunta l’opera della polizia stradale. Certe postazioni individuate per gli apparecchi provinciali, infatti, potrebbero andare a sovrapporsi a quelle già installate dai Comuni stessi. Un esempio è in corso Allamano vicino a Grugliasco, postazione individuata dal progetto della Provincia ma tratto nel quale anche il Comune di Torino sarebbe intenzionato a installare un controllore elettronico di velocità.
Le strade della Provincia hanno in primo luogo la necessità di un intervento di manutenzione globale, che ponga rimedio a situazioni pericolosissime e assurde come quella che è capitata quest’inverno alla direttissima di Lanzo, rimasta per mesi al limite della transitabilità. Le lamentele di cittadini, anche sul nostro sito internet, per le strade piene di buche, in pessimo stato di manutenzione e pericolose, si sprecano. E’ dunque necessario programmare una seria politica di manutenzione straordinaria dei collegamenti viari della Provincia che, va ricordato, ha competenza diretta su 3095 km di strade. La sicurezza inizia con dei collegamenti che non devono creare situazioni di pericolo per le persone che li utilizzano”.
Il presidente uscente ci mostri dov’è la tangenziale est, prima di parlare di viabilità
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alle elezioni amministrative di Torino, tratta l’argomento della viabilità e della tangenziale est
Torino, 3 giugno 2009 – “Il presidente della Provincia in scadenza, prima di parlare di viabilità, dovrebbe accompagnarci in un giro per le colline di Torino e farci vedere dov’è la tangenziale est”.
Così la candidata del centrodestra alla presidenza della Provincia di Torino, Claudia Porchietto, risponde alla polemica lanciata dal suo avversario del Pd sull’autostrada Torino Pinerolo.
“E’ chiaro che il riferimento nel mio programma è a un’autostrada, la Torino-Pinerolo, che sarà anche stata ultimata ma finisce davvero nel nulla – aggiunge Claudia Porchietto -. Per cui è necessario completare l’opera integrandola in modo migliore con la viabilità ordinaria in cui va a confluire, non come oggi dove il raccordo pare un imbuto dimenticato. La realtà è che tutta la rete viaria della provincia ha necessità urgente di interventi, sia di ripristino sia di sviluppo. E mi riferisco soprattutto all’area del Canavese.
Ma l’esempio più eclatante è quella della tangenziale est, da trent’anni in attesa di venire realizzata, e per la quale oggi non esiste che un progetto di prefattibilità che in piena bagarre elettorale il presidente uscente sbandiera come fosse un cantiere aperto. Da un amministratore realmente attento al territorio mi sarei aspettata una politica, in questi ultimi cinque anni, molto più attenta alle esigenze del territorio e dei collegamenti che lo percorrono, con una manutenzione puntuale delle strade e non con la concentrazione di interventi spot su tratti bloccati da mesi, effettuati solo nel periodo elettorale”.
Claudia Porchietto, votazioni elezioni provinciali Torino: su sicurezza e viabilità le cifre parlano di degrado
La candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino dà la sua ricetta per risolvere il problema della sicurezza e della viabilità
Claudia Porchietto, candidata di PDL, Lega Nord e delle liste minori aggregate alle elezioni amministrative di Torino, a margine dell’incontro avvenuto alla CISL Canavese, è intervenuta con decisione per sottolineare le priorità di questa campagna elettorale: “La Provincia di Torino è quella con il maggior numero di incidenti nel 2007; il 59% di questi avvengono su strade provinciali. Si rendono pertanto necessari interventi strutturali per la messa in sicurezza delle strade, presupposto per un rapido e sicuro collegamento viario e per diminuire la mortalità. La criticità del problema sicurezza, visto nella sua accezione più vasta, è sottolineata dal posizionamento che ricopre la provincia di Torino rispetto alle altre province in Italia: è al quart’ultimo posto. Appare dunque evidente la necessità di un forte cambiamento della politica provinciale che possa risolvere al più presto queste due aree critiche, quelle che sostanzialmente incidono sulla qualità di vita dei cittadini ma anche sulla produttività e sul senso di sicurezza. Una società che aspira ad un forte rilancio ha bisogno di agire con tempestività e lucidità”.
Provincia di Torino: al ballottaggio le due coalizioni separate da tremila voti. Claudia Porchietto punta su sicurezza, lavoro e mobilità
Il centrodestra ha avuto un buon riscontro nelle elezioni provinciali piemontesi: conquista le provincie di Cuneo, Verbano, Novara e Biella e va al ballottaggio a Torino ed Alessandria.
Torino, 9 giugno 2009 – Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alla presidenza della provincia di Torino, raggiunge il 41,5% delle preferenze contro il presidente uscente di centrosinistra, al 44,3%; le due coalizioni sono separate da tremila voti. Il ballottaggio tra i due schieramenti si svolgerà domenica 21 giugno (dalle 8 alle 22) e lunedì 22 giugno (dalle 7 alle 15).
Claudia Porchietto, commentando i risultati, dichiara: “Mi considero soddisfatta, è un buon risultato considerando che la mia campagna elettorale è partita un mese e mezzo dopo quella della coalizione avversaria. Mi sembra che i segnali che abbiamo dato sul territorio siano stati compresi.
Ci prepariamo ad un ballottaggio in cui spenderemo tutte le energie per comunicare le nostre idee innovative all’insegna di una provincia torinese moderna e all’avanguardia. Il programma con cui ci presentiamo è costruito per il rilancio del territorio e per la rassicurazione dei cittadini, soprattutto dal punto di vista della sicurezza e del lavoro. Gli elettori, da parte loro, devono dimostrare il coraggio di cambiare, dando fiducia alle nostre strategie di intervento e rinnovamento.
La vittoria al ballottaggio potrà significare per i cittadini molte opportunità favorevoli per la vicinanza con il governo centrale e per la presenza trascinatrice della Lega Nord e della sua carica innovativa. Abbiamo davvero bisogno di lanciarci tutti insieme verso un cambiamento profondo a molti livelli: Torino deve tornare a primeggiare”.
Claudia Porchietto si prepara al ballottaggio per la presidenza della provincia di Torino incitando i giovani
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra, andrà al ballottaggio del 21 e 22 giugno nel secondo turno delle elezioni provinciali di Torino. Rivolge un messaggio ai giovani esortandoli a non perdere l’entusiasmo e riflette su come l’ente provincia potrebbe aiutarli
Claudia Porchietto, candidata del centrodestra alle elezioni amministrative torinesi, ha avuto un buon riscontro al primo turno delle votazioni per l’elezione del presidente della Provincia di Torino: ha ottenuto il 41,5% dei voti contro il 44,3% del suo avversario. Commentando questi dati ha dichiarato: “È un buon risultato ed è un segnale forte della volontà di cambiamento del territorio. Adesso il nostro obiettivo è trasferire questa volontà al ballottaggio del 21 e 22 giugno”.
Proprio per sottolineare la volontà di rinnovamento della Provincia di Torino, ha rivolto un messaggio ai giovani: “Il problema in Italia sta nel fatto che non buttiamo mai il cuore oltre l’ostacolo: il sindacato è il sindacato, l’imprenditore è l’imprenditore e il lavoratore è il lavoratore… Se andiamo avanti in questo modo non avremo più prospettive, come sta accadendo ai giovani. Ho creato una lista civica in cui ho cercato di coinvolgere giovani nuovi, perché ritengo che tutte le competenze della provincia come la viabilità, le infrastrutture, i rifiuti e l’ambiente richiedano soluzioni tecniche. Vorrei che i giovani avessero la possibilità di sviluppare nuove idee attraverso la collaborazione con enti e istituzioni, anche universitarie, da poter poi trasformare in vere e proprie attività. Non servono a nulla contributi di 20mila euro a fondo perduto perché con quei soldi non si può mettere in piedi nessuna attività. E’ quindi necessario creare un collegamento tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro; i giovani devono scommettere sulle loro capacità e non perdere mai l’entusiasmo, la voglia di combattere e l’ambizione”.